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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Trevenzuolo
Verona
chiesa
parrocchiale
S. Maria Maddalena
Parrocchia di Santa Maria Maddalena
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1970-1972); altare - aggiunta arredo (1970-1972); sede - aggiunta arredo (1970-1972); ambone - aggiunta arredo (1970-1972); custodia dell'eucarestia - aggiunta arredo (1970-1972); coro e organo - aggiunta arredo (1974); cappella feriale - intervento strutturale (1975-1980)
1145 ante - 1145(origini e costruzione carattere generale); 1187 - 1187(passaggio di proprietà a San Zeno carattere generale); XV sec. - XV sec.(costruzione intero bene); 1486/09/03 - 1486/09/03(consacrazione carattere generale); 1529 - 1529(intitolazione definitiva carattere generale); 1832 - 1836(costruzione intero bene); 1905 - 1908(costruzione oratorio); 1933 - 1946(ampliamento intero bene); 1981 - 1981(consacrazione carattere generale); 2020 - 2021(manutenzione straordinaria copertura)
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena <Trevenzuolo>
Altre denominazioni S. Maria Maddalena
Autore (ruolo)
Borelli, Michele (copertura, manutenzione straordinaria)
Ambito culturale (ruolo)
romanico veronese (origini e costruzione)
architettura gotica (costruzione)
architettura neoclassica (ricostruzione)
architettura contemporanea (oratorio, costruzione)
architettura contemporanea (ampliamento)
architettura contemporanea (copertura, manutenzione straordinaria)
Notizie Storiche

1145 ante - 1145 (origini e costruzione carattere generale)

La pieve di Trevenzuolo è citata sin dal 1145 in una bolla emanata da Eugenio III, nella quale si confermava il possesso della stessa al vescovo di Verona Tebaldo II (1145-1157). Molto probabilmente la chiesa ha origini ancora più antiche, da collocarsi attorno al X sec.

1187  (passaggio di proprietà a San Zeno carattere generale)

Nel 1187, con bolla del Papa Urbano III, la piena giurisdizione sulla pieve di Trevenuolo passa all'abate di S. Zeno Maggiore ed al cenobio cittadino.

XV sec.  (costruzione intero bene)

Nel corso del XV sec. la pieve di Trevenzuolo venne riedificata. Risultò un edifcio ad aula unica, con quattro cappelle laterali.

1486/09/03  (consacrazione carattere generale)

Il 3 settembre 1486 la nuova chiesa di Trevenzuolo venne consacrata solennemente ad opera di Mattia Ugoni, arcivescovo di Durazzo e vicario del cardinale Giovanni Michiel. La chiesa viene citata con l'intitolazione di S. Maria.

1529  (intitolazione definitiva carattere generale)

E' a partire dalla visita pastorale del 1529 da parte del vescovo Giberti (1524-1543) che la chiesa di Trevenzuolo viene citata con l'intitolazione attuale di "ecclesie Sancte Marie Magdalene de Trevenzolo".

1832 - 1836 (costruzione intero bene)

Su impulso dell'allora parroco don Luigi Bianchini, nel 1832 partirono i lavori di ricostruzione della chiesa di Trevenzuolo. L'opera fu progettata dal capomastro Guglielmo da Verona e l'esecuzione affidata a Gianbattista Lonato. I lavori ebbero compimento qualche anno più tardi.

1905 - 1908 (costruzione oratorio)

Tra il 1905 ed il 1908 viene realizzata la prima parte dell'oratorio situato al lato della chiesa. Tra il 1924 ed il 1928 i lavori vennero completati. Risultò un edificio dalle forme barocche, in contrasto con lo stile della chiesa di S. Maria Maddalena.

1933 - 1946 (ampliamento intero bene)

Nel 1933 giunse parroco a Trevenzuolo tale don Mazzi. Egli, nel corso del suo mandato, che durò fino al 1946, ampliò la chiesa in lunghezza e modificò la facciata rivestendola in marmo e dandole forme neoclassiche.

1981  (consacrazione carattere generale)

La chiesa di S. Maria Maddalena venne nuovamente consacrata nel 1981 ad opera del vescovo di Verona Giuseppe Amari (1978-1992).

