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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
S. Vito
Negrar di Valpolicella
Verona
chiesa
sussidiaria
San Vito
Parrocchia di San Martino di Tours
Pianta; Facciata; Preesistenze; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1995-2000); altare - aggiunta arredo (1995-2000); sede - aggiunta arredo (1995-2000); ambone - aggiunta arredo (1995-2000)
XII sec. - XII sec.(origini e costruzione intero bene); 1458 - 1458(soggezione al monastero di San Zeno carattere generale); 1458 - 1605(obliterazione e ricostruzione intero bene); 1699 - 1817(cambio di proprietà carattere generale); 1979 - 1979(restauro e ampliamento intero bene)
Chiesa di San Vito
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Vito <S. Vito, Negrar di Valpolicella>
Ambito culturale (ruolo)
romanico (origini e costruzione)
rinascimentale (obliterazione e ricostruzione)
architettura contemporanea (restauro e ampliamento)
Notizie Storiche

XII sec.  (origini e costruzione intero bene)

Nel territorio di San Vito sono attestati fin dal 985 un vicus ed un castello. Nel 1014 tali possedimenti passarono, su decreto imperiale di Enrico II, al monastero cittadino di San Zeno. L'edificazione della chiesa deve essere di poco posteriore. Difficile stabilire con precisione una data di fondazione in quanto di essa oggi rimane esclusivamente l'elegante torre campanaria, che comunque le è coeva. Dall'analisi delle murature e dello stile architettonico si ipotizza che la costruzione sia da attribuire alla metà del XII sec. Si trattava sicuramente di un edificio in stile romanico, di piccole dimensioni, a navata unica.

1458  (soggezione al monastero di San Zeno carattere generale)

Dalla visita pastorale del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471), a Negrar nel 1458, si evince che la chiesa di San Vito ricadeva allora, come oggi, all'interno dei confini della pieve di Negrar. Il vescovo aggiunge però che al tempo della sua visita S. Vito era "subiecta monasterio Sancti Zenonis de Verona".

1458 - 1605 (obliterazione e ricostruzione intero bene)

Dalle visite pastorali del vescovi Giberti (1530, 1532 e 1540), Agostino Valier (1577 e 1594) e Alberto Valier (1605), si ricavano utili informazioni. Il primo nel 1532 dice che la chiesa è stata "contructam et restauratam per dominum Andream de Burris", mentre nel 1594 il Valier sostiene che la chiesa sia "consunta et devastata" e ancora di proprietà del monastero di San Zeno. E' dunque ipotizzabile che ai tempi del Giberti la chiesa originaria di S. Vito versasse in cattive condizioni e che il nobile Andrea de Burris avesse edificato ex novo la chiesa tutt'ora visibile, distante qualche metro dal sedime dell'edificio originario. Il Valier parlando di chiesa "consunta et devastata" si riferirebbe invece alla chiesa originaria, della quale rimane solo il bel campanile. E' probabile che per un certo periodo siano esistite due chiese, quella antica soggetta a S. Zeno, abbandonata e poi demolita, e quella nuova con annesso l'antico campanile.

1699 - 1817 (cambio di proprietà carattere generale)

Nel 1699 il vescovo Barbarigo (1697-1714) sostiene che la proprietà di San Vito sia passata a tale Bailardino Saibanti, mentre nel 1817 il vescovo Liruti (1807-1827) cita la chiesa chiamandola oratorio Roveretti a San Vì. Attualmente la chiesa è di proprietà della Parrocchia di San Martino di Tours in Negrar.

1979  (restauro e ampliamento intero bene)

Come si può vedere in una lapide murata a lato dell'ingresso, nel 1979 gli abitanti della contrada di San Vito restaurarono e ampliarono in lunghezza la chiesetta in direzione dell'abside.
Descrizione

