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Pesaro
Pesaro
basilica
cattedrale
Santa Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Cappella di San Terenzio; Cappella del Santissimo Sacramento; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (2000-2003)
III - IV(preesistenze carattere generale); IV - IV(costruzione intero bene); 553 - 647(ricostruzione intero bene); 751 - 751(seconda ricostruzione intero bene ); 848 - IX(restauro intero bene); 1282 - 1312(terza ricostruzione e ampliamento intero bene); 1357 - 1503(costruzione del campanile intero bene); 1504 - 1504(restauro e consolidamento intero bene); 1866 - 1925(rifacimento degli interni intero bene); 1990 - 2004(restauro e rifacimento del pavimento intero bene)
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione basilica cattedrale
Denominazione Cattedrale di Santa Maria Assunta <Pesaro>
Altre denominazioni Duomo di Pesaro
Chiesa di Santa Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ravennati (costruzione)
maestranze ravennati (ricostruzione )
maestranze marchigiane (seconda ricostruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
maestranze marchigiane (terza ricostruzione)
maestranze marchigiane (costruzione del campanile)
maestranze marchigiane (restauro e consolidamento)
maestranze marchigiane (rifacimento degli interni)
maestranze marchigiane (restauro e rifacimento del pavimento)
Notizie Storiche

III - IV (preesistenze carattere generale)

Il cristianesimo giunto intorno al primo quarto del III secolo ebbe nella chiesa di San Decenzio la prima basilica. La chiesa, con facciata del XVIII secolo, sorge tuttora all'interno del Cimitero Centrale e possiede una cripta risalente al IV secolo.

IV  (costruzione intero bene)

Una prima incerta data di costruzione viene dalla testimonianza visiva del primo litostrato musivo, databile al IV secolo. Ascrivibile a maestranze ravennati, la prima basilica sorge all'interno delle mura romane.

553 - 647 (ricostruzione intero bene)

Verso il VI secolo, utilizzata ancora San Decenzio come basilica cattedrale, per le frequenti incursioni barbariche si trasferisce la sede episcopale all'interno della cinta muraria. Alla fine della Guerra Gotica (553) risale la basilica, impreziosita dal pavimento a mosaico (il secondo). Nel 647 il corpo di San Terenzio viene traslato sotto l'altare maggiore. Accanto alla cattedrale sorge il Battistero, dove oggi è l'abside.

751  (seconda ricostruzione intero bene )

Nel 751 in seguito ad un disastroso sisma che distrugge l'intera città, la cattedrale viene ricostruita dalle fondamenta.

848 - IX (restauro intero bene)

Nemmeno cento anni dopo la ricostruzione nel 848, un'incursione di Saraceni incendia e devasta il quartiere posto a ridosso della cattedrale: il vescovo Raguele insieme ai presbiteri e al popolo restaura la chiesa durante tutto il IX secolo.

1282 - 1312 (terza ricostruzione e ampliamento intero bene)

Nel secolo XIII con inizio nell'anno 1282 durante l'episcopato di Francesco, viene posta mano per la terza volta alla ricostruzione della cattedrale. I lavori comportano l'ampliamento del presbiterio, l'allungamento della navata verso l'odierna via Rossini, e si concludono nel 1312 con la ricostruzione della facciata che ancora oggi identifica la cattedrale. Per ampliare la sacrestia si sacrifica il battistero che viene demolito.

1357 - 1503 (costruzione del campanile intero bene)

Sul fianco sinistro della cattedrale viene elevato il campanile. Innalzato durante la Signoria dei Malatesta, viene completato nel 1357 dal vescovo Homodeo. Purtroppo durante la breve ma disastrosa venuta di Cesare Borgia, nel 1503, il campanile viene bombardato e demolito.

1504  (restauro e consolidamento intero bene)

Finita la breve avventura del duca Valentino, nel 1504 il vescovo Francesco Ricardi commissiona all'ingegnere Andrea Agostini il restauro ed il consolidamento della cattedrale. Egli ricostruì l'abside e rinforzò i muri della cappella dedicata a San Pietro.

1866 - 1925 (rifacimento degli interni intero bene)

A partire dal 1866 iniziarono i lavori di rifacimento della cattedrale: l'ingegnere fermano Giambattista Carducci progettò e diresse i lavori fino alla morte, sostituito poi dal bolognese Luigi Gulli che li portò a termine nel 1903. L'aspetto neoclassico odierno risale a questo periodo. Nuove aggiunte furono la cappella di San Terenzio (a destra), la cappella delle sepolture dei vescovi (in fondo alla navata destra) e la cappella del Sacramento (speculare alla cappella di San Terenzio, ma terminata solo nel 1925).

