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restauro
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Castelrotto
San Pietro in Cariano
Verona
chiesa
parrocchiale
Sant'Ulderico
Parrocchia di Sant'Ulderico
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1975); altare - aggiunta arredo (1975); sede - aggiunta arredo (1975); ambone - aggiunta arredo (1975)
ante 1453 - 1453(origini e costruzione intero bene); 1454 - 1454(erezione in Parrocchia carattere generale); 1526 - 1541(visite pastorali carattere generale); 1699 - 1699(erezione altari laterali); 1828 - 1828(costruzione intero bene); 1877 - 1877(consacrazione carattere generale); 2002 - 2007(restauro paramenti lapidei facciata e campanile)
Chiesa di Sant'Ulderico
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Ulderico <Castelrotto, San Pietro in Cariano>
Altre denominazioni Chiesa di San Ulderico
Autore (ruolo)
Arduini, Fabio (facciata e campanile, restauro paramenti lapidei)
Ambito culturale (ruolo)
romanico (origini e costruzione)
rinascimentale (altari laterali, erezione)
neoclassico (costruzione)
architettura contemporanea (facciata e campanile, restauro)
Notizie Storiche

ante 1453 - 1453 (origini e costruzione intero bene)

Le prime notizie inerenti la chiesa di S. Ulderico in Castelrotto provengono dalla visita pastorale (1453) del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471). Vi si riferisce chiamandola "ecclesie Sancti Odorici de Castro Rupto, cappella plebis Sancti Floriani Vallispullicelle", il che denota che al momento della visita la chiesa era ancora una cappella della pieve di S. Floriano. Vi risiedeva come cappellano tale Iohannes de Imola. L'edificio è descritto in pessime condizioni, con il portico distrutto ed il campanile crollato.

1454  (erezione in Parrocchia carattere generale)

Nel 1454 divenne chiesa parrocchiale, con il titolo di Parrocchia di Sant'Ulderico in Castelrotto.

1526 - 1541 (visite pastorali carattere generale)

Tra il 1526 ed il 1541 si susseguirono ben cinque visite pastorali del vescovo Gian Matteo Giberti (1524-1543). La chiesa di Castelrotto, ora chiamata "ecclesia parrochialis Sancti Odorici de Castrorupto", viene descritta come un edificio bisognoso di manutenzione e privo di campanile. Rettore era tale don Zeno de Zenobiis. All'interno dei confini della Parrocchia vi erano allora le seguenti cappelle: "ecclesia Sancti Martini de Corrubio", "ecclesia Sancti Antonii de Septimo", "ecclesia Sancti Iusti", "ecclesia Sanctae Valeriae", "ecclesia Sanctae Mariae de Valena" e la "ecclesia Omnium Sanctorum" (dipendente dall'abbazia cittadina di San Fermo Minore), tutte sine cura.

1699  (erezione altari laterali)

Dalla visita pastorale del vescovo Pietro Leoni (1691-1697), a Castelrotto nel maggio del 1699, veniamo a conoscenza di qualche dato in più sulla struttura della chiesa, che viene descritta a navata unica con cinque altari, il maggiore, "cum mensa marmorea et portatili", ed altri quattro laterali, intitolati a S. Ulderico, a S. Geronimo, al Santissimo Rosario e a S. Caterina.

1828  (costruzione intero bene)

La chiesa ed il campanile attuali sono il frutto della ricostruzione avvenuta nel 1828, su progetto dell'arch. Francesco Caminada da Como. Il nuovo edificio, in stile neoclassico, insiste sullo stesso sedime dell'edificio precedente, ma con orientamento invertito (ingresso ad est).

1877  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione dell'edificio avvenne nel 1877 ad opera del vescovo di Verona Luigi di Canossa (1861-1900).

2002 - 2007 (restauro paramenti lapidei facciata e campanile)

Tra il 2002 ed il 2007 furono restaurati i paramenti lapidei della facciata e del campanile. Progetto a cura dell'arch. Fabio Arduini.
Descrizione

