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Verucchio
Rimini
chiesa
parrocchiale
S. Martino
Parrocchia di San Martino
Struttura; Pianta; Coperture; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1980 circa)
X - XV(costruzione intero bene); 1874 - 1946(costruzione intero bene); 1997 - 2010(restauro intero bene)
Chiesa di San Martino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Martino <Verucchio>
Altre denominazioni S. Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze romagnole (costruzione)
Notizie Storiche

X - XV (costruzione intero bene)

La chiesa ha ereditato il titolo di una pieve sita nell'agro del comune, conosciuta in precedenza come pieve di San Giovanni in Bulgaria Nova. Il titolo di San Martino di detta pieve inizia a comparire nei documenti di fine '400, quando acquistano sempre più importanza le chiese all'interno della rocca. L'attuale chiesa di San Martino sorge nel luogo del convento francescano, costruito dai Malatesta nel 1320 e dedicato a San Francesco di Assisi, titolo associato a quello di San Martino proprio della parrocchia

1874 - 1946 (costruzione intero bene)

L'attuale chiesa è stata inaugurata il 18 ottobre 1874 e, dopo la soppressione delle altre parrocchie e conseguentemente incameramento di beni e arredi, è stata eretta a collegiata. Gravemente danneggiata dal passaggio del fronte, fu restaurata per opera del Genio Civile subito dopo la guerra, nel 1946

1997 - 2010 (restauro intero bene)

Una ampia ristrutturazione del tetto, della canonica e l'installazione dell'impianto di riscaldamento hanno interessato l'immobile fra il 1997 e il 2010
Descrizione

Edificio di grandi proporzioni in stile basilicale domina dall'alto di un'ampia gradinata la piccola piazzetta antistante, da cui si gode una serena visione di buona parte della Valmarecchia e delle colline che la contornano. La facciata imponente è mossa da grandi paraste che individuano le tre navate interne di diversa altezza: le due centrali sorreggono un arcone di scarico, al cui interno è contenuto un finestrone a lunetta, sormontato da un timpano triangolare . Tre sono i portali d'ingresso, quello centrale più ampio; anche i minori laterali sono sormontati da una finestra a lunetta. La chiesa è incorporata negli edifici della canonica e delle opere parrocchiali che la fiancheggiano: sull'edificio di sinistra si staglia il campanile. Centralmente si eleva un tiburio poligonale che contiene internamente una cupola. La struttura è chiusa posteriormente da un'abside profonda che termina in un corpo semicircolare. Il vasto e solenne interno intonacato e impreziosito da lesene, paraste e altre decorazioni a stucco, è diviso in tre navate da solidi pilastri, la centrale alta e luminosa grazie alle numerose finestre a lunetta che da unghioni del soffitto voltato a botte, danno luce all'interno. All'incrocio fra navata e transetto si eleva una cupola, il cui vertice si apre in una lanterna. Il presbiterio sopraelevato di numerosi gradini sul piano della navata è contenuto tutto nella profonda abside della chiesa, ed è impreziosito da pregevoli arredi come il coro ligneo. Sopra la bussola d'ingresso è collocata la cantoria con un grande organo contenuto in un grande armadio ligneo a trifora.
Struttura
in mattoni di spessore variabile.
Pianta
basilicale a tre navate.
Coperture
in legno con manto in coppi e soffitto voltato in cannucciato.
Campanile
a pianta quadrata con cella campanaria aperta a monofore e cuspide a base ottagonale.
Pavimenti e pavimentazioni
nella navata e nell’abside sono in mattonelle di forma quadrata in graniglia di marmo bianco e rosso posate a 45°.
Elementi decorativi
L’interno della chiesa custodisce opere di grande pregio: due maestose tele di Giovanni Battista Costa della seconda metà del ‘700, raffiguranti alcuni Santi, fra cui S. Biagio vescovo e Sant’ Agata: una tela di Ignazio Stern, sempre del ‘700, raffigurante S. Tommaso Apostolo e diverse opere di autori anonimi, raffiguranti scene sacre, collocabili tra il ‘700 e ‘800. Di notevole fattura altrettante sculture lignee del noto intagliatore riminese Silvestri. Nell’abside, invece, è stata collocata una tela raffigurante uno dei santi, cui è dedicata la chiesa, S. Martino de Tours, opera seicentesca del “Centino”. Sempre nell’abside è possibile ammirare il meraviglioso crocefisso in legno di scuola giottesca, vanto di studi per opera di illustri storici dell’arte sia a livello nazionale che internazionale. All’interno di una teca sono state collocati i resti del Beato Gregorio Cieli, originario di Verucchio e beatificato da Papa Clemente XII nel 1769.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980 circa)
Altare in marmo,versus populum, costituito da una mensa sorretta da pilastrini lavorati. Anche l'ambone, di forme curvilinee, è in pietra.
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