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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Nanno
Ville d'Anaunia
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Biagio
Parrocchia di San Biagio
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
1169 - 1169(menzione carattere generale); 1281 - 1281(menzione carattere generale); 1442 - 1442(erezione a cappellania esposta carattere generale); 1448 - 1448(erezione a primissaria curata carattere generale); 1536 - 1536(costruzione campanile); 1565 - 1575(ricostruzione intero bene); 1572 - 1572(concessione fonte battesimale carattere generale); 1626/05/03 - 1628/06/12(ricostruzione intero bene); 1669 - 1671(ricostruzione copertura); 1700 - 1700(erezione a curazia carattere generale); 1781 - 1781(completamento presbiterio); 1794/06/29 - 1794/06/29(danneggiamento campanile); 1879 - 1879(restauro intero bene); 1943/12/17 - 1943/12/17(erezione a parrocchia carattere generale); 1949 - 1952/05/21(ricostruzione intero bene); 1992 - 1992(restauro campanile); 2001 - 2002(ricollocazione reperti carattere generale); 2007 - 2007(restauro fondazioni); 2010 - 2010(restauro copertura)
Chiesa di San Biagio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Biagio <Nanno, Ville d'Anaunia>
Altre denominazioni S. Biagio
Autore (ruolo)
Visintainer, Iori (ricostruzione)
Bosaco, Giovanni (ricostruzione)
Zanolini, Batta (ricostruzione)
Keller, Carlo (progetto ricostruzione)
Taddei, Eugenio (progetto ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura contemporanea (ricostruzione)
Notizie Storiche

1169  (menzione carattere generale)

Presso la parete destra del presbiterio dell'attuale chiesa è murato un concio lapideo recante la seguente iscrizione "MCLXVIIII FA/CTV(M) E(ST) ISTV(D)", sovrastato da un busto raffigurante Cristo in Maestà; già Weber (1937), che descriveva l'antica chiesa parrocchiale, ricorda la lapide, allora murata nella parete esterna dell'abside e affiancata dal busto sopra citato. L'opinione diffusa in merito al reperto è che la lapide costituisca un estremo cronologico ante quem circa l'erezione del primitivo luogo di culto; l'ipotesi non è però sostenuta in maniera uniforme dagli studiosi.

1281  (menzione carattere generale)

Weber (1937) individua la prima menzione della chiesa in un documento del 1281.

1442  (erezione a cappellania esposta carattere generale)

Dall'anno 1442, la cura d'anime a Nanno viene affidata ad un cappellano esposto.

1448  (erezione a primissaria curata carattere generale)

Sebbene a pochi anni prima risalga l'elevazione a cappellania esposta, nel 1448 è registrata l'erezione della chiesa a primissaria curata.

1536  (costruzione campanile)

La torre campanaria viene edificata; a testimonianza dell'anno di erezione c'è, ancora visibile, un'iscrizione con millesimo "1536" su una delle pareti del campanile.

1565 - 1575 (ricostruzione intero bene)

Gli estremi cronologici che permettono di collocare in questo decennio una serie di interventi architettonici sono desunti da un'iscrizione con millesimo "1565" collocata sulla parete del coro della chiesa antica e da una seconda iscrizione presso il portale d'ingresso, entrambe ricordate da Weber (1937). Detti interventi sono diretti ad una ricostruzione parziale della chiesa precedente, ad opera dei capimastri Iori Visintainer, Giovanni Bosaco e Batta Zanolini.

1572  (concessione fonte battesimale carattere generale)

Alla chiesa di San Biagio viene consentita la custodia del fonte battesimale.

1626/05/03 - 1628/06/12 (ricostruzione intero bene)

Una nota redatta dal curato di Nanno Giovanni di Fedrici sul libro dei nati e battezzati della curazia, riportata da Mosca (2012), riferisce dei preparativi occorsi in occasione della riedificazione della chiesa, avvenuta nei due anni successivi; il documento rievoca inoltre la tradizione, ancora tenuta in conto, che la chiesa originaria risalisse all'epoca di San Vigilio. Una volta ultimati i lavori, il tempio viene consacrato dal vescovo suffraganeo di Trento Pietro Belli.

1669 - 1671 (ricostruzione copertura)

A seguito di un incendio, la copertura della chiesa e quella del campanile vengono completamente ricostruite.

1700  (erezione a curazia carattere generale)

In questo anno la chiesa di San Biagio viene eretta a curazia della pieve di Tassullo.

1781  (completamento presbiterio)

Vengono installate le balaustre in onice e alabastro.

1794/06/29  (danneggiamento campanile)

In questa data un fulmine danneggia la cuspide della torre campanaria.

1879  (restauro intero bene)

Costa (1986) riferisce di un restauro compiuto in questo anno.

1943/12/17  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa viene elevata al titolo di parrocchiale.

