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San Giovanni in Compito
Savignano sul Rubicone
Rimini
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni in Compito
Parrocchia di San Giovanni in Compito
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Campanile
altare - aggiunta arredo (anni '80); fonte battesimale - aggiunta arredo (anni '80)
VII - X(preesistenze intero bene); XIV - XX(restauro intero bene); XIV - XX(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni in Compito
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni in Compito <San Giovanni in Compito, Savignano sul Rubicone>
Altre denominazioni S. Giovanni in Compito
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
Notizie Storiche

VII - X (preesistenze intero bene)

La prima notizia storica sulla pieve di San Giovanni in Compito, situata nella città romana di Compito a poca distanza dall'attuale Savignano sul Rubicone, si riscontra in un papiro ravennate del 633 che documenta la presenza di un edificio religioso in ambito rurale. É probabile però che la chiesa di San Giovanni esistesse già intorno al 600, epoca nella quale la città di Compito, che sorgeva ad un quadrivio della via Emilia, fu distrutta dai longobardi. Se ne perdono poi le tracce fino al X secolo, quando ricompare nel codice Bavaro in cui si attesta la sua esistenza proprio con il titolo di “pieve”.

XIV - XX (restauro intero bene)

Ma nel 1359 l'intervento di strutturazione urbana del borgo di Savignano segna il tramonto della pieve, che viene sempre più declassata a chiesa rurale e periferica. Questa decadenza si protrarrà finché, a partire dal XIX secolo, non saranno intrapresi importanti lavori di ammodernamento. Fu anche l'impegno di don Giorgio Franchini a valorizzare e rivitalizzare l'antico insediamento e la sua storia, attraverso l'apertura del museo archeologico nel 1930. Inoltre la chiesa attuale conserva numerosi resti di muratura risalente al VII secolo soprattutto nella parete meridionale, ma per il resto si mostra come un'opera pienamente romanica, ascrivibile al secolo XI.

XIV - XX (restauro intero bene)

La facciata appare ben conservata soprattutto in seguito ai restauri della metà del Novecento che hanno riparato i danni della Seconda Guerra Mondiale. É andata perduta, invece, l'abside originaria che, essendo pericolante, fu demolita e sostituita con una parete rettilinea. Proprio nel corso di questi restauri novecenteschi, durante il rifacimento del pavimento, si sono ritrovate anche le fondazioni dell’originaria abside semicircolare, distrutta pochi anni prima del 1827.
Descrizione

Partendo dall'esterno, la facciata presenta un semplice profilo a capanna, caratterizzato da una monofora e da una bifora originale sopra il portale, rimesse in luce durante i restauri del Novecento. Di grande interesse risulta la muratura della facciata, in quanto larghi tratti in mattone rosso si alternano ad alcuni in arenaria e ad inserti marmorei che utilizzano pezzi di spoglio. Inoltre l'architrave del portale, scolpito a treccia e costituito da una lastra di marmo, è da considerare come un vero e proprio elemento di reimpiego del VII secolo. Passando all'interno, la struttura a navata unica si presenta come una sobria sala intonacata, dove nella parete meridionale l'intonaco si interrompe per due ampi riquadri, mostrando la muratura seicentesca in pietra. All'interno della chiesa sono visibili due pregevoli capitelli romanici di tipo cubico (ora impiegati come acquasantiere), risalenti all'XI secolo e decorati con foglia di acanto, figure diverse sulle quattro facce dei capitelli e grappoli d'uva. Sempre allo stesso periodo va ascritto il capitello frammentario che regge il leggio presso l’altare, decorato con intrecci floreali e figure. Nella struttura dell'edificio cultuale sono presenti diversi pezzi di reimpiego scultoreo come le due lastre in marmo rosa di Verona, una collocata come mensa dell’altare e l’altra utilizzata come soglia d’ingresso della Pieve, che costituiva probabilmente una lastra di base per la balaustra di un recinto funerario. Infine, all'interno della canonica adiacente alla Pieve sono stati raccolti tutti i reperti rimasti dell'antica Compitum.
Pianta
La pianta è rettangolare ad aula unica terminante con abside rettilineo rialzato di due gradini, realizzata durante i restauri del 1959-'60.
Coperture
Il tetto è a vista in legno con capriate, orditura secondaria e terziaria e sovrastante pianelle.Il manto di copertura è in coppi. L'abside è soffittata a volta.
Pavimenti e pavimentazioni
I pavimenti sono in cotto di forma quadrata 15x15 cm
Struttura
La struttura portante è in muratura di mattoni e pietra di grosso spessore.
Campanile
Il campanile (1833) ha forma massiccia, quadrangolare, con cella campanaria con quattro monofore (una per lato) e copertura a falde.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '80)
L'altare è costituto da pezzi di reimpiego scultoreo del secolo XI come la lastra in marmo rosso di Verona collocata come mensa. Sempre allo stesso periodo va ascritto il capitello frammentario che regge il leggio presso l’altare, decorato con intrecci floreali e figure.
fonte battesimale - aggiunta arredo (anni '80)
Nella nicchia laterale,a sinistra dell'ingresso nella navata, è presente il fonte battesimale costituito da pezzi di recupero risalente al secolo XI.
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