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Pontremoli
Massa Carrara - Pontremoli
chiesa
parrocchiale
Santa Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Interno; Impianto strutturale; Presbiterio; Altari; Facciata; Esterno edificio
altare - aggiunta arredo (1965); ambone - aggiunta arredo (1978); presbiterio - intervento strutturale (1989)
1414 - 1636(preesistenze carattere generale); 1622 - 1687(inizio lavori intero bene); 1699 - 1787(variazione d'uso intero); 1881 - 1965(completamento facciata)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Pontremoli>
Altre denominazioni Concattedrale di Santa Maria Assunta
Autore (ruolo)
Capra, Alessandro (progettazione e realizzazione edificio)
Micheli, Vincenzo (realizzazione facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche

1414 - 1636 (preesistenze carattere generale)

L'area su cui sorge l'attuale chiesa era occupata dall'Oratorio della Beata Vergine del Rosario (o di S.Maria in Piazza), eretto probabilmente nel 1414, in cui si trovava la scultura lignea raffigurante al Madonna in Trono con il Bambino, oggi posta al centro dell'abside.

1622 - 1687 (inizio lavori intero bene)

La costruzione della nuova chiesa viene deliberata dal Consiglio Generale della Comunità di Pontremoli nel 1630, "per avere la Vergine SS. preservato la Città dalla gravissima pestilenza di quel tempo dominante". Dunque, in ossequio al voto fatto il 13 giugno 1622, viene stabilito di erigere "un tempio a honore della gloriosissima Vergine sotto il titolo di Madonna del Popolo di Pontremoli, sontuoso e nobile e capace del popolo quanto più possibile". Il progetto viene affidato all'architetto cremonese Alessandro Capra che lo presenta nel suo trattato "nuova Architettura" nel 1633. La costruzione inizia nel 1636. Viene aperta ufficialmente nel 1687.

1699 - 1787 (variazione d'uso intero)

Il 9 ottobre 1699, con Bolla di Innocenzo XIII, la nuova chiesa viene dichiarata "Insigne Collegiata"; nel 1721 diviene chiesa parrocchiale con il titolo di Santa Maria Assunta per il trasferimento della Parrocchia di San Geminiano. Il 6 ottobre 1723 la chiesa viene consacrata da Mons. Lomellini vescovo di Brugnato su delega del Vescovo di Luni. Il 4 luglio 1787 a seguito della Bolla In suprema Beati Petri Cathedra di Pio VI Pontremoli diviene sede della Diocesi di Apua e la chiesa di Santa Maria Assunta assume il titolo di Cattedrale.

1881 - 1965 (completamento facciata)

La facciata della chiesa viene progettata dall'architetto modenese Vincenzo Micheli nel 1881 ma viene portata a termine solo nel 1936, come ricordato nel fregio del cornicione della stessa. Il portone in bronzo del 1965, a ricordo del Concilio Vaticano II, è opera dello scultore R.Rossi.
Descrizione

