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Viterbo
Viterbo
chiesa
sussidiaria
S. Giovanni Battista detta del Gonfalone
Parrocchia di San Lorenzo
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1990-2000)
1654 - 1655(committenza e progettazione intero bene); 1664 - 1664(acquisto terreno intero bene); 1665/06/09 - 1665/06/09(nulla osta per i lavori intero bene); 1665/12/21 - 1665/12/21(posa della prima pietra intero bene); 1675 - 1675(completamento intero bene); 1675 - 1675(elementi decorativi oratorio); 1692 - 1692(vendita e acquisto intero bene); 1694 - 1694(completamento navata intero bene); 1699 - 1703(elementi decorativi oratorio); 1702 - 1702(decorazione cappella Maggiore cappella Maggiore); 1724/04/04 - 1724/04/04(decreto di costruzione facciata intero bene); 1724/07/20 - 1724/07/20(progetti per la facciata intero bene); 1725/01/03 - 1725/01/03(scelta progetto di facciata da eseguirsi intero bene); 1726/05/04 - 1726/12/31(terminazione dei lavori della facciata intero bene); 1727/01/12 - 1727/01/12(fessurazione del portale facciata); 1745 - 1745(disegno per un nuovo altare maggiore e committenza intero bene); 1746 - 1746(fusione fra oratorio e chiesa intero bene); 1746/06/03 - 1746/06/03(completamento intero bene); 1747 - 1747(costruzione altare maggiore); 1747 - 1747(elementi decorativi oratorio); 1747 - 1747(elementi decorativi intero bene); 1747/03/20 - 1747/03/20(ricevuta altare maggiore); 1747 - 1747(elementi decorativi oratorio); 1753/02/17 - 1753/02/17(elementi decorativi altare maggiore ); 1755/07/13 - 1755/07/13(elementi decorativi intero bene); 1756 - 1756(elementi decorativi intero bene); 1756 - 1756(elementi decorativi altare maggiore); 1756 - 1756(elementi decorativi intero bene); 1756/04/22 - 1756/04/22(elementi decorativi intero bene); 1757/04/16 - 1757/04/16(elementi decorativi intero bene); 1772 - 1772(elementi decorativi altare maggiore); 1782 - 1782(committenza intero bene); 1839 - 1839(restauro altare maggiore); 1843 - 1843(ampliamento sagrestia); 1844 - 1844(adeguamento strutturale intero bene); 1883 - 1883(riparazione pavimento); 1911/05/25 - 1911/05/25(restauro intero bene); 1915/02/15 - 1915/02/15(rifacimento pavimento); 1916/12/04 - 1916/12/04(apposizione lastra antica di sepoltura intero bene); 1920 - 1922(ampliamento intero bene); 1932 - 1932(consolidamento copertura ); 1935 - 1936(consolidamento copertura); 1944/12/03 - 1944/12/27(lavori di manutenzione intero bene); 1969 - 1969(crollo copertura); 1995/02/01 - 1995/02/28(intervento Vigili del Fuoco copertura); 1997 - 1997(restauro facciata); 1998/03/01 - 1998/07/10(restauro facciata); 1998/08/01 - 1998/10/15(restauro facciata)
Chiesa di San Giovanni Battista detta del Gonfalone
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista detta del Gonfalone <Viterbo>
Altre denominazioni S. Giovanni Battista detta del Gonfalone
Autore (ruolo)
Baratta, Giovanni Maria (costruzione chiesa)
Ferruzzi, Francesco Claudio (costruzione facciata)
Salvi, Nicola (realizzazione nuovo altare maggiore)
Corvi, Domenico (realizzazione elementi decorativi)
Rosi, Giuseppe (realizzazione elementi decorativi)
Strigelli, Vincenzo (realizzazione elementi decorativi)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione facciata)
maestranze viterbesi (fusione tra oratorio e chiesa)
maestranze viterbesi (realizzazione nuovo altare maggiore)
maestranze viterbesi (realizzazioni elementi decorativi)
maestranze viterbesi (restauro altare maggiore)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (restauro facciata)
Notizie Storiche

1654 - 1655 (committenza e progettazione intero bene)

Progetto originale della nuova chiesa ad opera dell'architetto ligure Giovanni Maria Baratta di Montemarcello (Sarzana) su richiesta della Confraternita del Gonfalone.

1664  (acquisto terreno intero bene)

La Confraternita del Gonfalone acquista un terreno per edificare la nuova chiesa.

