A questo periodo dovrebbe corrispondere la costruzione della chiesa, simile nel suo portale in travertino a quella di S. Martino.
1200 - 1300 (elementi decorativi presbiterio)
Si decora la parte sinistra del presbiterio con alcuni affreschi di scuola senese asportati dal vicino oratorio della Confraternita di S. Antonio Abate.
1400 - 1500 (elementi decorativi presbiterio)
Si dota la chiesa di un tabernacolo in legno.
1522 (costruzione cappella SS. Sacramento)
Si costruisce la cappella della Confraternita del SS.mo Sacramento annessa al corpo della chiesa ma dotata anche di un proprio ingresso privato.
1596 (visita pastorale intero bene)
La chiesa è oggetto di Visita Pastorale. In questa occasione si constata che, oltre all'altare maggiore, sono presenti solo "un altare senza titolo con la statua della Madonna", l'altare del S. Rosario e quelli delle Confraternite di S. Antonio e del SS. Sacramento.
1650 - 1700 (elementi decorativi presbiterio)
Si decora la parte destra del presbiterio con un quadro rappresentante il martirio di S. Sebastiano.
Mons. Borghesi visita Proceno e, in particolare, fa tappa durante la sua permanenza alla chiesa del SS. Salvatore, di S. Caterina, della Madonna del Giglio, della Madonna dell Grazie, della Madonna della Stella, di San Paolo, della Cura di S. Giovanni, di San Pietro, di San Martino e della Madonna della Pace.
1715 (visita pastorale intero bene)
Il Vescovo di Sovana Mons. Salvi visita la chiesa parrocchiale e, in particolare, si ferma a venerare la reliquia della Beata Agnese di Montepulciano, conservata in una nicchia vicino all’altare della Madonna del Rosario.
1718 (elementi decorativi altare maggiore)
Si dota l'altare maggiore di un reliquiario d'argento.
1726/12/10 (canonizzazione di S. Agnese da Montepulciano carattere generale)
Papa Benedetto XIII Orsini canonizza la Beata Agnese da Montepulciano da venerata stabilmente nel territorio dell'alto Lazio. L'evento riaccende la devozione popolare di Proceno e porta nuovi introiti alla chiesa parrocchiale.
Mons. Cristoforo Palmieri visita la chiesa e constata che sono in atto dei lavori nell'abside della stessa.
1730 - 1740 (ricostruzione altare maggiore)
Si costruisce un nuovo altare al centro del presbiterio.
1763 (visita pastorale intero bene)
La chiesa viene visitata da Mons. Tiberio Borghesi.
1785 (passaggio di diocesi carattere generale)
Proceno entra a far parte della diocesi di Acquapendente.
1816 (elementi decorativi intero bene)
Si dota la chiesa di una statua lignea raffigurante la patrona S. Agnese.
1828 (atterramento e ricostruzione presbiterio)
Si abbatte la volta sovrastante il presbiterio per timore di improvvisi crolli e si procede alla sua ricostruzione.
1851 - 1856 (ristrutturazione intero bene)
La chiesa viene sottoposta a radicali lavori di ristrutturazione che le hanno conferito l'aspetto attuale a tre navate. In questa occasione furono abbassati i muri perimetrali e si tagliarono a mezzo le finestre gotiche già esistenti e ancora oggi visibili. Inoltre, furono costruiti a poco più di un metro e mezzo dalle pareti quattro pilastri volti a sostenere quattro archi di comunicazione a tutto sesto sui quali – rialzato il muro centrale – fu poggiato un tetto centrale a capriate non rifinite perché nascoste alla vista da una volta a botte unghiata ricoprente tutta la navata centrale. I lavori furono condotti dal capomastro locale Vincenzo Bartolotti.
1860 - 1894 (nuovi lavori di ristrutturazione intero bene)
Dato compimento ai principali lavori di ristrutturazione della fabbrica, si procede a ritmo sincopato alla demolizione degli altari presenti sulle pareti laterali, poiché gli stessi ostruiscono il passaggio nelle nuove navate laterali (più strette rispetto alla precedente configurazione). Gli stessi furono sostituiti da nicchie scavate nel muro.
1861/05/24 (visita pastorale intero bene)
Mons. Giovanni Battista Pellei visita la chiesa. Si certifica la fine dei principali lavori di ristrutturazione della chiesa. Inoltre, si annota che la spesa totale si aggira attorno ai 1320.00 scudi.
