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edilizia di culto
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Varollo
Livo
Trento
chiesa
parrocchiale
Natività di Maria
Parrocchia della Natività di Maria
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (2007); presbiterio - aggiunta arredo (2007)
I (?) - IV (?)(preesistenze carattere generale); IV (?) - VI (?)(preesistenze carattere generale); VI (?) - X (?)(costruzione intero bene); XI (?) - XIII (?)(ampliamento intero bene); 1214 - 1214(menzione carattere generale); 1309 - 1309(menzione carattere generale); 1309 - XV (?)(ricostruzione intero bene); 1309 - XVI(impianto decorativo intero bene); 1463 - 1463(fusione campana); 1516 - 1570(costruzione loggia); 1528 - 1537(ampliamento intero bene); 1604 - 1604(ampliamento intero bene); 1617 - 1628(riedificazione sacrestia); 1630 - 1630(fusione campana ); 1630 - 1699(rifacimento pavimentazione); 1695 - 1695(restauro campanile); 1700 - 1749(restauro presbiterio); 1750 - 1799(ampliamento campanile); 1750 - 1799(costruzione pulpito); 1800 - 1849(rifacimento pavimentazione); 1824 - 1824(cambio di giurisdizione carattere generale); 1847 - 1855(restauro intero bene); 1890 - 1891(impianto decorativo intero bene); 1943 - 1943(sostituzione vetrate); 1944 - 1944(rivestimento interno); 1954 - 1954(restauro sacrestia); 1959 - 1964(restauro intero bene); 1971 - 1975(restauro intero bene); 2003 - 2008(restauro intero bene)
Chiesa della Natività di Maria
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Natività di Maria <Varollo, Livo>
Altre denominazioni Chiesa della Nativita di Maria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
maestranze lombarde (costruzione loggia)
Notizie Storiche

I (?) - IV (?) (preesistenze carattere generale)

La bibliografia, facendo riferimento a testimonianze archeologiche, documentano l'esistenza di una torre romana nel sito ove il primo edificio di culto viene eretto.

IV (?) - VI (?) (preesistenze carattere generale)

Un sondaggio archeologico effettuato presso l'esterno della cappella laterale meridionale ha rivelato lacerti di un edificio precedente al primo luogo di culto edificato (Brogiolo, Cavada, Ibsen, Pisu, Rapanà, 2013).

VI (?) - X (?) (costruzione intero bene)

Testimonianze archeologiche documentano che il primo edificio di culto costruito nell'area era orientato a est e dotato di uno spazio cimiteriale a ovest (Brogiolo, Cavada, Ibsen, Pisu, Rapanà, 2013).

XI (?) - XIII (?) (ampliamento intero bene)

Perpendicolarmente all'edificio esistente ne viene eretto un secondo, più esteso, orientato a sud, dotato forse di cappella a includere le strutture del tempio primitivo (Brogiolo, Cavada, Ibsen, Pisu, Rapanà, 2013).

1214  (menzione carattere generale)

La prima attestazione scritta dell'esistenza del distretto pievano di Varollo risale al 1214; il territorio della pieve era incluso a livello amministrativo tra le pievi della Val di Sole.

1309  (menzione carattere generale)

Sebbene la prima attestazione dell'esistenza del distretto pievano risalga a circa un secolo prima, la prima menzione specifica della chiesa di Varollo risale al 1309.

1309 - XV (?) (ricostruzione intero bene)

In questo periodo viene presumibilmente realizzata una nuova ampia abside che ingloba le strutture precedenti. Sono stati pervenuti lacerti di pareti più antiche presso la navata attuale: probabilmente l'aula viene costruita con le dimensioni odierne in questo arco di tempo (Brogiolo, Cavada, Ibsen, Pisu, Rapanà, 2013).

