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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Borghetto
Valeggio sul Mincio
Verona
chiesa
parrocchiale
S. Marco Evangelista
Parrocchia di San Marco Evangelista
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1968); altare - aggiunta arredo (1968); sede - aggiunta arredo (1968); ambone - aggiunta arredo (1968); fonte battesimale - intervento strutturale (1968)
XI sec. - 1137(origini e costruzione intero bene); XII sec. - 1331(passaggi di proprietà carattere generale); XV sec. - XV sec.(cambio di dedicazione carattere generale); 1594 - 1594(immagine della Vergine
spostamento carattere generale); 1759 - 1759(rifacimento intero bene); 1880 - 1890(volta ribassata interno); 1934 - 1938(restauro campanile); 1952/10/22 - 1952/10/22(erezione in Parrocchia carattere generale); 1990 - 1990(manutenzione straordinaria copertura); 1999 - 1999(restauro intero bene); 2002 - 2002(tinteggiatura facciata)
Chiesa di San Marco Evangelista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Marco Evangelista <Borghetto, Valeggio sul Mincio>
Altre denominazioni S. Marco Evangelista
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (origini e costruzione)
architettura neoclassica (rifacimento )
architettura neoclassica (interno, volta ribassata )
architettura contemporanea (campanile, restauro )
architettura contemporanea (copertura, manutenzione straordinaria)
architettura contemporanea (restauro)
architettura contemporanea (facciata, tinteggiatura )
Notizie Storiche

XI sec. - 1137 (origini e costruzione intero bene)

Le origini della chiesa di Borghetto, nata come cappella soggetta alla pieve dei SS. Pietro e Paolo in Valeggio, risalgono almeno al sec. XI. La prima citazione diretta è del 1137, anno in cui la chiesa, allora dedicata a S. Maria, venne concessa, con diploma imperiale, ai benedettini di S. Prospero in Reggio Emilia.

XII sec. - 1331 (passaggi di proprietà carattere generale)

Tra la fine del XII ed i primi anni del XIII sec. i benedettini di S. Prospero cedettero il feudo di Borghetto, comprendente la chiesa di S. Maria ed il convento, ai Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone (Templari), i quali si stanziarono presso una domus, denominata "masòn", da cui deriva il toponimo di S. Maria della Mason. Nel 1227, nel capitolo dell’Ordine tenutosi presso Fidenza, era presente anche tale fra Giacomo da Reggio, precettore di S. Maria di Valeggio, mentre nel 1271 al capitolo di Piacenza era presente “fra Johannes praeceptor domus templi de Valegio”. Nel 1316 i Templari permutarono la chiesa di S. Maria di Borghetto con la chiesa di S. Martino a Treviso, di proprietà dell’Abbazia di S. Zeno, la quale nel 1331 vendette alla fattoria scaligera i beni di Borghetto e la chiesa di S. Maria divenne di proprietà diocesana.

XV sec.  (cambio di dedicazione carattere generale)

Al primo periodo di dominazione veneziana su Verona (XV sec.) risale il cambio di dedicazione della chiesa di Borghetto da S. Maria a S. Marco Evangelista.

1594  (immagine della Vergine, spostamento carattere generale)

Anticamente, sulla facciata della chiesa, vi era un altare sul quale in particolari occasioni si celebrava e sul quale era un affresco raffigurante la Vergine. Tale immagine nel 1594 venne traslata e murata all’interno della chiesa (oggi praticamente illeggibile e coperta da una tela raffigurante anch’essa la Vergine, opera del pittore veronese Giovanni Caliari).

1759  (rifacimento intero bene)

Del 1759 è il rifacimento della chiesa di S. Marco nelle forme neoclassiche attuali. L’edificio fu quasi completamente ricostruito. L’originario impianto basilicale fu ridotto ad aula unica. Vennero invece mantenute l’abside principale e le due absidiole laterali di epoca romanica (XI sec.).

1880 - 1890 (volta ribassata interno)

Al periodo compreso tra il 1888 ed il 1890 risale la costruzione della volta ribassata a copertura dell’aula.

1934 - 1938 (restauro campanile)

Tra il 1934 ed il 1938 fu restaurato il lato meridionale della torre campanaria romanica.

1952/10/22  (erezione in Parrocchia carattere generale)

Il 22 ottobre del 1952 la chiesa di S. Marco Evangelista in Borghetto fu smembrata da Valeggio sul Mincio ed eretta in Parrocchia autonoma. Decreto a firma del vescovo di Verona Girolamo Cardinale (1923-1954).

