chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Piovà Massaia Asti chiesa parrocchiale Santi Pietro e Giorgio Parrocchia dei Santi Pietro e Giorgio Pianta; Facciata; Fondazioni presbiterio - aggiunta arredo (1980 (?)) 1749 - 1774(costruzione chiesa); 1779 - 1781(costruzione campanile); 1836 - 1836(consolidamento tiburio); 1866 - 1866(dissesti cupola); 1866 - 1893(descrizione intero bene); 1866 - 1893(descrizione intero bene); 1866 - 1893(descrizione intero bene); 1893 - 1893(demolizioni intorno); XX - XX(descrizione intero bene); 1909 - 1909(modifiche intero bene); 1947 - 1948(restauro campanile); 1971 - 1977(dissesti aula); 1978 - 1978(restauro intero bene); 1981 - 1982(restauro intero bene); 1983 - 1984(restauro intero bene); 1985 - 1987(restauro intero bene); 2009 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Pietro e Giorgio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Pietro e Giorgio <Piovà Massaia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche
1749 - 1774 (costruzione chiesa)
Costruzione della chiesa parrocchiale di Piovà fra il 15 maggio 1749, data di posa della prima pietra, e il 1774, sul sedime dell'antica chiesa di S. Michele in Monte Cornigliano, per iniziativa del Conte Francesco Antonio Ricci. Il progetto è attribuito a Benedetto Alfieri.
1779 - 1781 (costruzione campanile)
Costruzione del campanile e collocazione di cinque campane opera del fonditore alessandrino De Giorgis (18 luglio 1781).
1836 (consolidamento tiburio)
Primo consolidamento del tiburio consistente in: controventamento delle spinte della cupola con quattro speroni d'angolo; installazione di catene di ferro; parziale tamponamento dei grandi finestroni.
1866 (dissesti cupola)
Perizia del geom. Porcio che attribuisce i dissesti della cupola che minaccia rovina alla natura del terreno e alla cattiva qualità della calce.
1866 - 1893 (descrizione intero bene)
Descrizione a partire da metà Ottocento come di capacità doppia rispetto alla popolazione che deve contenere. Si presenta unita alla casa parrocchiale e a quella del conte Radicati che ha la servitù dell’ingresso interno in chiesa. Sul lato sinistro la chiesa è alquanto umida. Il coro di forma semicircolare ha tre stalli per i sacerdoti. Vi è il pulpito di legno con incisioni e sculture dorate e un crocifisso definito dal parroco “di rara bellezza”: è collocato dal lato sinistro di chi entra. Il battistero si trova dal lato sinistro rispetto a chi entra dall’ingresso principale: è di marmo e ha la forma di tempietto incassato nel muro. Ci sono tre tribune senza cancelli ma con balaustra in legno. Nella tribuna maggiore è collocato l’organo che a metà dell'Ottocento è definito in stato mediocre.
1866 - 1893 (descrizione intero bene)
L’altare maggiore, eretto nel 1780 circa, è di marmi preziosi quali il nero, il verde antico, il giallo e il porfido di Piemonte; vi sono lapislazzuli incastonati nei gradini dell’altare. L’altare maggiore è sotto il titolo di San Giorgio. Il tabernacolo è di marmo, di forma elegante. Ha la balaustra di marmo nero con pilastrini gialli e dista dalla predella metri 5,5. Dal lato dell’Epistola dell’altare maggiore di trova l’altare della Madonna del Rosario, caratterizzato dalla presenza di una nicchia semiovale con dipinti i 15 misteri del Rosario nella quale si conserva la statua della Beata Maria Vergine sopra l’altare stesso. L’altare è di marmo, è cinto da balaustra di marmo grigio distante dalla predella circa un metro. Il tabernacolo è di marmo.
1866 - 1893 (descrizione intero bene)
Di fronte all’altare del Rosario si trova l’altare del Suffragio di marmo grigio e giallo. L’icona rappresenta le anime del Purgatorio. Ha il tabernacolo in marmo. La balaustra di marmo grigio dista dalla predella metri 1,4. Ci sono nove finestre di grandi dimensioni con le loro vetrate. Ci sono quattro porte tutte munite di serratura e chiave. Ci sono 5 campane benedette il 5 agosto 1781. C’è la sacrestia con il pavimento di piastrelle e due finestre con inferriate. Al di spora della sacrestia vi è una stanza propria del beneficio parrocchiale. Alla fine dell'Ottocento il pavimento risulta bisognoso di riparazioni. Anche il tetto, che esternamente è a tegole e internamente in mattoni a volta, necessita di riparazioni: la parte esterna si sta riparando.
