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Garzano
Caserta
Caserta
chiesa
parrocchiale
S. Pietro Apostolo
Parrocchia di San Pietro Apostolo
Struttura; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Coperture
altare - aggiunta arredo (1965); ambone - aggiunta arredo (1965); sede - aggiunta arredo (1965)
1113 - 1327(preesistenze carattere generale); 1629 - 1629(erezione carattere generale); 1688 - 1688(rifacimento nucleo centrale); 1709 - 1709(inaugurazione chiesa); 1854 - 1854(restauro chiesa); 2020 - 2020(restauro chiesa)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo <Garzano, Caserta>
Altre denominazioni S. Pietro Apostolo
Autore (ruolo)
Domenico Farina (progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze napoletane (costruzione)
maestranze napoletane (restauro)
Notizie Storiche

1113 - 1327 (preesistenze carattere generale)

Forse intitolata a S. Vitaliano agli inizi dell’anno mille, come appare nella Bolla del Vescovo Senne (1113) “Ecclesiam S. Vitalliani de Carzano” e successivamente menzionata come “S. Pietro di Garizano” nella decima dell’anno 1327: “A presbiterio Nicolao e Johanne extalleriis S. Petri de Garizano pro ipso extalio (doc.n.3256), ed ancora “A presbitario Nicolao pro cappellania medielatis S. Petri de Garizano et benefactis (doc. n. 3302).

1629  (erezione carattere generale)

Dal Libro dei battezzati conservati nell’archivio della chiesa attuale rileviamo che questa nel 1629 era parrocchia ma non conosciamo la data esatta della sua erezione a “parrocchia” che potrebbe anche coincidere con quella del 1629.

1688  (rifacimento nucleo centrale)

Nulla si conosce della forma architettonica della chiesa antica se non che dopo essersi ridotta allo stato di rovina (forse a seguito dei terremoti seicenteschi che semi distrussero vari centri di Terra di Lavoro ed in particolare quello del 1688) fu di nuovo rifatta secondo la forma attuale, cioè ad una navata chiusa in alto da una volta a botte in pietra di tufo, come è di tufo gran parte del paramento murario perimetrale, la copertura invece è stata realizzata con capriate in legno e da tegole a coppi.

1709  (inaugurazione chiesa)

Inaugurata il 29 Gennaio 1709, subì degli ampliamenti ai due lati con la costruzione di due cappelle.

1854  (restauro chiesa)

Dalla relazione del Parroco don Antonio delle Cave si rileva che nel 1854 la chiesa trovatasi in pessimo stato tanto da richiederne il permesso di restauro totale al Re Ferdinando II. A consenso ottenuto furono progettati e realizzati gli interventi più necessari a livello strutturale quali il completo rifacimento della copertura a capriate con “travi , cavalletti e ginelle nuove” e la facciata.

2020  (restauro chiesa)

Nel 2020 la chiesa è stata oggetto di lavori di restauro e consolidamento così come previsti dal progetto approvato e cofinanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Descrizione

La chiesa in oggetto si presenta con un ampio sagrato antistante la facciata, la quale è limitata da paraste doriche e da un timpano triangolare di impostazione neoclassica. L’interno è a navata unica ritmata da paraste ioniche, coperta da volta a botte e con abside cieca.
Struttura
La struttura della chiesa è in muratura portante di tufo ed è in posizione rialzata rispetto al piano stradale.
Elementi decorativi
La facciata è limitata da paraste doriche e da un timpano triangolare di impostazione neoclassica.
Elementi decorativi
Le parti decorative della chiesa, ovvero le paraste, il timpano e tutte le cornici, sono state realizzate in aggetto di muratura rivestito da intonaco modanato.
Coperture
La copertura con volta a botte ha una struttura realizzata con capriate in legno e manto di copertura alla “Romana”, composta da embrici e coppi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965)
Negli anni sessanta la chiesa è stata dotata di un altare in marmo rivolto verso l'assemblea secondo le norme conciliari.
ambone - aggiunta arredo (1965)
Insieme al nuovo altare fu realizzato anche un nuovo ambone sempre in marmo.
sede - aggiunta arredo (1965)
Insieme al nuovo altare e all'ambone fu realizzata anche una nuova sede sempre in marmo.
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