Nonostante i primi documenti inerenti la chiesa di Castelrotto risalgano al 1453, è lecito ipotizzare che le sue origini siano da collocare ad un periodo compreso tra il XII ed il XIII sec. Eretta in Parrocchia nel 1454, l'edificio di tale fase era a navata unica, con cinque altari ed orientamento opposto rispetto all'edificio attuale, frutto della ricostruzione in stile neoclassico occorsa nel 1828 su progetto dell'arch. Francesco Caminada da Como. Esternamente si presenta con facciata a capanna inquadrata da due coppie di lesene ioniche d'ordine gigante su cui si imposta il timpano ornato con urne acroteriali ed una croce in ferro sul vertice sommitale; al centro si apre il portale d'ingresso sovrastato da una finestratura semicircolare. Impianto planimetrico con ampia navata centrale fiancheggiata da due strette navatelle da cui risulta separata da due file di quattro colonne ioniche; lungo i fianchi laterali si aprono quattro semi-cappelle in cui trovano sede l’altare della Vergine Addolorata e l'altare del Sacro Cuore, sul fianco settentrionale, gli altari dedicati a S. Rita e alla Madonna del Rosario sul lato opposto; il presbiterio, rialzato di due gradini, presenta un nucleo centrale fiancheggiato da due corridoi laterali, ed è concluso con abside semicircolare. I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, presentano la superficie riquadrata e decorata da cornici e specchiature in gesso e stucco, e sono coronati a un'alta trabeazione modanata; il presbiterio è inquadrato sia verso la navata che verso l’abside da una doppia struttura a serliana. La navata centrale è coperta da una volta a padiglione con ampie lunette laterali; le navatelle minori sono coperte da controsoffittature piane alternate a volticciole a botte; il presbiterio è sovrastato da una cupola su pennacchi. Copertura a due falde in corrispondenza del corpo centrale della chiesa, ad unica falda lungo le navate laterali, con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula, suddivisa da due fasce in seminato alla veneziana; è realizzata in lastre di marmo rosa di Sant’Ambrogio e biancone; il presbiterio è pavimentato in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e marmo bianco.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico con ampia navata centrale con asse maggiore longitudinale, fiancheggiata da due strette navatelle da cui risulta separata da due file di quattro colonne. Lungo i fianchi delle suddette navate laterali si aprono quattro semi-cappelle, due per lato, ospitanti altrettanti altari minori: l’altare della Vergine Addolorata e del Sacro Cuore, sul fianco settentrionale, gli altari dedicati a S. Rita e alla Madonna del Rosario sul lato opposto. Il presbiterio, della medesima larghezza della navata maggiore e rialzato di due gradini, presenta un nucleo centrale quadrangolare fiancheggiato da due corridoi laterali, dai quali risulta separato da due colonne per ciascun lato; l’asse maggiore della chiesa è concluso dell’abside emergente a sviluppo semicircolare. L’ingresso principale, con bussola lignea, è preceduto da una scalinata esterna. Un ingresso laterale si apre lungo il fianco meridionale dell’aula, raggiungibile con il passaggio all’intero di un vestibolo ricavato nel corpo di fabbrica minore posto in aderenza alla chiesa. Sul fianco settentrionale si addossa l’antico Oratorio, con facciata arretrata rispetto al prospetto principale della chiesa. Sul lato settentrionale del presbiterio si colloca la cappella feriale, cui è possibile accedere dalla campata di fondo della navatella destra dell’aula, oltre ad essere in comunicazione sia con il vano absidale della chiesa che con l’Oratorio suddetto. Sul lato opposto della chiesa, di poco arretrata rispetto alla facciata, si eleva addossata la torre campanaria; a partite dal fianco occidentale del campanile, un corpo di fabbrica minore si prolunga lungo l’intero prospetto meridionale della chiesa, all’interno del quale sono ospitati alcuni locali accessori e la sacrestia, quest’ultima in posizione opposta alla cappella feriale.
Facciata
Facciata a capanna, neoclassica, edificata in blocchi di tufo. All'edificio si accede tramite il portale d'ingresso rettangolare, anch'esso in pietra calcarea, sormontato da una cornice aggettante sorretta da due mensolette a voluta. Più in alto è aperta una finestra a semicircolare. Ai lati due coppie di lesene di ordine ionico, poggianti su due alte zoccolature, sostengono la trabeazione, sulla quale poggia il frontone, privo di elementi decorativi di rilievo. Sui vertici laterali sono collocate urne acroteriali in tufo, su quello sommitale un'elegante croce in ferro infissa in un supporto in pietra.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante in conci di pietra calcarea locale, legati con malta di calce e apparecchiati con tessitura muraria regolare. Sono presenti tiranti metallici posti a livello del sottotetto. All’interno della chiesa quattordici colonne libere in pietra assolvono al sostegno della trabeazione sommitale e della sovrapposta struttura voltata e di copertura.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata centrale dell’aula è coperta da una struttura voltata a padiglione che si raccorda mediante ampie lunette alle modanature che definiscono i volumi ad essa attigui. Le navatelle laterali sono coperte da controsoffittature piane in corrispondenza delle campate di interasse minore, alternate a volticciole a botte nelle campate maggiori. All’ambiente centrale del presbiterio si sovrappone una cupola su pennacchi sferici, che si raccorda lateralmente a due brevi tratti di volte a botte; una semicalotta sferica a cinque spicchi chiude il vano absidale. Le strutture voltate della navata e del presbiterio sono realizzate in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee portanti.
