chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Vetralla Viterbo chiesa sussidiaria Madonna del Ponte Parrocchia di Sant' Andrea e San Francesco Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi nessuno 1146 - 1146(feudo carattere generale); 1432 - 1432(ampliamento del feudo carattere generale); 1540 - 1540(governatorato carattere generale); 1674 - 1674(esistenza intero bene)
Chiesa della Madonna del Ponte
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna del Ponte <Vetralla>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
1146 (feudo carattere generale)
Vetralla è feudo di Gherardo di Guittone.
1432 (ampliamento del feudo carattere generale)
Colla Bolla "Exigit" papa Eugenio IV Condulmer (1431-47) concede a Vetralla vari territori tra i quali Monte Fogliano, per rimunerarla dell'aiuto prestatogli contro i Prefetti di Vico.
1540 (governatorato carattere generale)
Alessandro Farnese (1520-89) è nominato governatore di Vetralla.
1674 (esistenza intero bene)
La chiesa risulta esistente, non consacrata e amministrata da Ludovico Moracci.
Descrizione
La chiesa della Madonna del Ponte è situata nelle campagne vetrallesi, lungo la via località Madonna del Ponte, da cui si accede al piazzale antistante l’edificio religioso. Confina nei suoi tre lati liberi con terreni privati.
L’organismo, ad aula unica e abside semicircolare, è disposto secondo l’asse nord-sud.
L’accesso alla chiesa avviene tramite l’unico portale posto in facciata e preceduto da un gradino.
Il presbiterio è ricavato nel tratto terminale dell’aula. Rialzato di un gradino, si conclude nell’abside, in cui si staglia l’ancona dell’altare rialzata di un gradino: un’edicola muraria al cui interno è custodito l’affresco della Madonna. Innanzi a questa è posizionata la mensa isolata; nella parete di sinistra si apre la porta che conduce alla sagrestia.
Le fronti interne della chiesa si presentano intonacate, ad eccezione di una fascia affrescata che percorre in basso tutto il perimetro delle pareti, e dell’area presbiteriale che ospita riquadri con raffigurazioni votive, nonché del catino dell’abside, anch’esso affrescato.
L’ambiente è rischiarato da una finestra arcuata posizionata nella parete di destra (la corrispettiva sul lato opposto è murata), e da una finestra quadrata e un oculo che si trovano in controfacciata.
L’ambiente è coperto da un tetto ligneo a due falde con doppia orditura, sorretto da cinque capriate lignee.
La facciata è a edicola, con portale rettangolare centrale, incorniciato in peperino, affiancato, a sinistra, dalla piccola finestra quadrata e sormontato in asse dall’oculo. In basso la facciata è fornita di un basso sedile continuo in pietra.
Il prospetto principale e quelli laterali si presentano in intonaco cementizio, privo di tinteggiatura.
Il campaniletto a vela è posizionato nel retro della chiesa in corrispondenza della copertura della sagrestia.
Pianta
La chiesa ha una pianta ad aula unica con abside semicircolare.
Il presbiterio è ricavato nel tratto terminale dell’aula e rialzato di un gradino.
Impianto strutturale
L’impianto strutturale della chiesa è in muratura continua connessa dalle pareti trasversali e dalle catene delle capriate.
Coperture
La chiesa è coperta da un tetto ligneo a due falde a doppia orditura sostenuto da cinque capriate.
Esternamente il manto di copertura è in coppi ed embrici in laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione ascendente in piastrelle di cotto disposte a spina di pesce, ad eccezione della soglia dell’area presbiteriale che si presenta in peperino.
Elementi decorativi
All’interno della chiesa sono presenti diversi affreschi, collocati nella zona presbiteriale, risalenti al XVII secolo, tra questi spicca l’affresco di dedicazione della chiesa, situato all’interno dell’edicola, e risalente al 1659, anno a cui risale anche la mostra dell’altare maggiore.