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Civita di Bagnoregio
Bagnoregio
Viterbo
chiesa
parrocchiale
S. Donato Vescovo e Martire
Parrocchia di San Donato
Campanile; Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
600 - 600(ratifica nomina vescovile carattere generale); XI - XI(ampliamento chiesa intero bene); XII - XII(costruzione del campanile intero bene); 1159 - 1159(donazione altare maggiore intero bene); 1211/06/01 - 1211/06/01(denominazione chiesa intero bene); 1287/08/05 - 1287/08/05(presenza di un portico intero bene); 1494/12/15 - 1494/12/15(danneggiamento della chiesa intero bene); 1511/01/26 - 1511/01/26(pagamento di lavori intero bene); 1523 - 1527(realizzazione portale d’ingresso intero bene); 1547 - 1547(realizzazione portali laterali facciata); 1558 - 1558(ricostruzione coro intero bene); 1573/11/05 - 1573/11/05(visita pastorale intero bene); 1590 - 1590(lapide sepolcrale intero bene); 1593 - 1593(collocazione statue fittili facciata); 1599 - 1599(realizzazione tabernacolo intero bene); 1599/03/16 - 1599/03/16(visita pastorale intero bene); 1612 - 1612(realizzazione dell’organo intero bene); 1622 - 1622(lavori di consolidamento campanile); 1630 - 1630(lapide di benemerenza intero bene); 1661 - 1661(lavori di consolidamento intero bene); 1676/11/01 - 1676/11/01(sostituzione travi del tetto intero bene); 1695/06/11 - 1695/06/11(danneggiamento intero bene); 1699/02/19 - 1699/02/19(variazione di ruolo intero bene); 1699 - 1699(lavori di ricostruzione intero bene); 1724/09/29 - 1724/09/29(consacrazione intero bene); 1727 - 1727(consuntivo delle spese intero bene); 1728 - 1728(realizzazione altare maggiore intero bene); 1794 - 1794(completamento sacrestia nuova intero bene); 1836 - 1836(perizia di spesa intero bene); 1844 - 1844(risarcimento danni intero bene); 1855 - 1855(realizzazione altare del SS. Crocifisso intero bene); 1922 - 1922(rinvenimento abside intero bene); 1953 - 1953(lavori di restauro campanile); 1967 - 1976(restauro della chiesa intero bene); 1991 - 1991(lavori di manutenzione intero bene)
Chiesa di San Donato Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Donato Vescovo e Martire <Civita di Bagnoregio, Bagnoregio>
Altre denominazioni S. Donato Vescovo e Martire
Autore (ruolo)
Cola di Matteuccio (ristrutturazione chiesa)
Origoni, Giovanni Battista (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ampliamento chiesa)
maestranze romano-lombarde (costruzione campanile)
maestranze viterbesi (ristrutturazione chiesa)
maestranze viterbesi (rifacimento facciata)
maestranze viterbesi (consolidamento campanile)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro campanile)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
Notizie Storiche

600  (ratifica nomina vescovile carattere generale)

San Gregorio Magno invia una lettera al vescovo Ecclesio di Chiusi, con la quale il pontefice si riserva la ratifica dell’elezione a vescovo del diacono Giovanni, scelto dal clero e dal popolo di Bagnoregio.

XI  (ampliamento chiesa intero bene)

Nel corso dell’XI secolo la chiesa viene trasformata e ampliata.

XII  (costruzione del campanile intero bene)

Al XII secolo risale la costruzione del campanile a torre ad opera di maestranze romano-lombarde.

1159  (donazione altare maggiore intero bene)

Il vescovo Rustico da Montefiascone ricostruisce l’altare maggiore della chiesa. La targa marmorea che riveste l’altare, oggi posta nella parete destra dell’edificio, reca la seguente iscrizione: “ANNO MCLVIIII TEMPORE ADRIANI ROMANI PONTIFICIS IND. VII RUSTICUS ANTISTES OPUS HOC VENERABILE FECIT QUEM TENEAT CHRISTUS QUI NOS CUM MORTE REDEMIT HINC POPULUM DOCEAT FLORE EVANGELIORUM NEC NON SANCTORUM PRESUL FERAT ACTA PRIORUM”; essa costituisce il più antico documento della chiesa, benché non ne venga menzionata la denominazione.

