chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Capodimonte
Viterbo
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta in Cielo
Parrocchia di Santa Maria Assunta in Cielo
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
749 - 749(formazione della comunità carattere generale); 991 - 992(costruzione della prima chiesa intero bene); 1102 - 1102(inglobamento nella diocesi di Orvieto carattere generale); 1257/08/24 - 1257/08/24(visita pastorale intero bene); 1281/05/06 - 1281/05/06(visita pastorale carattere generale); 1286/08/21 - 1286/08/21(visita pastorale carattere generale); 1291 - 1291(visita pastorale carattere generale); 1354 - 1385(passaggio di possessione carattere generale); 1356/05/20 - 1356/05/20(disputa sulla giurisdizione amministrativa intero bene); 1436 - 1450(costruzione intero bene); 1440 - 1440(visita del Pontefice carattere generale); 1453 - 1453(esistenza intero bene); 1453 - 1453(visita pastorale intero bene); 1462 - 1462(visita del Pontefice carattere generale); 1514/01/06 - 1514/01/06(visita del Pontefice carattere generale); 1562 - 1562(nuovo progetto intero bene); 1562 - 1573(modernizzazione intero bene); 1578 - 1578(visita del Pontefice carattere generale); 1578 - 1578(ampliamento presbiterio); 1578/11/13 - 1578/11/13(visita pastorale intero bene); 1609 - 1609(visita pastorale intero bene); 1611 - 1611(costruzione terzo altare a sinistra); 1611 - 1611(visita pastorale intero bene); 1634 - 1634(costruzione primo altare a destra); 1700 - 1700(interruzione sepolture intero bene); 1704 - 1704(visita pastorale intero bene); 1732 - 1734(costruzione campanile); 1732 - 1734(ricostruzione altare maggiore); 1735/12/26 - 1735/12/26(furto intero bene); 1741 - 1741(costruzione primo altare a sinistra); 1775 - 1775(nomina a collegiata intero bene); 1777 - 1777(costruzione sagrestia); 1786 - 1786(sistemazione primo altare a destra); 1786 - 1786(decorazione e pittura primo altare a sinistra); 1789 - 1789(costruzione secondo altare a destra); 1789 - 1789(costruzione secondo altare a sinistra); 1791 - 1791(decorazioni e pittura terzo altare a sinistra); 1795 - 1795(costruzione terzo altare a destra); 1802 - 1802(ammodernamento altare maggiore); 1830 - 1850(terminazione lavori intero bene); 1903 - 1903(costruzione organo); 1908 - 1908(restauro intero bene); 1917 - 1917(rifacimento della pavimentazione intero bene); 1918 - 1918(costruzione tabernacolo altare maggiore); 1927 - 1927(cambio denominazione secondo altare a destra); 1927/05/07 - 1927/05/07(ricostruzione e cambio denominazione primo altare a sinistra); 1927/05/07 - 1927/05/07(cambio denominazione secondo altare a sinistra); 1954 - 1954(costruzione fonte battesimale)
Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo <Capodimonte>
Altre denominazioni S. Maria Assunta in Cielo
Autore (ruolo)
Cipriani, Sebastiano (costruzione campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ristrutturazione chiesa)
maestranze viterbesi (ampliamento presbiterio)
maestranze viterbesi (costruzione campanile)
maestranze viterbesi (costruzione altari laterali)
maestranze viterbesi (ricostruzione altare maggiore)
maestranze viterbesi (costruzione sagrestia)
maestranze viterbesi (ammodernamento altare maggiore)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
Notizie Storiche

749  (formazione della comunità carattere generale)

Con la distruzione della città di Bisenzo ad opera dei Longobardi, i cittadini superstiti si dispersero nel territorio circostante alimentando le altre realtà urbane delle zone fra cui l'agglomerato di Capodimonte.

991 - 992 (costruzione della prima chiesa intero bene)

Lo sviluppo di Capodimonte si concentra attorno a una chiesuola, già allora dedicata a Santa Maria Assunta in cielo e costruita nella parte più settentrionale del borgo.

