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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Cloz
Novella
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1974); fonte battesimale - intervento strutturale (1974)
1183 - 1183(menzione carattere generale); 1320 - 1320(menzione carattere generale); 1400 (?) - 1451/07/18(ricostruzione intero bene); 1575 - 1579(ricostruzione intero bene); 1620 - 1620(costruzione campanile); 1626 - 1629(restauro coro); 1709 - 1709(restauro campanile); 1893 - 1893(costruzione cappella laterale); 1940/04/30 - 1942/07/26(ricostruzione intero bene); 1975/12/07 - 1975/12/07(consacrazione altare maggiore); 2005 - 2005(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Cloz, Novella>
Altre denominazioni S. STEFANO protomartire
S. Stefano
Autore (ruolo)
Ferrari, Efrem (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
maestranze lombarde (costruzione campanile)
Notizie Storiche

1183  (menzione carattere generale)

La prima menzione della chiesa pievana e del territorio ad essa pertinente, risale ad una fonte del 1183, citata dalla bibliografia.

1320  (menzione carattere generale)

Curzel (1999) riferisce di un documento datato al 1320 a riprova dell'esistenza delle pievi di Cloz e Revò già sotto la reggenza della diocesi di Trento da parte del vescovo Adelperone (1084-1104).

1400 (?) - 1451/07/18 (ricostruzione intero bene)

Secondo la bibliografia la chiesa originaria, del cui aspetto e della cui data di erezione non si dispone di dati certi, viene probabilmente ricostruita nella prima metà del XV secolo. Nel 1451 viene consacrata, insieme agli altari, dal vescovo suffraganeo di Trento Alberto da Tridino.

1575 - 1579 (ricostruzione intero bene)

Weber (1937) riporta come i sindici di Cloz ottennero dal vescovo suffraganeo Gabriele de Alessandri il permesso di ricostruire parte della chiesa, che versava allora in cattivo stato. Gli atti visitali del 1579 riportano note sulla presenza di affreschi presso il coro, di modo che è presumibile che i lavori entro quell'anno, fossero già stati terminati.

1620  (costruzione campanile)

Il campanile viene costruito da una famiglia di artigiani della Val Camonica.

1626 - 1629 (restauro coro)

In questi anni si procede ad un restauro conservativo della chiesa, durante il quale viene rinnovata la volta del coro.

1709  (restauro campanile)

Il campanile viene restaurato da Bortolameo Pancheri da Brez.

1893  (costruzione cappella laterale)

La chiesa subisce un ampliamento, grazie all'aggiunta di una cappella laterale dedicata a San Giuseppe.

1940/04/30 - 1942/07/26 (ricostruzione intero bene)

All'operato di don Guido Bortolameotti va riferita la ricostruzione della chiesa, su progetto di Efrem Ferrari. Si procede alla demolizione delle cappelle laterali e di parte della chiesa precedente, che viene integrata nel nuovo edificio come transetto. Le maestranze locali sono impiegate nell'erezione delle pareti in muratura, mentre ad opera di Giovanni e Silvio Cescolini viene realizzata la copertura; grazie alla ditta Mario Redi di Trento si provvede alla posa della pavimentazione e alla sistemazione degli spazi presbiteriali. Agli stessi anni risalgono anche l'impianto decorativo presso le volte e le pareti interne ad opera di Carlo Bonacina e l'organo della ditta Vincenzo mascioni di Cuneo. La chiesa, ultimata, viene consacrata dal vescovo Carlo de Ferrari nel 1942.

1975/12/07  (consacrazione altare maggiore)

L'altare maggiore, modificato in seguito alle disposizioni del Concilio Vaticano II, viene consacrato.

