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adeguamento liturgico
Castelbaldo
Padova
chiesa
parrocchiale
S. Prosdocimo
Parrocchia di San Prosdocimo
Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno ; fonte battesimale - intervento strutturale (1970)
1294 - 1294(costruzione prima chiesa); 1489 - 1489(pertinenze intero bene); 1783 - 1932(costruzione attuale chiesa); 2012 - 2012(messa in sicurezza soffitti); 2017 - 2017(restauro intero bene)
Chiesa di San Prosdocimo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Prosdocimo <Castelbaldo>
Altre denominazioni S. Prosdocimo
Autore (ruolo)
Chiffi Donato (Progettista)
Bianchi Stefano (Progettista)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche

1294  (costruzione prima chiesa)

Il Consiglio del Comune di Padova decreta la costruzione di una chiesa in onore di S. Prosdocimo a servizio della truppa e degli abitanti della zona. Fu costruita sotto il vescovo Pagano della Torre.

1489  (pertinenze intero bene)

Dalla relazione della visita del vescovo Barozzi risulta che le decime venivano suddivise in tre parti: una parte all’arciprete con un chierico, una seconda parte ai canonici e la terza alla fabbrica, amministrata da un massaro laico eletto dal Comune di Padova. Durante la guerra tra Carraresi e Scaligeri un capitano del castello si appropriò delle decime per pagare i soldati. Successivamente il senato veneto, ritenendo che le decime appartenessero al demanio, le vendette al comune di Castelbaldo, con l’onere di dare 24 ducati annui all’arciprete. Il comune si tenne il diritto di patronato sulla chiesa fino al 19 Aprile 1936, quando vi rinunciò.

1783 - 1932 (costruzione attuale chiesa)

La prima pietra fu benedetta nel 1783, a metà del coperto fu benedetta invece nel 1815. La chiesa, ad una sola navata, fu consacrata l’8 ottobre 1932. L’attuale chiesa arcipretale, rispetto la precedente, risulta traslata e ruotata di circa 90°, segno evidente di conformarsi ad un nuovo possibile sviluppo urbano; la facciata è quindi rivolta a sud-ovest (libeccio), verso l’attuale pubblica via G. Garibaldi che attraversa il centro del paese. A destra, dove prima sorgeva l’antica chiesa, vi sono alcune strutture in precario stato di manutenzione. Al piano terra di questo edificio si trovano i locali della sagrestia, con accesso diretto dalla chiesa. Anche se costituita in periodo relativamente tardo la Chiesa gode del titolo di arcipretale ed è considerata matrice di Masi, Piacenza d’Adige, Balduina e Valli Mocenighe. Sul lato destro si trova l’imponente campanile alto 75 metri.

2012  (messa in sicurezza soffitti)

Messa in sicurezza dei soffitti della chiesa.

2017  (restauro intero bene)

Restauro conservativo chiesa parrocchiale.
Descrizione

L’attuale Chiesa di San Prosdocimo Vescovo, con la facciata larga circa 20 metri e i suoi 55 metri circa di profondità, è stata realizzata in sopraelevazione rispetto il sagrato, infatti l’ingresso principale si guadagna superando la scalinata in pietra formata da cinque gradini con ballatoio di arrivo. La facciata, vista la sopraelevazione del fabbricato, risulta particolarmente imponente alla vista, nello stesso tempo architettonicamente è molto sobria, non avendo decori particolari, se non un rosone in corrispondenza del colmo della copertura, una cornice in pietra che evidenzia il portale, sopra il quale è stato creato un decoro con mattoni lavorati ad arco ospitante l’ovale raffigurante lo stemma vescovile. Tutto l’edificio è finito con mattoni faccia vista, con la facciata impreziosita da mattoni lavorati in rilievo a formare delle linee orizzontali. La Chiesa è a navata unica in fondo alla quale è posto il presbiterio a pianta semicircolare e rialzata di tre gradini. Si accede all’edificio passando attraverso la bussola in legno, lungo la navata sono poste tre cappelle per lato di stile neo classico, con le centrali molto più ampie e sobrie; sulla prima cappella di sinistra si trova una tavola, opera di Leonardo Corona da Murano, allievo del Tintoretto, risalente a metà del XVI secolo. Si tratta di un dipinto ad olio su tela; sullo sfondo è rappresentata la Visitazione di S. Maria Elisabetta, mentre in primo piano si notano i SS.MM. Lorenzo, Agata, Lucia e Caterina di Alessandria. Nella terza cappella a destra della navata dedicata alla Madonna, è conservato un paliotto settecentesco recante, al centro, un bassorilievo in marmo raffigurante la Madonna della misericordia, rappresentazione di un tema iconografico introdotto in occidente dagli ordini monastici a partire dal XIII secolo, la Madonna accoglie sotto il suo mantello i devoti. Risale al secolo XIX la balaustra in marmo rosso di bottega veneta con scolpita l’immagine del santo titolare. Sopra l’ingresso secondario posto alla sinistra della navata, è possibile scorgere la presenza del pulpito a sezione semicircolare interamente in legno. Il soffitto della navata è piano ed affrescato, mentre quello del presbiterio è a cupola, entrambi al momento non sono visibili in quanto oscurati dal 2012 da teli e rete protettiva montati su tutta la pianta della Chiesa al fine di mettere in sicurezza i fedeli da eventuali distacchi di intonaco. L’ambiente è illuminato da finestre a sezione circolare e semicircolare lungo i lati, in parte anch’esse oscurate in quanto poste al di sopra della protezione, mentre ai lati del presbiterio vi sono due finestre ad un solo foro. Da notare nell’abside, alle spalle dell’altare, la presenza dell’organo a canne, nonché su tutte le pareti della Chiesa, la presenza di cornici, stucchi e finiture in stile barocco. Alle spalle dell’organo a canne, sulla parete estrema della Chiesa, è posta una pala seicentesca dell’emiliano Luca Ferrari con la Madonna del Carmine e anime del purgatorio.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento della navata risulta particolarmente lavorato con liste e quadri di marmo rosso, bianco, giallo e grigio a formare rombi e linee, mentre il presbiterio mostra una pavimentazione più sobria a scacchi utilizzando solo i colori rosso e bianco.
Coperture
La copertura della navata è a capanna, mentre quella del presbiterio è a padiglione, entrambe finite con manto in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico

nessuno
Nel corso degli anni non è stato effettuato alcun adeguamento liturgico. L’altare è posto in fondo al presbiterio, rialzato su quattro gradini, interamente in marmo in prevalenza bianco in stile barocco. L’ambone, anch’esso in stile barocco, è posto alla sinistra del presbiterio ed è interamente in marmo prevalentemente di colore rosa.
fonte battesimale - intervento strutturale (1970)
Il fonte battesimale, è posto nella cappella centrale alla sinistra della navata ed è in marmo rosa con coperchio piano in rame con un bassorilievo sulla sommità.
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