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Castagneto
Teramo
Teramo - Atri
chiesa
parrocchiale
S. Maria De Praedis
Parrocchia di Santa Maria de Praedis
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Scale; Impianto strutturale; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
X - 1153(costruzione intero bene ); 1310 - 1361(storia intero bene); 1597 - 1597(ristrutturazione intero bene); 1977 - 1977(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Santa Maria de Praedis
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria de Praedis <Castagneto, Teramo>
Altre denominazioni S. Maria De Praedis
Ambito culturale (ruolo)
maestranze abruzzesi (costruzione)
Notizie Storiche

X - 1153 (costruzione intero bene )

La sua costruzione si fa risalire ai secc. X-XI ed è considerata la chiesa più antica della provincia di Teramo. Fu citata per la prima volta nella bolla papale del 27 novembre 1153, redatta da Anastasio IV.

1310 - 1361 (storia intero bene)

Altre citazioni in bolle del 1310 e del 1361 la annoverano tra i beni del capitolo aprutino.

1597  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1597 fu operata una radicale ristrutturazione, grazie al prestito concesso dal vescovo Vincenzo Bugiatti di Montesanto, come indica una lapide posta nella muratura dell'abside.

1977  (ristrutturazione intero bene)

Al 1977 risalgono gli ultimi interventi conservativi volti al consolidamento delle strutture e al rifacimento del tetto.
Descrizione

La costruzione della chiesa si fa risalire ai secc. X-XI. Il prospetto principale è un copro unico con le due falde di copertura interrotte nel punto di giunzione dalla elevazione di una porzione muraria a formare un piccolo campanile a vela, in laterizo nella parte superiore, con alloggiamento per due campane. Sull'asse centrale si trova l'accesso, un semplice varco rettangolare riquadrato da blocchi di pietre, con architrave sormontato da una lunetta tamponata con cornice in mattoni. Sul fianco destro è presente un altro ingresso, un'apertura rettangolare sottolineata da blocchi di pietra. Sul retro nella parete di fondo dell'abside è presente un'apertura rettangolare strombata con un decoro di reimpiego a motivi floreali e nelle terminazioni laterali due piccole monofore. Lo spazio interno ha pianta rettangolare divisa in tre navate e terminazione absidale in quella centrale. Le navate sono scandite da archi a tutto sesto sostenuti da un'alternanza di pilastri in laterizio e di colonne di epoca romana e altomedioevale. L'aula è coperta con tetto a doppia falda su capriate lignee con mattoni a vista.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare suddivisa in tre navate e terminazione absidale in quella centrale.
Coperture
Tetto a doppia falda su capriate lignee con mattoni a vista. Manto di copertura in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Mattonelle in cotto.
Scale
Tre gradini all'ingresso laterale.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è in muratura di pietrame misto di diverse dimensioni che sorregge il sistema delle due falde su capriate lignee.
Elementi decorativi
Numerosi elementi di reimpiego di epoca romana e altomedioevale. Tracce di affreschi tra cui un San Sebastiano ed una Madonna con Bambino.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
E' presente un altare post-conciliare. La mensa è montata su un capitello medeioevale.
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