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Tuscania
Viterbo
chiesa
parrocchiale
S. Giovanni Decollato
Parrocchia di San Giovanni Decollato
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1971-1981)
1221 - 1221(stipula contratto d’affitto carattere generale); 1259/09/26 - 1259/09/26(assegnazione rendite della chiesa carattere generale); 1372/12/11 - 1372/12/11(lascito testamentario intero bene); 1571 - 1571(passaggio di proprietà intero bene); 1572 - 1572(officiatura intero bene); 1616/01 - 1616/01(censimento parrocchiani carattere generale); 1690 - 1699(nuova intitolazione e sede confraternita intero bene); XVIII - XVIII(ristrutturazione intero bene); 1839 - 1839(completamento cappella della Vergine Addolorata); 1926/09/12 - 1926/09/12(restauro e consacrazione intero bene); 1971 - 1981(restauro intero bene); 1990 - 1999(consolidamento cappella della Vergine Addolorata)
Chiesa di San Giovanni Decollato
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Decollato <Tuscania>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria Nuova
S. Giovanni Decollato
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ristrutturazione chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione cappella destra)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (consolidamento cappella destra)
Notizie Storiche

1221  (stipula contratto d’affitto carattere generale)

Il vescovo Raniero e il presbitero Bene della chiesa di Santa Maria Nuova ratificano un contratto d’affitto.

1259/09/26  (assegnazione rendite della chiesa carattere generale)

Le rendite della chiesa vengono assegnate da Alessandro IV alle suore francescane dell’Ordine di San Damiano. Per volontà del papa, le monache si erano trasferite nel 1258 da Cortona, assediata dai soldati aretini, a Tuscania nel complesso di Santa Maria del Cavaglione.

1372/12/11  (lascito testamentario intero bene)

Il canonico Seppo del fu Cecco dispone nel proprio testamento un lascito di un fiorino d’oro per essere sepolto nella chiesa di Santa Maria Nuova, nella tomba di famiglia.

1571  (passaggio di proprietà intero bene)

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Nuova viene aggregata al Capitolo di San Pietro e diventa sede del primiceriato.

1572  (officiatura intero bene)

Mentre vengono eseguiti i lavori di trasformazione della chiesa di San Giacomo, elevata a cattedrale dal vescovo Giovanni Francesco Gambara, la collegiata di Santa Maria Nuova viene utilizzata dal Capitolo di San Giacomo per la celebrazione dei divini uffici.

1616/01  (censimento parrocchiani carattere generale)

Nel resoconto della visita pastorale del delegato del vescovo viene annotato che alla parrocchia del primiceriato fanno riferimento 700 abitanti su una popolazione complessiva di 2500 residenti.

1690 - 1699 (nuova intitolazione e sede confraternita intero bene)

Alla fine del XVII secolo, la chiesa viene dedicata a San Giovanni Decollato e vi risiede la confraternita della Misericordia o di San Giovanni affiliata dal 1561 all’omonima arciconfraternita in San Giovanni de’ Fiorentini a Roma. La congregazione provvede alla sepoltura gratuita dei cadaveri dei poveri e annualmente, con le rendite di alcuni benefici, alla costituzione della dote per cinque zitelle.

XVIII  (ristrutturazione intero bene)

La chiesa viene ristrutturata.

1839  (completamento cappella della Vergine Addolorata)

La costruzione del sacello dedicato alla Vergine Addolorata viene terminata.

1926/09/12  (restauro e consacrazione intero bene)

Al completamento dei lavori di restauro segue la consacrazione della chiesa da parte del vescovo Emidio Trenta.

1971 - 1981 (restauro intero bene)

Danneggiata dall’evento sismico del 6 febbraio 1971, la chiesa viene restaurata.

1990 - 1999 (consolidamento cappella della Vergine Addolorata)

Nel corso degli anni ’90 si svolge il consolidamento della cappella della Vergine Addolorata.
Descrizione

