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restauro
adeguamento liturgico
Sarnonico
Trento
chiesa
sussidiaria
BMV
Parrocchia di San Lorenzo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (2011)
1150 - 1228(costruzione intero bene); 1228/08/18 - 1228/08/18(menzione carattere generale); 1350 - 1399(ampliamento intero bene); 1467/04/01 - 1475(restauro intero bene); 1530 - 1558/09/08(ricostruzione intero bene); 1579 - 1599(restauro campanile); 1616 - 1616(spostamento fonte battesimale); 1750 - 1799(erezione altari interno); 1865 - 1865(abbandono intero bene); 1876 - 1877(restauro intero bene); 1880 - 1899(dismissione cimitero intorno); 1886 - 1886(restauro intero bene); 1974 - 1979(restauro intero bene); 2001/11/15 - 2011/03/13(restauro intero bene)
Chiesa della Beata Maria Vergine
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Maria Vergine <Sarnonico>
Altre denominazioni Chiesa della Beata Vergine Maria
BMV
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura gotica (costruzione)
Notizie Storiche

1150 - 1228 (costruzione intero bene)

Sulla base dei dati storici desunti dalla bibliografia, si ipotizza che il primo nucleo dell'edificio sacro sia stato costruito verso la seconda metà del XII secolo (incerta).

1228/08/18  (menzione carattere generale)

La prima menzione che attesta l'esistenza dell'edificio risalirebbe al noto testamento del vicedomino delle valli del Noce Pietro da Malosco, nel quale il testante stabilisce un lascito di una certa quantità di olio da destinare all'illuminazione della chiesa. Sebbene il testante indichi l'edificio sacro con il termine "plebs", l'ipotesi che ha voluto vedere nella chiesa della Beata Vergine Maria la primitiva pieve di Sarnonico è stata smentita da Curzel (1999); lo stesso autore, inoltre, ha espresso qualche dubbio in merito alla menzione, ipotizzando che il vicedomino si riferisse in realtà alle chiese tridentine di Santa Maria Maggiore e San Lorenzo (incerta).

1350 - 1399 (ampliamento intero bene)

Secondo Tevini la conformazione particolare della facciata con il campanile incassato risale ad una campagna di ampliamento dell'edificio sacro avvenuta in questo periodo, a cui afferirebbe anche la stesura degli affreschi in facciata, attribuiti a Giovanni da Costa Volpino.

1467/04/01 - 1475 (restauro intero bene)

Al tempo della reggenza della pieve di Sarnonico da parte di Lodovico Lusoni di Udine, grazie ad un'opera di sollecitazione da parte del pievano friulano viene emesso dalle autorità vaticane un documento che caldeggia la partecipazione della popolazione locale alle opere di restauro necessarie presso entrambe le chiese di Sarnonico. Alle persone coinvolte nei lavori, secondo il documento, sarebbe stata corrisposta un'indulgenza di cento giorni, lucrabile nelle festività di San Lorenzo, del Corpus Domini, dell'Annunciazione e dell'Assunzione della Vergine. I restauri necessari furono probabilmente svolti entro pochi anni.

1530 - 1558/09/08 (ricostruzione intero bene)

Il nucleo originario viene ricostruito in forme nuove in questo periodo; gli atti visitali del 1537 testimoniano infatti l'avvenuta ricostruzione di gran parte dell'edificio; la fabbrica viene però ultimata circa venti anni dopo; l'usuale consacrazione che suggella la riedificazione di un edificio sacro risale in questo caso al settembre del 1558.

1579 - 1599 (restauro campanile)

I visitatori vescovili, in questo anno, impongono di restaurare il campanile, denunciandone lo stato di degrado. Gli interventi di risanamento vengono presumibilmente effettuati poco più tardi.

1616  (spostamento fonte battesimale)

Gli atti della visita pastorale di questo anno riportano che fu ordinato di spostare il battistero dal centro della navata a sinistra dell'ingresso.

1750 - 1799 (erezione altari interno)

A questo periodo risale la realizzazione degli altari laterali in muratura.

1865  (abbandono intero bene)

A questa data la chiesa risulta essere insufficiente, per via delle proprie dimensioni, a contenere i fedeli; viene gradualmente abbandonata in favore della vicina San Lorenzo.

1876 - 1877 (restauro intero bene)

In questi due anni viene effettuato un restauro dell'intera struttura, testimoniato da Weber (1937) e Costa (1986).

