chiese italiane
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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
San Pietro
Cava de' Tirreni
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
parrocchiale
S. Pietro a Siepi
Parrocchia Santi Pietro
Maria di Costantinopoli e Tommaso Apostolo
Pianta; Facciata; Campanile; Cappelle laterali; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Sacrestia; Impianto strutturale; Museo
presbiterio - aggiunta arredo (2004)
1040 - 1169(fondazione intero bene); XII - XV(giurisdizione intero bene); XVI - XVII(ampliamento intero bene); 1562 - 1562(costruzione sacrestia); 1703 - 1735(ricostruzione intero bene); 1722 - 1727(consacrazione intero bene); 1729 - 1750(costruzione altari laterali); 1750 - 1796(ampliamento sacrestia); XIX - XIX(restauri e ampliamenti intero bene); 1825 - 1825(costruzione campanile); XX - XXI(restauri intero bene); 1950 - 2004(allestimento museo parrocchiale)
Chiesa di San Pietro a Siepi
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro a Siepi <San Pietro, Cava de' Tirreni>
Altre denominazioni Chiesa di S. Pietro a Siepi
Chiesa di Santi Pietro, Maria di Costantinopoli e Tommaso Apostolo
S. Pietro a Siepi
Autore (ruolo)
Della Monica, Vincenzo (costruzione cappella del Rosario)
Marigliano, Giovanni, Giovanni da Nola (altare maggiore antico)
Della Monica, Ambrogio (altare del Corpo di Cristo e altre sculture)
Cafaro, Pignoloso (costruzione sacrestia)
Baldi, Domenico Antonio (battenti lignei del portale)
Schisano, Carlo (altare maggiore e altare laterale)
Guarino, Domenico (altare maggiore)
Ardolino, Domenico (balaustra)
Ardolino, Filippo (balaustra)
Pennino, Filippo (soffitto monumentale della navata centrale)
Cafaro, Domenico (stucchi settecenteschi)
Cafaro, Giovan Nicola (stucchi settecenteschi)
Bottiglieri, Matteo (sculture varie)
Tucci, Carlo (altare di Santa Maria delle Grazie)
Palmieri, Felice (altare di San Michele Arcangelo)
Ambito culturale (ruolo)
rinascimento (impianto originario)
barocco napoletano (programma decorativo)
rinascimento (costruzione sacrestia)
barocco (ampliamento sacrestia)
rococò (costruzione portale)
barocco (costruzione navate laterali)
Notizie Storiche

1040 - 1169 (fondazione intero bene)

Il primo documento che menziona la chiesa di San Pietro "ad Sepim" risale al 1040; da esso si ricava che la chiesa dipendeva dall'abazia di San Felice in Salerno. Questo documento, con cui si provvedeva ad assegnare al prete Giovanni la cura della chiesa, induce a ritenerne la fondazione molto più antica. In quest'epoca la chiesa era parte della diocesi di Salerno. A lungo si è ritenuto che la chiesa fosse stata fondata nel 1169 dal vescovo di Salerno, Romualdo II, su richiesta di Pietro Mandarino, capitano e baiulo di Salerno. Ma lo storico S. Milano ha chiarito che questa notizia si riferiva ad un altra chiesa (intitolata ai Santi Pietro e Paolo nella contrada Galise).

XII - XV (giurisdizione intero bene)

Dal XII secolo la chiesa è stata soggetta alla Badia della Santissima Trinità di Cava ed è menzionata varie volte in documenti dei secoli XII e XIII custoditi presso l'Archivio abbaziale. La chiesa fu eretta in parrocchia dal vescovo Angelotto De Fusco (1426-1436). La giurisdizione parrocchiale era molto estesa e comprendeva quasi tutto il territorio orientale del borgo di Cava. Alla cura della parrocchia erano preposti sette parroci, di cui uno assumeva annualmente il titolo di rettore. Essi avevano il compito di curare anche le cappelle del territorio circostante. La chiesa fu punto di riferimento delle principali famiglie di Cava, che vi eressero numerose cappelle gentilizie dotate di notevoli opere d'arte e rendite.

XVI - XVII (ampliamento intero bene)

Nella prima metà del XVI secolo la chiesa fu ricostruita e ampliata. Il nuovo edificio era costituito da una navata unica con cappelle laterali. A quest'epoca risale anche la costruzione della tribuna (ad opera del maestro Colantonio Iovine), dell'altare del Corpo di Cristo (dal maestro Ambrogio de Monica nel 1534), di cappelle gentilizie (tra cui la cappella del Rosario ad opera dell'architetto Vincenzo Della Monica nel 1579). Pregevoli opere d'arte, in questi secoli, arricchirono la chiesa (ricordiamo tra l'altro il pulpito, il battistero, l'organo e vari bassorilievi marmorei). Numerose opere erano state eseguite dall'architetto e scultore Giovanni da Nola. Si sa che a fianco della facciata si elevava il campanile, successivamente crollato. Dal 1515 la chiesa e il suo territorio entrarono a far parte della nuova diocesi di Cava.