1893 (demolizioni intorno)
Demolizione del palazzo del marchese Ricci; viene lasciata la parte che fa corpo di casa con la chiesa che non si può atterrare senza danneggiare i muri principali della chiesa.
XX (descrizione intero bene)
Nel primo decennio del Novecento il pavimento resta in cattivo stato e il tetto permane bisognoso di riparazioni.
1909 (modifiche intero bene)
Ritinteggiature interne e rifacimento della pavimentazione in graniglia in occasione del primo centenario dalla nascita del Cardinal Massaia.
1947 - 1948 (restauro campanile)
Risanamento delle coperture del campanile e del cupolino con fondi del beneficio parrocchiale.
1971 - 1977 (dissesti aula)
Ricorso del parroco don Novarese alla Soprintendenza competente e monitoraggio dei dissesti in atto: spanciamento alla base del primo pilastro della terna di sinistra. Successivo puntellamento dei due arconi gravanti sul pilastro con cerchiatura provvisoria.
1978 (restauro intero bene)
Intervento di restauro consistente in: revisione delle coperture e delle canalizzazioni; realizzazione di cordolatura della sommità del tamburo in ferro e cls. a.; cerchiatura provvisoria esterna dei pilastri lesionati con profilati metallici.
1981 - 1982 (restauro intero bene)
Intervento di puntellamento dell'arcata del presbiterio; restauro della copertura e dei paramenti murari della sommità del campanile.
1983 - 1984 (restauro intero bene)
Intervento di consolidamento statico complessivo su progetto dell'ing. Vallacqua di Aosta consistente in: rinforzo con cerchiature metalliche forzate, a scomparsa sotto intonaco, di tutti i pilastri portanti della cupola e allargamento con platee di cls.a. delle relative fondazioni; collegamento degli speroni al tamburo con barre di acciaio cementate in fori passanti; incatenamento generalizzato di tutte le pareti e i montanti murari in distacco con tiranti orizzontali interni alle trabeazioni; cucitura degli architravi lesionati con imperniature diagonali; incatenamento degli archi del cupolino e cerchiatura dell'abside del presbiterio.
1985 - 1987 (restauro intero bene)
Intervento consistente in: scollegamento del campanile dagli archi lesionati del cupolino del presbiterio; deumidificazione del pavimento dell'aula mediante la realizzazione di vespaio aerato con canali d'aria interrati facenti capo ad un camino a tiraggio naturale.
2009 - 2015 (restauro intero bene)
Intervento consistente in: risanamento conservativo di parte del manto di copertura e interventi puntuali necessari sulla struttura lignea; restauro conservativo e consolidamento del prospetto della manica nord; restauro conservativo interno dell'aula centrale; restauro dei serramenti delle facciate est e sud; restauro rosoni e persiane. L'intervento è stato realizzato con il contributo CEI8x1000 alla Chiesa Cattolica.
Descrizione
La chiesa parrocchiale di Piovà Massaia, attribuita a Benedetto Alfieri, è intitolata ai Santi Pietro e Giorgio ed è stata realizzata, in posizione scenografica, tra il 1749 ed il 1774 su iniziativa del conte Francesco Antonio Ricci, sul sedime dell'antica chiesa di San Michele in Monte Cornigliano. Un’importante campagna di restauro, diretta dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte, nel corso degli anni Settanta e Ottanta del Novecento, ha messo in sicurezza le fondamenta e la copertura della chiesa i cui restauri, soprattutto per la parte di finitura estetica interna, sono ancora da ultimarsi. Il perimetro esterno della chiesa presenta un forte plasticismo dei volumi, che riflette la conformazione dell’interno; il perimetro è scandito secondo uno schema ascendente, dal quale emergono la grande cupola e il campanile. L’interno presenta un’articolata configurazione planimetrica ad aula unica che complica il tradizionale modello a croce greca allungando l’asse longitudinale e aggregando intorno all’aula centrale un sistema di spazi minori. Si ricavano, così, un deambulatorio e una galleria soprelevata, quest’ultima interrotta solo in corrispondenza delle due ampie cappelle laterali dedicate al Santo Rosario e al Suffragio, che compensano trasversalmente la proiezione verso il coro semicircolare. La facciata, in muratura a vista, si presenta tripartita, a due ordini sovrapposti, concava e aggettante, nella parte centrale, rettilinea, ad un ordine con salienti sommitali, nelle parti laterali. L’imponente campanile, che richiama gli esemplari juvarriani di Superga e quello alfieriano di San Gaudenzio a Novara, è in mattoni faccia a vista, poggia su un alto prisma quadrato e si innalza a tre ordini sovrapposti terminanti con lanterna delimitata da volute angolari e sormontata da cuspide metallica.