1102  (inglobamento nella diocesi di Orvieto carattere generale)

I due Castelli di Capodimonte e Bisenzio sono inglobati nella diocesi di Orvieto, cessando la dipendenza da quella di Tuscania.

1257/08/24  (visita pastorale intero bene)

La comunità, parte in quel momento della diocesi di Orvieto, viene visitata dal vescovo Giacomo Maltraga (1256-1269). Si presume, però, che la chiesa parrocchiale visitata fosse una nuova fabbrica, forse ricostruita sulla stessa area o in altra immediatamente adiacente, data la sfavorevole posizione topografica.

1281/05/06  (visita pastorale carattere generale)

La comunità è visitata dal vescovo di Orvieto Francesco Monaldeschi (1280-1295).

1286/08/21  (visita pastorale carattere generale)

La comunità è visitata dal vescovo di Orvieto Francesco Monaldeschi (1280-1295).

1291  (visita pastorale carattere generale)

La comunità è visitata dal vescovo di Orvieto Francesco Monaldeschi (1280-1295).

1354  - 1385 (passaggio di possessione carattere generale)

Il dominio del Castello di Capodimonte passa dagli eredi di Cataluccio di Galasso di Nicola della famiglia dei "Signori di Bisenzio" ai Signori di Farnese nella persona di Puccio Farnese.

1356/05/20  (disputa sulla giurisdizione amministrativa intero bene)

Il Sinodo di Montalto, convocato dal vescovo Nicolò di Tuscania reclama la piena giurisdizione sulla chiesa parrocchiale di Capodimonte e proibisce ai sacerdoti afferenti alla sua diocesi di celebrarvi messa e ai laici di assistervi.

1436 - 1450 (costruzione intero bene)

Ranuccio Farnese il Vecchio (1390-1450) favorisce la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale a Capodimonte.

1440  (visita del Pontefice carattere generale)

Papa Eugenio IV Condumer (1431-1447) visita Capodimonte.

1453  (esistenza intero bene)

A questa data, si segnala che Capodimonte contava circa cinquanta famiglie (200 abitanti) raccolti attorno alla chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta.

1453  (visita pastorale intero bene)

La comunità è visitata dal vescovo di Montefiascone Bartolomeo Vitelleschi (1449-63).

1462  (visita del Pontefice carattere generale)

Papa Pio II Piccolomini (1458-64) visita Capodimonte durante il suo viaggio di quell'anno a Pienza.

1514/01/06  (visita del Pontefice carattere generale)

Papa Leone X de' Medici (1513-21) visita Capodimonte invitato dal cardinal Alessandro Farnese (1468-1549).

1562  (nuovo progetto intero bene)

Il cardinal Alessandro Farnese (1520-89) sollecita un nuovo disegno per una chiesa parrocchiale a Capodimonte a Jacopo Barozzi da Vignola (1507-73).

1562 - 1573 (modernizzazione intero bene)

Seguendo presumibilmente alcune indicazioni di Jacopo Barozzi da Vignola, si procede alla modernizzazione della chiesa parrocchiale di Capodimonte.

1578  (visita del Pontefice carattere generale)

Papa Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585) visita Capodimonte tornando dalla "Sforzesca".

1578  (ampliamento presbiterio)

Si procede al prolungamento della navata abbattendo il muro che la divideva dalla residenza parrocchiale, quest’ultima trasformata in presbiterio.

1578/11/13  (visita pastorale intero bene)

La comunità è visitata dal vescovo di Montefiascone Vincenzo Fucherio (1578-80).

1609  (visita pastorale intero bene)

La comunità è visitata dal vescovo di Montefiascone cardinale Laudivio Zacchia (1605-30).

1611  (costruzione terzo altare a sinistra)

Si procede alla costruzione del terzo altare a sinistra, poi dedicato alla Madonna del Carmine.

1611  (visita pastorale intero bene)

La comunità è visitata dal vescovo di Montefiascone cardinale Laudivio Zacchia (1605-30).

