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Fossato
Cantagallo
Prato
chiesa
parrocchiale
S. Lorenzo
Parrocchia di San Lorenzo a Fossato
Facciata; Campanile; Pareti esterne; Interno della chiesa; Presbiterio; Sacrestia
altare - aggiunta arredo (1975)
1035 - 1401(committenza intero bene); 1474 - 1784(cappellania e parrocchia intero bene); 1580 - 1781(ampliamento e trasformazioni intero bene); 1975 - 1975(passaggio di diocesi intero bene)
Chiesa di San Lorenzo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Lorenzo <Fossato, Cantagallo>
Altre denominazioni Chiesa di San Lorenzo a Fossato
S. Lorenzo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze bolognesi (costruzione)
maestranze pratesi e pistoiesi (ampliamento)
maestranze pratesi e pistoiesi (costruzione altare maggiore)
maestranze pratesi e pistoiesi (costruzione altari laterali)
maestranze pratesi e pistoiesi (ristrutturazione della facciata e del campanile)
Notizie Storiche

1035 - 1401 (committenza intero bene)

Nel 1035 «Marta quondam Firmi, habitatrice de vico Fossato» donò al monastero di San Salvatore di Fontana Taona alcuni terre nella zona. Su una di queste nel 1057 l'abate Teuzo di quel monastero ottenne dall'arciprete Azzone di San Pietro di Sucida l'autorizzazione a costruire una chiesa: «ut in vico qui nuncupatur Fosatus ecclesiam aedificaretur in terra abbatis, eciam populo conveniente illius loci». La chiesa fu sotto la giurisdizione della pieve di Sucida (Borgo Capanne) della diocesi di Bologna. Il territorio di Fossato fece parte dei domini della contessa Matilde e il papa Onorio III nel 1221 notificava al Comune di Pistoia che i castelli di Torri, Fossato e Monticelli appartenevano alla Chiesa e che erano stati concessi in feudo al conte Alberto di Mangona. In realtà Pistoia continuò ad esercitare il proprio dominio su quel territorio, che solo nel 1401 entrò a far parte del dominio fiorentino, restando però sotto la giurisdizione ecclesiastica di Bologna.

1474 - 1784 (cappellania e parrocchia intero bene)

Nel 1474 le parrocchie di Torri, Fossato e Monticelli furono unite dall'arcivescovo di Bologna alla parrocchia di Treppio come semplici cappellanie. Solo nel 1773 la parrocchia di Fossato riebbe le sua autonomia. In virtù del breve apostolico del papa Pio VI, del 27 agosto 1784, Fossato e altre sei parrocchie della diocesi di Bologna, furono annesse alla diocesi di Pistoia.

1580 - 1781 (ampliamento e trasformazioni intero bene)

L'Opera della chiesa, che aveva lo scopo di provvedere alla manutenzione del sacro edificio e degli arredi, nel 1580 provvide all'ampliamento della chiesa con la costruzione delle navate laterali e della sacrestia. Nel 1669 la parete di fondo della chiesa fu occupata da un nuovo altare alla romana in pietra lavorata, mentre la Compagnia del Rosario e la famiglia dei Benelli di Fossato provvedevano alla costruzione dell'altare della Madonna del Rosario (1711) e del Crocifisso (1760). Nel 1777, pochi anni prima della soppressione, l'Opera provvide alla ristrutturazione del presbiterio e nel 1781 al rinnovamento della facciata della chiesa e del campanile. Nel 1619 la chiesa era stata dotata del privilegio del fonte battesimale.

