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restauro
adeguamento liturgico
Montefiascone
Viterbo
chiesa
concattedrale
S. Margherita Vergine e Martire
Parrocchia di Santa Margherita Vergine e Martire
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1975)
1330 - 1330(prima menzione intero bene); 1369 - 1369(elevazione a cattedrale intero bene); 1478 - 1478(ricostruzione intero bene); 1483 - 1483(inizio lavori ricostruzione intero bene); 1498 - 1498(interruzione del cantiere intero bene); 1506/09/06 - 1506/09/06(descrizione intero bene); 1519 - 1527(ripresa dei lavori intero bene); 1535 - 1535(realizzazione presbiterio intero bene); 1583 - 1583(visita pastorale intero bene); XVII - XVII(proseguimento dei lavori intero bene); 1605 - 1605(realizzazione della copertura intero bene); 1630 - 1660(costruzione della facciata intero bene); 1670/04/04 - 1670/04/04(incendio intero bene); 1670/09/10 - 1670/09/10(inizio lavori di ricostruzione intero bene); 1674/12/16 - 1674/12/16(inaugurazione della cupola intero bene); 1680 - 1680(fine lavori costruzione cupola intero bene); 1695 - 1695(restauro successivo al terremoto intero bene); 1786 - 1786(apertura finestre presbiterio); 1840 - 1843(realizzazione dei campanili facciata); 1890 - 1893(realizzazione decorazioni interne intero bene); 1943 - 1943(elevazione a basilica minore intero bene); 1957 - 1958(lavori di consolidamento intero bene); 1962 - 1962(restauro della cripta intero bene); XXI - XXI(restauro e consolidamento intero bene)
Concattedrale di Santa Margherita Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa concattedrale
Denominazione Concattedrale di Santa Margherita Vergine e Martire <Montefiascone>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire
S. Margherita Vergine e Martire
Autore (ruolo)
Sanmicheli, Michele (ricostruzione chiesa)
Fontana, Carlo (costruzione cupola)
Origoni, Giovanni Battista (restauro chiesa)
Gazola, Paolo (costruzione campanili)
Fontana, Luigi (realizzazione decorazioni interne)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione facciata)
maestranze viterbesi (costruzione cupola)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (costruzione campanili)
maestranze viterbesi (realizzazione decorazioni interne)
maestranze viterbesi (consolidamento chiesa)
Notizie Storiche

1330  (prima menzione intero bene)

La prima notizia riguardante la chiesa dedicata a Santa Margherita d’Antiochia si ha in questo anno quando vengono richiesti lavori di restauro per la fabbrica che versava in stato di rovina.

1369  (elevazione a cattedrale intero bene)

Papa Urbano V con la bolla "Cum illius" eleva la città di Montefiascone a diocesi ed istituisce coma cattedrale la chiesa dedicata a Santa Margherita.

1478  (ricostruzione intero bene)

Il cardinale Domenico della Rovere ordina la costruzione di una nuova chiesa, per sostituire la precedente di modeste dimensioni, al fine di renderla degna di una sede vescovile.

1483  (inizio lavori ricostruzione intero bene)

I lavori iniziano e vengono affidati al fiorentino Antico di Stefano.

1498  (interruzione del cantiere intero bene)

Il capomastro viene congedato ed i lavori proseguono con lentezza interrompendosi più volte per motivi economici.

1506/09/06  (descrizione intero bene)

In una relazione redatta da Paride Grassi, cerimoniere di Giulio II, si riporta la notizia che il pontefice passando per Montefiascone trova la chiesa costruita poco oltre il livello delle fondazioni con l’altare centrale già presente, sul quale celebra messa. Si deduce che i lavori della cripta sono già terminati e si sta procedendo con la costruzione della chiesa superiore.

1519 - 1527 (ripresa dei lavori intero bene)

Per dare un nuovo impulso alla costruzione della chiesa, il cardinal Alessandro Farnese, succeduto al cardinal della Rovere, nomina capomastro della fabbrica l'architetto Michele Sanmicheli; tuttavia al suo arrivo l’impianto strutturale e l’articolazione spaziale della fabbrica è già ben definito. A lui è attribuito il disegno della cupola emisferica su tamburo, che doveva essere a doppia volta ricoperta di rame o di piombo. Sanmicheli lavora al cantiere della cattedrale fino al 1527, quando papa Clemente VII lo invia ad ispezionare le fortezze dello stato pontificio.

1535  (realizzazione presbiterio intero bene)

Sotto il vescovato di Guido Ascanio Sforza, la realizzazione della struttura arriva fino al primo cornicione dell’ottagono superiore, in questo periodo viene aggiunta la cappella dell’altare maggiore.