1665/06/09  (nulla osta per i lavori intero bene)

Si concede il permesso per procedere alla fondazione della nuova fabbrica comprensiva sia dell'oratoria sia della chiesa.

1665/12/21  (posa della prima pietra intero bene)

Essendo stata trasferita la Compagnia del Gonfalone dalla 'Strada di Valle' - dove si trovava - nella strada che 'resta presente presso la Chiesa di S. Maria Nuova', il vescovo card. Francesco Maria Brancacci benedice la prima pietra della nuova costruzione comprensiva tanto dell'oratorio quanto della chiesa.

1675  (completamento intero bene)

Il trasferimento di tutti i mobili e le suppellettili dalla vecchia sede al nuovo oratorio fa intendere che quest’ultimo dovrebbe essersi completato a questa data, almeno nelle sue parti essenziali.

1675  (elementi decorativi oratorio)

Si procede al trasferimento nell’Oratorio nuovo dello stendardo della Confraternita rappresentante ‘Il Battesimo di Cristo’ e ‘la Madonna del Gonfalone’, opere di Giovan Francesco Romanelli.

1692  (vendita e acquisto intero bene)

Viene venduta la precedente sede dismessa della Confraternita e acquistati degli orti sul retro della nuova chiesa per dotarla di uno spazio verde.

1694  (completamento navata intero bene)

Si completa la costruzione della navata e, con l'occasione, si richiede al vescovo lo 'jus seppelliendi'.

1699 - 1703 (elementi decorativi oratorio)

L'orafo Giovanni Giardini esegue i lanternoni d'argento dell'oratorio.

1702  (decorazione cappella Maggiore cappella Maggiore)

Viene ingaggiato il pittore viterbese Antonio Palma per la decorazione di una certa 'Cappella Maggiore'.

1724/04/04  (decreto di costruzione facciata intero bene)

Riunitisi i membri della Confraternita del Gonfalone, si stabilisce l'erezione della facciata. Si prende visione del modello di Giuseppe Laurenti e si sottopone lo stesso al giudizio di Giacomo Tedeschi.

1724/07/20  (progetti per la facciata intero bene)

Si presentano altri disegni di Domenico Duranti e di Filippo Gori, ma gli stessi sono rifiutati per motivi economici.

1725/01/03  (scelta progetto di facciata da eseguirsi intero bene)

Riunita la Confraternita del Gonfalone, si sceglie di eseguire il progetto dell'architetto romano Francesco Ferruzzi perché reputata la più economica.

1726/05/04 - 1726/12/31 (terminazione dei lavori della facciata intero bene)

Si completano i lavori di costruzione della facciata della chiesa con un rivestimento in lastre di peperino.

1727/01/12  (fessurazione del portale facciata)

Informativa di Antonio Blasi che esclude qualsiasi pericolo conseguente.

1745  (disegno per un nuovo altare maggiore e committenza intero bene)

L'architetto romano Nicola Salvi fornisce un nuovo disegno per l'altare maggiore della chiesa su richiesta della Confraternita del Gonfalone.

1746  (fusione fra oratorio e chiesa intero bene)

Abbattimento del muro di separazione fra la chiesa e l'oratorio nonché - probabilmente - della 'Cappella Maggiore' della chiesa. L'operazione di fusione fra i due organismi fu affidata all'architetto romano Nicola Salvi.

1746/06/03  (completamento intero bene)

Si terminano i lavori di fusione fra la chiesa e l'oratorio.

1747  (costruzione altare maggiore)

Il maestro di pietra Pier Francesco Gorgioli realizza l'altare progettato dall'architetto romano Nicola Salvi ma, per motivi di cronica mancanza di fondi, con notevoli semplificazioni in fase di esecuzione, che prevedevano l'impiego del peperino al posto dei marmi.

1747  (elementi decorativi oratorio)

Giuseppe Rosi e Pietro Piazza dipingono episodi della vita di S. Giovanni Battista nell'Oratorio.

1747  (elementi decorativi intero bene)

Giuseppe Rosi dipinge i riquadri angolari del soffitto, i lati delle lunette raffiguranti angeli e varie figure simboliche sorretta da nubi nonché puttini volteggianti. Inoltre, realizza il grande affresco della volta dedicato alla 'Nascita del Battista'.

1747/03/20  (ricevuta altare maggiore)

Viene pagato il maestro della pietra Pier Francesco Gorgioli per la costruzione del ciborio e l'uso - per la realizzazione di questo - del marmo.