1949 - 1952/05/21 (ricostruzione intero bene)

L'intento di ampliare l'antica parrocchiale si trova già in un progetto risalente al 1924, firmato da Giorgio Wenter Marini; un carteggio fitto composto di missive tra don Decimo Franceschini (parroco di Nanno) e gli uffici della Curia Arcivescovile di Trento, di documenti degli uffici della Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie della Venezia Tridentina e di numerose proposte di progetto porta finalmente, nel 1950, all'adozione di un progetto di ricostruzione completa dell'edificio su disegno dell'architetto Carlo Keller e dell'ingegnere Eugenio Taddei. Si procede ai lavori di demolizione della vecchia chiesa, trasferendo i reperti mobili e gli elementi lapidei di interesse; il fonte battesimale antico viene reimpiegato come vasca della fontana posta al centro del paese. La prima pietra della nuova fabbrica viene benedetta il 26 marzo 1950 dal vescovo Carlo de Ferrari. A lavori ultimati, la nuova chiesa viene consacrata dal vescovo ausiliare Oreste Rauzi.

1992  (restauro campanile)

La torre campanaria subisce un'accurata opera di restauro conservativo, per volere del parroco don Eugenio Kersbamer, su progetto dell'architetto Alberto Dalpiaz; nello specifico, si procede alla sostituzione del manto di copertura in scandole, alla pulitura degli intonaci e degli elementi lapidei delle pareti esterne e all'installazione di un nuovo orologio.

2001 - 2002 (ricollocazione reperti carattere generale)

Il reperto lapideo recante la nota iscrizione del 1169 e il busto del Cristo in Maestà, murati sino a questa data presso la parete esterna meridionale della nuova chiesa, vengono rimossi da quella sede e ricollocati presso la parete laterale destra interna del presbiterio; in quell'occasione, il busto del Cristo, già deteriorato dall'esposizione continua agli agenti atmosferici (non presentava più il colorito biondo-rosso della capigliatura testimoniato da Weber nel 1937), si spezza in tre parti.

2007  (restauro fondazioni)

Per ovviare ai lievi ma costanti cedimenti strutturali del piano di appoggio delle fondazioni dell'edificio, si procede, su progetto dell'ingegnere Walter Tolotti ad una serie di interventi di riassetto delle fondazioni, tramite l'iniezione di georesine espanse.

2010  (restauro copertura)

Su progetto dell'architetto Alberto Dalpiaz si procede ad un intervento straordinario di restauro delle travi strutturali della copertura, interessate da un attacco di insetti silofagi.
Descrizione