1894 (elementi decorativi intero bene)
L'Arciprete Giuseppe Bartoloni, con il contributo delle Confraternite locali, incarica il pittore Guglielmo Capannari da Osimo della decorazione della chiesa.
1894 (elementi decorativi presbiterio)
Il pittore Paolo Tavani dipinge i profeti Mosè, Elia, David e Zaccaria negli spicchi della volta a crociera sovrastante il presbiterio.
1894/08/26 (consacrazione intero bene)
Il vescovo di Acquapendente Mons. Gisleno Veneri consacra la chiesa.
1900 - 1910 (elementi decorativi intero bene)
Si dota la chiesa di una statua in legno policromo raffigurante S. Sebastiano.
1902 - 1903 (ricostruzione facciata)
Si procede alla costruzione di una nuova facciata su disegno dell'Ing. Paolo Zampi di Orvieto. In particolare, si arricchisce il prospetto della chiesa con tre nicchie centrali in terracotta, due delle quali ospitano le statue di San Giuseppe e di S. Agnese da Montepulciano mentre quella centrale è occupata da una finestra. Invece, nessuna modifica viene apportata al portale che, pare intendersi, sia ancora quello medievale.
1919/09/10 (terremoto carattere generale)
Varie cronache riportano di una scossa avvertita alle ore 19 locali che fece danni non solo a Proceno ma, anche, a Castell’Azzara e a Piancastagnaio, lesionando anche alcuni edifici a Acquapendente. Fu avvertita pure a Siena, a Perugia e a Valentano.
1919/09/10 (crollo parziale intero bene)
A causa del terremoto, crollano le volte delle due navate laterali e il tetto (con la sottostante volta) della navata centrale.
1920 - 1923 (ricostruzione parziale intero bene)
Don Domenico Bocchini, con l'aiuto di un'offerta di papa Benedetto XV e 53.700 lire di sussidi governativi, risarcisce la chiesa dei danni subiti e, in particolare, si decise di rifare il tetto come era probabilmente in origine, ovvero a cavillatura reale. In questa maniera emerse anche il grande arco gotico che era stato nascosto dalla volta. Inoltre, con l'occasione, si procedette a stendere un nuovo pavimento in marmo. La spesa complessiva di questi lavori fu di 195.000 Lire.
1923/09/08 (riapertura al culto intero bene)
La chiesa viene riaperta al culto.
1986 - 1987 (adeguamento liturgico presbiterio)
Si adegua la fabbrica alle prescrizioni del Concilio Vaticano II con l’aggiunta di un nuovo altare isolato per consentire la celebrazione in direzione della platea. E, con l’occasione, si realizzano anche un nuovo ambone e una base di croce da altare, opera di Mario Vinci.
2015 (ristrutturazione navata laterale)
Si procede a sistemare una perdita del tetto che danneggiava parte della navata nei pressi dell’ingresso. Nella stessa occasione si è proceduto a sostituire il precedente impianto di diffusione sonora, perché obsoleto, e a cambiare le campane.
Descrizione
La chiesa del Santissimo Salvatore prospetta su un piccolo slargo che si apre lungo via Giuseppe Garibaldi, una delle strade principali del borgo di Proceno. Orientata lungo l’asse che va da sud-est a nord-ovest, l’edificio si presenta con una facciata con schema a capanna, lievemente aggettante rispetto a due ristretti salienti laterali. Il corpo centrale è delimitato da lesene e si conclude nel frontone con una cornice a mensoline; sottili risalti suddividono in tre parti lo sviluppo dell’elevato e rilegano il prospetto alle parti laterali. L’insieme è scandito da blocchi di tufo e da alcuni episodi qualificanti. In particolare, il portale in travertino segnala con il suo arco ogivale l'ingresso avvalendosi di una serie di strombature suddivise da ghiere tutte lisce. Sopra prendono posto tre nicchie in terracotta, due delle quali contengono la statua di S. Giuseppe e di S. Agnese da Montepulciano mentre quella centrale è occupata da una finestra. Sempre nello stesso materiale sono anche il rosone con il volto del Ss. Salvatore, il bassorilievo della lunetta del portale e gli altri elementi ornativi della cornice del tetto.
