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Brienza
Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo
chiesa
sussidiaria
Santissimo Crocifisso
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Impianto strutturale; Pianta; Campanile; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2010)
1238 - 1238(inizio lavori intero bene); 1375 - 1375(istituzione associazione intorno); 1659 - 1659(ristrutturazione intero bene); 1733 - 1733(completamento intero bene); 1759 - 1759(donazione intorno); 1815 - 1815(proclamazione intero bene); 1857 - XIX(ricostruzione intero bene); XXI - XXI(restauro intero bene)
Santuario del Santissimo Crocifisso
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Santuario del Santissimo Crocifisso <Brienza>
Altre denominazioni Chiesa del Crocifisso
Chiesa del Santissimo Crocifisso
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione)
Notizie Storiche

1238  (inizio lavori intero bene)

La chiesa dedicata al Crocifisso fu edificata secondo la tradizione nel 1238 per volontà di un privato facoltoso che per devozione o, secondo la tradizione più accreditata, per grazia ricevuta, in seguito ad un miracolo, volle il tempietto sull'alto monte dove oggi si trova, a circa 1000 m sul livello del mare.

1375  (istituzione associazione intorno)

In pochi anni il tempietto divenne punto di riferimento per i fedeli di tutto il circondario che, come avviene ancora oggi la prima domenica di Maggio e la terza domenica di Settembre, cominciarono ad affollare quel luogo, tanto che intorno al 1375, su iniziativa di un cittadino Brienzano, Antonio Menafra, fu istituito il "subpatronato del Crocifisso", una associazione laica che si prefiggeva lo scopo di sostenere e diffondere il culto del Crocifisso.

1659  (ristrutturazione intero bene)

Del 1659 è il primo intervento documentato sulla cappella del Crocifisso quando, come testimonia l'iscrizione posta sull'architrave della porta di ingresso, fu ristrutturata presumibilmente per rendere grazia a Dio dello scampato pericolo costituito dalla pestilenza del 1656 o del rovinoso terremoto del 1646.

1733  (completamento intero bene)

Altro momento importante per la Cappella del Crocifisso è la realizzazione dell'affresco raffigurante il compianto sulle spoglie di Gesù morto, terminato nel 1733 da autore ignoto. Tale affresco fu realizzato all'interno della nicchia posta sopra l'altare maggiore a fare da sfondo alla statua del Crocifisso che veniva già posta in quel luogo da maggio a settembre. Opera, presumibilmente, del Brienzano Domenica Labriola, vissuto a cavallo tra il 1600 ed il 1700, di pregevole fattura.

1759  (donazione intorno)

Con atto del Notaio Antonio Bruno, di Brienza, del 10 novembre 1759 la concittadina Laura Labriola donava alla Chiesa un cofanetto contenente una sacra reliquia del legno della Croce autenticata dal sigillo delle autorità vaticane, a testimonianza della grande attenzione per il Crocifisso, che nel tempo, aumentava sempre più nei brienzani.

1815  (proclamazione intero bene)

La chiesa divenne nel 1815 santuario per volere del papa Pio VII che aggregò la cappella alla Basilica di Santa Croce di Gerusalemme in Roma, tenuta dai Monaci Cistercensi.

1857 - XIX (ricostruzione intero bene)

Nel 1857 la chiesa fu quasi distrutta dal terremoto che ne causò il crollo fino all'altare maggiore, determinando la perdita di un pregevole affresco del Giampietro, raffigurante la Passione, che ne ornava la volta; fu ricostruita nei decenni successivi.