L'antica chiesa parrocchiale di San Biagio di Nanno, documentata con certezza dal XIII secolo ma probabilmente più antica, subisce alcuni importanti interventi architettonici nel XVII secolo. L'unica testimonianza dell'antico edificio è la torre campanaria: tra 1949 e 1952 la chiesa viene infatti completamente riedificata, su progetto dell'architetto Carlo keller. La facciata, a spioventi, presenta una divisione in tre porzioni, con due alti paramenti in conci lapidei a vista ai lati, e la parte centrale, arretrata, recante al centro un portale lapideo architravato, sovrastato da alcune formelle a rilievo, da un imponente oculo e da un'iscrizione in lettere a rilievo. Le pareti che connettono la parte centrale della facciata con quelle laterali recano ampie vetrate verticali composte da dodici finestre rettangolari e un ingresso laterale dotato di portale lapideo. Entrambe le fiancate presentano una successione ritmica di nove contrafforti alternate a cinque strette finestre a tutto sesto. Tra l’ottavo ed il nono contrafforte sono presenti tre ampie finestre a tutto sesto; nel fianco destro questa porzione è emergente e corrisponde ai locali di sacrestia. Sul fianco destro è presente un ingresso laterale con portale lapideo. Il prospetto absidale rivela la presenza di due setti murari a delimitare il fondo della navata richiamanti quelli in facciata; l’abside è illuminata da due ampie vetrate verticali. Il campanile, posto a pochi metri dall’estremo destro della facciata, presenta un fusto quadrangolare dotato di uno zoccolo lungo tutti i prospetti. A metà dell’alzato è presente una cornice marcapiano; il prospetto orientale reca un quadrante. Una seconda cornice introduce alla cella campanaria, aperta sui quattro lati da una monofora a sesto acuto dotata di cornice lapidea. La piattaforma sommitale reca doccioni zoomorfi agli angoli e frontoni ribassati coronati da sfera, sui quali si innesta la ripida cuspide a piramide ottagonale coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, la cui corsia centrale è coperta da un elemento in gesso che percorre la navata dalla controfacciata al presbiterio. Presso l’ingresso, a sinistra, v'è una nicchia ospitante il fonte battesimale; presso la parete laterale destra è presente un ingresso laterale. Al fondo della navata sono posti due setti murari a imitazione dei tradizionali piedritti dell’arco santo; una scalinata conduce al presbiterio, coperto da un soffitto piano in gesso ornato da trama a rilievo e dotato di un accesso alla sacrestia presso il lato destro ed uno a locali di servizio a sinistra. L'abside semicircolare è voltata tramite un catino absidale.
Pianta
La chiesa presenta una pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; l'abside è a pianta semi circolare.
Facciata
La facciata, a spioventi, presenta una divisione in tre porzioni: quelle laterali sono rivestite in conci lapidei a vista; la parte centrale, arretrata, reca al centro un portale lapideo architravato ornato da iscrizioni e bassorilievi, sovrastato da alcune formelle a rilievo, da un imponente oculo e da un'iscrizione a rilievo. Le pareti che connettono la parte centrale della facciata con quelle laterali recano ampie vetrate formate da dodici finestre rettangolari e due ingressi laterali dotati di portale lapideo architravato recante iscrizioni. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Entrambe le fiancate presentano una successione ritmica di nove contrafforti alternati a cinque strette finestre a tutto sesto tra il secondo ed il settimo contrafforte. Tra l’ottavo ed il nono contrafforte sono presenti tre ampie finestre a tutto sesto; nel fianco destro questa porzione è emergente e corrisponde ai locali di sacrestia. Il fianco sinistro reca alcune emergenze, coperte da altrettante falde lapidee inclinate; sul fianco destro è presente un ingresso laterale dotato di portale lapideo. Il prospetto absidale rivela la presenza di due setti murari a delimitare il fondo della navata richiamanti quelli in facciata; l’abside è illuminata da due ampie vetrate verticali. Le finiture sono ad intonaco rustico tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
Il campanile, posto a pochi metri dall’estremo destro della facciata, presenta un fusto quadrangolare aperto, sul prospetto orientale, da un portale lapideo architravato d’accesso e dotato di uno zoccolo lungo tutti i prospetti. A metà dell’alzato è presente una cornice marcapiano; il prospetto orientale reca un quadrante. Una seconda cornice introduce alla cella campanaria, aperta sui quattro lati da una monofora a sesto acuto dotata di cornice lapidea. La piattaforma sommitale, marcata da una terza cornice, reca doccioni zoomorfi agli angoli e frontoni ribassati coronati da sfera e recanti un’apertura quadrangolare, sui quali si innesta la ripida cuspide a piramide ottagonale coronata da sfera e croce apicale. Sul prospetto settentrionale è ancora visibile una traccia della copertura dell’antica chiesa, aderente al campanile. Le finiture sono ad intonaco rustico e cantonali lapidei sfalsati.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: capriate lignee a vista parzialmente coperte da un elemento in gesso nella parte centrale, soffitto piano in gesso sopra il presbiterio e volta a catino presso l'abside.
Coperture
Copertura a due falde presso la navata ed il presbiterio, a una falda semicircolare presso l'abside. Struttura portante in legno, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una navata unica, la cui corsia centrale è coperta da un elemento in gesso che percorre la navata dalla controfacciata al presbiterio. Presso l'ingresso, sulla parete laterale sinistra, v'è una nicchia ospitante il fonte battesimale; presso la parete laterale destra è presente un ingresso laterale. Al fondo della navata sono posti due setti murari a imitazione dei tradizionali piedritti dell'arco santo, recanti una nicchia centinata a ospitare una scultura; una scalinata di cinque gradini conduce al presbiterio, coperto da un soffitto piano in gesso ornato da trama a rilievo e dotato di un accesso alla sacrestia presso il lato destro ed uno a locali di servizio a sinistra. L'abside semicircolare presenta una volta a catino. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato e gesso per la navata, a tessere di marmo bianco, intonaco tinteggiato, gesso per il presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
Il presbiterio e la navata presentano una pavimentazione alla palladiana.
Elementi decorativi
È presente un impianto decorativo ad affresco presso il catino absidale. Il soffitto del presbiterio è impreziosito da un rilievo raffigurante l'Occhio della Provvidenza.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi non aventi carattere di stabilità. L'altare verso il popolo, posto nel centro del presbiterio su propria predella, è costituito da una mensa rettangolare sostenuta da sei candelabri appartenenti all'antica chiesa parrocchiale, inseriti in una struttura lignea. Presso la parete laterale sinistra del presbiterio è presente una sorta di tribuna lignea con fronte ornato a bassorilievo, sormontata da un leggio, avente la funzione di ambone. A destra dell'altare verso il popolo è invece collocata una sedia lignea con braccioli, con funzione di sede del celebrante. Il tabernacolo dell'altare maggiore viene impiegato come custodia eucaristica; il presbiterio non presenta le balaustre.
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