Pianta
Pianta barocca articolata riconducibile ad una croce greca, allungata dall’estensione del presbiterio quadrangolare che termina con coro semicircolare con stalli; all’interno della pianta, in posizione laterale, sono individuabili due navatelle con accesso esterno in facciata che attraversano i due bracci della croce che si concludono con la cappella del Suffragio, alla sinistra di chi entra, e con la cappella del Santo Rosario alla destra; entrambe le cappelle sono rialzate di uno scalino rispetto all’aula liturgica e da questa separate da balaustra con cancelletto. L'interno si presenta a due ordini sovrapposti di pilastri con capitelli in stile corinzio semplificato reggenti una ricca trabeazione con teste di angeli; intorno all’aula centrale si sviluppano un deambulatorio e una galleria sopraelevata interrotta solo dalle due cappelle laterali principali. L’accesso principale avviene da bussola con soprastante cantoria per organo del quale è visibile solo la cassa lignea. Entrando sulla sinistra si trovano inoltre il fonte battesimale, una cappella dell’adorazione eucaristica, la grotta di Lourdes, l’accesso all’imponente torre campanaria e alla sacrestia. La zona presbiterale e la sacrestia si trovano rialzate di due scalini rispetto all’aula liturgica che è separata dal presbiterio da balaustra in marmo con cancelletto. Lungo la navatella di destra è visibile il monumento al cardinal G. Massaia e si trova un vano di accesso secondario che comunica con la contigua casa canonica.
Facciata
Facciata tripartita a salienti, in muratura di mattoni a vista come il resto del complesso comprensivo di torre campanaria e casa canonica, si presenta a due ordini sovrapposti suddivisi da lineare trabeazione, sorretta da lesene con piccole volute; la parte centrale della facciata a due ordini, aggettante e concava, termina con frontone con timpano di forma triangolare decorato centralmente da cornice chiusa sagomata; il portale di accesso principale è incorniciato da edicola muraria con soprastante rosone intorno al quale è ancora visibile la decorazione perimetrale dalla quale emerge una figura di angelo; le parti laterali della facciata sono rettilinee ad un ordine con portale di accesso con semplice cornice laterizia.
Fondazioni
Struttura verticale composta da pareti, paraste e pilastri in muratura di mattoni, che sostengono un complesso sistema di volte in muratura, a botte con lunette cilindriche, a vela, a cupola, struttura portante verticale rafforzata nel tempo da incatenamenti metallici e cerchiaggi localizzati. L'imponente cupola a tiburio ottagonale, a copertura dell’incrocio dei bracci della croce, è sostenuta da una struttura leggera formata da terne di pilastri agli angoli, dei quali i due più interni sorreggono i costoloni della cupola mentre il terzo pilastro esce all’esterno e fa da contrafforte alla cupola stessa. Il presbiterio a due campate è voltato a botte e a cupola a base ellittica e termina con abside semicircolare voltato a semicatino nervato con lunette. Le gallerie sono voltate a botte ed hanno balaustre in legno intagliato e dipinto. Il tetto è a falde con orditura lignea e manto di copertura in coppi di laterizio. L’imponente campanile è in mattoni faccia a vista, poggia su un alto prisma quadrato e si innalza a tre ordini sovrapposti: il primo ordine, con cornici rotonde per gli orologi, ha quattro robusti avancorpi cilindrici agli spigoli che fanno da basamento all'ordine superiore che ospita la cella campanaria con cinque campane ed è ricco di elementi architettonici; alla cima della torre campanaria si trova la lanterna delimitata da volute angolari e sormontata da cuspide metallica.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980 (?))
Collocazione, in posizione avanzata verso l’aula liturgica oltre la balaustra marmorea, di ambone ligneo su predella lignea con formella decorativa metallica rappresentante San Giorgio nell’atto di infilzare il Drago. Realizzazione di ampia predella lignea, ad estensione del primo scalino dell’altare maggiore in marmo policromo, per la collocazione di sede laterale e di altare a tavolo ligneo volto a popolo.