1562  (costruzione sacrestia)

La sacrestia fu eretta nel 1562 dall'architetto Pignoloso Cafaro.

1703 - 1735 (ricostruzione intero bene)

Gli anni difficili a seguito della peste del 1656 e i terremoti del 1688 e 1694 arrecarono gravi danni a tutto il complesso, che agli albori del Settecento versava in misere condizioni. La chiesa fu ricostruita e ampliata a partire dal 1703. All'unica navata originaria furono aggiunte le due laterali (1735-1736). La facciata, rifatta più volte nel corso degli anni, fu arricchita dal pregevolissimo portale in pietra intagliata (1710), i cui battenti lignei furono opera del maestro D. A. Baldi. Furono eretti il monumentale altare maggiore (architetto Carlo Schisano e scultore Domenico Guarino, 1709-1723), la balaustra (marmorari Domenico e Filippo Ardolino, 1712), altari laterali, il magnifico soffitto (decorato dal pittore Filippo Pennino, 1709); furono eseguiti nuovi stucchi in tutta la chiesa (opera degli scultori Giovan Nicola e Domenico Cafaro), che si arricchì anche di pregevoli opere d'arte. Ai lavori partecipò notevolmente lo scultore Matteo Bottigliero.

1722 - 1727 (consacrazione intero bene)

Il vescovo di Cava, mons. M. Carmigano, consacrò la chiesa il 29 giugno 1722 (o 1727).

1729 - 1750 (costruzione altari laterali)

Nel corso del Settecento, in occasione della ristrutturazione della cappella dedicata a Santa Maria delle Grazie (navata destra) furono eseguiti l'altare e la cona (ad opera del maestro Carlo Tucci, su disegno di Carlo Schisano, 1929) e, nell'ambito del ripristino della cappella dedicata a San Michele (navata sinistra), vi fu eretto un pregevole altare (opera del maestro marmorario Felice Palmieri di Napoli, 1750).

1750 - 1796 (ampliamento sacrestia)

L'attuale sacrestia fu edificata alla fine del Settecento, ampliando quella antica cinquecentesca. La sacrestia fu impreziosita da opere d'arte di grande pregio.

XIX  (restauri e ampliamenti intero bene)

Nel corso dell'Ottocento vi furono vari interventi di restauro e ampliamento, dovuti anche alle gravi conseguenze del terremoto del 1857. Tra gli altri, fu costruita la cappella del Sacro Cuore col piccolo sacello-sacrestia, fu apposto il pavimento della sacrestia della chiesa, furono riparati il tetto, il pulpito, gli altari.

1825  (costruzione campanile)

Nel 1825 venne ricostruito il campanile, nella sua nuova collocazione accanto alla sacrestia.

XX - XXI (restauri intero bene)

Nel settembre 1943 la chiesa fu gravemente danneggiata dagli eventi bellici. Nel decennio 1955-1965 sono stati eseguiti nella chiesa notevoli e necessari restauri: rifacimento del tetto e del pavimento; ridefinizione dell'area del presbiterio e dell'altare maggiore, costruzione ex novo della casa parrocchiale. Nel 1962 si verificò il crollo del soffitto del transetto, ricostruito nel 1964 insieme a tutto il nuovo tetto della chiesa. Il pulpito marmoreo, precedentemente situato presso il secondo pilastro della navata centrale, è stato collocato nel transetto, a ridosso della parete sinistra che precede il presbiterio, ma è rimasto per lo più inutilizzato. Altri interventi generali di restauro sono stati eseguiti nel triennio 1996-1998; l'adeguamento liturgico è del 2004.