2020 - 2021 (manutenzione straordinaria copertura)

Tra il mese di ottobre 2020 ed il mese di febbraio 2021 l'edificio è stato oggetto di un intervento di consolidamento della struttura di copertura, con parziale sostituzione degli elementi lignei dell'orditura minore, e di manutenzione straordinaria del manto di copertura con l'introduzione di una guaina impermeabile, la realizzazione di un nuovo manto in tegole di cemento tipo coppo antichizzato, e la messa in opera di nuove linee di gronda e pluviali. Progetto a cura dell'arch. Michele Borelli.
Descrizione

La pieve di Trevenuolo, comune della bassa veronese, ha origini molto antiche, da alcuni storici fatte risalire al sec. VIII. La prima citazione scritta proviene dalla bolla emanata nel 1145 da papa Eugenio III, nella quale si confermava il possesso della stessa e di altre pievi del territorio scaligero, all'allora vescovo Tebaldo II. Dal 1187, con bolla di papa Urbano III, Trevenzuolo diviene proprietà del cenobio cittadino di S. Zeno. Forse perchè di piccole dimensioni, forse perchè in condizioni fatiscenti, la chiesa originaria venne integralmente ricostruita nel corso del XV sec. e solennemente consacrata da Mattia Ugoni, arcivescovo della Diocesi di Durazzo e vicario del cardinale Giovanni Michiel. Fino al Cinquecento conosciuta come pieve di S. Maria, a partire dal 1529, anno della prima visita pastorale del vescovo di Verona Gian Matteo Giberti (1524-1543), cambia l'intitolazione in "ecclesie Sancte Marie Magdalene de Trevenzolo". Ricostruita per una seconda volta tra il 1832 ed il 1836, venne ulteriormente ampliata tra il 1933 ed il 1946 e consacrata dal vescovo Giuseppe Amari (1978-1992). La chiesa di presenta con facciata neoclassica a capanna; il portale d'ingresso è sovrastato da una decorazione pittorica novecentesca raffigurante il "Cristo con bastone che pascola il gregge". Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio a pianta semiellittica rialzato di due gradini e concluso con il coro a fondale piatto; lungo i fianchi dell’aula sei semi-cappelle laterali emergenti accolgono, lungo il fianco meridionale, il fonte battesimale, l’altare di S. Giuseppe e l’organo, mentre sul lato opposto si collocano l’altare di S. Maria Maddalena, l’altare della Madonna del Rosario e l’antico altare maggiore pre-conciliare (cappella del SS. Sacramento). I prospetti interni sono scanditi da lesene ioniche su cui si imposta l’alta trabeazione modanata che raccorda l’intera composizione; le cappelle laterali sono introdotte da archeggiature a tutto sesto inquadrate dall’ordine. L’aula è coperta da una volta a botte con unghie laterali; il presbiterio è sovrastato da un’ampia volta semiellittica; il coro è coperto da una volta a crociera. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in tegole di cemento. La pavimentazione della navata è realizzata in piastrelle di cemento con graniglia di marmo; il presbiterio è pavimentato con lastre di nembro rosato, ed è attraversato da una fascia centrale in marmo rosso Verona.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale, con ampio presbiterio a pianta semiellittica con asse maggiore ortogonale, rialzato di due gradini e concluso con l’ambiente del coro quadrangolare a fondale piatto. Lungo i fianchi dell’aula si aprono sei semi-cappelle emergenti, tre su ciascun lato e tra loro prospicienti, all’interno delle quali trovano sede, lungo il fianco meridionale, il fonte battesimale, l’altare di S. Giuseppe e l’organo; sul lato opposto si collocano l’altare di S. Maria Maddalena, l’altare della Madonna del Rosario e l’antico altare maggiore pre-conciliare, quest’ultimo inserito nella cappella del SS. Sacramento con sviluppo in pianta a maggiore profondità. L’ingresso principale, con bussola lignea interna a quota rialzata di due gradini rispetto il livello della navata, è preceduto esternamente da una bassa scalinata. La torre campanaria si eleva addossata al fianco settentrionale della navata, compresa tra le strutture murarie corrispondenti alla cappellina della Madonna del Rosario ed alla cappella del SS. Sacramento. Sul fianco settentrionale del presbiterio si colloca la sacrestia, mentre sul lato opposto sono presenti alcuni ambienti di servizio per le attività parrocchiali. Sul lato meridionale dell’aula insiste l’edficio dell'Oratorio, il cui prospetto principale è arretrato rispetto la facciata della chiesa.
Facciata
Facciata neoclassica a capanna, rivolta a nord-est. Due coppie di lesene e semicolonne di ordine gigante con capitelli di ordine ionico, poggianti su due basse zoccolature, incorniciano il portale rettangolare di ingresso protetto da un frontone di gusto barocco poggiante su un architrave in finto marmo, sorretto a sua volta da due colonne di ordine ionico in pietra tenera. Tutta la porzione centrale è decorata con un affresco raffigurante il Cristo che conduce al pascolo un gregge di pecore. Frontone e timpano privi di elementi architettonici di rilievo. Vertice sommitale occupato da una croce litica.