All’interno, l’impianto della chiesa ha subito profonde trasformazioni che hanno mutato la precedente aula unica in un sistema a tre navate, divise da cinque arcate su pilastri, di cui la centrale ospita il presbiterio con coro quadrato. Due cappelle, prospicenti il presbiterio e più profonde rispetto alle nicchie lungo le pareti laterali in sostituzione dei precedenti altari, suggeriscono l’idea di una croce latina. In particolare, in fondo alla navata di destra si trova la cappella della Madonna di Lourdes, mentre sulla navata di sinistra si può accedere alla cappella del Sacro Cuore, disposta in posizione ortogonale rispetto alla chiesa e a forma rettangolare. Di qui si accede a un locale adibito a magazzino e, da questo, all’orto posto dietro la chiesa. In alzato, si erge sopra questi vani il campanile quadrato, a un unico livello e dotato di una bifora su ogni lato dello stesso. A questo si può accedere per mezzo di una porta a sinistra dell’altare.
Il presbiterio è rialzato di sei gradini rispetto al piano di calpestio della fabbrica; è sottolineato da un arco trionfale ogivale a vista e si contraddistingue dal resto dell’aula per via sia della sua copertura a volta a crociera dipinta sia per la presenza di un’ancona staccata al suo centro. Lateralmente, scendendo sulla destra quattro gradini, si arriva alla sagrestia, la quale è fornita di bagno, ha due finestre e comunica con l’esterno anche per mezzo di una scala. Nella controfacciata prende posizione invece una bussola lignea sovrastata da un organo.
L’ordine che scandisce l’articolazione parietale è il tuscanico, concluso da un cornicione poco sporgente di sostegno a una sorta di cleristorio forato da quattro bucature per lato. Su quest’ultimo si incastra il soffitto ligneo a capriate con monaco semplice e pianelle faccia-vista.
Sul fianco sinistro della chiesa prendono forma una serie di spazi secondari destinati a vari usi. Dall’atrio, che apre sulla chiesa in corrispondenza dell’angolo sud, si va a una cappella domestica attualmente in disuso ma precedentemente affidata alle cure della confraternita del Santissimo Salvatore che qui aveva la sua sede. In posizione diametralmente opposta, altresì, si entra negli uffici parrocchiali, confinanti a loro volta con alloggi privati.
Pianta
L’impianto della chiesa è basilicale, con tre navate di cui le due laterali particolarmente strette. Entrando, la navata di destra termina con una cappella intitolata alla Madonna di Lourdes, mentre sul lato opposto si apre uno spazio accessorio che emerge dal perimetro della fabbrica come fosse un vano autonomo annesso all’edificio. Si tratta della cappella del Sacro Cuore. Di qui si accede a un magazzino retrostante incuneato fra la cappella e il presbiterio sopra cui si erge il campanile. Simmetricamente, al di là dell’altare si trova la sagrestia con suo proprio servizio igienico e scala di comunicazione con l’esterno, dato che la strada è in discesa.
Invece, sul fianco sinistro della chiesa si sviluppa un ambiente destinato in tempi passati a ospitare la confraternita del Santissimo Salvatore: un locale di forma rettangolare in cui si entra tramite un piccolo atrio di comunicazione in collegamento con la navata laterale e in connessione anche con gli uffici parrocchiali e le aule del catechismo (corrispondenti all’edificio prospicente il lato sinistro della facciata della chiesa).
Impianto strutturale
La chiesa si presenta impostata su un sistema di pilastri e murature portanti. Le navate comunicano attraverso archeggiature che scaricano il peso sui sostegni puntuali e sorreggono il muro centrale entro cui si aprono le finestre e su cui poggia il soffitto a capriate di legno con pianelle faccia-vista. Solo il presbiterio è caratterizzato da una copertura d’intradosso risolta per mezzo di una volta a crociera spingente impostata sulle murature perimetrali e contraffortata tanto da speroni trasversali quanto dagli ambienti accessori laterali, quali il magazzino e la sagrestia.
Inoltre, è presente un arco trionfale con profilo ogivale che attraversa trasversalmente la navata centrale e, oltre a segnalare l’inizio della zona presbiteriale, collabora al generale irrigidimento della struttura.
Infine, la sagrestia è coperta da un soffitto piano intonacato, come anche l’ambiente destinato a ospitare la confraternita del Santissimo Salvatore.