1309 - XVI (impianto decorativo intero bene)

In questi secoli, nell'arco di diverse fasi, vengono realizzati gli affreschi posti in facciata; nello specifico, gli affreschi raffiguranti la Madonna con Bambino, Santa Maddalena, San Giorgio e la principessa sono da riferire al secolo XV; l'affresco con San Cristoforo è di scuola bascheniana del XV secolo. Gli affreschi del prospetto orientale raffiguranti la Deposizione e Sant'Antonio risalgono al secolo XVI. Il ciclo di affreschi della loggia o cappella esterna risale al secolo XVI, così come le decorazioni ad affresco sulla volta costolonata della stessa. Allo stesso secolo risale l'affresco posto nella nicchia interna occupata attualmente dal confessionale.

1463  (fusione campana)

Nell'anno 1463 viene fusa la campana più antica in dotazione alla torre campanaria.

1516 - 1570 (costruzione loggia)

In questo periodo, sul lato settentrionale dell'edificio sacro, viene eretta, ad opera di maestranze lombarde e voluta dalla confraternita di San Fabiano e San Sebastiano, la loggia esterna che fungeva da cappella laterale, anche detta "glesiot", benedetta da Biagio Aliprandini nel 1570.

1528 - 1537 (ampliamento intero bene)

Sotto la reggenza parrocchiale di Biagio Aliprandini, viene abbattuta parte della chiesa ad eccezione della facciata e del prospetto nord. La chiesa viene innalzata sostituendo la precedente copertura e vengono effettuati interventi su finestre e porte; a questo periodo risale la nota lapide iscritta al di sopra del portale maggiore, posta a monito verso i peccatori e a celebrazione degli interventi architettonici voluti da Aliprandini. Vengono effettuati lavori presso la zona absidale, completati pochi anni dopo, così come forse presso la pavimentazione interna.

1604  (ampliamento intero bene)

A questo anno risale l'apertura del rosone in facciata e di una finestra presso il presbiterio.

1617 - 1628 (riedificazione sacrestia)

In questo periodo viene eretta una nuova sacrestia monumentale con volta a crociera, accessibile dal presbiterio. Agli stessi anni risale l'apposizione delle balaustre in presbiterio.

1630  (fusione campana )

In questo anno viene fusa la campana maggiore sotto il parroco Gerardi.

1630 - 1699 (rifacimento pavimentazione)

La pavimentazione esistente viene sostituita con una in battuto di calce.

1695  (restauro campanile)

In questo anno vengono consolidate le pareti della torre campanaria e la cuspide piramidale.

1700 - 1749 (restauro presbiterio)

Viene effettuata un'opera di ripristino del presbiterio, tramite l'approntamento di una pavimentazione a quadrotte bianche e rosse a corsi diagonali, la costruzione di gradini di accesso all'aula, di una predella per l'altare, un nuovo portale di accesso alla sacrestia in pietra calcarea rossa, e si effettua un'opera di pavimentazione in battuto di calce presso la sacrestia.

1750 - 1799 (ampliamento campanile)

Grazie all'opera del falegname Francesco Alessandri, viene eretta la nuova cuspide del campanile.

1750 - 1799 (costruzione pulpito)

Nella seconda metà del XVIII secolo viene edificato il pulpito ligneo.

1800 - 1849 (rifacimento pavimentazione)

Nella prima metà del XIX secolo la pavimentazione precedente, in battuto di calce viene sostituita con una della stesso materiale.

1824  (cambio di giurisdizione carattere generale)

La pieve di Livo viene aggregata alla giurisdizione della Val di Non.

1847 - 1855 (restauro intero bene)

In questo periodo vengono riportati due interventi di conservazione effettuati presso la copertura e un'opera di tinteggiatura nel 1850 ad opera dell'artigiano Franco Leita.

1890 - 1891 (impianto decorativo intero bene)

Ad opera dei Bernard, famiglia di pittori, viene effettuata un'opera decorativa pittorica interna; agli stessi è da attribuire la cimasa neogotica dell'accesso alla sacrestia.

1943  (sostituzione vetrate)

Le vetrate della prima campata destra vengono sostituite con altre create da Giuseppe Parisi.

