chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Santa Maria in Stelle
Verona
Verona
chiesa
sussidiaria
S. Zeno
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
844 ante - 844(origini e costruzione intero bene); 1117 - 1183(crollo e ricostruzione intero bene); XVII sec. - XVII sec. (visite pastorali carattere generale); 1716 - 1741 ante(restauro intero bene); 1980 - 1980(restauro e scavo tetto ed intercapedine); 2010 - 2012(restauro intero bene)
Chiesa di San Zeno
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Zeno <Santa Maria in Stelle, Verona>
Altre denominazioni Chiesa di San Zeno in Vendri
S. Zeno
Autore (ruolo)
Marchesini, Fabrizio (restauro)
Ambito culturale (ruolo)
architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura romanica (crollo e ricostruzione )
architettura barocca (restauro )
architettura contemporanea (tetto ed intercapedine, restauro e scavo )
architettura contemporanea (restauro )
Notizie Storiche

844 ante - 844 (origini e costruzione intero bene)

Il toponimo Vendri deriva dal latino Vico Veneris (villaggio di Venere) in virtù del fatto che in questa zona nel I sec. d.C. venne edificato un tempio romano dedicato a Venere, che tra il IV ed il V sec. venne convertito, sfruttando le preesistenti strutture pagane, in edificio di culto cristiano. Le fonti scritte tacciono fino all’844, anno in cui in un documento viene citata per la prima volta la chiesetta di S. Zeno in Vendri. Si tratta di una permuta di due terreni tra il diacono Audone, che nell’860 diverrà vescovo di Verona, e Gundino, prete e rettore dello xenodochio di S. Zeno in Vendri.

1117 - 1183 (crollo e ricostruzione intero bene)

La chiesetta di S. Zeno crollò e venne abbandonata, probabilmente in seguito ai violenti terremoti che colpirono il nord Italia tra il 1117 ed il 1183. La comunità cristiana dei Vendri lo ricostruì poco dopo, ma non nello stesso luogo, bensì nella sede e con le forme attuali.

XVII sec.   (visite pastorali carattere generale)

Nel corso del XVII sec. si registrano le prime visite pastorali alla chiesetta di Vendri. Il primo a recarvisi fu il vescovo Marco Giustiniani (1631-1649) che la definisce "cappella campestre", sotto la giurisdizione della vicina chiesa parrocchiale di S. Maria in Stelle. Nel 1659 il vescovo Sebastiano Pisani I (1563-1668) la chiuse al culto in quanto sprovvista del necessario per celebrare degnamente. La sospensione dalle funzioni rimase in vigore anche nel corso dell’episcopato del vescovo Sebastiano Pisani II (1668-1690), del vescovo Pietro Leoni (1691-1697) e del vescovo Francesco Barbarigo (1697-1714), che nella visita pastorale del 1700 segnala il crollo del tetto.

1716 - 1741 ante (restauro intero bene)

La chiesetta di S. Zeno nel 1716 risulta diroccata ed ancora chiusa al culto. La comunità di Vendri non dispone dei mezzi economici necessari per intervenire. Si offre di finanziarne il restauro il Conte Giovanni Battista Giusti, la cui famiglia possiede vasti terreni nella zona. Nel suo testamento, datato 1741, il nobile dichiara “di aver fatto restaurare la chiesa del Comune di Vendri intitolata a S. Zeno a mie spese”. E’ verosimile ipotizzare che il restauro sia occorso in un periodo compreso tra il 1716 ed il 1720.

1980  (restauro e scavo tetto ed intercapedine)

Risale al 1980 un intervento di restauro del tetto della chiesa. In tale occasione venne anche scavata un'intercapedine lungo tutto il perimetro esterno dell’edificio, al fine di eliminare l’umidità proveniente dal terreno circostante.

2010 - 2012 (restauro intero bene)

Nel 2010, a causa di infiltrazioni di acqua piovana dal coperto, crollò parte della controsoffittatura. La chiesa venne pertanto chiusa al culto. Risale al 2012 l’intervento di sostituzione della copertura e del sottotetto, oltre al restauro dei paramenti interni ed esterni. Progetto a cura dell’arch. Fabrizio Marchesini.
Descrizione