La chiesa di San Giovanni Decollato sorge nel centro storico di Tuscania, in piazza Giacomo Matteotti; ai lati è fiancheggiata da abitazioni e dalla canonica, mentre il prospetto posteriore è rivolto su via Guglielmo Oberdan. L’impianto, disposto da nord-est a sud-ovest, è ad aula unica con una cappella emergente per lato e presbiterio rettangolare. L’accesso, preceduto da due gradini, immette in un atrio semiottagonale che funge da bussola e che si raccorda con altri tre gradini con la quota interna della chiesa; questo ambiente è fiancheggiato da due piccoli vani di servizio, accessibili dall’aula, e sormontato dalla cantoria addossata alla controfacciata. L’elevato interno è articolato da un ordine tuscanico su paraste che scandiscono i lati in cinque parti, di cui la seconda e la quarta che inquadrano arcate a tutto sesto; quelle anteriori sono cieche, mentre le successive introducono alle cappelle laterali. Lo spazio è coperto da una volta a botte lunettata e illuminato dalla finestra ottagonale della controfacciata e, su ogni lato, da una finestra ricavata nella lunetta anteriore della copertura. Il sacello laterale destro, rialzato di un gradino e delimitato da una balaustra, ha pianta rettangolare. Le pareti interne, rivestite di marmi policromi, sono scandite da un ordine ionico su paraste, al disopra del quale s’imposta una volta a botte con una lunetta per lato; finestre semicircolari poste all’interno delle lunette rischiarano l’ambiente. Sulla parete di fondo è addossato l’altare rialzato di un gradino e abbellito da un frontespizio su semicolonne ioniche con timpano superiore. La cappella sinistra, anch’essa rettangolare e delimitata da una balaustra, è coperta da una volta a padiglione lunettata. L’ambiente è privo di altare e sulla parete di fondo è presente soltanto un frontespizio in pietra, al di sopra del quale è aperta una finestra semicircolare. Il presbiterio, rialzato di un gradino, è coperto da una volta a botte lunettata. Al centro del vano, su un ulteriore scalino, è posizionata la mensa isolata dell’altare maggiore; contro la parte di fondo si dispone l’altare originario della chiesa, ornato da un frontespizio concluso da un timpano curvo interrotto da un’edicola, all’interno della quale è presente una finestra ovale. Oltre a quest’ultima, l’ambiente è illuminato da una finestra ricavata nella lunetta destra della copertura voltata. Dal lato sinistro dell’ambiente si entra in sacrestia. La facciata, in stucco, è a schema rettangolare con ai lati paraste binate di ordine tuscanico e conclusa da un timpano triangolare. Al centro, preceduto da due gradini, si apre il portale architravato in peperino e superiormente un rosone di forma ottagonale anch’esso di peperino. Il prospetto posteriore è intonacato e privo di articolazione architettonica e presenta in alto una finestra ovale. I prospetti della cappella laterale di sinistra sono in muratura a vista. Un alto campanile a vela si erge al di sopra della parete nord-ovest della navata, in prossimità del presbiterio.
Pianta
L’edificio presenta un’unica navata e un presbiterio rettangolare di pari ampiezza, comunicanti attraverso un arco. L’aula è preceduta da un atrio semiottagonale ed è fiancheggiata da una cappella emergente per lato; i sacelli hanno forma rettangolare e quello destro è rialzato di un gradino. Sul lato destro della navata sono presenti due porte: la prima, che precede la cappella laterale, conduce ad un cortile interno; la seconda immette in un edificio a più livelli, di pertinenza della chiesa, che consente di salire al campanile a vela. Il presbiterio è sopraelevato di un gradino e sul lato sinistro, tramite una porta, comunica con la sacrestia; quest’ultima è ricavata al pianoterra della casa parrocchiale. La canonica addossata alla chiesa ha pianta rettangolare e ingloba una delle cappelle laterali della chiesa.
Impianto strutturale
L’elevato dell’edificio è composto da muratura continua e da archi a tutto sesto nelle pareti laterali che immettono dall’aula alle cappelle, mentre un altro arco a tutto sesto disposto in senso trasversale unisce l’aula al presbiterio. L’intero impianto ha coperture voltate. La struttura della canonica, alta quattro livelli, è addossata contro la parete sud-est del presbiterio; la parete opposta dello stesso ambiente è libera da costruzioni nella parte superiore e lo spessore murario è rastremato all’incirca ai tre quarti dell’altezza complessiva del volume del presbiterio. Una catena metallica che contrasta la forza spingente della volta del presbiterio è inserita in corrispondenza della parete di fondo. Il campanile a vela, particolarmente alto, si erge al disopra del muro nord-ovest della navata ed è presidiato da contrafforti che s’innalzano in corrispondenza delle pareti laterali dell’edificio annesso alla chiesa. La muratura è apprezzabile soltanto nei prospetti della cappella laterale nord-ovest, dove si vede costituita da blocchi e bozze di tufo disposti in filari tendenzialmente orizzontali.
Coperture
Al di sopra delle strutture voltate, la navata e il presbiterio sono coperti da un tetto a due spioventi; quello relativo al presbiterio è posto ad una quota inferiore. Anche la cappella laterale destra ha copertura a due falde. Il manto di copertura è in coppi ed embrici di laterizio. Superiormente alla volta della cappella laterale sinistra si estende il terzo livello della canonica.
Pavimenti e pavimentazioni
Tutta la pavimentazione della chiesa è composta da lastre rettangolari di marmo rosa.
Elementi decorativi
Le coperture voltate della navata e del presbiterio sono decorate da pitture con motivi geometrici e vegetali; sopra l’arcata di comunicazione tra i due ambienti è collocato un cartiglio recante la seguente iscrizione: DECOLLAVIT EUM IN CARCERE / ET ATTULIT CAPUT EIUS IN DISCO / M. MARCO CAP. 27 VI. Il sacello laterale destro è impreziosito da marmi policromi sulle pareti e da dipinti murali nella volta, al centro della quale è raffigurato il Volto Santo di Gesù. Le superfici interne della cappella di sinistra sono decorate da pitture costituite da composizioni di elementi geometrici e fitomorfi; sulla volta è raffigurato un cielo stellato, mentre sulla parete di fondo si trova l’affresco della Madonna della Salute risalente al XV secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1971-1981)
La chiesa è stata adeguata alle prescrizioni liturgiche del Concilio Vaticano II durante i lavori di restauro successivi all’evento sismico del 1971. Nel presbiterio sono stati collocati una mensa isolata in legno e un leggio costituito da telaio metallico e da pannelli in formica. Le sedute dei celebranti sono posizionate sul lato destro del vano.
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