1944  (rivestimento interno)

La fascia perimetrale interna dell'aula viene ricoperta, ad altezza d'uomo, da un rivestimento in lastre di marmo rosso di Trento.

1954  (restauro sacrestia)

Viene sostituita la pavimentazione interna della sacrestia, da una in battuto di calce ad una a quadrotte bianche e rosse in pietra calcarea a corsi diagonali.

1959 - 1964 (restauro intero bene)

In questi due anni viene effettuata un'estesa opera di restauro che vede lavori di miglioria presso il sagrato, la cui quota di calpestia viene abbassata, e presso l'area esterna che circonda la chiesa, procedendo allo sgombero della zona settentrionale da uno strato di terriccio e ampliando la cordonata di accesso all'area della chiesa; viene inoltre rimosso il rivestimento interno in lastre di marmo rosso e viene rinnovata la pavimentazione interna, in lastre di marmo. Alla stessa campagna di restauri risale un'opera di tinteggiatura interna ed esterna.

1971 - 1975 (restauro intero bene)

All'anno 1971 risale il rifacimento della copertura della chiesa e del campanile in scandole di larice; vengono eseguiti lavori atti all'elettrificazione delle campane e viene installato un nuovo orologio; nello stesso anno viene installato un impianto di riscaldamento ad aria diretta non trattata a gasolio e viene rinnovato l'impianto elettrico. Un lavoro di consolidamento della struttura viene portato a termine, durante il quale vengono scoperti gli affreschi che decorano la facciata.

2003 - 2008 (restauro intero bene)

Un'estesa opera di restauro viene effettuata in questi anni, su progetto dell'architetto Michele Anderle. Viene edificata una tettoia in piombo e acciaio sul prospetto ovest esterno, si procede alla sostituzione delle vetrate e della pavimentazione, realizzata in lastre di quarzite indiana; il portale settecentesco di accesso alla sacrestia viene spostato leggermente a destra, in posizione originale. Su progetto del Consorzio ARS e della ditta Kore si procede al restauro conservativo degli apparati lapidei, degli intonaci esterni e interni, della copertura, del campanile; vengono effettuati lavori di drenaggio per fermare l'umidità di risalita. Allo stesso periodo risale un'indagine archeologica che rivela le diverse fasi costruttive dell'edificio.
Descrizione