1211/06/01  (denominazione chiesa intero bene)

La prima menzione della cattedrale con la dedica di San Donato è contenuta in un atto del 1° giugno del 1211 con il quale il vescovo Albone cede ai canonici lateranensi la chiesa di San Clemente a Rota e dona al rettore il primo stallo alla sua destra nel coro della cattedrale.

1287/08/05  (presenza di un portico intero bene)

Sotto il portico d’accesso della chiesa di San Donato viene firmato l’atto di pacificazione tra le città di Orvieto, Montefiascone e Bagnoregio.

1494/12/15  (danneggiamento della chiesa intero bene)

Civita è bombardata dalle truppe di Carlo VIII e la cattedrale rimane gravemente danneggiata.

1511/01/26  (pagamento di lavori intero bene)

L’architetto Cola Matteucci da Caprarola viene pagato dal vescovo Ferdinando di Castiglia per i lavori eseguiti nella chiesa e nell’episcopio. All’interno della chiesa viene realizzato il transetto voltato diviso dall’ambiente antistante tramite tre archi e una volta di collegamento con la navata centrale; viene ampliata l’abside centrale, vengono chiuse le due absidiole, vengono innalzate le navate laterali con il tamponamento delle monofore che illuminano la navata centrale e vengono inseriti archi trasversali, cui corrispondono contrafforti esterni d’irrigidimento; all’esterno viene costruita la facciata a due ordini sovrapposti.

1523 - 1527 (realizzazione portale d’ingresso intero bene)

Per volere del vescovo Mercurio Vipera, viene realizzato il portale d’ingresso principale della chiesa; nel fregio della trabeazione viene scolpita la seguente iscrizione: “MERCURIUS VIPERA EPS BALN. S.P. AUDITOR”.

1547  (realizzazione portali laterali facciata)

Il canonico Andrea de Pomo finanzia l’esecuzione dei due portali corrispondenti alle navate laterali; nel fregio della trabeazione dei portali viene scolpito il nome del benefattore dell’opera.

1558  (ricostruzione coro intero bene)

Su disegno dello scultore Umberto Fiammingo, si ricostruisce il coro ligneo absidale; l’intervento è voluto da vescovo Nicola Vemej.

1573/11/05  (visita pastorale intero bene)

In visita pastorale, il vescovo Umberto Locati procede alla ricognizione dell’altare maggiore, in muratura, e dei dodici altari secondari, in legno, con l’ordine di ricostruirli in pietra; ordina la realizzazione di una finestra circolare, dell’immagine di San Donato sopra la porta d’ingresso principale e una nicchia per la conservazione degli olii sacri.

1590  (lapide sepolcrale intero bene)

Nel pavimento della navata centrale viene realizzata la lapide sepolcrale del vescovo Tommaso Sperandio.

1593  (collocazione statue fittili facciata)

Nel timpano della facciata vengono collocate le statue fittili di San Donato e di due angeli oranti. La spesa è sostenuta dal canonico Vittorio Vannucci.

1599  (realizzazione tabernacolo intero bene)

Il vescovo Carlo Trotti fa realizzare il tabernacolo in marmo scolpito; attualmente si trova murato nella parete di controfacciata.

1599/03/16  (visita pastorale intero bene)

Il vescovo Trotti visita la cattedrale e ordina il restauro degli altari secondari che versano in pessime condizioni con il precetto di ridurne il numero e lo spostamento del fonte battesimale alla sinistra dell’ingresso principale della chiesa.

1612  (realizzazione dell’organo intero bene)

L’eugubino Orazio Golini costruisce l’organo della chiesa, a spese della confraternita di San Pietro.