XXI  (restauro intero bene)

La chiesa è stata di recente oggetto di alcuni lavori di manutenzione e restauro conservativo che hanno interessato sia l'esterno che l'interno.
Descrizione

Il santuario del Crocifisso è posto alla sommità dell'omonimo monte che domina la Valle del Melandro, in un’area circondata da boschi che si anima durante le celebrazioni del Ss. Crocifisso. La facciata della chiesa, disadorna e lineare, presenta un portale in pietra sormontato da un frontone triangolare. Ai lati del portale vi sono due piccole nicchie. Al suo interno la chiesa si presenta ad unica navata riccamente ornata con decori in gesso. Sulle due pareti, che presentano una serie di tre arcate cieche, nella metà della navata, vi sono due altari rifiniti in gesso che ospitano altrettante tele inquadrate in cornici multiple fiancheggiate da lesene con capitelli corinzi e sopra un cuore trafitto da una spada, da un lato, e i simboli della passione dall'altro. Le tele raffigurano "Maria Addolorata" a destra, datato 1879 e "Gesù in preghiera nell'orto dei Getsemani" a sinistra, datato 1874. L'abside, sormontato da un arco trionfale decorato a gessetti, presenta una volta concava a tutto sesto totalmente affrescata. Il soggetto rappresentato è Gesù al momento dell'Ascensione, ed è tipicamente settecentesco. L'altare maggiore, collocato sul fondo, é rivestito di marmi policromi e rifiniture in gesso, con una nicchia affrescata delimitata da due eleganti colonne corinzie che sostengono un frontone curvilineo arricchito, in alto, da due chiocciole disposte simmetricamente a sorreggere l'imbotte. Assai pregevole l'affresco all'interno dell'altare maggiore, opera di artista sconosciuto ma datata al 1733 che rappresenta "il compianto sulle spoglie di Gesù deposto dalla Croce". A lungo tale affresco, deturpato, è stato coperto dalla tela di Leonardo Giampietro del 1765 "Trasporto delle spoglie di Gesù al sepolcro". La preziosa tela è stata trafugata di recente. Del primo ventennio del '700 è l'affresco della volta a botte raffigurante "L'Ascensione di nostro Signore". Nella zona presbiteriale, rialzata di un gradino rispetto al piano di calpestio, immediatamente a ridosso dell'altare maggiore è collocata la nuova mensa d'altare in marmo policromo. Da una porta sulla destra, presente nell'abside, si accede ai locali sagrestia. Il soffitto della navata è decorato da una serie di cornici a rombo, al cui interno vi sono eleganti formelle, alternate a file di bianche stelline a otto punte. Al centro una colomba posta sopra una raggiera a sette raggi a simboleggiare lo Spirito Santo. Esternamente sul prospetto posteriore trova collocazione il campanile, di altezza molto ridotta, con un livello di finestre monofore sui quattro lati. L'area esterna e` a ridosso di un piazzale pavimentato che è molto ampio sul prospetto frontale e corre lungo tutto il perimetro dell'edificio.
Impianto strutturale
Edificio in muratura portante continua in pietrame locale intonacato e tinteggiato sia internamente che esternamente.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare ad andamento longitudinale con navata unica ed abside rettangolare finale.
Campanile
Campanile a parallelepipedo innestato sulla facciata posteriore, con cella campanaria aperta da quattro monofore, cornicione aggettante modanato.
Coperture
Tetto a due falde sull'unica navata e a falda unica sull’area absidale. Copertura di tegole a coppi in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna in marmi di buona fattura.
Elementi decorativi
La navata è riccamente ornata con decori in gesso e di questi degno di nota è lo stemma papale di Pio X con leone e una spada, simbolo del patriarcato veneziano sormontato dalla tiara con le chiavi incrociate simbolo del regno dei cieli, collocato sull'arco trionfale che sormonta l'abside.
Elementi decorativi
Sulle pareti della navata vi sono due altari rifiniti in gesso che ospitano altrettante tele che raffigurano "Maria Addolorata" a destra, datato 1879 e "Gesù in preghiera nell'orto dei Getsemani" a sinistra, datato 1874.
Elementi decorativi
Sul lato destro del presbiterio è collocato un grande crocifisso ligneo risalente agli anni '60 del secolo scorso.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2010)
L'adeguamento liturgico ha previsto l'integrazione dell'area presbiteriale, con l’aggiunta di un altare in marmo policromo davanti l'altare tridentino e di un ambone anch’esso in marmo; la sede della presidenza è in legno. La custodia eucaristica è costituita da un tabernacolo posto nella muratura, alle spalle dell'altare.
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