1634  (costruzione primo altare a destra)

Si procede alla costruzione del primo altare a destra dedicato a S. Giuseppe.

1700  (interruzione sepolture intero bene)

Si interrompono le sepolture nella chiesa a causa delle esalazioni da queste prodotte.

1704  (visita pastorale intero bene)

La comunità è visitata dal vescovo di Montefiascone Marcantonio Barbarigo (1687-1706).

1732 - 1734 (costruzione campanile)

Si procede alla costruzione di un nuovo campanile. Le fondazioni furono realizzate dal capomastro Bastiano Bronzetti a titolo gratuito il quale, poi, condusse i lavori fino all'altezza dei quattro oculi sopra alle bucature. La struttura viene peritata dall’architetto camerale Sebastiano Cipriani (1662ca-1738).

1732 - 1734 (ricostruzione altare maggiore)

Si procede alla ricostruzione dell'altare maggiore.

1735/12/26  (furto intero bene)

La chiesa viene depredata nella notte di diversi oggetti di pregio che la adornavano. La banda di ladri è capeggiata da Domenico Angelo Scacciadiavoli da Bagnaia.

1741  (costruzione primo altare a sinistra)

Si procedere alla costruzione del primo altare a sinistra, poi dedicato in quello stesso anno a S. Filippo Neri.

1775  (nomina a collegiata intero bene)

La chiesa parrocchiale di Capodimonte diviene collegiata con l'assenso di papa Pio VI Braschi (1775-99).

1777  (costruzione sagrestia)

Si porta a compimento la costruzione della sagrestia.

1786  (sistemazione primo altare a destra)

Si procedere alla sistemazione, decorazione e pittura del primo altare a destra con una spesa di 30 scudi. È dedicato a S. Giuseppe e alla Madonna Addolorata.

1786  (decorazione e pittura primo altare a sinistra)

Si procedere alla decorazione e pittura del primo altare a sinistra con una spesa di 30 scudi.

1789  (costruzione secondo altare a destra)

Si procedere alla costruzione, decorazione e pittura del secondo altare a destra con una spesa di 28 scudi. È dedicato alla Madonna del Rosario.

1789  (costruzione secondo altare a sinistra)

Si procedere alla costruzione, decorazione e pittura del secondo altare a sinistra con una spesa di 28 scudi. È dedicato a S. Antonio Abate e alle Anime del Purgatorio.

1791  (decorazioni e pittura terzo altare a sinistra)

L'altare viene ristrutturato con una spesa di 30 scudi sostenuta dalla famiglia Pannucci che ne possedeva il patronato.

1795  (costruzione terzo altare a destra)

Si procedere alla costruzione, decorazione e pittura del terzo altare a destra con una spesa di 25 scudi. È dedicato a San Carlo Borromeo.

1802  (ammodernamento altare maggiore)

Si procede a una modifica della mensa dell'altare, foggiandola a guisa di arca per collocarvi l'urna contenente le reliquie dei Santi Martiri Rustico ed Anastasio donata dal poi cardinale Vincenzo Macchi (1770-1860).

1830 - 1850 (terminazione lavori intero bene)

Si competa la costruzione degli altari lungo le pareti e il campanile, avvalendosi anche del contributo della popolazione.

1903  (costruzione organo)

Si procede alla costruzione dell'organo sopra la bussola d'ingresso per interessamento dell'arciprete Filippo Bruciaferro.

1908  (restauro intero bene)

Si procede ad un restauro della chiesa comprensivo anche della facciata in cui si ricostruisce in peperino viterbese lo stemma farnesiano dei gigli. In questa occasione vennero anche imbiancate tutte le pareti interne e cancellate le iscrizioni murali.

1917  (rifacimento della pavimentazione intero bene)

Papa Benedetto XV della Chiesa (1914-22) sostiene economicamente la sostituzione della antica pavimentazione con una nuova di mattonelle.

1918  (costruzione tabernacolo altare maggiore)

Monsignor Alberto Piermattei - cameriere segreto di papa Benedetto XV - fa preparare un nuovo tabernacolo in marmo.