1990  (manutenzione straordinaria copertura)

Nel 1990 furono collocate le onduline al di sotto del manto di copertura e vennero realizzati nuovi canali e pluviali in rame.

1999  (restauro intero bene)

Risale al 1999 l’intervento di restauro dell’interno della chiesa.

2002  (tinteggiatura facciata)

Risale al 2002 l’intervento di tinteggiatura della facciata della chiesa.
Descrizione

Le origini della chiesa di Borghetto risalgono almeno al sec. XI. La prima citazione diretta è del 1137, anno in cui la chiesa, allora dedicata a S. Maria, venne concessa ai benedettini di S. Prospero in Reggio Emilia. Tra la fine del XII sec. ed i primi anni del XIII sec. il feudo di Borghetto fu alienato a favore dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone (Templari), i quali si stanziarono presso una domus, denominata masòn, da cui deriva il toponimo di S. Maria della Masòn. Nel 1316 i Templari permutarono la chiesa di S. Maria di Borghetto con la chiesa di S. Martino a Treviso, di proprietà dell’Abbazia di S. Zeno, la quale a sua volta nel 1331 vendette alla fattoria scaligera i beni di Borghetto e la chiesa di S. Maria divenne di proprietà diocesana. Al primo periodo di dominazione veneziana su Verona (XV sec.) risale il cambio di dedicazione della chiesa di Borghetto da S. Maria a S. Marco Evangelista. Del 1759 è il rifacimento della chiesa di S. Marco nelle forme neoclassiche attuali. L’erezione in Parrocchia risale al 22 ottobre 1952. L’edificio si presenta con facciata a capanna rivolta ad occidente. Campanile ricavato sfruttando la struttura della torre difensiva a rinforzo della cortina muraria a protezione del borgo. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio a pianta quadrangolare rialzato di due gradini e concluso con abside a sviluppo semicircolare; lungo i fianchi dell’aula quattro semi-cappelle laterali accolgono gli altari della Beata Vergine Maria (del Borghetto, o della Masòn) e di S. Giuseppe (già di S. Rocco, poi della Beata Vergine Maria della neve) sul lato sinistro, e gli altari di S. Antonio e di S. Rocco (già del SS. Sacramento), sul lato opposto. I prospetti interni sono scanditi da lesene ioniche su cui si imposta l’alta trabeazione modanata sommitale; il registro superiore delle pareti è decorato con una sequenza di dieci scene del Vangelo dipinte dal pittore Pino Saoncella; si conservano lacerti di affreschi del XIV-XV sec. L’aula è coperta da una volta a botte ribassata a sezione semiellittica con unghie laterali; il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera con costolonature diagonali decorate; il catino absidale è decorato con un affresco raffigurante il Buon Pastore, opera del Saoncella. Copertura a due falde con struttura portante costituita da capriate lignee; orditura secondaria di tipo tradizionale, manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della chiesa è realizzata in piastrelle di cemento con decorazioni policrome; il coro è pavimentato in seminato alla veneziana.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, presbiterio a pianta quadrangolare, rialzato di due gradini e di ampiezza ridotta, concluso con abside a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula si aprono quattro semi-cappelle emergenti, due su ciascun lato e fra loro prospicienti, in cui sono collocati rispettivamente gli altari della Beata Vergine Maria (del Borghetto, o della Masòn) e di S. Giuseppe (già di S. Rocco, poi della Beata Vergine Maria della neve) sul lato settentrionale, e gli altari di S. Antonio e di S. Rocco (già del SS. Sacramento), sul lato opposto; a questi ambienti si interpongono i vani dei confessionali; sul lato meridionale della navata, in prossimità dell’ingresso, si colloca la cappellina del battistero. Su entrambi i fianchi del presbiterio si collocano due ambienti terminanti con abside semicircolare, di cui quello sul lato destro è attualmente occupato dalla sacrestia, corrispondenti al settore orientale delle navate laterali dell’antica chiesa romanica. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata verso l’ampio sagrato antistante.
Facciata