2005  (restauro intero bene)

Viene effettuata un'opera di restauro conservativo che interessa l'orologio, il sommo della torre campanaria ed il portale d'ingresso in facciata.
Descrizione

L'odierna chiesa di Santo Stefano di Cloz è il frutto di una serie di interventi architettonici operati tra il 1940 ed il 1942, che hanno visto la demolizione di parte della chiesa originaria e l'erezione di un nuovo corpo, trasversale ad essa, progettato da Efrem Ferrari. La pieve di Cloz, per altro, è testimoniata dalla fine del secolo XI, e la chiesa pievana, prima degli interventi del XX secolo, è stata oggetto di diversi ampliamenti tra la metà del XV e la fine del XVII secolo. L'edificio sacro originario, con abside a sud est, compone il transetto della nuova fabbrica. Il prospetto nord occidentale conserva la facciata a spioventi con il portale lapideo sovrastato da un oculo e affiancato da quattro finestre; il prospetto sud orientale rivela il profilo poligonale dell’abside. Il braccio destro del transetto della chiesa odierna, ora cappella laterale, reca ancora le balaustre, la volta reticolare e l'altare maggiore della chiesa originaria. Le facciata della nuova fabbrica, a spioventi, presenta al centro un portale a profilo rettangolare cuspidato, elevato da quattro scalini, un oculo strombato e un'apertura cruciforme; uno zoccolo in conci lapidei a bugnato percorre il prospetto e le fiancate. La fiancata destra presenta tre finestre aperte sulla navata. A livello della terza campata è presente un portico aperto da due arcate a tutto sesto sostenute da pilastri e da una colonna con capitello semplice, ad accogliere l'ingresso laterale. Oltre il transetto emerge un corpo aggiunto all’altezza del presbiterio su entrambe le fiancate, seguite dal corpo dell'abside a profilo poligonale. La fiancata sinistra è aperta da due finestre sulla navata; seguono il volume del campanile, del transetto e del presbiterio. Il campanile presenta un fusto quadrangolare con un accesso elevato da sei gradini ed è ritmato da due cornici. Sotto la seconda è presente un quadrante sul prospetto sud ovest e su quello nord orientale. La cella campanaria è aperta da una monofora archiacuta sui quattro lati; il piano sommitale reca doccioni angolari e frontoni ribassati aperti da una seconda monofora archiacuta, sui quali si innesta la ripida cuspide a piramide ottagonale, coperta da scandole in larice e coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in quattro campate dai pilastri murali posti presso le pareti laterali, a sostegno delle arcate paraboliche che l'attraversano trasversalmente e delle arcate a sesto rialzato che ritmano le pareti laterali. A livello della quarta campata, le pareti laterali sono aperte sui bracci del transetto; l'arco santo parabolico immette nell’ambiente del presbiterio, dotato di accessi ai locali di sacrestia e di servizio presso le pareti laterali. Una fascia di lastre lapidee riveste la parte inferiore delle pareti interne; le pareti interne recano un impianto decorativo ad affresco avente carattere figurativo.
Preesistenze
L'edificio sacro originario, anteriore ai lavori del XX secolo, disposto con abside a sud est, è stato inglobato nella nuova fabbrica, della quale compone il transetto. Il prospetto nord occidentale conserva la facciata a spioventi con il portale lapideo a tutto sesto inquadrato da lesene ribattute e concluso da cornice aggettante, sovrastato da un oculo strombato e affiancato da quattro finestre di cui due cieche, queste ultime recanti lacerti di un impianto decorativo ad affresco. Il prospetto sud orientale rivela il profilo poligonale dell’abside, illuminata da due finestre archiacute strombate e da un oculo. Il braccio destro del transetto della chiesa odierna, ora cappella laterale, reca ancora le balaustre, la volta reticolare e l’altare maggiore della chiesa originaria.
Pianta
La chiesa presenta una pianta a croce latina: la navata è a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, i bracci del transetto sono a pianta quadrangolare a nord ovest e a pianta poligonale a sud est. Il presbiterio, rettangolare, è concluso dall'abside poligonale.
Facciata
Le facciata, a spioventi, presenta al centro un portale a profilo rettangolare cuspidato, con statua sommitale e cornicione aggettante modanato, elevato da quattro scalini; al di sopra di questo, sono un oculo strombato con cornice lapidea e un'apertura cruciforme. Sei mensole lapidee emergono dalla facciata; uno zoccolo in conci lapidei a bugnato percorre il prospetto. Le finiture sono in conci lapidei disposti a fascia.