1622  (lavori di consolidamento campanile)

Sul pilastro di destra tra la navata centrale e il transetto viene murata una lapide di benemerenza del vescovo Ruini, in ricordo del suo impegno verso la cattedrale, il Capitolo di San Donato e i poveri; la targa è sormontata dallo stemma del prelato.

1630  (lapide di benemerenza intero bene)

Nella chiesa viene collocata una lapide di benemerenza del vescovo Carlo Bovio per ricordare l’impegno del prelato nei confronti della cattedrale, dei canonici e della popolazione indigente.

1661  (lavori di consolidamento intero bene)

Si svolgono lavori di rinforzo strutturale al muro perimetrale della navata destra; la porta principale viene foderata “a punta di diamante” e nel tetto vengono sostituite due travi.

1676/11/01  (sostituzione travi del tetto intero bene)

Vengono rinnovate parzialmente le strutture portanti in legno del tetto delle navate laterali.

1695/06/11  (danneggiamento intero bene)

La chiesa e l’intero abitato di Civita vengono gravemente danneggiati dal terremoto con epicentro nel comune di Bagnoregio. Subito dopo, papa Innocenzo XII invia, per gli accertamenti del caso e i primi aiuti e provvedimenti, monsignor Michelangelo Conti, governatore di Viterbo. Delle somme messe a disposizione del pontefice, vengono destinati 500 scudi per la chiesa di San Donato. Il tetto e le volte dell’edificio sono lesionati e i canonici officiano dapprima in una baracca nella piazzetta antistante il convento dei Cappuccini, poi nella chiesa di San Martino a Bagnoregio.

1699/02/19  (variazione di ruolo intero bene)

Per ordine di Innocenzo XII, la sede vescovile di Bagnoregio viene trasferita nella chiesa di San Nicola; la chiesa di San Donato a Civita assume il titolo di chiesa parrocchiale.

1699  (lavori di ricostruzione intero bene)

Nel 1699, su incarico del cardinale Marcantonio Barbarigo, l’architetto Giovanni Battista Origoni avvia i lavori di ricostruzione delle parti crollate dell’edificio, mantenendo inalterato l’impianto della chiesa; al fine di rendere più solidale l’intera struttura, vengono inserite, in corrispondenza degli archi trasversali e d’imposta delle volte a crociera, catene d’irrigidimento in ferro.

1724/09/29  (consacrazione intero bene)

La chiesa parrocchiale di San Donato viene consacrata dal vescovo Onofrio Pini.

1727  (consuntivo delle spese intero bene)

Si predispone il consultivo delle spese sostenute per il restauro della chiesa; l’importo ammonta a 416 scudi e 65 baiocchi.

1728  (realizzazione altare maggiore intero bene)

Viene realizzato il nuovo altare maggiore, in sostituzione del precedente demolito. L’intervento è opera dello scultore Michelangelo Calcioni da Foligno.

1794  (completamento sacrestia nuova intero bene)

Si completano i lavori di costruzione della nuova sacrestia, collocata a sinistra dell’altare maggiore e simmetrica rispetto all’antica sacrestia cinquecentesca.

1836  (perizia di spesa intero bene)

Viene redatta la perizia di spesa relativa ai lavori e ai materiali utilizzati nella realizzazione delle due porte che collegano la chiesa al campanile e al palazzo del vescovado.

1844  (risarcimento danni intero bene)

Il muro dell’abside viene ricostruito, poiché crollato per la spinta della volta.

1855  (realizzazione altare del SS. Crocifisso intero bene)

È in corso la costruzione dell’altare del Santissimo Crocifisso, a destra di quello maggiore; durante i lavori viene scoperta un’absidiola con intonaco affrescato.

1922  (rinvenimento abside intero bene)

Dietro l’altare di San Pietro, nella parete di fondo della navata sinistra, si rinviene una piccola abside simmetrica a quella scoperta nel 1855.