Facciata a capanna rivolta ad occidente. Al centro, preceduto da una scalinata a quattro gradoni, si apre il portale d’ingresso timpanato e sormontato da una statuetta collocata su mensola raffigurante il leone di S. Marco. Più in alto un’ampia finestra di forma semicircolare illumina l’interno dell’edificio. Oltre la finestra corre un’iscrizione il cui testo recita: “ D.O.M. IN HONOREM S. MARCI EV. A MDCCLIX”.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto, composta da ciottoli, conci di pietra calcarea, tufo e mattoni in cotto legati con malta di calce. Lungo i fianchi longitudinali della navata sono presenti poderosi contrafforti murari. Il fronte orientale, corrispondente al settore absidale della primitiva chiesa romanica, è caratterizzato da paramenti murari realizzati quasi interamente in corsi listati di ciottoli. Le pareti esterne (ad eccezione della facciata) si presentano prive di intonacatura; le pareti interne sono intonacate e tinteggiate.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una volta a botte ribassata a sezione semiellittica con unghie laterali decorata con semplici cornici policrome dipinte a tempera. Il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera con costolonature diagonali decorate. Le strutture voltate della navata e del presbiterio sono realizzate in canniccio intonacato collegato ad una centinatura lignea portante. Il vano del coro è coperto da una semicalotta sferica in muratura, intonacata e decorata con un affresco raffigurante il Buon Pastore, opera del pittore Pino Saoncella.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita, in corrispondenza della navata, da quattro capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e saette di controventatura e contropuntoni; il coperto a due falde del presbiterio è sostenuto da due capriate semplici con monaco centrale; orditura secondaria di tipo tradizionale composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata e presbiterio presentano una pavimentazione in piastrelle di cemento con decorazioni policrome. Il vano dell’abside è pavimentato in seminato alla veneziana con graniglia di marmi policromi.
Prospetti interni
L’interno della chiesa, diffusamene illuminato dalle ampie finestrature sommitali, è contraddistinto da una composizione architettonica e decorativa armonica ed equilibrata. I prospetti, intonacati e tinteggiati, sono scanditi da lesene ioniche su cui si imposta l’alta trabeazione modanata con cornice dentellata che si sviluppa cingendo l’invaso dell’aula; archi modanati a tutto sesto inquadrati dall’ordine introducono le semi-cappelle laterali; il registro superiore delle pareti è decorato con una sequenza di dieci scene del Vangelo dipinte dal pittore Pino Saoncella; si conservano lacerti di affreschi del XIV-XV sec.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, dalle linee sobrie e regolari, coronati da una cornice sottogronda modanata a semplice guscia, sono scanditi lungo i fianchi longitudinali della navata dai poderosi contrafforti murari, tra i quali sono comprese, nel settore inferiore, le strutture emergenti delle cappelle laterali, mentre nel settore superiore si aprono le ampie finestrature con imbotte strombato che illuminano lo spazio interno. Il fronte orientale, corrispondente all’area absidale, conserva i caratteri lessicali e materici dell’antica chiesa romanica.
Campanile
Campanile ricavato sfruttando la struttura della torre difensiva a rinforzo della cinta fortificata a protezione del borgo, la cui erezione si ritiene sia avvenuta durante il periodo di permanenza templare (XII-XIV sec.). Esso si presenta con basamento a pianta quadrangolare. Fusto massiccio, edificato in mattoni di laterizio e ciottoli di fiume lasciati a vista. Cella campanaria in continuità col fusto, caratterizzata da un’ampia apertura di forma rettangolare sul fianco sud, da due monofore di forma rettangolare sui lati est ed ovest e da tre feritoie sul lato nord (rivolto verso l’esterno della borgo fortificato). Copertura a doppia falda in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’inserimento di un nuovo altare mobile rivolto verso l’assemblea. Si conservano l’altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo e le balaustre.
altare - aggiunta arredo (1968)
Altare mobile in legno rivolto verso l’assemblea con paliotto decorato a simulare l’utilizzo di marmi policromi ad imitazione della mensa dell’altare maggiore pre-conciliare.
sede - aggiunta arredo (1968)
Sedile mobile in legno intagliato collocato sulla predella dell’altare maggiore pre-conciliare; sono presenti sedili mobili in legno per i concelebranti disposti lungo le pareti laterali del presbiterio.
ambone - aggiunta arredo (1968)
Leggio in legno collocato sulla balaustra sinistra dipinto con una decorazione pittorica che simula l’utilizzo di marmi policromi ad imitazione di quelli dell’altare maggiore pre-conciliare.
fonte battesimale - intervento strutturale (1968)
Il fonte battesimale in marmo rosso Verona, collocato in precedenza lungo la parete settentrionale della navata verso l’ingresso principale, è stato riposizionato nella nuova cappella del battistero sul lato opposto dell’aula.
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