1583  (visita pastorale intero bene)

Ancora non è presente una copertura.

XVII  (proseguimento dei lavori intero bene)

Per iniziativa del vescovo Bentivoglio e successivamente di Paolo Emilio e Laudivio Zacchia, all'inizio del XVII secolo i lavori raggiungono il secondo cornicione interno, ovvero il tamburo.

1605  (realizzazione della copertura intero bene)

Per ridurre i tempi e i costi si decide di coprire il tamburo con un tetto in legno.

1630 - 1660 (costruzione della facciata intero bene)

Sotto il vescovato di Gaspare Cecchinelli, si iniziano i lavori di realizzazione della nuova facciata.

1670/04/04  (incendio intero bene)

Durante la notte del venerdì santo, un violento incendio causato da un braciere fa crollare il tetto della cattedrale, distruggendo anche tutti gli arredi lignei presenti all’interno della chiesa. Il cardinale vescovo Paluzzo Albertoni Altieri finanzia la ricostruzione della fabbrica incaricando l’architetto Carlo Fontana di progettare la cupola e di terminare la facciata.

1670/09/10  (inizio lavori di ricostruzione intero bene)

I lavori sotto la direzione di Carlo Fontana iniziano.

1674/12/16  (inaugurazione della cupola intero bene)

La grande cupola ricoperta di piombo e caratterizzata da costoloni con evidenti scanalature viene inaugurata.

1680  (fine lavori costruzione cupola intero bene)

I lavori di completamento e rifinitura della cupola terminano.

1695  (restauro successivo al terremoto intero bene)

A seguito di un terremoto la cattedrale e la cupola si lesionano, così il cardinal Marco Antonio Barbarigo incarica l’architetto Giovanni Battista Origoni, allora impiegato nel seminario, di riparare i danni. Inoltre, viene donato un nuovo arredo alla chiesa.

1786  (apertura finestre presbiterio)

Le due finestre laterali nella parte superiore del coro vengono aperte.

1840 - 1843 (realizzazione dei campanili facciata)

Non essendo stati realizzati i lavori alla facciata previsti da Carlo Fontana, nel 1840, su progetto dell’architetto piacentino Paolo Gazola, incaricato dal cardinale Vincenzo Macchi, viene edificato l’attuale prospetto con le due torri campanarie, così da nascondere il contrasto tra la facciata e la zona del tamburo, problema che anche lo stesso Fontana aveva cercato di risolvere con il suo progetto.

1890 - 1893 (realizzazione decorazioni interne intero bene)

Per volontà del vescovo Alessandro Spoglia, vengono realizzate dal pittore Luigi Fontana le decorazioni pittoriche e scultoree interne.

1943  (elevazione a basilica minore intero bene)

Per volere di papa Pio XII la cattedrale viene elevata a basilica minore.

1957 - 1958 (lavori di consolidamento intero bene)

Vengono eseguiti vari interventi di restauro per il consolidamento delle fondazioni e la sistemazione della cripta e, con l’occasione, restaurate anche le decorazioni interne delle cappelle e della cupola.

1962  (restauro della cripta intero bene)

Abbandonata da tempo, la cripta viene restaurata e consacrata dal vescovo Boccadoro a Santa Lucia Filippini, fondatrice dell’istituto delle Maestre Pie a Montefiascone.

XXI  (restauro e consolidamento intero bene)

Si eseguono i lavori di consolidamento e restauro della copertura, della facciata e del campanile destro.
Descrizione