1747  (elementi decorativi oratorio)

Si procede a far affrescare tutto l'oratorio dal romano Giuseppe Rosi con la 'Natività del Battista' nella volta, la 'Predica del Precursore' nella lunetta e sei scene della vita a monocromo sulle pareti oltre a figure allegoriche ed angeliche pure a monocromo. Nello stesso momento, il romano Pietro Piazza eseguiva gli ornati e le prospettive.

1753/02/17  (elementi decorativi altare maggiore )

Giuseppe Marzetti vernicia l'altare maggiore.

1755/07/13  (elementi decorativi intero bene)

La confraternita del Gonfalone decide di far dipingere le parti della chiesa ancora spoglie.

1756  (elementi decorativi intero bene)

Domenico Corvi dipinge le immagini dei profeti Isaia e Abdia in due ovali sorretti da angeli nei pressi del centro della chiesa.

1756  (elementi decorativi altare maggiore)

L'artista locale Anton Angelo Falaschi dipinge nella lunetta dell'altare maggiore 'S. Giovanni Battista davanti ad Erode'.

1756  (elementi decorativi intero bene)

Il viterbese Vincenzo Strigelli affresca il soffitto della chiesa secondo il tema de 'l'Empireo'.

1756/04/22  (elementi decorativi intero bene)

Si stipula contratto presso il notaio Filippo Romani per la pittura delle parti della chiesa ancora spoglie.

1757/04/16  (elementi decorativi intero bene)

Saldo ai pittori per i lavori di pittura delle parti della chiesa ancora spoglie.

1772  (elementi decorativi altare maggiore)

Nelle due finte nicchie ai lati dell'altare maggiore Sebastiano Carelli, nativo di Montefiascone, dipinge due figure monocrome raffiguranti la Scienza e la Religione.

1782  (committenza intero bene)

Si commissiona a Domenico Antonio Lucchi la realizzazione dei due altari più prossimi al presbiterio la cui costruzione è però diretta da mastro Giuliano Tortolini.

1839  (restauro altare maggiore)

L'architetto viterbese Vincenzo Federici restaura l'altare sotto i consigli del pittore Domenico Costa per la scelta dei marmi. L'intervento risparmia solo la mensa, il paliotto e il ciborio. I lavori consistono sostanzialmente in nuova decorazione attuata per mezzo di marmi policromi.

1843  (ampliamento sagrestia)

Si procede alla sopraelevazione della sagrestia ricavando così una ulteriore stanza soffittata con finestra da utilizzare come sede per le riunioni della confraternita. Con l'occasione, si realizza un ingresso sul lato destro della chiesa, sul vicolo che conduce da via Cardinal La Fontaine a Piazza San Carluccio.

1844  (adeguamento strutturale intero bene)

Lavori di adeguamento strutturale nella volta del coro e nel muro posteriore dell'oratorio, punti nodali del sistema statico che manifestavano carenze.

1883  (riparazione pavimento)

Riparazione del pavimento della chiesa ad opera del muratore Salvatore Signorelli.

1911/05/25  (restauro intero bene)

Stesura del Capitolato dei lavori di restauro affidati all'imprenditore Giuseppe Coccia. Si stabilisce il risarcimento delle stuccature e la sostituzione delle parti mancanti o rotte, nonché la sistemazione dello stemma sopra la porta della chiesa.

1915/02/15  (rifacimento pavimento)

Vengono sostituiti i mattoni in terracotta con delle marmette di graniglia e cemento, applicate anche in sostituzione degli antichi gradini in peperino degli altari laterali. Inoltre, nella stessa occasione, l'originario coperchio della sepoltura dei confratelli viene rimosso e sostituito con uno nuovo riportante lo stemma policromo della confraternita e la scritta 'Frates in pace'.

1916/12/04  (apposizione lastra antica di sepoltura intero bene)

La lastra antica di sepoltura dei fratelli è murata sulla parete esterna del lato destro della chiesa nel giardino del convento confinante.

1920 - 1922 (ampliamento intero bene)

Si procede alla sopraelevazione nella parte a confine con il muro del coro, in corrispondenza dell'attuale abitazione del sacrestano, e la definizione in tal modo di due stanze abitabili soffittate e finestrate.

1932  (consolidamento copertura )

Lavori di adeguamento strutturale della piattabanda sopra l'altare maggiore con l'inserimento di due travi di ferro dell'altezza di 22 cm a cura dell'ingegner Cristofori.