La chiesetta di S. Zeno in Vendri ha origini molto antiche; essa sorge su un precedente tempio romano (datato al I sec. d.C.) che tra il IV ed il V sec. venne riconvertito in edificio di culto cristiano e dedicato a S. Zeno. Gravemente danneggiata dai terremoti del 1117 e del 1183, la chiesetta venne ricostruita nel luogo attuale tra il XII ed il XIII sec. Un importante intervento di restauro, finanziato dalla nobile famiglia dei Giusti, risale alla prima metà del XVIII sec. Risale al 2012 un organico intervento di restauro dell’intero bene. Esternamente la chiesa si presenta con semplice facciata a capanna rivolta ad occidente. Campanile parzialmente inglobato nel fianco settentrionale della chiesa, all’altezza dell’intersezione tra aula e presbiterio. Planimetria ad unica aula rettangolare di modeste dimensioni con presbiterio absidato emergente rialzato di due gradini. La navatella è coperta da una volta a botte in cartongesso con unghie laterali; il catino absidale, realizzato in mattoni, è intonacato e tinteggiato verso l’intradosso. La pavimentazione è in pianelle di cotto. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. Le pareti interne sono ritmate da sottili lesene a sostegno di un’alta trabeazione modanata. Al centro della parete absidale è collocata una tela seicentesca raffigurante la "Madonna del Rosario con il Bambino in braccio, tra S. Zeno e S. Antonio da Padova".
Pianta
Oratorio di modeste dimensioni con impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, presbiterio rialzato di due gradini chiuso da una parete absidata emergente a sviluppo semicircolare. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata verso un ridotto sagrato antistante direttamente prospiciente la strada comunale. Sul lato settentrionale del presbiterio si addossa la torre campanaria, in parte inglobata nella struttura muraria della chiesa; è presente un ingresso secondario, comunicante con l’abside, in corrispondenza del vano a piano terra del campaniletto.
Facciata
Facciata a capanna rivolta ad occidente. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare sormontato da cimasa retta da due mensolette modanate sulla quale si imposta una lunetta decorata con un affresco recente raffigurante il Santo patrono. Sul vertice sommitale è posta una pigna in pietra (probabilmente “foculus” di completamento di un’ara funebre romana) nella quale è infissa una croce in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di conci di pietra calcarea a spigolo vivo legati con malta di calce. I paramenti murari esterni si presentano in parte intonacati; le pareti interne sono intonacate e tinteggiate.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’ambiente dell’aula è coperto da una volta a botte in cartongesso a sezione semi-ellittica, con unghie laterali (due su ciascun lato), intonacata e tinteggiata verso l’intradosso. La semi-calotta sferica a chiusura del vano absidale è realizzata con struttura muraria in mattoni pieni di laterizio, intonacata e tinteggiata.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde è realizzata con un’intelaiatura lignea costituita da una trave di colmo centrale e falsi puntoni laterali in pendenza; copertura a padiglione a quattro falde con struttura lignea portante a chiusura dell’abside; orditura secondaria costituita da arcarecci con sovrastante assito ligneo; manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna dell’aula e del presbiterio è realizzata in pianelle di cotto. Il piano del presbiterio è rialzato con due gradini realizzati in blocchi squadrati di pietra calcarea rosata. Il modesto sagrato esterno è pavimentato in ciottoli di fiume con fascia centrale lastricata in pietra bianca.
Prospetti interni
Il modesto e raccolto spazio interno dell’Oratorio, dalla linee sobrie ad armoniche, presenta le pareti interne intonacate e tinteggiate, scandite da lesene con capitello a sostegno di una trabeazione con fregio privo di decorazioni e cornice molto pronunciata; una semplice cornice modanata segna la linea di imposta del catino absidale. Al centro della parete dell’abside è collocata una tela recentemente restaurata, raffigurante la "Madonna del Rosario con il Bambino in braccio, tra S. Zeno e S. Antonio da Padova", opera di scuola veronese della fine del Seicento.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, parzialmente intonacati con intonaco a base di calce, esibiscono una geometria sobria e lineare, e sono conclusi da una semplice cornice sottogronda; nel settore superiore delle pareti longitudinali dell’aula si aprono due finestre semicircolari. L’entrata secondaria (alla base del campanile) presenta contorni in pietra calcarea locale.
Campanile
Campanile addossato e parzialmente inglobato nel fianco settentrionale della chiesa, all’altezza dell’intersezione tra aula e presbiterio. Basamento a pianta quadrangolare, fusto snello, interamente edificato in blocchi irregolari di pietra calcarea locale alternati a pietra tenera (tufo); cella campanaria ad edicola; copertura a cuspide in laterizio, terminante con pinnacoletto in pietra.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Una semplice pedana in legno, collocata sul retro dell’altare pre-conciliare, consente di celebrare secondo le prescrizioni dell’adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
Contatta la diocesi