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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Atrani
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
parrocchiale
Santa Maria Maddalena
Parrocchia Santa Maria Maddalena
Pianta; Facciata; Campanile; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi; Cappelle laterali; Sacrestia; Cripta; Impianto strutturale; Fondazioni; Scale; Sagrato
presbiterio - aggiunta arredo (1995)
IX - 1173(preesistenze carattere generale); 1274 - 1274(costruzione intero bene); 1406 - 1548(ristrutturazione intero bene); 1570 - 1570(restauri e ampliamenti intero bene); 1669 - 1669(restauri intero bene); 1706 - 1724(variazione del titolo intero bene); 1724 - 1724(costruzione altare maggiore); 1753 - 1771(rifacimenti e ampliamenti intero bene); 1791 - 1791(restauri e data dedicazione intero bene); 1842 - 1842(restauro facciata); 1842 - 1856(restauri e ampliamenti intero bene); 1855 - 1857(completamenti intero bene); 1856 - 1856(consacrazione intero bene); 1872 - 1872(ristrutturazione soccorpo); 1879 - 1879(restauri intero bene); 1884 - 1884(sostituzione pavimento); 1907 - 1957(restauri intero bene); 2000 - 2011(opere varie intero bene)
Collegiata di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Collegiata di Santa Maria Maddalena <Atrani>
Altre denominazioni Basilica di S. Maria Maddalena
Chiesa della Maddalena
Chiesa di S. Maria Maddalena
Collegiata di S. Maria Maddalena
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Autore (ruolo)
De Fiore, Antonio (consolidamento e restauri intero edificio)
De Fiore, Rinaldo (consolidamento e restauri intero edificio)
Cafaro, Pignoloso (costruzione campanile)
Di Stefano, Felice (ampliamento e rimaneggiamento navate)
Spina, Domenico (decorazioni navate laterali)
Grimaldi, Pasquale (decorazioni navate laterali)
Del Giudice, Domenico (decorazioni cappelle lateralli)
Cafaro, Domenico (programma decorativo)
Casalbore, Lorenzo (ampliamento area transetto e absidi)
Zecchetelli, Michele (completamento ampliamento transetto)
De Novellis, Antonio (completamento ampliamento transetto)
D'Amato, Andrea (programma restaurativo generale)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
rinascimento (costruzione campanile)
barocco napoletano (rimaneggiamento e programma decorativo)
rococò (costruzione facciata)
neobarocco (costruzione nuovo transetto)
rinascimento (costruzione sacrestia)
barocco (ampliamento sacrestia)
Notizie Storiche

IX - 1173 (preesistenze carattere generale)

Il piccolo promontorio, prospiciente il mare e addossato alla parete rocciosa di Punta Civita, dove attualmente sorge la Collegiata di Santa Maria Maddalena, ospitava un insieme di strutture fortificate, a mo' di castello a presidio orientale del Ducato di Amalfi, probabilmente denominato "Castrum Leonis" (costruito per iniziativa del nobile Pantaleone Gettabetta) e conosciuto come Reviglino o Rivellino. Esso fu distrutto quasi interamente nel 1173 ad opera dei Pisani, che invasero e saccheggiarono anche le cittadine di Amalfi e Atrani. Il luogo fu poi trasformato in cimitero. Alcune strutture del fortilizio, rimaste in piedi, furono recuperate e restaurate nel secolo XVI, per poi venire del tutto demolite nel 1843, in concomitanza con la costruzione della strada costiera.

1274  (costruzione intero bene)

Nel 1274, una parte del sito del castello diroccato fu concessa per la costruzione della primitiva chiesa di Santa Maria Maddalena, da parte dell’arcivescovo Filippo Augustariccio alla "Congregazione dei sacerdoti di Atrani", che la ressero per lungo tempo. Della primitiva chiesa non abbiamo alcuna testimonianza documentaria. Si può però ipotizzare che avesse fin dall’inizio ampie dimensioni e che presentasse impianto basilicale con pronao, a tre navate terminanti con absidi finestrate sul lato mare, senza transetto né cupole. Il culto a Santa Maria Maddalena dovette nascere contestualmente alla costruzione della chiesa ad essa dedicata.

1406 - 1548 (ristrutturazione intero bene)

Si ha notizia di consolidamenti e restauri operati nel 1406 (a spese del presbitero amalfitano Mansio Savo) e nel 1548 con l'intervento dei maestri scalpellini Antonio e Rinaldo de Fiore di Cava, che, tra l'altro, fornirono e lavorarono pilastri in travertino, provenienti da una cava di Vietri. I nuovi pilastri dovettero sostituire le precedenti colonne determinando una radicale trasformazione dello stile della chiesa.