La chiesa della Natività di Maria di Varollo sorge nel centro della frazione, con tradizionale orientamento a est. Sebbene le prime testimonianze dell'esistenza della pieve di Varollo e della relativa chiesa risalgano al 1214, l'esistenza di un primo luogo di culto orientato a sud, eretto tra i secoli VI e X e ampliato tra XI e XIII secolo è stata avallata sulla base di testimonianze archeologiche. Tra i secoli XV e XVI, sotto l'operato di Biagio Aliprandini, l'edificio acquista l'orientamento e parte della forma attuale; nel XVII secolo viene eretta la loggia esterna, detta glesiot, voluta dagli aderenti alla confraternita dei Santi Fabiano e Sebastiano. La facciata a ripidi spioventi è delimitata, alle estremità, da un contrafforte con alto basamento. L'ingresso principale presenta un portale con arco a tutto sesto a cornici concentriche lapidee. Al di sopra del portale è posta una tettoia metallica a protezione degli affreschi, sovrastata da un oculo con cornice lapidea; uno zoccolo in conci lapidei corre lungo la facciata. La fiancata destra è scandita da contrafforti a profilo triangolare corrispondenti alla suddivisione delle campate interne; nello spazio corrispondente alla terza campata si apre un ingresso laterale, dotato di portale lapideo architravato e coperto da una tettoia. A sinistra dell'ingresso si apre una finestra rettangolare centinata, a destra v'è una finestra di identica forma ma tamponata. Il corpo del presbiterio è arretrato rispetto a quello della navata, presenta un contrafforte a profilo triangolare alla cui sinistra si apre una finestra rettangolare centinata. La fiancata sinistra presenta il volume della loggia esterna, dotata di un alto zoccolo; presenta una scalinata di accesso in pietra all'ambiente sopralevato, coperto da volte a crociera, scandito in due campate da due arcate a tutto sesto sostenute da colonnine lapidee con capitelli a calice, poggianti su un parapetto. La loggia esterna aderisce al corpo del campanile, oltre il quale è posto il volume a pianta quadrangolare della sacrestia. Il prospetto absidale rivela il profilo poligonale dell'abisde, scandita da contrafforti a profilo triangolare, aperta da una finestra a bifora ogivale nei lati diagonali. Il campanile ad affusto quadrangolare aperto da numerose feritoie aderisce alla fiancata settentrionale. Al di sotto della cella campanaria, è presente, sul prospetto occidentale e su quello orientale, un quadrante. La cella campanaria è aperta, sui quattro lati, da bifore trilobate inserite in grandi arcate a tutto sesto. La piattaforma sommitale, marcata da cornice con doccioni angolari, presenta un frontone triangolare su ogni lato, aperto da una finestra centinata, ed è coronata da una svettante cuspide ottagonale con sfera e croce apicale metallica. L'interno, a navata unica, è scandito in quattro campate presso l'aula, e in due campate presso il presbiterio, da colonne lapidee semi addossate alle pareti laterali, le quali sostengono le vele nervate della volta reticolare. La prima campata presenta una nicchia centinata presso la parete laterale sinistra, la seconda campata è aperta da una nicchia ricavata dal recupero parziale di un'arcata cieca. La parete sinistra della terza campata presenta una nicchia centinata. L'arco santo ogivale introduce all'ambiente, elevato da due gradini, del presbiterio, delimitato da balaustre e dotato di accesso lapideo architravato alla sacrestia sul lato sinistro. L'ambiente è diviso in due campate da colonne semi addossate a sostegno delle vele della volta reticolare. L'abside a profilo poligonale è illuminata di finestre a bifora ogivale poste nei lati diagonali. Sono presenti decorazioni ad affresco presso il prospetto meridionale, presso le pareti e le volte della loggia esterna sul prospetto settentrionale, presso la facciata, presso la navata ed il presbiterio, di carattere prevalentemente figurativo.
Pianta
L'edificio è a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, l'abside è a pianta poligonale. Sul lato settentrionale sono presenti i corpi della loggia e della sacrestia a pianta quadrangolare.
Facciata
La facciata a ripidi spioventi è delimitata, alle estremità, da contrafforti in conci lapidei a vista con alto basamento. L'ingresso principale presenta un portale con arco a tutto sesto a cornici lapidee affiancate riunite al piede da uno zoccolo comune. A destra dell'ingresso è presente una piccola finestra rettangolare sdraiata inferriata. Al di sopra del portale è posta una tettoia metallica di recente fattura posta a protezione degli affreschi, sovrastata da un oculo con cornice lapidea. Uno zoccolo in conci lapidei corre lungo la facciata; le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