La chiesa è a croce latina e l'impianto riflette in modo rigoroso l'impostazione architettonica codificata nelle strutture gesuitiche, riprendendo i dettami sanciti dal Concilio di Trento. Nelle pareti della navata si aprono sei ampie cappelle con altari laterali, intervallate da setti ornati da doppie paraste che racchiudono quattro nicchie minori. La navata è coperta da un ampia volta a botte, come i due bracci del transetto. All'incrocio dei due bracci è impostata una cupola con tamburo e lanterna. La facciata è rivestita con lastre di marmo di Carrara, mentre le altre pareti hanno finitura a intonaco. La copertura è in coppi mentre la cupola e la lanterna hanno una caratteristica copertura in lastre di rame ossidato.
Interno
L'interno della chiesa presenta un'ampia navata sulla quale si affacciano nicchie e cappelle laterali; l'imponente arco trionfale chiude la volta a botte che copre l'aula; sulla volta sono presenti lunette in corrispondenza di sei finestre semicircolari, poste sopra al cornicione, che danno luce, assieme alla finestra della facciata, alla navata. Altre finestre, una per lato, sono presenti nei due bracci del transetto. Gli affreschi della volta della navata e del transetto, realizzati da Francesco Natali alla fine del Seicento, furono sostituiti da stucchi alla metà dell'Ottocento. All'incrocio tra la navata e il transetto, impostata su quattro arcate e altrettanti pennacchi, è presente una cupola che si compone di un tamburo circolare, dove sono state aperte otto finestre rettangolari, che sostiene la struttura della cupola; è stata realizzata su progetto degli architetti svizzeri Grighi e Garusambo. L'interno presenta una decorazione a stucco con quadrettoni degradanti ornati da 352 rosette ornamentali. In sommità è collocata la lanterna, anch'essa con otto finestre, che culmina in un cupolino emisferico cieco.
Impianto strutturale
La struttura della chiesa è in muratura portante di pietra, i soffitti sono voltati a botte con lunette; la volta della navata è impostata su pilastri che, in corrispondenza delle cappelle laterali sono sormontate da arcate. La cupola a pianta circolare è impostata su quattro arcate e quattro pennacchi. L'abside, a pianta semicircolare, è coperta da catino emisferico. La copertura dell'edificio è in legno.
Presbiterio
All'ampio presbiterio si accede superando tre gradini, posti al centro della balaustra in marmo; sui due lati della balaustra le statue in marmo, opera di L.Franzoni, di S.Geminiano e di S.Rosa da Lima. Il soffitto è voltato a botte con lunette e gli stucchi, come quelli del catino absidale, risalgono alla metà del Settecento e sono opera degli artisti ticinesi Pietro e Bartolomeo Portogalli e Giuseppe Ferroni. Dietro l'antica dossale dell'altare si apre lo spazio absidale nel quale è collocato il coro in legno di noce del XVII secolo. Al centro dell'abside, dentro una grande nicchia dorata con il fronte in marmi policromi intarsiati e angeli dorati, è collocata la statua della Madonna del Popolo: è una scultura lignea che presenta la Madonna seduta in trono con il Bambino tra le braccia. Di provenienza incerta, era venerata all'interno dell'antico Oratorio di Santa Maria di Piazza già prima del 1300, con l'appellativo di Madonna del Popolo.
Altari
L'altare della chiesa, posto al centro del presbiterio in asse con la cattedra del Vescovo, ha struttura in marmo e presenta un paliotto opera del parmense G.B.Vaghi realizzato nel 1825 per la Cappella del SS.Sacramento. Nelle solennità e durante il periodo estivo il prospetto dell'altare viene invece rivestito di un arredo in argento sbalzato e rame dorato realizzato in diversi periodi (1725-1795) donato dalla famiglia Venturini. Sulle pareti di fondo del transetto si trovano due grandi altari laterali: quello di destra in marmo realizzato nel 1808 ad opera di L.Franzoni, quello di sinistra in marmi policromi e dedicato a S.Vicinio commissionato dalla famiglia Righini e realizzato all'inizio XVIII secolo.
Facciata
Viene realizzata su progetto dell'architetto modenese V.Micheli del 1879. I lavori iniziano nel 1881 ma vengono completati solo nel 1936, come ricordato nell'epigrafe del fregio inferiore. E' rivestita da lastre in marmo di Carrara e presenta sopra la zoccolatura di marmo; ha impostazione tipicamente barocca, anche all'interno si trovano molti elementi neoclassici. E' composta da un doppio ordine architettonico, con una coppia di paraste per lato; al livello inferiore si presenta tripartita con l'aggiunta ai lati di due ali che si raccordano rastremando verso l'alto con la parte superiore. Al centro il portone incorniciato da un portale in marmo rosa e sormontato da una lunetta contenente un mosaico della vergine Maria. Ai lati, all'interno delle paraste, due nicchie che contengono la rappresentazione della Fede e della Speranza, opere dello scultore A.Bucci del 1889. La parte superiore, più semplice, presenta al centro un finestrone triforato con ai lati gli stemmi in rilievo della città e della famiglia Bonaventuri, finanziatori dell'opera. Il timpano triangolare chiude la facciata nascondendo la copertura retrostante. Il portone in bronzo è opera dello scultore R.Rossi che lo realizza nel 1965 a ricordo del Concilio Vaticano II.
Esterno edificio
L'esterno dell'edificio, al di fuori della facciata, è intonacato con intonaco di calce; La copertura dei bracci della croce e del catino absidale è in coppi di laterizio. La cupola e la lanterna hanno invece una copertura realizzata con lastre di rame che, nel tempo, hanno assunto il tipico colore verde dato dall'ossidazione del ferro a contatto con l'aria.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965)
Inserito un altare di legno per la celebrazione verso il popolo davanti all'altare a dossale
ambone - aggiunta arredo (1978)
Inserimento dell'ambone ligneo.
presbiterio - intervento strutturale (1989)
Allargamento dell'apertura della balaustra, rimozione dell'altare a dossale con mantenimento della sola dossale, con inserimento della sede del vescovo spostata dall'originaria posizione laterale, inserimento di un nuovo altare in legno rivestito con il paliotto del vecchio altare a dossale rimosso
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