1950 - 2004 (allestimento museo parrocchiale)

Grazie alle notevoli opere artistiche (XV-XIX secolo), di vario genere, accumulatesi nella chiesa è stato possibile allestire un museo parrocchiale in cui esse trovano degna collocazione. Il museo, il cui iniziale nucleo di allestimento, risale al 1950, è stato allestito presso due sale adiacenti alla sacrestia e inaugurato il 28 giugno 2004. I lavori architettonici sono stati eseguiti dall'architetto Lorenzo Santoro e gli allestimenti dal dott. Salvatore Milano.
Descrizione

Il complesso monumentale di "San Pietro ad Sepim" sorge nel contesto urbano del centro della frazione San Pietro (in Cava de' Tirreni), costituendone l'isolato maggiormente emergente e architettonicamente più rilevante. Il complesso è composto dalla chiesa, la sacrestia, il campanile, il museo parrocchiale, la casa canonica, il palazzo Cafaro Genovesi (Opera Pia) e altri edifici pertinenziali. L'edificio sacro, che è tra i più pregevoli della città, è a pianta longitudinale, a croce latina, tre navate, ampio transetto, tre absidi. In esso prevalgono gli stili tardo barocco e rococò, sovrapposti all'originario impianto rinascimentale (tuttora comunque riconoscibile). L'interno si caratterizza per le ampie dimensioni degli spazi e per la regolarità simmetrica della loro composizione. Le navate sono suddivise da una serie di pilasti e archi a tutto sesto, con lesene composite sul fronte della navata principale. Su di esse corre un elaborato cornicione, a varie fasce ed aggetti, e si erge la muratura del secondo ordine della navata centrale, caratterizzata da una scansione di paraste e finestre oblunghe mistilinee, riccamente adornate. In controfacciata corre la balaustra lignea della cantoria, ad andamento curvilineo concavo-convesso, alloggiata al di sopra di un piccolo atrio ligneo; all'altro estremo della navata, l'arco trionfale immette nel transetto. Le navate laterali, scandite in quattro campate e affiancate da altrettante cappelle laterali alquanto profonde, presentano la maggior dovizie di partiti decorativi. Ma l'intera chiesa è arricchita di un elegante e raffinato programma decorativo, di notevoli opere d'arte di varie epoche e di monumenti di personaggi illustri e della facoltosa nobiltà locale. Di grande interesse sono il soffitto ligneo decorato della navata centrale, la cupola che sormonta il sacello absidale di fondo e il monumentale altare maggiore. La semplice ma ampia facciata, che prospetta direttamente sulla pubblica strada, è tripartita e reca un portale per ciascuna navata; tra essi emerge il pregevolissimo portale centrale di gusto rococò.
Pianta
La pianta della chiesa è di tipologia longitudinale, a tre navate, di cui quella centrale molto ampia e le laterali composte da quattro campate affiancate da altrettante cappelle con altari. Il transetto è ampio e arioso, con testate allineate alle cappelle delle navate laterali. Gli ingressi sono tre: quello centrale immette nella navata principale attraverso un atrio interno ligneo, quelli laterali danno direttamente nelle navate secondarie. La chiesa è conclusa da un sacello absidale a pianta quadrata, affiancata dalle due absidi-cappelle del transetto, anch'esse a pianta quadrata ma di minori dimensioni ed in asse con le navate laterali. Il presbiterio occupa lo spazio dell'abside centrale e porzione della campata mediana del transetto. E' recintato da una artistica balaustra ad andamento mistilineo. L'altare maggiore preconciliare è situato a metà dell'abside. Tutta l'area del transetto è rialzata di un gradino, che corre trasversalmente per tutta la larghezza della chiesa. Attraverso un vano di passaggio, posto sulla testata sinistra del transetto, si accede alla sacrestia.
Facciata
La semplice facciata della chiesa si presenta con una tripartizione corrispondente alle tre navate interne. La sezione centrale è suddivisa in due ordini; quello inferiore è ripartito da un particolare ritmo di lesene doriche che inquadrano il pregevole portale rococò e due grandi lapidi commemorative; quello superiore presenta più semplicemente lesene alle estremità e due ampie finestre ad arco mistilineo, in posizione eccentrica (allineate alle lapidi sottostanti); la conclusione è costituita da un semplice frontone, al cui centro si apre una piccola finestra circolare. I marcapiani tra i livelli sono composti da cornici lievemente aggettanti. I salienti laterali, alti solo quanto il primo livello della sezione centrale, sono conclusi a spiovente e recano i portali laterali sormontati da finestre quadrate. La superficie presenta un trattamento ad intonaco civile a colori tenui. Il portale centrale è un pregevolissimo episodio artistico e decorativo in tufo grigio, di gusto rococò, caratterizzato da cornici, volute, motivi floreali e da un'edicoletta superiore che racchiude una antico affresco ormai non più leggibile.
Campanile
