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Castelvecchio di Rocca Barbena
Albenga - Imperia
chiesa
parrocchiale
Nostra Signora Assunta
Parrocchia di Nostra Signora Assunta
Pianta; Elementi decorativi; Arredi; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
nessuno
sec XII - sec XII(costruzione intero bene); 1332 - 1332(matrice intero bene); 1444 - sec XV(ampliamento intero bene); 1585 - 1586(citazione intero bene); sec XVII - sec XVII(rinnovamento intero bene); 1624 - 1653(citazione intero bene); 1636 - 1636(realizzazione altare); 1763 - 1763(realizzazione portale); 1841 - 1842(sistemazione pavimentazione); 1872 - 1872(sistemazione coro); 1952 - 1952(riparazione intero bene); 1971 - 1971(chiusura intero bene); 1972 - 1973(restauro intero bene); 1996 - 1996(restauro copertura e facciata); 2003 - 2003(realizzazione impianto elettrico)
Chiesa di Nostra Signora Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Nostra Signora Assunta <Castelvecchio di Rocca Barbena>
Ambito culturale (ruolo)
neoclassicismo romano (costruzione)
Notizie Storiche

sec XII  (costruzione intero bene)

Edificio originario (Ecclesia Cohedania, vera e propria alternativa urbanistica al castello)

1332  (matrice intero bene)

Il canonico Bonifacio Biamonte è il primo arciprete documentato nella chiesa di Castelvecchio: essendo elevata a titolo di matrice, da cui dipendevano tutte le altre chiese della vallata, la Chiesa di Santa Maria era sottoposta ad un Arciprete che, una volta eletto, era inamovibile

1444 - sec XV (ampliamento intero bene)

Lavori di ampliamento del fabbricato originario: primo impianto dell’edificio come risulta dalla datazione del campanile e dalla lunetta affrescata posta sopra l’ingresso principale. L’impianto della Chiesa doveva essere a tre navate con copertura a capriate lignee: le navate erano rivolte a est e terminavano in una zona triabsidale che veniva a corrispondere con l’area attualmente occupata dal presbiterio. Probabile datazione del campanile

1585 - 1586 (citazione intero bene)

Nella visita apostolica di Nicolò Mascardi Vescovo di Mariana e Accia alla Diocesi di Albenga si cita la Chiesa Parrocchiale dell’Assunzione della Beata Vergine (90): “Si imbianchino le pareti nell’interno e si ripari il pavimento. Se non con vetro si chiudano le finestre almeno con tela incerata. Altari: Maggiore, S. Antonio, Annunciazione B. V. Maria, S. Giovanni Battista”. Il Mascardi cita tre altari: tale particolarità è importante al fine di comprendere sviluppo della chiesa che dal 1858 si presenta, invece, con nove altari. Nel 1586 le pareti interne risultano già “dealbate”, forse dietro pressione dello stesso Mascardi che assunse l’appellativo di “Vescovo imbianchino”, portando a ricoprire gli affreschi che ancora si celano sotto l’intonaco

sec XVII  (rinnovamento intero bene)

Rivisitazione in stile barocco a seguito della visita pastorale pastorale di Monsignore Luca Fieschi, effettuata il 14 settembre 1587: il programma di rinnovamento della Controriforma non risparmiò la Chiesa di Castelvecchio che “ad maiorem Dei gloriam” fu completamente trasformata da medioevale in barocca. Mancando tutta la documentazione relativa all’intervento della fase edilizia post-tridentina, non si è in grado di poter stabilire quando, e come, tali interventi furono realizzati.

1624 - 1653 (citazione intero bene)

Nel Sacro e Vago Giardinello, succinto riepilogo delle raggioni delle Chiese e Diocesi di Albenga iniziato dal Vescovo Pier Francesco Costa nel 1624 e completato dal Canonico Paneri; quest’ultimo così descrive la chiesa: “Scelsero fin da principio gli habitatori di Castelvecchio eminente Poggio sopra colina feconda, di salubre aere, per inalzar alla Regina dé Cieli, loto protettrice, sacro Tempio, sott’il glorioso nome dell’Assunta, e quasi dal bel principio volsero fusse eretto in Arcipretura nuncupata, col nome di Matrice…..”

1636  (realizzazione altare)

Realizzazione dell’’altare della Madonna del Carmine, costruito nell’area presbiteriale: da ciò si deduce che nel complesso la Chiesa doveva già essere completata alla metà del ‘600, e doveva essere già avvenuto lo sfondamento dell’abside quattrocentesca

1763  (realizzazione portale)

Probabile datazione del portale posto sopra l’ingresso della Chiesa

1841 - 1842 (sistemazione pavimentazione)

Sistemazione della pavimentazione

1872  (sistemazione coro)

Sistemazione del coro e della volta absidale: i lavori furono commissionati al pittore Luigi Sacco e al decoratore Luigi Agnese dagli eredi di Cesare Buffa, come descritto nella lapide commemorativa posta in loco e con data certa

1952  (riparazione intero bene)