Coperture
All’esterno, la chiesa è coperta da un tetto a doppia falda spiovente. La copertura è uniforme per tutta la lunghezza dell’edificio e il manto è in coppi. All’interno, lungo la navata centrale si trova un tetto a capriate lignee con pianelle faccia-vista, mentre nelle navate laterali e nelle capelle la copertura è piana e intonacata, così come nella sacrestia e anche nell’ambiente destinato prima a ospitare la confraternita del Santissimo Salvatore. Solo il presbiterio è caratterizzato nell’intradosso da una volta a crociera in pietra.
Pavimenti e pavimentazioni
La chiesa è variamente pavimentata. Nella navata centrale è presente una scacchiera con riquadri in marmo articolata con libertà per creare nella corsia centrale dei giochi geometrici. Invece, nelle navate laterali prende posto una scacchiera con marmi chiari. Nelle cappelle della Madonna di Lourdes e del Sacro Cuore sono al contrario di nuovo messi in opera scacchi alternati come nel presbiterio fino all’altezza dell’ancona, per poi tornare il tutto ad essere in marmo chiaro con andamento orizzontale. Gli scalini sono tutti in marmo mentre nella sagrestia il pavimento è alla veneziana.
Elementi decorativi
La chiesa possiede alcuni elementi di pregio fra cui: un tabernacolo in legno scolpito e dipinto (1600, nell'altare maggiore); un ambone e una base di croce da altare, opera del viterbese Mario Vinci (1988, nei lai destro e sinistro del presbiterio); un fonte battesimale in legno scolpito e dipinto con inserti in terracotta e marmo (1873, lato sinistro della navata centrale); due acquasantiere di marmo scolpito (1894, nella controfacciata); una serie di formelle raffiguranti la "via Crucis" (XX secolo, lungo le navate laterali); due statue in gesso dipinto raffiguranti Sant'Agnese e Sant'Antonio da Padova (XX secolo, nella parte di fondo del presbiterio e nella controfacciata). Invece, sulla parete destra della navata destra si trovano due statue della Madonna e della Madonna di Lourdes mentre, sul lato opposto, prende posizione in una nicchia una statua di Sant'Agnese Poliziana (1926) e, poco distante, una statua di San Sebastiano in legno dipinto (XVI secolo) e di San Vincenzo Ferrer (1993), elaborazione di Giuseppe Stuflesser. Inoltre, nella cappella del Sacro Cuore di Gesù trova collocazione una statua in gesso dipinto e databile al XX secolo incentrata proprio sul soggetto a cui è titolato lo spazio. Adorna lo stesso luogo anche un’ulteriore statua della Madonna, sempre in gesso dipinto e realizzata da Giuseppe Stuflesser nel 1964, così come un'altra di San Giuseppe sempre lì presente. Quanto alle pitture, sono da segnalarsi un dipinto di Sant'Agnese Poliziana e un ritratto della stessa santa (rispettivamente XVIII e XX secolo, nella cappella del Sacro Cuore); un olio su tela rappresentante San Francesco D'Assisi in preghiera (1926, sempre nella cappella del Sacro Cuore); un’immagine della Madonna con Gesù Bambino (XIX secolo, navata destra); un dipinto murale che mostra san Giovanni Evangelista (XVI secolo, nella navata destra, più precisamente nella cappella della Madonna di Lourdes); due dipinti in oculi circolari rappresentanti il Cristo (XIX secolo, nel presbiterio) e San Luigi Gonzaga (XVIII secolo, nella sagrestia). Nella sagrestia si trovano anche una raffigurazione di San Giuseppe (XIX secolo) e una tempera su tela che rappresenta il Sacro Cuore di Gesù (XX secolo). Concludono l'insieme dei dipinti un affresco murale staccato che mostra la Madonna con Gesù Bambino in trono di ambito senese databile al XIII secolo, un dipinto di San Filippo Neri in atto di avere una visione della Madonna con Gesù Bambino e un dipinto murale staccato del XV secolo che presenta Sant'Antonio da Padova (tutti nell'ambiente ex sede della confraternita del Santissimo Salvatore). Infine, è da segnalarsi un dipinto murale che racconta Sant'Antonio Abate nel momento in ci ricevette gli aiuti dal Re di Palestina (1390, nel presbiterio) e la presenza di numerosi altri piccoli altri frammenti di epoca gotica.
È presente anche qualche altro dipinto, tuttavia di minor pregio.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1986-1987)
Si è provveduto a posizionare al centro del presbiterio un altare isolato per consentire la celebrazione in direzione della platea. E, con l’occasione, si sono realizzati anche un nuovo ambone e una base di croce da altare, opera di Mario Vinci.