Il campanile sorge sul lato posteriore della chiesa accanto alla sacrestia e in prossimità dell'ala sinistra del transetto. Si compone di tre ordini, di cui i primi due sono parte della muratura della sacrestia (e da questa parzialmente chiusi), e il terzo è libero ed emergente dai volumi del complesso architettonico. Tutti i registri sono a pianta quadrata con fornici arcuati su tutti i lati liberi; la copertura è piana. La superficie è in intonaco civile e presenta lievi marcapiani lapidei e cornici in stucco.
Cappelle laterali
Lungo le navate minori si apre una successione regolare e simmetrica di cappelle laterali, quattro per lato, suddivise tra loro da setti murari e corrispondenti alle campate delle navate. Ciascuna di esse è costituita da un vano alquanto ampio, a pianta rettangolare, rialzato di uno o più gradini rispetto alle navate. In alcune di esse sono presenti delle balaustre. Le pareti fondali sono piane ed accolgono altari marmorei. Tali cappelline, riccamente decorate in continuità con tutta la chiesa, ospitano anche dipinti ed altre opere d'arte.
Coperture
Le coperture della chiesa sono di varia tipologia. La navata centrale e il transetto hanno copertura piana. Le campate delle navate laterali sono coperte da cupolette ribassate su pennacchi. Le cappelle laterali hanno volte a crociera su base rettangolare. L'abside centrale è coperta da cupola a sesto rialzato, su pennacchi e tamburo, mentre le absidi laterali hanno volta a botte lunettata. Gli estradossi sono per lo più realizzati con tetto ligneo a spioventi a varia inclinazione; la cupola è ricoperta da spioventi radiali. Il manto protettivo è in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è in marmo chiaro a grandi riquadri.
Elementi decorativi
L'apparato decorativo è un pregevolissimo lavoro di gusto tardo barocco e rococò e si distingue per l'eleganza dei motivi ornamenti e la delicatezza dei cromatismi. Esso ricopre ampie superfici murarie dell'interno della chiesa, ed in specie le navate e le cappelle laterali, i pilastri e gli archi, l'intradosso delle coperture, la controfacciata, ed è particolarmente rigoglioso nel sacello absidale e nell'intradosso della cupola che lo sormonta. La decorazione, in stucco, si compone di fregi, svolazzi, volute, cornici che racchiudono affreschi e dipinti, riquadri, motivi ornamentali a tema geometrico, floreale, astratto e fantasioso di varia ispirazione, insieme a gruppi scultorei figurativi. La decorazione è distribuita con armonioso equilibrio sulle varie superfici. Notevoli sono le controsoffittature della navata centrale (dove è presente una bellissima intempiatura, raffigurante architetture in prospettiva e scene della vita del santo titolare) e del transetto (con inserti pittorici).
Sacrestia
La sacrestia è accessibile dal lato sinistro del transetto. L'ambiente, a pianta rettangolare, oggi ospita l'antico altare maggiore cinquecentesco della chiesa, accostato alla parete di fondo, con preziose opere scultoree annesse. La parete destra della sacrestia ospita una nicchia decorata con artistica fontana. La copertura è piana ed è preceduta da un fregio scultoreo che corre lungo le pareti.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale dell'edificio, tipologicamente tradizionale, si compone di un sistema misto e articolato di muratura continua portante, setti murari, pilastri, archi, volte, cupole e orizzontamenti piani. La muratura è composta da conci di pietrame calcareo intonacato. L'insieme strutturale delle navate laterali e quello delle tre absidi affiancate al transetto fungono da irrigidimento dell'intero edificio. La struttura delle coperture è in capriate lignee.
Museo
Sul lato sinistro del transetto, adiacente alla sacrestia, sorge il museo parrocchiale, allestito in due sale, una delle quali è rappresentata dalla cappella della Madonna dei Sette Dolori (poi dedicata al Sacro Cuore). Questo ambiente è composto da un'aula rettangolare conclusa da un'absidiola semicircolare, in uno stile di gusto classicista, dai profili piuttosto rigorosi. Presso il museo sono conservate notevoli collezioni artistiche (XV-XIX secolo) provenienti dalla chiesa e da varie donazioni.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2004)
L'adeguamento liturgico, realizzato nel 2004, non ha comportato alcuna variazione strutturale del presbiterio e ha lasciato integri sia l'antico altare maggiore monumentale sia il piano di calpestio dell'area presbiteriale. Si è provveduto, invece, all'aggiunta di nuovi arredi e alla riorganizzazione dello spazio liturgico, compreso tra la balaustra e l'altare antico. Il nuovo altare è stato posto centralmente dietro la balaustra e l'ambone alla sua destra. Entrambi sono modesti elementi in materiale plastico trasparente (plexiglas). Alla parete destra dell'abside è accostata la sede, costituita da un pezzo artistico in legno scolpito, probabilmente settecentesco, a tre sedute. In presbiterio trovano posto altre sedute e altri arredi. Tra i vari poli liturgici esiste adeguato spazio di movimento, grazie alle ampie dimensioni del presbiterio.
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