Prospetti
Le fiancate sono percorse dallo zoccolo visibile in facciata, e attraversate dal corpo del transetto, descritto in precedenza. La fiancata destra presenta tre finestre strombate a tutto sesto, dotate di inferriata, aperte sulla navata. A livello della terza campata è presente un portico, elevato da quattro gradini, aperto da due arcate a tutto sesto sostenute da pilastri murali con cornice d’imposta e da una colonna con capitello semplice, ad accogliere l’ingresso laterale. Oltre il transetto emerge un corpo aggiunto all’altezza del presbiterio su entrambe le fiancate, seguite dal corpo dell’abside a profilo poligonale, illuminata da due finestre a tutto sesto, strombate e inferriate. La fiancata sinistra è aperta da due finestre strombate, a tutto sesto, recanti inferriate sulla navata; seguono il volume del campanile, del transetto e del presbiterio. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
Il campanile, posto tra navata e transetto presso il fianco sinistro, presenta un fusto quadrangolare con un accesso elevato da sei gradini e dotato di portale lapideo architravato sul prospetto sud occidentale, ed è ritmato da due cornici. Sotto la seconda è presente un quadrante sul prospetto sud ovest e su quello nord orientale. La cella campanaria è aperta da una monofora archiacuta sui quattro lati; il piano sommitale reca doccioni angolari ed è sovrastato da un frontone ribassato su ogni prospetto, aperto da una seconda monofora archiacuta. Sui frontoni si innesta la ripida cuspide a piramide ottagonale, coperta da scandole in larice e coronata da sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco rustico raso sasso e cantonali lapidei sfalsati.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta parabolica in muratura presso la navata ed il presbiterio, soffitto piano presso il braccio sinistro del transetto, volta reticolare in muratura presso il braccio destro del transetto, volta a catino presso l'abside nuova.
Coperture
Copertura a due falde presso la navata, a più falde convergenti presso il presbiterio e l'abside, a due falde sul braccio sinistro del transetto, a più falde convergenti sul braccio destro del transetto. Struttura portante in legno, manto di copertura in tegole a coda di castoro.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in quattro campate dai pilastri murali posti presso le pareti laterali, a sostegno delle arcate paraboliche che l'attraversano trasversalmente e delle arcate a sesto rialzato che ritmano le pareti laterali. A livello della quarta campata, le pareti laterali sono aperte sui bracci del transetto; l'arco santo parabolico immette nell’ambiente del presbiterio, dotato di accessi ai locali di sacrestia e di servizio presso le pareti laterali. Una fascia di lastre lapidee riveste la parte inferiore delle pareti interne; le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta una pavimentazione a quadrotte di pietra calcarea bianca, disposte a corsi orizzontali; il presbiterio presenta una pavimentazione a lastre rettangolari di pietra calcarea nera disposte a corsi orizzontali.
Elementi decorativi
Le pareti interne recano un impianto decorativo ad affresco avente carattere figurativo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1974)
Ai fini dell'adeguamento liturgico, il presbiterio subì dei rimaneggiamenti su progetto di Efrem Ferrari, già architetto della chiesa. L'altare verso il popolo, collocato su propria predella al centro, è costituito da due supporti in marmo rosa a sostegno della mensa quadrangolare, dello stesso materiale. Presso il piedritto sinistro dell'arco santo, sulla gradinata tra navata e presbiterio, su predella propria, è collocato l'ambone in marmo rosa, costituito da un corpo mistilineo a tre fronti. Una sedia con braccioli, metallica, posta dietro l'altare verso il popolo svolge la funzione di sede del celebrante. L'altare maggiore storico, collocato nel transetto destro della chiesa attuale, è ancora dotato del proprio tabernacolo, impiegato come custodia eucaristica.
fonte battesimale - intervento strutturale (1974)
Il fonte battesimale, anch'esso facente parte dell'intervento progettato da Ferrari, è stato collocato presso il piedritto destro dell'arco santo entro la navata.
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