1935 - 1936 (consolidamento copertura)

Sistemazione del muro di fondo al coro che mostrava gravi lesioni e ricostruzione di un tratto di volta sopra l'altare.

1944/12/03 - 1944/12/27 (lavori di manutenzione intero bene)

Il parroco don Italo Senia provvede alla sistemazione degli infissi di alcune finestre.

1969  (crollo copertura)

Il rettore della chiesa Stanislao Regni segnala il crollo di una parte del tetto in prossimità delle grondaie.

1995/02/01 - 1995/02/28 (intervento Vigili del Fuoco copertura)

Intervengono i Vigili del Fuoco per la rimozione di tegole e calcinacci caduti davanti alla facciata.

1997  (restauro facciata)

La Fondazione CaRiVit finanzia il restauro della facciata della chiesa.

1998/03/01 - 1998/07/10 (restauro facciata)

I lavori hanno interessato il secondo ordine della facciata e le coperture delle cappelle laterali.

1998/08/01 - 1998/10/15 (restauro facciata)

I lavori hanno interessato il primo ordine della facciata e il sagrato.
Descrizione

Situata nel centro storico della città lungo via cardinal la Fontaine, su cui si erge la facciata, la chiesa di San Giovanni Battista confina a destra con via San Carluccio, a sinistra con il vicolo del Gonfalone, mentre sul retro con cortili privati. L’impianto, disposto secondo l’asse nord- sud con altare a sud, risulta diviso in due aule rettangolari di dimensioni pressoché uguali, separate dalla zona presbiteriale: la prima destinata ai fedeli, la seconda ai membri della confraternita del Gonfalone. L’aula dei fedeli ha due cappelle per lato, poco profonde e rialzate di un gradino; ad essa si accede tramite l’unico portale posto in facciata, preceduto da sette gradini, e seguito da una bussola lignea; al di sopra di questa è posta la cantoria. L’ambiente è scandito da un ordine architettonico su paraste che tripartisce simmetricamente i lati, inquadrando le arcate di ingresso alle cappelle e, nella porzione centrale, di minore ampiezza, una porta che conduceva alle sepolture interrate, ora chiuse. Caratterizzano l’intera chiesa, e in particolar modo la prima aula, decorazioni cromatiche e scene dipinte che rivestono interamente le pareti e la volta facendo da sfondo all’ordine marmoreo. L’aula è coperta da una volta a botte lunettata, nelle cui lunette s’inseriscono le finestre che rischiarano l’ambiente, assieme alla luce proveniente dalla finestra circolare posta in facciata. Il vano del presbiterio, che si interpone tra le due aule, ha pianta rettangolare ed è rialzato di due gradini; in posizione isolata sorge, al di sopra di un gradino, la mensa dell’altare maggiore. Ai lati del presbiterio si aprono due porte che conducono in piccoli vani corrispondenti, rispettivamente, a sinistra alla base del campanile e a destra alla sagrestia. Il presbiterio è coperto con una volta a botte. Introduce all’aula retrostante, corrispondente all’oratorio dei confratelli, un’apertura formata da due colonne corinzie che sorreggono un architrave. L’ambiente, a terminazione piana, è anch’esso caratterizzato da pitture che coprono interamente le pareti, ai cui lati sono collocati gli stalli lignei. Lo spazio è coperto da una volta a botte lunettata, in cui si inseriscono le finestre che illuminano l’ambiente, tre a sinistra e due a destra, in quanto la prima, dando su un ambiente adiacente, è soltanto dipinta. La facciata su strada, di forma rettangolare e leggermente concava, è a due ordini sovrapposti su paraste, il primo tuscanico e il secondo ionico, ed è coronata in sommità da una piccola edicola affiancata da volute e da torce fiammeggianti. Le membrature sono in peperino su fondo intonacato. Al centro della parte inferiore si apre il grande portale rettangolare sormontato da stemma pontificio arricchito da festoni; nella parte superiore, invece, si apre un grande oculo inserito in una cornice rettangolare. I prospetti laterali si presentano in basso intonacati e in alto, al di sopra dei tetti delle cappelle, caratterizzati dall’innalzamento di contrafforti contrastano la spinta della volta in muratura: tutto il tratto superiore si mostra con muratura a vista. Il campanile è costituito da una torre a pianta quadrata con cella campanaria, che si erge al di sopra del tetto della chiesa, rivestita ad intonaco e coperta a padiglione.
Pianta