Coperture
La struttura della copertura a due falde dell’aula, relativamente alla navata centrale, è realizzata con un sistema portante costituito da sette capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale dotato di contraffissi. La copertura delle navatelle laterali presenta un’ossatura di semplici puntoni inclinati incastrati nelle murature d’ambito. La copertura del presbiterio è sorretta da una trave di colmo centrale e da sei terzere laterali; il volume absidale presenta una struttura portante di copertura costituita da sei puntoni disposti a raggiera. L’orditura secondaria, di tipo tradizionale, è costituita da arcarecci e travicelli in pendenza a sostegno del piano inclinato sottocoppo in pianelle di cotto. Manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è suddivisa in quattro settori rettangolari da due fasce tra loro ortogonali che segnano gli assi principali, pavimentate con un seminato alla veneziana a fondo chiaro con bordature laterali rossastre. La pavimentazione dei quattro settori rettangolari è realizzata in lastre di marmo rosa di Sant’Ambrogio e biancone disposte a losanghe alternate, e lastre in pietra calcarea locale; in pietra calcarea bianca è realizzata anche la bordatura perimetrale dell’aula ed il raccordo a terra tra le basi delle colonne che separano la navata centrale dalle navatelle laterali. Il presbiterio, raggiungibile superando due gradini in marmo rosso Verona, è pavimentato in quadrotte alternate di marmo rosso Verona e biancone, disposte a corsi obliqui; perimetralmente una bordatura in marmo rosso Verona; una fascia trasversale rettangolare in pietra bianca locale con decorazioni floreali in marmo rosso è collocata nel settore anteriore del presbiterio. Il vano absidale presenta una pavimentazione in mattonelle quadrate di pietra rosata locale, disposte a corsi obliqui.
Prospetti interni
L’ambiente interno dell’aula è caratterizzato da un impianto spaziale-volumetrico ampio ed articolato, il cui sviluppo longitudinale è fortemente rallentato dai bracci della navata centrale che si innestano nelle navate laterali; una composizione architettonica e decorativa coerente ed armonia raccorda l’insieme. L’aula è separata in tre navate da colonne ioniche in pietra con fusto scanalato sulle quali si imposta l’alta trabeazione modanata che corona in sommità gli alzati. I prospetti laterali presentano la superficie riquadrata e decorata da cornici e specchiature in gesso e stucco. Due archeggiature a tutto sesto con ghiera e imposta dell’arco a cornice modanata si aprono su entrambi i lati dell’aula ed accolgono gli altari minori. Il presbiterio è inquadrato sia verso la navata che verso l’abside da una doppia struttura a serliana, con colonne ioniche che sostengono due tratti laterali di trabeazione e su cui si imposta centralmente un arco a tutto sesto. Il medesimo elemento lessicale è riproposto in controfacciata.
Prospetti esterni
I prospetti laterali della chiesa, in buona parte interessati dall’affiancarsi di corpi di fabbrica laterali, presentano una geometria regolare e si caratterizzano per la presenza delle ampie finestrature semicircolari. Mentre il fianco settentrionale è intonacato e concluso da una cornice sottogronda a guscia, sul prospetto meridionale è lasciata a vista la tessitura muraria.
Campanile
Torre campanaria adiacente al lato meridionale della chiesa. Base a pianta quadrata, rivestita da lastre squadrate di pietra. Tre cornici marcapiano in pietra scandiscono la superficie del fusto in tre sezioni. Nell'ultima delle tre, la più prossima alla cella campanaria, è inserito un orologio di forma circolare. Più in alto una cornice aggettante separa il fusto dalla cella campanaria. Quest'ultima, di forma esagonale, a edicola, regge un tamburo di piccole dimensioni su cui poggia la copertura a cupola, in rame. Sul vertice sommitale campeggia un'elegante croce in ferro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1975)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre e l’introduzione del nuovo altare rivolto verso l’aula e dell’ambone. Si conserva l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - aggiunta arredo (1975)
Altare mobile in legno rivolto verso l’aula con pannello frontale in rame con decorazione a bassorilievo raffigurante “L’Ultima Cena”.
sede - aggiunta arredo (1975)
Sedili mobili con intelaiatura lignea collocati ai piedi dell’altare maggiore pre-conciliare.
ambone - aggiunta arredo (1975)
Leggio mobile in legno in posizione avanzata verso l'aula, a lato dell'altare.
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