1570  (restauri e ampliamenti intero bene)

In seguito, nel 1570, la chiesa necessitava di urgenti lavori di riparazione e, allo scopo, fu introdotta una pubblica tassa. Questi lavori, seguiti dall'Università di Atrani, non si limitarono al restauro, ma previdero anche l'ampliamento del corpo della chiesa con l'inglobamento del pronao, dove fu realizzata la pregevole cantoria in legno (i cui dipinti risalgono al 1603 e 1611) e la costruzione del campanile rinascimentale (forse su progetto dell'architetto Pignoloso Cafaro) e del primo nucleo della sacrestia.

1669  (restauri intero bene)

Altro intervento risale al 1669 e concerne la riparazione di vari dissesti, in particolare alla sacrestia e al suo muro di contenimento, a cui fu addossato un contrafforte di rinfianco.

1706 - 1724 (variazione del titolo intero bene)

Nel 1706, la chiesa fu elevata a Collegiata, con bolla di papa Clemento XI, e retta da un Prevosto a capo del Capitolo Collegiale, in cui confluì la precedente "Congregazione dei sacerdoti".

1724  (costruzione altare maggiore)

Il nuovo altare maggiore, in pregevole lavoro di intarsio marmoreo, viene donato dai fratelli Matteo e Lorenzo Gambardella, nel 1724, e collocato davanti all’abside centrale. Non si conosce il nome dei marmorai che l'idearono, ma sappiamo che fu rifinito, qualche decennio dopo, da Gennaro Pagano.

1753 - 1771 (rifacimenti e ampliamenti intero bene)

Alla seconda metà del XVIII secolo risalgono opere di ampliamento e abbellimento secondo il gusto barocco del tempo. Le navate laterali furono allargate con l’arretramento dei muri perimetrali e fu ampliata la sacrestia verso il campanile con la costruzione della custodia della statua (1754). Fu rifatta la volta della navata centrale (1753). Furono eseguiti nuovi stucchi alle volte e alle pareti e sistemate pavimentazioni in maiolica di fattura napoletana, sia nella chiesa sia nella sacrestia (1756-60). Questi lavori di rimaneggiamento furono diretti dall'ingegnere napoletano Felice Di Stefano e dal capo decoratore cavese Domenico Cafaro; le opere decorative delle navate laterali furono eseguite da Domenico Spina e Pasquale Grimaldi, mentre quelle delle cappelle laterali da Domenico Del Giudice. Fu inoltre edificata la nuova facciata tardo-barocca (1771), con la sua caratteristica forma convessa di ispirazione romana.

1791  (restauri e data dedicazione intero bene)

Nel 1791, come indica un'epigrafe affissa in chiesa, furono terminati i lavori generali di ristrutturazione dell'intero edificio, sotto il vescovo Puoti, che li inaugurò solennemente e fissò la quinta domenica dopo Pentecoste come ricorrenza della dedicazione della chiesa.

1842  (restauro facciata)

Nel 1842 fu restaurata la facciata (come appare dall'iscrizione sul suo fastigio).

1842 - 1856 (restauri e ampliamenti intero bene)

Tra il 1842 e il 1856 furono realizzati notevoli lavori di restauro e ampliamento che, congiuntamente alla realizzazione della nuova strada costiera (approvata nel 1819 e inaugurata nel 1853), trasformarono sostanzialmente l’intero corpo edificato della collegiata. Eretta la nuova Casa Comunale, dalle falde del promontorio su cui si ergeva la chiesa fino al piano di imposta delle sue absidi, si veniva a realizzare un ampio terrazzo adiacente ad esse. L’architetto salernitano Lorenzo Casalbore fu l’ideatore dell’ampliamento della chiesa a tergo, dove, abbattute le primitive absidi, furono eretti un secondo transetto, la cupola e le cappelle laterali (anch’esse cupolate), mentre il muro di fondo della chiesa fu arretrato fino al ciglio del terrazzo del Municipio assumendo un andamento leggermente arcuato in corrispondenza della tre navate. L'altare maggiore fu arretrato e accostato alla nuova parete absidale. La chiesa vedeva così sostanzialmente mutato il suo schema tipologico.

1855 - 1857 (completamenti intero bene)

Il progetto del Casalbore incontrò notevoli contrasti per le sue innovative soluzioni. Così i lavori, quasi ultimati, nel 1855 furono sospesi per essere poi completati nel 1857 sotto la direzione degli ingegneri Michele Zecchetelli e Antonio De Novellis. Il "progetto suppletorio", redatto dal De Novellis, prevedeva anche restauri alle decorazioni in stucco e alla scalea esterna.