1990 - 2004 (restauro e rifacimento del pavimento intero bene)

Già nel 1990 urgeva rivedere la sistemazione del pavimento per la presenza dei due strati di mosaici. Solo nel 1998 con il vescovo Angelo Bagnasco si cominciarono i lavori di rifacimento del pavimento e di restauro della chiesa. Nel 2004 i lavori erano conclusi e la cattedrale riaperta al culto.
Descrizione

La cattedrale affaccia sulla via Rossini, quasi al limite del centro storico dove un tempo sorgeva la porta che conduceva al mare. Oggi il complesso religioso formato dalla cattedrale, il palazzo vescovile e gli edifici occupati dagli uffici della Curia occupa un intero isolato, chiuso verso sud-est da una schiera di abitazioni riservate al clero e delimitato a est dal cortile su cui affacciano parte degli edifici del vescovado. La cattedrale è frutto di un susseguirsi di interventi più o meno invasivi lungo i quindici secoli della sua storia. L'aspetto esterno di oggi è ciò che risulta al termine della ricostruzione voluta da tre diversi vescovi tra il XIII e il XIV secolo. Il carattere gotico è rimasto immutato pur nei successivi interventi: i contrafforti, il portale a ogiva e gli archetti pensili che corrono lungo la facciata connotano la cattedrale ancora oggi. Sulla parte superiore il rosone con mostra in pietra d'Istria è sormontato da una arcata a tutto sesto, segno di interventi posteriori. Il profilo a capanna è ribadito da archetti pensili in cotto. Ai lati della porzione centrale della facciata sono stati elevati due setti murari con profilo diritto con archetti pensili terminali, per contenere la modifica ottocentesca alla quota di imposta delle volte. Sul lato destro si erge la tribuna ottagonale che contiene la cupola della cappella di San Terenzio. Ancora sul lato destro della cattedrale, visibile dalla attigua piazza Collenuccio, è il campanile a due ordini di arcate sovrapposti. Pur non altissimo come il precedente distrutto nel 1503, rimane imponente nelle sue dimensioni. La cattedrale è ripartita internamente da arcate a tutto sesto. Tre campate di egual misura più una quarta ridotta scandiscono le tre navate fino all'incrocio con il transetto. Le arcate sono sostenute da pilastri ornati di specchiature e cornici modanate in stucco. Le quattro arcate che delimitano lo spazio coperto dalla cupola sono intradossati con riquadri decorati da roselline su campo blu. Lungo il perimetro della chiesa corre il cornicione composto da tre fasce sovrapposte: nella centrale è riportata una lunga iscrizione dedicatoria in latino. Nelle navate sono custoditi quattro diversi altari minori, oltre naturalmente alle cappelle. Il presbiterio sopraelevato sulla navata da tre gradini in marmo è chiuso lateralmente da arcate a tutto sesto. L'abside retrostante è illuminata da cinque monofore con altrettante figure di santi rappresentate su vetrate policrome. Nel catino absidale è raffigurata l'Ascensione in cielo della Vergine, posta su una nuvola trasportata da angeli e cherubini. Alla base dell'abside è il coro ligneo del 1903.
Pianta
La pianta è a croce latina, suddivisa internamente in tre navate. Al corpo principale sono aggiunte nell'Ottocento le cappelle laterali simmetricamente disposte sulla terza campata.
Pavimenti e pavimentazioni
Durante gli ultimi restauri, iniziati a fine del 1998, è stato realizzato il nuovo pavimento. Per poter percorrere e visitare i due litostrati di mosaici è stato necessario costruire una maglia strutturale con Ipe e plinti in acciaio. Il livello del nuovo pavimento è stato rialzato sul precedente. Nella pavimentazione sono inseriti ampi tratti vetrati per permettere la visione dei mosaici sottostanti.
Cappella di San Terenzio
Dalla navata destra si accede alla cappella dedicata al santo patrono di Pesaro. A pianta circolare la cappella è formata da otto absidiole disposte su due ordini. Le absidi sono ornate da archi a tutto sesto e nell'incavo hanno semi-cupole decorate a riquadri convergenti verso la chiave di volta. Tra le absidi si ergono colonne scanalate con capitelli dorici, inserite su basamenti decorati con festoni nel primo quarto del fusto. Il secondo ordine di absidi costituisce il tamburo sul quale insiste la cupola. La vela centrale corrispondente all'altare della cappella è traforato da una monofora centinata. Dalle colonne dipartono i costoloni che si raccordano nella chiave di volta della cupola.
Cappella del Santissimo Sacramento
Dalla navata sinistra si accede simmetricamente alla cappella del Santissimo Sacramento. Semplice nelle forme e nelle decorazioni, la cappella ha pianta ottagonale, con colonne in porfido concluse da capitelli dorici. Sui capitelli per sei lati del perimetro corre il cornicione modanato: questo si interrompe in corrispondenza dell'ingresso e sopra il presbiterio, sormontato da un arco a tutto sesto. Il tamburo costruito sopra il cornicione ha pianta circolare, ed oltre un secondo cornicione insiste la cupola semisferica.
Coperture
La navata centrale ha soffitto piano a cassettoni. Nelle losanghe quadrate sono inserite decorazioni in stucco. Le navate laterali sono coperte con volte a crociera, in camorcanna. Il transetto è coperto da cupola, disegnata con riquadri a cassettone. Parte del presbiterio, antistante l'abside, è coperto con soffitto a cassettoni, del tipo medesimo della navata centrale. L'abside presenta una cupola semisferica, dipinta con l'Assunzione in cielo della Vergine, opera contemporanea all'intervento del XIX secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2000-2003)
In occasione del rifacimento del pavimento e degli ultimi restauri degli interni, è stato sistemato il presbiterio, con l'inserimento dell'altare esistente (restaurato) e dell'ambone a destra, rivestito di marmo rosa.
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