La fiancata destra è scandita da contrafforti a sezione triangolare corrispondenti alla suddivisione delle campate interne; nello spazio corrispondente alla terza campata si apre un ingresso laterale, dotato di portale lapideo architravato e coperto da una tettoia a una falda in legno e scandole di larice. A sinistra dell'ingresso si apre una finestra rettangolare centinata, a destra v'è una finestra di identica forma ma tamponata. Il corpo del presbiterio è arretrato rispetto a quello della navata, presenta un contrafforte a profilo triangolare alla cui sinistra si apre una finestra rettangolare centinata. La fiancata sinistra presenta il volume della loggia esterna a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Questa è dotata di una piccola finestra quadrangolare e di un alto zoccolo con conci lapidei al sommo; presenta una scalinata di accesso in pietra all'ambiente sopralevato, scandito in due campate, coperte da volte a crociera, da due arcate a tutto sesto sostenute da colonnine lapidee con capitelli a calice, poggianti su un parapetto con cornice modanata. Una terza arcata ne delimita il prospetto occidentale. La loggia esterna aderisce al corpo del campanile, oltre il quale è posto il volume a pianta quadrangolare della sacrestia. Il prospetto absidale rivela il profilo poligonale dell'abisde, scandita da contrafforti a profilo triangolare posti presso gli stipiti, aperta da una finestra a bifora ogivale nei lati diagonali. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato e conci lapidei angolari sfalsati.
Campanile
Il campanile, ad affusto quadrangolare aperto da numerose feritoie, aderisce alla fiancata settentrionale ed è inserito tra il corpo della loggia esterna e quello della sacrestia. Al di sotto della cella campanaria, marcata da cornice, è presente, sul prospetto occidentale e su quello orientale, un quadrante ad area quadrata intonacata e lancette metalliche. La cella campanaria è aperta, sui quattro lati, da bifore trilobate inserite in grandi arcate a tutto sesto. La piattaforma sommitale, marcata da cornice con doccioni angolari, presenta un frontone triangolare su ogni lato, aperto da una finestra centinata, ed è coronata da una svettante cuspide ottagonale con sfera e croce apicale metallica. Le finiture sono a intonaco rustico tinteggiato e cantonali lapidei sfalsati.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta reticolare in malta paglia presso l'aula e il presbiterio, volta a crociera in pietrame presso la loggia esterna.
Coperture
Copertura a due falde presso l'aula e il presbiterio; copertura a tre falde presso l'abside; copertura a due falde, con falda di raccordo, presso la loggia esterna. Struttura portante in legno, manto di copertura in scandole di legno di larice.
Interni
L'interno, a navata unica, è scandito in quattro campate presso l'aula, e in due campate presso il presbiterio, da colonne lapidee semi addossate alle pareti laterali, le quali sostengono le vele nervate della volta reticolare. In controfacciata si può apprezzare l'oculo e la sua cornice lapidea. La prima campata presenta una nicchia centinata presso la parete laterale sinistra, la seconda campata è illuminata da una finestra rettangolare centinata sulla parete laterale destra, mentre su quella sinistra è presente una nicchia ricavata dal recupero parziale di un'arcata cieca. Un ingresso laterale si apre sulla parete laterale destra all'altezza della terza campata, mentre sulla parete sinistra è presenta una nicchia centinata. L'arco santo a ogiva, sostenuto da pilastri addossati alle pareti, introduce all'ambiente, elevato da due gradini, del presbiterio, delimitato da balaustre e dotato di accesso lapideo architravato alla sacrestia sul lato sinistro. L'ambiente è diviso in due campate da colonne semi addossate alle pareti a sostegno delle vele della volta reticolare, che va a coprire anche l'abside a profilo poligonale, illuminata da finestre a bifora ogivale poste nei lati diagonali. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato e conci lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula è pavimentata a lastre squadrate di quarzite indiana; il presbiterio presenta una pavimentazione a quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Sono presenti decorazioni ad affresco presso il prospetto meridionale, presso le pareti e le volte della loggia esterna sul prospetto settentrionale, presso la facciata, presso la navata ed il presbiterio, di carattere prevalentemente figurativo.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (2007)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante un intervento strutturale che ha visto la messa in posa di un altare verso il popolo scolpito da Paul dë Doss Moroder, in pietra dorata senese e di forma cubica irregolare, al centro del presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (2007)
L'adeguamento liturgico è stato completato, per gli elementi di ambone e sede del celebrante, mediante l'aggiunta di arredi lignei. La funzione di ambone è svolta da una sorta di leggio ligneo stuccato e decorato, posto sopra la balaustra sinistra. Una sedia di legno con braccioli, posta a destra dell'altare storico, funge da sede del celebrante. Il presbiterio è ancora dotato delle balaustre e dell'altare storico, il cui tabernacolo viene impiegato come custodia eucaristica.
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