La chiesa è situata nel centro storico, poco distante dalla Rocca dei Papi e si affaccia su una piazza. Il suo asse va da est ad ovest; i fianchi confinano col tessuto edilizio e il prospetto posteriore domina la campagna circostante. L’edificio è a pianta centrale ottagonale, con absidi semicircolari per ogni lato, ad eccezione di quello di ingresso, caratterizzato da un vano rettangolare, e del coro, che si approfondisce in uno spazio quadrato a sua volta absidato. L’alzato è scandito da un doppio ordine: il primo tuscanico su paraste piegate a libro, che inquadrano le arcate relative ad ogni lato dell’ottagono; il secondo, minore, contraddistinto da paraste ioniche che tripartiscono gli stessi lati; una balaustra sormonta infine la trabeazione, dalla quale s’imposta una grande cupola a padiglione che copre l’ambiente. Ciascun lato tripartito del secondo ordine, inoltre, presenta la parte centrale più ampia, decorata da un affresco incorniciato da un’arcata e forata in basso da una finestra rettangolare; mentre le parti laterali sono ornate da edicole con statue. La volta interamente affrescata, mantiene la scansione agli angoli con fasce che si interrompono in chiave, in corrispondenza della lanterna centrale, da dove entra luce. Le sei cappelle semicircolari, coperte da semicalotte, ospitano tutte ricchi e diversificati altari a tabernacolo. Il vano di accesso è voltato a botte, mentre il coro ha una volta a crociera e la sua abside termina con una semicalotta. L’altare maggiore è caratterizzato da una grande edicola a ridosso dell’abside, rialzata su tre gradini e preceduta da una mensa isolata posta al disopra di una pedana. Attorno all’ambiente si ergono gli stalli lignei del coro. Pitture a finti marmi decorano l’ordine inferiore e l’interno delle cappelle, le cui calotte sono scompartite a lacunari. Riquadri affrescati sono inoltre presenti nell’intelaiatura decorativa del coro, e altri affreschi ornano gli spicchi della volta. Oltre che dalle otto finestre dell’aula e dalla lanterna nella sua volta, la chiesa riceve luce nel presbiterio da finestroni che si aprono nei suoi due lati e da una finestra arcuata, incorniciata dallo stesso frontespizio dell’altare maggiore. La facciata è caratterizzata da un’ampia parete rettangolare, serrata fra due torri campanarie aggettanti, a base quadrata. Al di sopra della fronte, coronata da una balaustra, emerge il grande volume retrostante del tamburo ottagonale, scandito da un ordine a fasce, con superiore cupola a padiglione, nervata da robusti costoloni e culminante con la lanterna. Quest’ultima, coronata da una grande croce, raggiunge l’altezza dei campanili. Le torri sono su tre livelli e concluse da cupolini a padiglione su tamburo ottagonale e lanternino sommitale. Il primo livello, alto come la facciata, è, come essa, in conci di peperino a vista. Una cornice rettilinea su mensole, con fregio decorato da iscrizione, rilega le torri e la facciata. Il secondo livello dei campanili è semplicemente intonacato con un orologio circolare al centro. Il terzo livello, anch’esso intonacato, è forato sui lati da serliane in peperino. Il tamburo della cupola centrale è intonacato, come anche la lanterna; la cupola, invece, è rivestita in piombo, così come i cupolini dei campanili. Al centro della facciata il portale di accesso è inquadrato da esili colonne ioniche su piedistallo, distaccate dal muro e sovrastate da un frontone triangolare, tutto in peperino. Al disopra, in asse, è presente uno stemma araldico; mentre ai lati, a mezza altezza, figurano due nicchie semicircolari che ospitano statue.
Pianta
La chiesa è a pianta centrica ottagonale, cui si uniscono, sull’asse, un vano rettangolare di accesso, e al capo opposto il presbiterio a pianta quadrata con abside terminale, mentre su tutti gli altri lati sei cappelle semicircolari, tutte rialzate di due gradini, così come anche il presbiterio. Su ogni cappella vi è un altare addossato sul fondo. Nel coro, l’altare antico è di poco distanziato dal fondo e più alto di tre gradini; innanzi ad esso, su una pedana che si protrae all’interno dell’aula ottagonale, è posta una mensa isolata.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura di conci di peperino. Una grande cupola nervata su tamburo scarica il peso su grandi pilastri, agli angoli dell’ottagono. Gli stessi pilastri sono raccordati da archi a tutto sesto, i quali introducono nei vani collaterali. La presenza di questi ultimi costituisce un sistema complessivo di contraffortamento rispetto all’elevazione del corpo centrale cupolato.
Coperture
L’ottagono è coperto da una grande cupola costolonata e rivestita in piombo. Stesso rivestimento per i cupolini delle torri campanarie e per la lanterna centrale alla cupola. Un tetto a padiglione copre il presbiterio ad una quota più bassa.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in pietra grigia e rossa. Il disegno sottolinea la centricità della pianta: da un ottagono centrale si dipartono, dagli angoli, coppie di fasce contenenti rombi, che si protraggono fino al perimetro dell’aula. Le cappelle, pavimentate dello stesso materiale, sono decorate a scacchiera.
Elementi decorativi
La chiesa è riccamente decorata, con l’utilizzo massiccio dello stucco, sia per elementi architettonici sia per la statuaria risalente al XIX secolo. Il legno è abbondantemente utilizzato per i confessionali, i pulpiti e il coro, al naturale; mentre intagliato, dipinto e dorato è presente nell’organo e nel tabernacolo, datato al XVI secolo. Tutte le cappelle laterali hanno un loro altare con frontespizio architettonico caratterizzato da colonne composite ribattute, che sorreggono rispettivamente timpani triangolari per le cappelle sull’asse trasversale, e timpani spezzati per le restanti.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975)
La chiesa è adeguata liturgicamente. Sia l’altare ad isola che l’ambone, rivolti verso l’assemblea sono mobili e in legno.
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