1975  (passaggio di diocesi intero bene)

Con decreto della sacra Congregazione dei vescovi, del 7 ottobre 1975, sono state separate dalla diocesi di Pistoia ed unite alla diocesi di Prato le parrocchie situate nell'ambito dei Comuni di Cantagallo (tra queste anche Fossato) e di Vernio.
Descrizione

Edificata nell'XI secolo dal monastero di Fontana Taona, la chiesa venne ampliata intorno al 1580, realizzando le navate laterali. Di fianco alla modesta facciata ottocentesca si innalza il robusto campanile a torre, quattrocentesco. L'interno, rustico ma piacevole, conserva sull'altar maggiore un venerato crocifisso ligneo del XVII secolo. Lungo le pareti è una Via crucis in maiolica dipinta, realizzata probabilmente dopo la predicazione di san Leonardo da Porto Maurizio, nel 1746, che diffuse questa pratica religiosa nel territorio pratese.
Facciata
La facciata, rifatta nella seconda metà dell'Ottocento (era stata rinnovata già nel 1781), è di tipo basilicale, con tetto a salienti che nelle zone laterali è di poco più basso rispetto a quello della mediana. L'ampia superficie intonacata è ornata al centro e sugli spigoli da fasce a lastre di arenaria, ed è forata al centro da un occhio circolare e dal portale con cornice rettilinea su mensolette a voluta; sui lati sono semplici monofore.
Campanile
Al fianco destro della chiesa si appoggia il massiccio campanile a torre, con cella aperta da piccole monofore. La struttura sembra precedente al Cinquecento.
Pareti esterne
Il fianco sinistro della chiesa, la cui muratura fu ringrossata nell'Ottocento per motivi statici, conserva il portalino laterale in arenaria (1763) con timpano spezzato, e alcune finestre nella robusta muratura.
Interno della chiesa
All'interno la chiesa è a tre navate divise da colonne tuscaniche in arenaria, del 1580 circa, che sostengono tre arcate a sesto rialzato. La navata centrale ha copertura a capriate lignee su mensoloni cinquecenteschi, le laterali sono coperte a travi. Iniziando da destra, dopo un confessionale ligneo della prima metà del Novecento, è un'incorniciatura in pietra (1781) che accoglie un Crocifisso policromato in legno, del tardo Ottocento. Sul fondo della navatella è posto un altare in arenaria (1711) che ripete le forme dell'altar maggiore con mensa sorretta da volute, edicola a colonne composite concluse da trabeazione (ornata da cherubino nel fregio) e timpano curvilineo spezzato, con cartiglio. In un'incorniciatura lignea del primo Novecento è una coeva statua della Madonna del Rosario. Al termine della navata sinistra figura un altare eretto dai Benelli nel 1760 riprendendo le forme degli altri (ospita una statua del Sacro Cuore, del XX secolo). Sulla navata sinistra si apre il bel portale laterale in pietra (1763), mentre presso l'ingresso principale è il fonte battesimale, sempre in pietra, dalle linee rustiche, opera di maestranze locali del 1619. In controfacciata l'occhio ha una vetrata recente con San Lorenzo (anche le monofore laterali hanno vetrate moderne), la controporta lignea, dall'elegante coronamento mistilineo, ha cartiglio datato 1792.
Presbiterio
Un arco trionfale (decorato nell'Ottocento a fasce bicrome, come quelli delle cappelle seguenti) introduce il presbiterio, la cui sistemazione attuale è frutto di un intervento del 1777, quando fu realizzato anche il parapetto a balaustrini in pietra. La parete di fondo è interamente occupata dall'altar maggiore, del 1669, con edicola a colonne dai capitelli compositi, fregio con cherubino e timpano curvilineo spezzato con cartiglio (il ciborio è recente); vi si conserva un venerato Crocifisso ligneo policromato secentesco, di buona qualità, proveniente dalla chiesa vallombrosana di San Pancrazio a Firenze (donato nel 1813). Di lato all'altare due nicchie tardo-secentesche contengono statuette (XX secolo) di Sant'Antonio da Padova e San Giuseppe. I due arconi di fianco all'altare introducono nelle cappelle del coro, che conservano stalli lignei del primo Ottocento; in quella di sinistra è il tabernacolo degli Oli santi, del Settecento.
Sacrestia
La sacrestia è collegata alle cappelle, e conserva tracce delle pareti angolari della chiesa precedente al 1580, la cui larghezza corrrispondeva all'attuale navata centrale. La sacrestia è probabilmente coeva all'ingrandimento (una finestra è datata 1636), e conserva un bancone della metà del XVIII secolo e un armadio del 1794.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1975)
Davanti all'altare alla romana è stato aggiunto un altare portatile per la celebrazione della messa verso il popolo.
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