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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Pontebosio
Licciana Nardi
Massa Carrara - Pontremoli
chiesa
parrocchiale
San Giacomo Maggiore
Parrocchia di San Giacomo Maggiore
Preesistenze; Facciata; Impianto strutturale; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Scale; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
1689 - 1710(inizio lavori intero bene ); 1717 - 1717(lapide sepolcrale e cimitero pavimento); 1809 - 1873(spostamento all'esterno area cimiteriale intorno); 1840 - 1844(restauri parti dell'edificio); 1893 - 1893(coro ligneo presbiterio); 1920 - 1920(restauri post terremoto intero bene); 1943 - 1943(decorazioni pittoriche interno chiesa); 1985 - 1986(rifacimento copertura copertura); 2011 - 2012(restauro copertura e facciate); 2012 - 2013(restauro econsolidamento coperture
facciata e murature)
Chiesa di San Giacomo Maggiore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giacomo Maggiore <Pontebosio, Licciana Nardi>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione)
Notizie Storiche

1689 - 1710 (inizio lavori intero bene )

al 1689 risale la richiesta, al vescovo di Luni-Sarzana, Giovanni Battista Spinola, per la costruzione di un nuovo oratorio a Pontebosio ed il 13 maggio dello stesso anno i lavori furono iniziati con contributi economici direzione e consigli del marchese Ferdinando Malaspina. Terminarono, presumibilmente, intorno al 1710 quando il vescovo Ambrogio Spinola concesse la sacra Pisside, il confessionale, le sepolture ed i registri di battesimi matrimoni e morti.

1717  (lapide sepolcrale e cimitero pavimento)

sul pavimento della chiesa è collocata una lapide sepolcrale, datata 1717, fatta costruire dal marchese Ferfinando Malaspina per sé e tutti i suoi antecessori e successori.

1809 - 1873 (spostamento all'esterno area cimiteriale intorno)

dopo l'editto napoleonico il cimitero fu costruito dietro la chiesa e fu attivo dal 1809 al 1873

1840 - 1844 (restauri parti dell'edificio)

nel 1840 furono eseguiti restauri sulla volta della sacrestia, sui campanili deteriorati dalle infiltrazioni d'acqua, sulla facciata esposta al vento di mare, altri lavori furono eseguiti sulla facciata principale nel 1844.

1893  (coro ligneo presbiterio)

nel 1893 fu realizzato il coro ligneo disposto sulla parete rettilinea del presbiterio.

1920  (restauri post terremoto intero bene)

Dopo il terremoto del 1920 dalla ditta Vallino Luigi di Licciana furono eseguiti lavori di restauro interni ed esterni per un importo pari a Lire 28.000.000

1943  (decorazioni pittoriche interno chiesa)

nel 1943 il pittore Navarrino Navarrini della Spezia, sfollato a Pontebosio, presentò alla curia di Massa un bozzetto per la decorazione interna della chiesa. L'elaborato conservato agli atti misura 48,5x37,5.

1985 - 1986 (rifacimento copertura copertura)

rifacimento della copertura in tegole marsigliesi eseguito dalla Ditta Donati Emilio di Monti di Licciana. L'esecuzione ha presentato, nel tempo, problematiche per infiltrazioni sia dai campanili che dalla copertura stessa con grave sfarinamento delle decorazioni pittoriche.

2011 - 2012 (restauro copertura e facciate)

autorizzazione S.B.A.P.S.A.E. prov. Lucca e Massa Carrara prot. 12539 del 28/09/2011. Inizio lavori 21/03/2012 e fine lavori il 20/12/2012.

2012 - 2013 (restauro econsolidamento coperture, facciata e murature)

consolidamento e restauro copertura; consolidamento e restauro murature portanti; consolidamento e restauro facciate; consolidamento e restauro interni; consolidamento e restauro bonifica delle murature dall'umidità
Descrizione