1927  (cambio denominazione secondo altare a destra)

L'altare viene dedicato al Sacro Cuore di Gesù (antecedentemente vi si venerava la Madonna del Rosario).

1927/05/07  (ricostruzione e cambio denominazione primo altare a sinistra)

L'altare viene dedicato a Maria Ss.ma delle Grazie (antecedentemente vi si venerava S. Filippo Neri) e completamente ricostruito in marmo dalla Ditta Paccosi di Viterbo. Il nuovo manufatto è consacrato dal vescovo diocesano Giovanni Rosi (1910-51).

1927/05/07  (cambio denominazione secondo altare a sinistra)

L'altare viene dedicato a San Filippo Neri (antecedentemente vi si venerava S. Antonio Abate e tutte le Anime del Purgatorio).

1954  (costruzione fonte battesimale)

Si procede alla costruzione di un nuovo fonte battesimale in marmo su interessamento dell'Arciprete Don Bernardino Morotti. L'opera è realizzata dal concittadino Pietro Rocchi.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria Assunta in cielo sorge nel cuore del borgo di Capodimonte e affaccia su un piccolo spiazzo fra via della Gavettona e via della Rocca. Sostanzialmente isolato in uno dei punti panoramici più alti del centro, l'edificio affaccia per un fianco sul lungo lago e – insieme alla Rocca Farnese – tratteggia uno degli scorci più suggestivi della comunità. Orientata secondo l'asse che va da sud a nord, la fabbrica sviluppa una pianta monoaula con cappella laterali comprese entro lo spessore della muratura. Dietro il presbiterio, invece, prendono posto tutti gli ambienti accessori allo svolgimento della liturgia senza però emergere dal perimetro rettangolare dell’aula. Decisamente austera nei paramenti, la facciata si presenta connotata da due binati di lesene sopra cui si appoggia un timpano triangolare privo di significative aggettivazioni. L'ingresso è rialzato sopra un sagrato di undici gradini (diciannove nel punto più basso considerando che la strada che gira intorno allo stabile è in salita) ed è ornato da alcune decorazioni lavorate sull’incorniciatura in pietra. Sopra si colloca una finestra rettangolare. Lateralmente, i restanti prospetti sono semplicemente intonacati di bianco ad eccezione del basamento, dipinto in grigio così come l'ordine architettonico. Alle spalle della chiesa, sull'angolo sud-ovest, si erge il campanile: una struttura pressoché quadrata di ridotta altezza e caratterizzata dalla presenza su tutti i fronti di monofore con sopra un oculo ciascuna. Altresì, sul fianco sinistro della chiesa (est) una piccola porta introduce nella cripta: una sala finestrata coperta da una volta a botte unghiata lungo l'asse trasversale, in concomitanza del quale sulla sinistra (sud) si inserisce fra due colonne un altare a muro riccamente decorato con dipinti murali e una statua della Madonna con il Bambino. Accanto si trovano un piccolo sgabuzzino sulla sinistra (est) e una scala sulla destra (ovest), la quale porta al livello superiore. Qui si imposta l'aula liturgica vera e propria. Tre cappelle per lato incorniciate da paraste ioniche scandiscono il ritmo interno e, sopra le stesse, un cornicione lievemente aggettante consente la predisposizione di un attico forato in sette punti al fine di garantire un'illuminazione diffusa durante tutta la giornata. Altre due finestre ai fianchi del presbiterio collaborano in tal senso e segnalano il valore di quest'ultimo spazio rispetto al resto della sala. Ribadiscono questa importanza anche due pilastri liberi lì posti nei pressi che disegnano – per mezzo dell'archeggiatura che li collega – una sorta di arco trionfale che marca l’inizio dell’area presbiteriale e inquadra l'altare privilegiato, a muro e riccamente ornato. La copertura è piana e risolta in una serie di travi lignee poggiate su mensole che reggono un soffitto intonacato, presumibilmente in legno. Una bussola con cantoria in corrispondenza dell'entrata conclude il complesso degli apparati interni. Sulla parete ovest, un’ulteriore porta permette di uscire su strada, mentre sulla parete di fondo del presbiterio due porte conducono in un corridoio comune, finestrato e coperto da un impalcato ligneo lasciato faccia-vista. Da qui si accede alla sagrestia – un vano rettangolare dotato di bucature con armadi lignei – e alla scala che porta alla cripta e alla torre campanaria.