1856  (consacrazione intero bene)

Il 18 giugno 1856, a lavori non ancora ultimati, la chiesa fu consacrata da parte dell’arcivescovo di Amalfi, mons. Domenico Ventura.

1872  (ristrutturazione soccorpo)

Nel 1872 furono eseguiti vari lavori di ristrutturazione e decorazione all'ambiente del soccorpo (cripta).

1879  (restauri intero bene)

Ulteriori lavori di restauro e sistemazione furono effettuati nel 1879 dall’architetto Andrea d’Amato di Maiori.

1884  (sostituzione pavimento)

Nel 1884 la moderna pavimentazione, in marmo finemente lavorato a quadroni ed intarsio,con vari motivi geometrici e floreali, sostituì le maioliche precedenti.

1907 - 1957 (restauri intero bene)

Da iscrizioni in facciata e in chiave dell'arco trionfale si evince che nel 1907 e nel 1957 la facciata e l'intero edificio furono sottoposti a restauri.

2000 - 2011 (opere varie intero bene)

Nei primi anni del XXI secolo sono stati effettuati vari interventi di riqualificazione alla facciata sud e al campanile, ad opera della Soprintendenza. Negli anni 2009-2011 sono stati introdotti impianti di sicurezza (videosorveglianza e anti intrusione)
Descrizione