La chiesa di San Vito sorge nell'omonima contrada, nel comune di Negrar. Il territorio di San Vito, sin dal X sec., fu sede di un castello di proprietà della Signoria di San Zeno. Qui venne edificata tra l'XI ed il XII sec. una chiesa romanica dedicata ai SS. Vito e Modesto, anch'essa soggetta al monastero cittadino di San Zeno. Nel XVI sec. la chiesa versava in pessime condizioni ma ancora esistente. Verso la metà del secolo un nobile del posto edificò una nuova chiesa a lato di quella antica, dedicandola sempre a S. Vito. La chiesa antica, in un momento indefinito, venne demolita. Di essa rimane solo la bella torre campanaria romanica, tutt'ora utilizzata dalla nuova chiesa di S. Vito. Esternamente l'edificio si presenta in linee rinascimentali, con facciata a capanna rivolta a meridione. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare; un semplice basamento in pietra locale, rialzato di un gradino, individua il presbiterio; oltre la parete di fondo è presente un vano a sviluppo semicircolare adibito a sacrestia. I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, sono percorsi da una cornice sommitale con decorazione a motivi geometrici e da una zoccolatura inferiore in marmo rosso Verona. L'aula è coperta da una controsoffittatura piana. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in lastre di pietra rosata della Lessinia.
Pianta
Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale, che registra un leggero allargamento nella porzione più prossima al presbiterio dovuto ad una riduzione della sezione muraria. Un semplice basamento in pietra locale, rialzato di un gradino rispetto al livello dell’aula, individua il presbiterio. Oltre la parete di fondo è presente un vano a sviluppo semicircolare emergente all’esterno adibito a sacrestia, ed accessibile dalla navata da due aperture poste lateralmente al presbiterio.
Facciata
Facciata rinascimentale a capanna, rivolta a meridione. Portale d'ingresso di forma rettangolare, sovrastato da una mensola, sopra la quale è aperta una finestra a croce modanata. Il timpano reca dipinta la seguente iscrizione: "D.O.M. S. VITO".
Preesistenze
Del preesistente edificio romanico si conserva l’originaria torre campanaria, che si eleva isolata a qualche metro di distanza dalla chiesa attuale.
Strutture di elevazione
Le strutture portanti di elevazione sono realizzate in muratura mista con prevalenza di conci di pietra calcarea locale legati con malta di calce. I paramenti esterni ed interni sono intonacati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula interna è coperta da una controsoffittatura piana realizzata in canniccio intonacato.
Coperture
Copertura a due falde con struttura portante costituita presumibilmente da incavallature lignee a schema statico semplice e sovrapposti arcarecci; orditura minore in travetti e manto sottocoppo in tavelle di cotto; il manto di copertura è realizzato in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in lastre quadrate di pietra calcarea rosata della Lessinia (pietra di Prun), posate a corsi obliqui. Il locale adibito a sacrestia è pavimentato con piastrelle in ceramica.
Prospetti interni
I prospetti interni si presentano semplicemente intonacati e tinteggiati, caratterizzati da una cornice sommitale con decorazione a motivi geometrici e da una zoccolatura inferiore in marmo rosso Verona. Lungo i fianchi laterali si aprono finestrature quadrate con contorni in pietra bianca.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, dalla geometria semplice e lineare, sono rivestiti con una intonacatura a base cementizia; sul fianco occidentale si estende una zoccolatura inferiore realizzata con un rivestimento in lastre di pietra calcarea locale. La continuità muraria è interrotta dalle forometrie con contorni squadrati in pietra; una cornice sottogronda aggettante in lastre di pietra di Prun conclude superiormente le strutture murarie perimetrali.
Campanile
Torre campanaria antica, attribuita al XII sec. Base quadrata. Fusto edificato in blocchetti di pietra calcarea alternata a filari di cotto, rinforzato da spesse lesene angolari e decorato nella parte sommitale in prossimità della cella campanaria con archetti sovrastati da un fregio dentato in cotto. Cella campanaria a due ordini, caratterizata da due bifore con capitello a stampella per lato. Copertura a pigna in cotto. Sul vertice sommitale campeggia una tozza croce di ferro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1995-2000)
Riordino generale del presbiterio, individuato da un basamento rialzato in pietra, sul quale sono posti un nuovo altare rivolto verso l’aula, l'ambone e la sede del celebrante.
altare - aggiunta arredo (1995-2000)
Altare rivolto verso l’aula realizzato in pietra della Lessinia.
sede - aggiunta arredo (1995-2000)
Sedili mobili in legno.
ambone - aggiunta arredo (1995-2000)
Leggio in ferro su struttura in pietra con basamento in ferro.
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