Pianta
La chiesa si presenta impostata su uno schema a monoaula rettangolare che, sviluppato in senso longitudinale e dotato di tre cappelle laterali per parte, ospita dietro il presbiterio la sagrestia (sud): un vano rettangolare in comunicazione con la sala per mezzo di corridoio presso cui si trova anche la scala di accesso al campanile (angolo sud-ovest) che conduce – peraltro – pure alla cripta sottostante. Due porte (una sulla controfacciata e una sul fianco ovest della fabbrica) consentono l’ingresso e l’uscita dalla sala liturgica.
Impianto strutturale
La chiesa si presenta impostata su un sistema di murature perimetrali portanti. La struttura è in blocchi di tufo sommariamente squadrati assemblati con giunti di malta. Sopra l’aula si appoggia un tetto ligneo spiovente. Invece, la cripta è connotata da una struttura spingente: una volta a botte lunettata.
Coperture
All’esterno, la chiesa è coperta da un tetto a doppia falda spiovente. La copertura è uniforme per tutta la lunghezza dell’edificio e il manto è in coppi. All’interno, si osserva un soffitto piano sviluppato in una serie di sei travi lignee poggiate su mensole. Anche la sagrestia presenta un soffitto piano ligneo, così come il corridoio. Invece, la cripta è coperta con una volta a botte lunettata in corrispondenza dell’altare.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula della chiesa è pavimentata nel presbiterio con lastre di marmo chiaro distribuite secondo una tessitura orizzontale e nell’aula con lastre in marmo rosso fiorentino con un ricorso centrale in marmo altresì nuovamente chiaro. Invece, la sagrestia presenta una pavimentazione a quadrotti in graniglia, così come il corridoio, seppure di un colore più scuro. Infine, la cripta è pavimentata con mattonelle di cotto distribuite secondo una tessitura alternativamente orizzontale e verticale. Sono qui presenti anche delle sepolture a terra.
Elementi decorativi
La chiesa possiede alcuni elementi di pregio. In particolare, spiccano le due acquasantiere di epoca rinascimentale (controfacciata) e una seicentesca (terzo altare a destra); gli stemmi in stucco del duca Alessandro Farnese e della sua famiglia (presbiterio); l'altare maggiore in stucco dorato e dipinto (presbiterio); un fonte battesimale in legno intagliato (primo altare a destra) e due lapidi commemorative rispettivamente: una del 1699 dedicata a Marco Poccia (terzo altare a destra) e una del 1763 e celebrativa del restauro della chiesa (terzo altare a sinistra). Inoltre, sono presenti alcuni dipinti di pregio fra cui emergono: una "Madonna con Bambino e Santi Elia ed Eliseo sul Carmelo" di Giovanni Baglione (XVII secolo, primo altare a sinistra); una "Apparizione della Madonna col Bambino a S. Filippo" (1615, secondo altare a sinistra); un "San Sebastiano", una "Assunzione della Madonna" e un San Bernardino da Siena" (tutti del 1690, presbiterio); una "Madonna addolorata" e un "Transito di San Giuseppe" (XVIII secolo, terzo altare a destra). In aggiunta, completa l'apparato decorativo della chiesa una statua della Madonna Immacolata (1690, altare maggiore); un "Madonna Assunta" (XVIII secolo, presbiterio) e due busti reliquiari in metallo-legno dorato rappresentanti San Rocco e San Sebastiano (presbiterio).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
Si è provveduto a posizionare nel presbiterio un nuovo altare rivolto verso la sala.
Contatta la diocesi