1953  (lavori di restauro campanile)

La Soprintendenza ai monumenti del Lazio intraprende i lavori di restauro del campanile.

1967 - 1976 (restauro della chiesa intero bene)

Sotto la sorveglianza dei tecnici della Soprintendenza la chiesa viene restaurata. Si esegue la demolizione e la ricostruzione dell’intera superficie del tetto e del tratto anteriore della parete destra; si demoliscono gli altari nelle navate laterali, parte dell’apparato decorativo e il pavimento. La nuova pavimentazione viene realizzata ad una quota inferiore rispetto all’originario piano di calpestio.

1991  (lavori di manutenzione intero bene)

Si svolgono i lavori di manutenzione della chiesa.
Descrizione

La chiesa sorge in piazza San Donato, nel piccolo borgo di Civita di Bagnoregio; si presenta isolata, ad eccezione di una porzione del fianco sinistro che confina con il palazzo dell’antico episcopio. Il fianco destro costeggia via Madonna della Maestà, mentre la parte posteriore si affaccia su un’area verde. L’edificio, il cui asse va da sud-ovest a nord-est, ha un impianto basilicale a tre navate, transetto e abside. Due file di archi in senso longitudinale, intersecate da due diaframmi arcuati trasversali, caratterizzano le tre navate; il secondo dei quali separa il corpo longitudinale della chiesa dal transetto. In particolare, la porzione anteriore della chiesa è ritmata da tre archi su colonne ed è coperta da un tetto ligneo a vista; segue la triplice arcata trasversale sostenuta da pilastri, che, assieme al successivo e analogo diaframma, determina nella navata centrale una campata quadrata; quest’ultima è voltata a crociera, mentre negli spazi collaterali continua la copertura a tetto. Lo spazio del transetto e dell’abside si presenta rialzato di quattro gradini e su di esso prosegue la copertura voltata, con tre crociere e il catino absidale. Nel vano del presbiterio, in prossimità dell’arcata absidale, si trova l’altare maggiore, collocato su una piattaforma rialzata di due gradini. Nello spazio retrostante semicircolare si dispongono gli stalli lignei del coro; due porte laterali in posizione simmetrica conducono rispettivamente, a destra, agli ambienti dell’antico episcopio e, a sinistra, alla sacrestia. L’area liturgica comunica con gli spazi collaterali attraverso arcate, in linea con il colonnato delle navate; sulle pareti di questi ultimi ambienti sono addossati gli altari minori; dietro a quello sinistro sono presenti i resti di un’absidiola affrescata. Nella navata sinistra si distribuiscono tre altari minori addossati alla parete perimetrale, mentre una porta immette nel campanile; un altare laterale è presente nella navata destra, e in prossimità dell’ingresso principale è collocato il fonte battesimale. Il colonnato delle navate è composto in entrambi i lati da due colonne in peperino, ornate da capitelli lisci, da un pilastro ribattuto all’estremità anteriore e da due pilastri a sezione rettangolare ad angoli smussati. Le superfici interne sono intonacate, tranne quelle della parete perimetrale destra, della parete sovrastante il colonnato sinistro nella navata centrale e di una porzione della controfacciata; queste superfici presentano un paramento murario a vista. Lo spazio della chiesa è illuminato anteriormente da una finestra rettangolare e da due oculi e lateralmente a destra da quattro finestre rettangolari, mentre nel presbiterio da una finestra rettangolare nella parete dell’abside e da due piccole finestre nella parete perimetrale destra. La facciata è preceduta per tutta la sua ampiezza da una scalinata piramidale, formata da cinque gradini, ed è affiancata a sinistra dal campanile. Si presenta con schema a edicola, a due ordini soprapposti su paraste, raccordati da volute e conclusa da un timpano triangolare. Un’intelaiatura ionica tripartisce il livello inferiore, nel quale si aprono i tre accessi; quelli laterali sono sormontati da una finestra circolare. La parte superiore presenta un ordine pseudo-dorico ed è caratterizzata dal solo finestrone ornato da un’incorniciatura decorata con volute e sormontata da un timpano triangolare. Le volute di collegamento fra il primo e il secondo ordine sono chiuse ai lati da bassi pilastrini. Al di sopra del timpano s’innalza al centro una croce metallica. Tutti i partiti architettonici della facciata sono intonacati con tonalità uguale a quella dei fondi; mentre le cornici delle aperture sono in peperino.