1880 - 1899 (dismissione cimitero intorno)

L'antico camposanto, situato nei pressi della chiesa, viene trasferito in questo periodo presso la chiesa di San Lorenzo.

1886  (restauro intero bene)

Secondo Costa (1986), in questo anno viene effettuato un restauro della struttura; non si dispone di notizie più dettagliate in merito.

1974 - 1979 (restauro intero bene)

In questo periodo viene effettuato un restauro conservativo dell'edificio, parzialmente finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, che interessa parte della struttura. All'anno 1979 risale il restauro conservativo degli affreschi interni ed esterni.

2001/11/15 - 2011/03/13 (restauro intero bene)

In questo decennio viene effettuato un restauro totale dell'edificio; gli interventi riguardano, in una prima fase, il rinnovo delle pareti esterne, del campanile e della copertura, la pulizia degli elementi lapidei esterni, alcuni interventi di contrasto all'umidità di risalita e l'apertura di una bifora in facciata. In un secondo momento si passa alla posa di alcuni impianti, alla ricollocazione del fonte battesimale, alla pulizia degli elementi lapidei interni, al rinforzo delle volte, alla sostituzione della pavimentazione, e al restauro degli affreschi.
Descrizione

La chiesa della Beata Maria Vergine a Sarnonico, eretta nel centro dell'abitato con tradizionale orientamento absidale ad est, viene costruita probabilmente entro il 1228, anno in cui risalirebbe la prima menzione ad opera di Pietro da Malosco (sebbene l'ipotesi non sia certa); la chiesa, seppur soggetta alla pieve di Sarnonico, erà più celebrata di quest'ultima, per via della posizione previlegiata. Sono ricordati alcuni importanti interventi nel XIV secolo, che vedono la realizzazione di affreschi da parte di Giovanni di Costa Volpino. L'edificio acquista le forme odierne grazie ad un'opera di parziale ricostruzione operata nella prima metà del XVI secolo. La facciata è a spioventi, interrotti e raccordati dal fusto della torre campanaria, incassata in facciata in posizione leggermente disassata rispetto all'asse verticale centrale del prospetto; questo è rinserrato da due contrafforti lapidei. Uno zoccolo in muratura percorre la facciata, interrotto al centro, dove è situato il portale lapideo d'ingresso, a tutto sesto, dotato di piedritti ed arco ornati da fasce a punte di diamante, affiancato da due finestre rettangolari sdraiate. Al di sopra di questo si apre una stretta monofora a tutto sesto, sovrastata da una seconda monofora, cieca. I prospetti laterali sono percorsi dallo zoccolo visibile in facciata e sono ritmati, a livello della navata, da quattro contrafforti. All'altezza del presbiterio, sul fianco sinistro, emerge il volume della sacrestia a pianta quadrangolare. La fiancata destra, a livello della navata, è aperta da un ingresso laterale e da due finestre a sesto acuto dotate di cornice lapidea; una terza finestra dello stesso tipo si apre sul presbiterio. Il prospetto posteriore rivela il profilo poligonale dell'abside, aperta da un oculo strombato presso la parete di fondo. Il campanile presenta un fusto quadrangolare aperto da una monofora a tutto sesto sovrastata da una seconda monofora, cieca. La cella campanaria presenta, sul lato occidentale, un ordine di bifore a tutto sesto sovrastato da due ordini di trifore con colonnine lapidee; il prospetto orientale è aperto da due ordini di trifore a tutto sesto, dei quali l'inferiore parzialmente occultato dalle falde di copertura; quello settentrionale da due ordini di bifore, mentre il lato a meridione presenta tre ordini di bifore con colonnine lapidee. Dal sommo della torre si diparte la cuspide a piramide ottagonale a doppia pendenza, rivestita di scandole lignee e coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in tre campate da quattro coppie di pilastri a sezione mistilinea semi addossati alle pareti laterali, a sostegno delle nervature lapidee della volta reticolare che copre l'ambiente. In controfacciata si impone il volume del campanile, i cui prospetti settentrionale e meridionale presentano gli accessi alla navata dall'ingresso in facciata. L'arco santo a sesto acuto, sostenuto da piedritti recanti cornici d'imposta, introduce all'ambiente, elevato da una rampa, del presbiterio, dotato di accesso ai locali di sacrestia sul lato sinistro con portale lapideo architravato coronato da timpano. Lungo le pareti del presbiterio e dell'abside sono presenti pilastri a sezione mistilinea semi addossati alle pareti a sostegno delle nervature della volta reticolare che copre l'ambiente. Presso la facciata e lungo le pareti interne della navata e del presbiterio sono presenti diversi lacerti di un impianto decorativo ad affresco afferente a diverse epoche di realizzazione.
Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare concluso da abside poligonale.
Facciata
La facciata è a spioventi, interrotti e raccordati dal fusto della torre campanaria, incassata in facciata in posizione leggermente disassata rispetto all'asse verticale centrale del prospetto; questo è rinserrato da due contrafforti lapidei. Uno zoccolo in muratura percorre la facciata, interrotto al centro, dove è situato il portale lapideo d'ingresso, a tutto sesto, dotato di piedritti ed arco ornati da fasce a punte di diamante, affiancato da due finestre rettangolari, inferriate e sdraiate. Al di sopra di questo si apre una stretta monofora a tutto sesto, sovrastata da una seconda monofora a pieno centro, cieca. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
I prospetti laterali sono percorsi dallo zoccolo visibile in facciata e sono ritmati, a livello della navata, da quattro contrafforti lapidei. All'altezza del presbiterio, sul fianco sinistro, emerge il volume della sacrestia a pianta quadrangolare, dotata di accessi indipendenti sui prospetti ovest ed est. La fiancata destra, a livello della navata, è aperta da un ingresso laterale dotato di portale lapideo architravato e da due finestre a sesto acuto dotate di cornice lapidea; una terza finestra dello stesso tipo si apre sul presbiterio. Il prospetto posteriore rivela il profilo poligonale dell'abside, aperta da un oculo strombato presso la parete di fondo. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato, elementi lapidei a vista, cantonali lapidei sfalsati.
Campanile
Il campanile, incassato in facciata in posizione lievemente disassata rispetto all'asse verticale centrale del prospetto, presenta un fusto quadrangolare aperto da una monofora a tutto sesto sovrastata da una seconda monofora a pieno centro, cieca. La cella campanaria presenta, sul lato occidentale, un ordine di bifore a tutto sesto sovrastato da due ordini di trifore con colonnine lapidee; il prospetto orientale è aperto da due ordini di trifore a tutto sesto, dei quali l'inferiore parzialmente occultato dalle falde di copertura; quello settentrionale da due ordini di bifore, mentre il lato a meridione presenta tre ordini di bifore con colonnine lapidee. Dal sommo della torre si diparte la cuspide a piramide ottagonale a doppia pendenza, rivestita di scandole lignee e coronata da sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta reticolare in muratura con nervature lapidee sopra la navata ed il presbiterio.
Coperture
Copertura a due spioventi sopra la navata ed il presbiterio; struttura portante lignea, manto di copertura in scandole di larice.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in tre campate da quattro coppie di pilastri a sezione mistilinea semi addossati alle pareti laterali, a sostegno delle nervature lapidee della volta reticolare che copre l'ambiente. In controfacciata si impone il volume del campanile, i cui prospetti settentrionale e meridionale presentano gli accessi alla navata dall'ingresso in facciata. Un secondo ingresso si apre sulla parete laterale destra all'altezza della terza campata. L'arco santo a sesto acuto, sostenuto da piedritti recanti cornici d'imposta rinforzati da una barra metallica di contenimento, introduce all'ambiente, elevato da una rampa, del presbiterio, dotato di accesso ai locali di sacrestia sul lato sinistro con portale lapideo timpanato. Lungo le pareti del presbiterio e dell'abside sono presenti pilastri a sezione mistilinea semi addossati alle pareti a sostegno delle nervature della volta reticolare che copre l'ambiente. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata ed il presbiterio presentano una pavimentazione in battuto di calce.
Elementi decorativi
Presso la facciata e lungo le pareti interne della navata e del presbiterio sono presenti diversi lacerti di un impianto decorativo ad affresco afferente a diverse epoche di realizzazione.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2011)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi lignei nel presbiterio, non aventi carattere di stabilità. In centro al presbiterio è stato collocato un altare ligneo a quattro fronti, caratterizzato da una struttura di base ricavata da un manufatto antico alla quale è stata sovrapposta una mensa rettangolare lignea. Presso il piedritto sinistro dell'arco santo, entro il presbiterio, è situato un ambone ligneo, su propria predella, caratterizzato da una base rastremata e ornata da un bassorilievo, sormontata da un lettorile. Dietro l'altare verso il popolo è presente una sedia lignea, dotata di braccioli, impiegata come sede del celebrante. Il presbiterio conserva le proprie balaustre lignee e l'altare maggiore storico, il cui tabernacolo viene impiegato come custodia eucaristica.
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