La chiesa del Gonfalone ha un impianto composto da due aule rettangolari di dimensioni quasi uguali, separate dalla zona presbiteriale che fa da filtro visivo. La prima aula è destinata ai fedeli, la seconda costituisce l’oratorio della confraternita titolare della chiesa. L’ambiente anteriore è articolato da due cappelle per lato, poco profonde e rialzate di un gradino, e vi si accede tramite il portale in facciata, preceduto da sette gradini e seguito da una bussola lignea. Il vano del presbiterio, che si interpone tra le due aule, ha pianta rettangolare, rialzata di due gradini, ed ospita l’altare maggiore marmoreo, con mensa in posizione isolata. Ai lati del presbiterio si aprono due porte che conducono in piccoli vani corrispondenti, rispettivamente, a sinistra alla base del campanile e a destra alla sagrestia. Alle spalle dell’altare maggiore e alla stessa quota si apre l’aula destinata ai confratelli, arredata lateralmente con stalli lignei.
Impianto strutturale
La chiesa di San Giovanni Battista ha un impianto strutturale composto da una muratura continua in blocchi di peperino, visibile nei prospetti laterali. Alle pareti longitudinali si connettono, nell’aula anteriore, quattro setti trasversali che definiscono le cappelle laterali, e che s’innalzano, come contrafforti, a contrastare la spinta della volta a botte che copre l’ambiente. L’oratorio dei confratelli è anch’esso coperto da una volta a botte, tuttavia a quota d’imposta molto più bassa, e caratterizzata dalla presenza di quattro tiranti in acciaio. In entrambe le aule si rileggono fessurazioni.
Coperture
Entrambe le aule sono coperte da volte a botte lunettate che s’impostano a quote differenti. Altrettanto è coperto a botte il presbiterio, con livello d’imposta intermedio fra quello delle due volte maggiori. Anche le cappelle sono coperte da volte a botte. Le volte sono sormontate da un tetto a due falde con manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è in piastrelle rettangolare in cotto, con le pedate dei gradini in peperino.
Elementi decorativi
Tutte le superfici interne della chiesa risultano ricche di motivi ornamentali pittorici e scene raffigurate. Risalta soprattutto la Gloria dell’Empireo, affresco che riveste la volta a botte, opera di Vincenzo Stringelli o, secondo la critica, di Domenico Corvi. L’opera raffigura l’Empireo con gruppi di angeli e beati sorretti da nuvole, il tutto delimitato da una rappresentazione illusionistica di una struttura architettonica che si apre sul cielo degli eletti. L’intera costruzione pittorica sembra essere sostenuta dalle quattro enormi figure che simboleggiano la forza posizionate ai quattro angoli. Scendendo sulle pareti laterali, si trovano al centro due ovali, sorretti da angeli, con le raffigurazioni in chiaroscuro dei profeti Isaia e Abdia opera di Domenico Corvi, risalenti al 1756. All’interno della prima cappella di destra, al di sopra dell’altare marmoreo, sono posizionate due statue processionali barocche. Arricchisce, invece, l’altare in stucco e pietra di Domenico Cucchi della seconda cappella, sempre a destra, una pala con la raffigurazione di S. Bonaventura. Inoltre, di particolare pregio è l’affresco posizionato nella lunetta sopra l’organo della cantoria, raffigurante la Decollazione del Battista, anch’esso opera di Domenico Corvi. Proseguendo verso il coro, nella zona presbiteriale troviamo nella lunetta, posta in corrispondenza dell’altare maggiore, un’opera di Falaschi, pittore viterbese del XVIII secolo, e raffigurante San Giovanni Battista alla presenza di Erode. L’altare maggiore, invece, è opera di Nicola Salvi risalente al 1747. Infine, nell’oratorio dei confratelli, si trovano lungo le pareti gli stalli lignei del viterbese Carlo Antonio Morini, del XIX secolo; mentre gli affreschi sono opera di Pietro Piazza e Giuseppe Rosa. Nella parete di fondo si trova una tela dipinta dal Romanelli, su entrambi i lati, e raffigurante il battesimo di Gesù e la Madonna del Gonfalone.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990-2000)
L’altare ligneo con base dorata e decorazioni barocche, risponde ai canoni della riforma liturgica della costituzione “Sacrosantum Concilium”. Il leggio, anch’esso in legno dorato, è posizionato sul primo gradino dell’area presbiteriale alla sinistra della mensa.
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