Il complesso monumentale della Maddalena sorge, in una posizione ambientale di notevolissima e rara bellezza, arroccato ed elevato sul lato ovest dell'abitato di Atrani e a picco sul mare. Saldato alle costruzioni circostanti, il complesso comprende l'omonima chiesa parrocchiale, la sacrestia, il campanile, la cripta, la canonica ed altri ambienti pertinenziali e risulta essere l'episodio architettonico maggiormente emergente e caratterizzante del borgo. Il contesto è costituito dal centro dall'abitato, che conserva la struttura urbana medievale, fatta di un fitto agglomerato di costruzioni tipiche e stratificate e stradine incuneate tra di esse, sviluppatosi allo sbocco di una stretta valle, a ridosso della piccola marina. Una caratteristica scalea, un sagrato a terrazza e una singolare facciata in stile rococò precedono l'edificio sacro, che presenta all'interno un impianto planimetrico basilicale, a forte sviluppo longitudinale, a tre navate, doppio transetto, conclusione con absidi appena accennate e coperture voltate a varia tipologia; lungo le navate laterali sono presenti cappelle con altari marmorei. L'intero è decorato doviziosamente ed elegantemente in stile barocco. La partitura architettonica della navata centrale è affidata ad un solo ordine di paraste corinzie, rivestite di marmi policromi ed intervallate con arcate a tutto sesto; su di esse corre una trabeazione a modanature multiple, con aggetti e dentellature, su cui si imposta la volta a botte di copertura. Le navate laterali ed i due transetti presentano le stesse caratterizzazioni architettoniche con complesse variazioni. La campata mediana del primo transetto, delimitata dall'arco trionfale e dagli altri tre archi analoghi, forma il cuore dell'edificio ed è coperta da una slanciata cupola su tamburo. In controfacciata è presente una pregevolissima cantoria lignea a profilo mistilineo, con estesi dipinti su tavola, a soggetto agiografico, ed elaborate cornici dorate. L'illuminazione naturale interna è molto ampia e proviene dalle molteplici finestre della navata destra, della cupola e del secondo transetto. Sull'edificio emergono le tre cupole (del presbiterio e delle cappelle laterali), allineate e simili tra di loro, rivestite di maioliche policrome.
Pianta
La pianta della chiesa presenta tipologia longitudinale, a tre navate terminanti con false absidi e doppio transetto (di cui uno emergente). Gli ingressi sono tre, relativi alle tre navate; l'ingresso principale è dotato di atrio interno in muratura e legno. Le navate sono suddivise da doppia fila di pilastri quadrati che si concludono con i piedritti dell'arco trionfale. Le navate laterali sono ripartite in quattro campate ciascuna e presentano cappelle laterali disposte lungo le pareti esterne. Il primo transetto risulta diviso in cinque partizioni: le due esterne hanno aspetto di cappelle autonome a pianta centrale, diseguali tra loro e delimitate da balaustre e cancellate metalliche; quelle intermedie sono disposte in continuazione delle navate laterali; quella centrale è circondata dai quattro piloni angolari dell'arco trionfale e del suo simmetrico che introduce nel secondo transetto. Quest'ultimo è tripartito e presenta due campate esterne in continuità con le navate laterali e una campata centrale ospitante il coro (con stalli lignei), l'altare maggiore e il nuovo altare; è rialzato di due gradini per tutta la sua estensione e presenta al centro pregevoli balaustre in marmo intarsiato con cancelletto; la parete di fondo presenta un accenno d'abside per ciascuna campata. Il presbiterio si sviluppa nei due spazi mediani dei transetti. Ai due lati del coro, nelle absidi laterali, sorgono altre cappelle con pregevoli altari marmorei. La navata sinistra ospita l'accesso alla sacrestia e simmetricamente la navata destra introduce alla cripta. La planimetria presenta alcune irregolarità, tra cui la leggera rotazione della facciata, la non assialità degli ingressi e le leggere differenze dimensionali delle campate.
Facciata
La singolarissima facciata, raro esempio di rococò, presenta una parte centrale ad andamento convesso, suddiviso in tre livelli, e due ali laterali articolate in un solo livello raccordato al corpo centrale mediante un fastigio a volute laterali. Il corpo centrale presenta, inoltre, una tripartizione orizzontale, di cui i moduli laterali sono arrotondati generando la sua convessità. Il primo livello presenta lesene ioniche profilate, ai bordi esterni (all'attacco del corpo convesso, dove fanno angolo) e ai lati della campata centrale. Vi sono tre portali in pietra lavorata, a piattabanda, di cui quello principale è sormontato da una ricca e fantasiosa decorazione in stucco a motivo ovale (con iscrizione marmorea nel mezzo) e quelli minori laterali da finestre mistilinee trilobate con artistica inferriata. Un'articolata trabeazione con aggetti corre lungo tutta la facciata a conclusione del primo livello e forma un arco spezzato in corrispondenza del portale centrale. Il secondo livello, che si innalza solo sul corpo centrale convesso, è tripartito mediante lesene profilate con capitelli stilizzati e adornate da motivi floreali in stucco: al centro si apre una nicchia a mo' di fantasioso tempietto con conchiglia in chiave di volta, ospitante una statua della santa titolare, ai lati, invece, sono presenti cornici che formano decori a specchiere cieche oblunghe. Vari altri motivi decorativi e modanature arricchiscono ulteriormente il livello, che è concluso da una trabeazione per tutto il suo sviluppo. Al di sopra di essa si erge il terzo livello, come coronamento finale, formato da una vela muraria con lesene profilate laterali e modanature varie sul modulo centrale e strette volute sui moduli laterali. In sommità vi è un movimentato cornicione con un piccolo fastigio a volute laterali, sormontato centralmente da una artistica croce in ferro. La facciata è caratterizzata dal biancore degli intonaci civili di rifinitura e degli stucchi decorativi.
Campanile