Lettera del parroco di N.S. Assunta, Arciprete Ronco Santino, alla Curia Vescovile per comunicare che, a seguito delle alluvioni dell’ottobre 1951, “anche la nostra chiesa parrocchiale ebbe a subire gravi danni con urgenza di riparazioni per evitare ulteriori deperimenti del fabbricato medesimo”

1971  (chiusura intero bene)

La Chiesa Parrocchiale di Castelvecchio di Rocca Barbena viene chiusa al culto per constatata pericolosità a seguito dei movimenti tellurici avvenuti tra dicembre 1970 e gennaio 1971 (Ordinanza del sindaco del comune di Castelvecchio di Rocca Barbena emessa in data 2 febbraio 1971)

1972 - 1973 (restauro intero bene)

Restauro della Chiesa Parrocchiale e consolidamento dell’annesso campanile a seguito delle lesioni causate dalle scosse telluriche avvenute tra il mese di dicembre 1970 e gennaio 1971 (l’intervento ha tra l’altro previsto la riparazione parziale del tetto, lo scrostamento delle pareti esterne della facciata e del campanile, il restauro dei fregi medioevali, il consolidamento della torre campanaria, di guglie e pinnacoli)

1996  (restauro copertura e facciata)

Lavori di manutenzione straordinaria per opere di restauro della copertura con reimpiego delle tegole marsigliesi originarie ed inserimento di nuove tegole nella falda a monte, mantenimento della volta appesa in canniccio, posa di tavolato e successiva guaina bituminosa per garantire maggiore impermeabilizzazione alla copertura. Contestuale restauro della facciata

2003  (realizzazione impianto elettrico)

Realizzazione di nuovo impianto elettrico
Descrizione

La Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta si trova poco fuori dal borgo, nella parte bassa del paese: dell’edificio ciò che colpisce maggiormente è la netta differenza tra la ricchezza dell’interno con la semplicità delle facciate, dove si possono ancora leggere, con una certa evidenza, le varie fasi dei successivi ampliamenti che hanno interessato il fabbricato. La Chiesa si affaccia su uno spazio aperto definito da un bel sagrato in acciottolato bianco e nero e risulta rialzata dal livello esterno da 5 gradini realizzati in marmo bianco.
Pianta
Edificio a impianto basilicale, con abside semicircolare e le navate separate da arcate a tutto sesto poggianti su pilastri con capitelli dorici. La navata centrale, coperta da una volta a botte lunettata è decorata da una cornice modanata in stucco all’imposta della volta, che risvolta anche nel presbiterio. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera. A destra con accesso dal presbiterio si trova la sacrestia, risalente al periodo barocco; dalla parte opposta, a sinistra, si trova un piccolo magazzino che conclude la stretta navata di sinistra in una forma curvilinea.
Elementi decorativi
Il presbiterio è riccamente ornato da stucchi dorati e pitture, lo spazio è scandito da lesene composite con capitello dorato, che nel catino absidale proseguono in costolonature. La volta a botte lunettata è suddivisa dalle costolonature della volta affrescata con le quattro Virtù Cardinali e al centro con un medaglione con la Trinità che incorona la Madonna.
Arredi
Nella navata centrale, sopra il portale d’ingresso, si trova l’organo: sempre nella navata centrale verso il presbiterio, vi è l’antico pulpito medievale in pietra nera. A capo della navata destra vi è l’altare del Rosario, in stucco policromo. Il coro ligneo, datato 1872, arricchisce la zona absidale.
Facciata
La facciata è intonacata e si presenta “a capanna spezzata” interrotta sulla sinistra dal campanile: nel frontone si apre un’ampia finestra a mezzaluna, mentre un piccolo protiro affrescato protegge il portale in marmo bianco sormontato da un cartiglio datato 1763. A destra del portone d’ingresso si trova un vecchio portale venuto alla luce a seguito dei lavori di restauro e consolidamento del campanile eseguiti nel 1971-72. Il portale si presenta con un arco ogivale sotto cui è incastrato, come una lunetta, un blocco monolitico affrescato e raffigurante la Vergine con il Bambino e ai lati due Santi: in base all’iconografia delle figure affrescate, il portale è databile alla metà del 1300. Si trattava sicuramente dell’unico portale del fabbricato e tale rimase sino agli inizi del XV secolo quando furono intrapresi i lavori di ingrandimento che portarono l’edificio ad uno sviluppo su tre navate: probabilmente, proprio su tale impostazione, venne aperto un nuovo portale di ingresso, in corrispondenza della navata centrale. Rimase comunque come ingresso secondario fino al ‘500 quando fu tamponato perché all’interno venne addossato un endonartece voltato sotto cui si trova il fonte battesimale.
Campanile
Il campanile intonacato è posizionato sul lato sinistro della facciata: è coronato da una cuspide piramidale a base ottagonale. Archetti pensili decorano le cornici al di sopra e al di sotto della cella campanaria, mentre ai lati dell’orologio intonacato vi è un decoro a riccioli.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento interno è in piastrelle quadrate, disposte a 45°, in marmo bianche e grigie.
Coperture
La copertura è a due falde con manto in tegole marsigliesi e gronda in abbadini di ardesia
Adeguamento liturgico

nessuno
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