Strutture di elevazione
Le strutture portanti di elevazione sono realizzate in muratura costituita da mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare e legati con malta di calce. I paramenti esterni ed interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una controsoffittatura voltata a botte, con unghie laterali; il presbiterio è sovrastato da un’ampia volta semiellittica; le suddette strutture voltate sono realizzate in canniccio intonacato, collegato ad un sistema di centinature lignee portanti, con decorazioni a tempera all’intradosso che disegnano finte cornici e costolonature che ne sottolineano la geometria. Il vano del coro è coperto da una volta a crociera in muratura, anch’essa intonacata e decorata. La cappella del SS. Sacramento presenta una profonda volta a botte decorata con una cassettonatura a stucco.
Coperture
La struttura portante delle copertura a due falde dell'aula è costituita da un sistema di otto capriate lignee a schema statico composito con contro-catena e due monaci collegati alla catena inferiore mediante staffe metalliche, a cui si sovrappone l’orditura secondaria composta da arcarecci e travetti, con manto sottotegola in tavelle di laterizio; manto di copertura in tegole di cemento tipo coppo di Grecia antichizzato.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata in piastrelle di cemento con graniglia di marmo. Il presbiterio, rialzato di due gradini in nembro rosato, è pavimentato con lastre di nembro rosato, ed è attraversato longitudinalmente da una fascia centrale in marmo rosso Verona. La cappella della SS. Sacramento presenta una pavimentazione in marmo bianco della Valpolicella, percorsa longitudinalmente da una fascia centrale in marmo rosso Verona.
Prospetti interni
L’ambiente dell'aula presenta un impianto spaziale a marcato sviluppo longitudinale, in cui la visione prospettica verso l’ampio presbiterio è accentuata dal ritmo dell’ordine architettonico che modula i prospetti, scanditi da lesene ioniche su cui si imposta l’alta trabeazione modanata che raccorda l’intera composizione; le cappelle laterali sono introdotte da archeggiature a tutto sesto inquadrate dall’ordine. Le pareti sono intonacate e tinteggiate; finte specchiature sono disegnate a tempera sui fusti delle lesene ioniche. L’insieme è caratterizzato da una complessiva armoniosità compositiva.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, intonacati e tinteggiati, presentano una geometria lineare e sono movimentati lungo i fianchi longitudinali dalle emergenze dei volumi degli ambienti annessi lateralmente alla chiesa; nella porzione sommitale si aprono le finestrature semicircolari che illuminano l’interno; una cornice sottogronda modanata a gola semplice conclude gli alzati.
Campanile
Torre campanaria adiacente all'edificio chiesastico e con esso comunicante. Pianta quadrata con basamento rinforzato in marmo, fusto slanciato caratterizzato da due specchiature, separato dalla cella tramite una cornice modanata aggettante in pietra tenera. Cella campanaria ad edicola, caratterizzata dalla presenza sulla base della stessa di un orologio circolare inserito nel lato nord-est. Copertura a spiovente, sormontata da un pinnacolo poggiante su un supporto litico.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1972)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustrate in marmo, il rifacimento completo della pavimentazione, il trasferimento dell’altare maggiore pre-conciliare nella cappella del SS. Sacramento, e la realizzazione del nuovo altare rivolto verso l’assemblea. Sul piano del presbiterio trovano sede anche l’ambone in pietra e la custodia eucaristica.
altare - aggiunta arredo (1970-1972)
Nuovo altare rivolto verso l’assemblea realizzato in pietra bianca scolpita.
sede - aggiunta arredo (1970-1972)
La sede del celebrante e dei ministri è stata ricavata nell’antico coro ligneo, con cattedra centrale, avanzato di circa un metro.
ambone - aggiunta arredo (1970-1972)
Ambone in pietra bianca scolpita, con leggio ligneo, decorato frontalmente con due semi-balaustre in marmo, probabili elementi recuperati dalla demolizione dall’antica balaustrata.
custodia dell'eucarestia - aggiunta arredo (1970-1972)
Nuovo tabernacolo in bronzo fuso con decorazione a bassorilievo, collocato a lato dell’altare, su un piedistallo in pietra bianca scolpita e decorato frontalmente con due semi-balaustre in marmo, probabili elementi recuperati dalla demolizione dall’antica balaustrata.
coro e organo - aggiunta arredo (1974)
Nuovo organo a canne della ditta Mascioni, collocato nella cappellina che precede il presbiterio lungo il fianco sinistro dell’aula.
cappella feriale - intervento strutturale (1975-1980)
Realizzazione della cappella feriale negli ambienti delle opere parrocchiali.
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