Il monumentale e slanciato campanile sorge al lato sinistro (est) della facciata, attaccato ad essa. Ha pianta quadrangolare per i primi tre livelli (dove sono presenti grandi monofore) e ottagonale per i due livelli superiori (sulle cui facce si aprono monofore con parapetti a balaustra e oculi circolari). Tra il terzo e il quarto livello è inserito un loggiato perimetrale quadrato, con parapetto a balaustra, che circonda l'intero manufatto. La sommità è terrazzata e conclusa da un cornicione di coronamento a mo' di torretta. La veste decorativa presenta modanature, cornicioni dentellati, fasce angolari e marcapiani in pietra tufacea scura, finemente scolpita, emergente sulle pareti rifinite in intonaco civile bianco.
Pavimenti e pavimentazioni
La pregevolissima pavimentazione si compone di quadroni marmorei bicromi (bianco e nero), al cui interno trovano posto notevoli elementi decorativi a temi vari, in lavoro di intarsio, tra cui emergono i decori dell'ingresso e della navata centrale, l'ampio motivo circolare e stellare che caratterizza il presbiterio e le tarsie della sacrestia.
Coperture
La copertura della navata centrale è costituita da una grande volta a botte lunettata che reca suddivisioni mediante sottarchi, notevoli elementi decorativi ed un dipinto centrale incorniciato. Le campate delle navate laterali sono coperte con volte a crociera a tutto sesto. Il primo transetto presenta al centro una grande cupola a sesto rialzato, impostata su tamburo finestrato e pennacchi, e terminante con lanternino finestrato; i bracci laterali sono coperti da semicupole; entrambe le cappelle del transetto sono sormontate anch'esse da tamburo, pennacchi, cupola a sesto rialzato e lanternino finestrato. Il secondo transetto presenta copertura piana in legno cassettonato. La sacrestia presenta una volta a schifo lunettata e una volta a padiglione (in sequenza). Tutte le coperture sono protette all'estradosso da falde spioventi, variamente articolate, e contrafforti. Le cupole sono coperte dalle tipiche maioliche locali policrome con disegni a losanghe.
Elementi decorativi
Le abbondanti decorazioni interne sono costituite da rivestimenti in marmo intarsiato e policromo, da dipinture e da stucchi di varia natura e forma che arricchiscono tutte le membrature architettoniche, in particolare le volte di copertura, le cupole, i cornicioni, le pareti, le finestre. Particolare pregio hanno i marmi di rivestimento e le dipinture dei pilastri e delle absidi. Gli stucchi delle volte di copertura e degli intradossi delle cupole presentano eleganti cornici, riparti di varia forma geometrica, decori floreali di originale ed armoniosa composizione a ricamo, rosoni e fregi. Il cassettonato ligneo del secondo transetto, inoltre, risulta un pregevole lavoro artistico. Le pareti libere da decori sono trattate ad intonaco civile nei colori bianco e celeste, con cornici dorate.
Cappelle laterali
Le navate laterali presentano sul lato esterno tre cappelle ciascuna, ricavate nello spessore murario, con altari marmorei, dipinti e decorazioni. Particolarmente rilevanti sono le due cappelle alle testate del transetto, che presentano pianta centrale a forma quadrangolare con diverse articolazioni architettoniche ed ornamentali. Quella di sinistra è sensibilmente più ampia. Separate dal transetto mediante artistiche cancellate in ferro e balaustre marmoree, ospitano ricchi altari marmorei su predella.
Sacrestia
La sacrestia è composta da un ambiente bipartito, molto ampio, di forma rettangolare, messo in comunicazione con la chiesa attraverso la quarta campata della navata sinistra. Dalla sacrestia si accede ad altri ambienti di servizio.
Cripta
La cripta, denominata Soccorpo, sorge al di sotto della navata destra della chiesa e ha pianta longitudinale a navata unica. L'ambiente si suddivide in due campate mediante un arco a sesto ribassato ed è conclusa da piano rialzato su cui sorge l'altare marmoreo con predella. Al lato destro del presbiterio si apre un'ampia cappella cieca. La copertura è composta da due volte a crociera ribassate. Lungo le pareti si aprono numerose nicchie; la decorazione è in stucco a motivi vari.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale d'elevazione della chiesa si basa su un complesso sistema di muratura continua portante e pilastri di varia forma e altezza. Gli orizzontamenti sono in gran parte archivoltati in muratura a differenti tipologie costruttive, ma il secondo transetto ha copertura piana a struttura lignea.
Fondazioni
La porzione anteriore della chiesa sorge su un'area di fondazione costituita da roccia e terrapieni, con spazi interrati adibiti a "terra santa" (sepolture). La parte retrostante, invece, sorge al di sopra delle strutture di edifici comunali e privati (di varia conformazione e sviluppantisi per diversi livelli lungo la scarpata fino a raggiungere la sede stradale molto sottoposta).
Scale
Il sistema di collegamento verticale è costituito da una scalea interna in pietra lavica che conduce dalla navata destra alla cripta e da questa ad altri locali sottostanti.
Sagrato
Particolarmente suggestivo, il sagrato su cui prospetta la chiesa si mostra come un'ampia terrazza e balconata quasi a picco sul mare. Ha forma quadrangolare ed è raggiunto da varie strade gradinate del borgo, inserendosi nel pittoresco sistema di collegamento. E' circondato da due lati da fabbricati, ma presenta gli altri due lati liberi e aperti su singolarissimi panorami.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1995)
L'adeguamento liturgico, realizzato nel 1995, non ha comportato alcuna modifica strutturale dell'ampio presbiterio né dell'altare preconciliare lasciato inalterato e in loco. Il nuovo altare rivolto al popolo è stato collocato al centro della campata mediana del secondo presbiterio (il cui piano è rialzato di due gradini) e si è venuto a trovare tra i retrostanti gradini del precedente altare e le balaustre. Il nuovo altare è in marmo policromo, composto da due piedritti laterali e mensa, con materiali provenienti dalla chiesa del Santissimo Salvatore. Inoltre sono stati sistemati un modesto ambone in legno, mobile e provvisorio, con piccola pedana (in prossimità della linea anteriore del primo transetto, a sinistra) e la sede presidenziale anch'essa movibile e provvisoria, composta da una sedia comune e due posti laterali, su pedana (dinanzi alla balaustra destra).
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