Campanile
Il campanile a pianta quadrata, in muratura a vista, è composto da tre livelli. Il primo s’innalza al di sopra del tetto della chiesa ed è illuminato da feritoie; il secondo da strette monofore e inscritte in un’ampia superficie arretrata, mentre l’ultimo, costituito dalla cella campanaria da grandi monofore. Nel lato rivolto verso la piazza è presente un orologio. La torre è coperta da un tetto a padiglione.
Pianta
L’organismo è basilicale a tre navate, transetto e abside. Le navate sono divise da archi su colonne e pilastri; inoltre si presentano scandite in senso trasversale da due triplici arcate corrispondentemente ai pilastri; il secondo di questi diaframmi separa il corpo longitudinale dal transetto, il cui spazio assieme a quello dell’abside è rialzato di quattro gradini. Il vano presbiteriale, in prossimità dell’arcata absidale, ospita l’altare maggiore isolato al di sopra di una piattaforma alta due scalini; esso è affiancato da due altari minori addossati sulle testate degli spazi collaterali. Nell’abside, due porte in posizione simmetrica consentono di accedere a destra nella sacrestia e a sinistra agli ambienti dell’antico episcopio. L’ingresso al campanile avviene tramite una porta presente nella parete perimetrale sinistra.
Impianto strutturale
La chiesa ha un impianto strutturale in muratura continua composta da pezzame tufaceo. L’apparecchiatura muraria si presenta diversificata, come si può apprezzare lungo il prospetto laterale destro e nelle superfici interne con paramento a vista; alcune porzioni sono caratterizzate dalla presenza di sporadici elementi in laterizio. L’elevato è costituito dalle murature perimetrali, dagli archi longitudinali di divisione delle navate sostenuti da colonne monolitiche in peperino e da pilastri intonacati, da due diaframmi trasversali a tre archi in corrispondenza dei pilastri; di cui il secondo separa il corpo longitudinale dal transetto. Tale sistema offre una maggiore connessione strutturale all’organismo basilicale. Nella parte anteriore della chiesa l’elevato sostiene il carico della copertura a tetto su capriate; segue ad essa la parte scandita dalle strutture trasversali le cui campate sono sormontate da volte a crociera. All’esterno, in corrispondenza dei trifori trasversali vi sono contrafforti.
Coperture
La navata centrale è coperta da un tetto a vista a due spioventi sorretto da cinque capriate; al di sopra della volta a crociera dell’ultima campata della navata principale è presente un tetto a due falde, leggermente rialzato. Le navate laterali sono coperte da un tetto a vista ad unica falda con travi principali appoggiate sulla muratura sovrastante il colonnato e sulla parete perimetrale. Il presbiterio e gli spazi collaterali presentano al di sopra delle volte a crociera un tetto a padiglione. La struttura dei tetti a vista è costituita da travi e travetti con sovrapposte pianelle in cotto. Il manto di copertura è in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
Tutta la pavimentazione è in marmette quadrate di cotto. Al centro della navata centrale sono presenti due pietre tombali in peperino.
Elementi decorativi
Nella chiesa sono presenti diverse tele ad olio realizzate tra il XVII e il XIX secolo e appese sulle pareti perimetrali delle navate minori. L’absidiola retrostante all’altare minore sinistro è decorata da un dipinto murale raffigurante scene religiose entro una finta architettura. L’altare maggiore e gli altari minori sono impreziositi da dorature.
Adeguamento liturgico

nessuno
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