l'edificio si attesta sul lato meridionale della piazza di Pontebosio, dominata dal castello Malaspina. Il volume della chiesa s'incastra per tre lati nel terreno dell'ampio terrazzo, di poco sovrastante, che fiancheggia la piazza da mezzogiorno, ed appoggia su un sagrato in palladiana delimitato da tre gradini. Il disegno della facciata principale elabora il tema dei campanili angolari derivati dalla pianta a croce greca dell'interno. Il braccio occidentale, chiuso da un timpano assiale cuspidato, ornato con la pregevole statua marmorea della Beata Vergine del Carmelo, è fiancheggiato dalle celle dei campanili di cui quella destra accessibile e munita di campane. La pagina quasi quadrata del prospetto è scandita da due ordini sovrapposti di diversa altezza che ripropongono la partitura interna del vano. La pianta centrale imposta sui quattro arconi, che delimitano i vani delle cappelle laterali, dell'ingresso e del presbiterio, una volta a vela ribassata pregevolmente dipinta raffigurante la gloria di Cristo re dell'universo. I due altari laterali, rimaneggiati nel secolo XX, sono appoggiati alle pareti sul controasse architettonico mentre il presbiterio, più profondo, ospita il coro ligneo e l'altare maggiore in marmo. Non è presente la tribuna dell'organo che pure è evocata dagli strumenti musicali dipinti nel vestibolo dell'edificio. Sopra la sacrestia, costruita a sinistra del presbiterio, si trova una camera con grata, con accesso indipendente, che permetteva la partecipazione in forma privata alle funzioni religiose. Il presbiterio è costituito da un corpo addossato al volume principale, coperto a capanna, di dimensioni minori.
Preesistenze
l'oratorio della Madonna del Carmelo che la nuova chiesa ha sostituito si trovava in altro luogo, ritenuto poco adatto e troppo dispendioso per un adeguato rifacimento. Si optò per una nuova edificazione in luogo piano e soleggiato.
Facciata
la semplice partitura architettonica della superficie, suddivisa in riquadri regolari da cornici e lesene di colore chiaro è limitata al solo prospetto principale, mentre i restanti prospetti sono semplicemente intonacati a raso pietra.
Impianto strutturale
l'impianto strutturale, a croce greca, si compone di un vano centrale coperto a vela sostenuta da ampie volte a botte perimetrali simmetriche gravitanti su setti murari ortogonali, incrociati a coppie, in modo da rafforzare lo spigolo dei pilastri angolari. La volta a vela, caricata sulla chiave dell'estradosso con un grosso pilastro cilindrico avente la funzione di sostegno del tetto, distribuendo il peso lungo gli spigoli dei pilastri, garantisce l'equilibrio statico dell'organismo architettonico, affidato ad un bilanciamento calibrato di forze contrapposte, integrato dalla presenza di catene incrociate, collocate in corrispondenza dell'imposta degli archi.
Pianta
la pianta a croce greca non permette una gerarchia degli spazi occupati dagli altari e pertanto la campata assiale, contrapposta all'ingresso, è stata ampliata con un vano ulteriore che risulta addossato al corpo principale per contenere l'altare maggiore ed il coro ligneo appoggiato alla parete retta del fondo. A sinistra del presbiterio si trova la sacrestia mentre il battistero si colloca nel vano laterale, a sinistra, entrando, corrispondente alla pianta del campanile medesimo.
Pavimenti e pavimentazioni
pavimento in marmo con pregevole lastra tombale del marchese Ludovico Malaspina morto nel 1748
Struttura
la struttura dell'edificio è completamente in pietra proveniente anche dal vicino torrente Tavarone, di pezzatura irregolare, integrata con malta nei fronti laterali ed intonacata nella facciata principale. La struttura delle volte è composta da pietre disposte su centine e legate con abbondante malta di calce, a formare quasi un conglomerato di grossa pezzatura.
Coperture
la copertura del fabbricato è a capanna con manto di tegole in coppi ed embrici ed articolata in due parti: la prima ricopre il volume principale del fabbricato mentre la seconda i volumi minori del presbiterio e della sacrestia. La prima è composta da una grossa orditura di travi di castagno che s'incrociano sul grosso pilastro collocato sulla chiave della sottostante volta lasciando spazio ad un ampio sottotetto ispezionabile. La seconda, più semplice, appoggia direttamente sulla volta del presbiterio.
Scale
è presente una scala in muratura esterna per accedere al primo piano della torre campanaria, servita anche dall'interno da una scala in legno.
Elementi decorativi
pregevole nell'insieme risulta la decorazione del vano interno, elegante nelle proporzioni, raffinata negli ornati dei capitelli corinzi della trabeazione, nella complessa organizzazione del trionfo di Cristo raffigurato nella volta a vela. Più grossolane e di dubbia fattura certe figurazioni del secondo dopoguerra da valutare in sede di restauro dell'edificio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970)
ambone in legno
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