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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Sommacampagna
Verona
chiesa
sussidiaria
S. Andrea
Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1977-1978); sede - aggiunta arredo (1977-1978)
1035 ante - XI sec.(origini e costruzione intero bene); XII sec. - XII sec.(decorazione ad affresco interno); 1145 - 1317(documenti carattere generale); XIV sec. - XV sec.(decorazione ad affresco interno); 1530 - 1576(trasferimento della sede parrocchiale carattere generale); 1817 - 1853(rinnovamento intero bene); 1938 - 1941(restauro filologico intero bene); 1978 - 1978(restauro decorazione ad affresco)
Chiesa di Sant'Andrea
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea <Sommacampagna>
Altre denominazioni S. Andrea
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (origini e costruzione)
arte romanica (interno, decorazione ad affresco )
arte romanica (interno, decorazione ad affresco )
architettura neoclassica (rinnovamento )
architettura romanica (restauro filologico )
architettura contemporanea (decorazione ad affresco, restauro )
Notizie Storiche

1035 ante - XI sec. (origini e costruzione intero bene)

La pieve di S. Andrea in Sommacampagna esiste almeno dal 1035, anno in cui è per la prima volta attestata in un documento di compravendita. L’edificio attuale, risalente all’XI sec., fu eretto su un precedente edificio di culto cristiano di epoca altomedievale. Lo attestano alcuni frammenti di pietre lavorate, oggi murate esternamente, di epoca longobarda (VIII sec.). Il ritrovamento in loco di un’ara votiva dedicata alla dea Leituria (divinità venerata dal popolo dei Reti), e riutilizzata come basamento di un pilastro, lascia inoltre ipotizzare che l’area fosse occupata, in epoca romana, da un tempio pagano.

XII sec.  (decorazione ad affresco interno)

In concomitanza, o poco dopo la costruzione dell’edificio di epoca romanica (XI sec.), l’interno venne impreziosito con l’affresco raffigurante due Apostoli, nella zona di destra dell’abside centrale, con quelli raffiguranti “S. Fermo”, “la Visitazione”, “la Natività” ed il “supplizio di un martire”, forse S. Erasmo, lungo la parete sud della navata centrale e con il “S. Rustico” rappresentato di fronte a "S. Fermo" sulla parete nord della navata centrale.

1145 - 1317 (documenti carattere generale)

La pieve di S. Andrea di Sommacampagna figura nella bolla emanata nel 1145 da Papa Eugenio III (“plebem Summae Campaniae cum capellis et decimis”), nella quale sono elencati i monasteri, le pievi e le chiese soggette all’autorità del vescovo di Verona. Viene poi citata in una sentenza vescovile atta a chiudere una controversia tra la pieve di S. Andrea appunto e la pieve di S. Pietro in Villafranca per il diritto di riscossione della decima.

XIV sec. - XV sec. (decorazione ad affresco interno)

Tra il XIV ed il XV sec. l’interno fu decorato con un secondo ciclo di affreschi. Tra questi si ricorda il “Giudizio Universale” dipinto in controfacciata, al di sopra del portale d’ingresso, opera attribuita al Maestro Cicogna (frescante veronese legato alla tradizione bizantina, attivo agli inizi del XIV sec.), il polittico raffigurante “S. Paolo, S. Pietro, un devoto, la Maddalena con quattro angioletti e la Madonna con Bambino” (prima metà del XIV sec.), il “S. Giorgio con la regina Trebisonda” (seconda metà del XIV sec.), posti lungo la parete meridionale della chiesa, la “Madonna del Latte”, nel terzo sottarco della parete settentrionale della navata, datata 1384, ed altri ancora, coevi e del XV sec. (come la “Cattedra della Sapienza”, sulla parete settentrionale).

1530 - 1576 (trasferimento della sede parrocchiale carattere generale)

Nella prima metà del XVI sec.(tra il 1530 ed il 1541) la sede parrocchiale fu trasferita dalla pieve di S. Andrea (ufficialmente a partire dal 1576), situata fuori dal paese ed in precarie condizioni, alla chiesa di S. Maria Addolorata, di recente costruzione, situata nel centro del paese. Negli anni seguenti l'antica pieve di S. Andrea proseguì il suo corso di decadenza, divenendo col tempo chiesa cimiteriale soggetta alla parrocchiale di S. Maria.

1817 - 1853 (rinnovamento intero bene)

Nel 1817 il campanile dell'antica pieve crollò parzialmente. Nel 1853 venne demolito e sostituito con quello attuale a vela. In tale occasione vennero anche demolite le absidiole laterali, essendo divenute pericolanti.

1938 - 1941 (restauro filologico intero bene)

Tra il 1938 ed il 1941 l’edificio fu oggetto di un restauro filologico volto ad una ricostruzione il più simile possibile alla sua forma romanica originaria. In tal occasione vennero ricostruite le absidiole laterali demolite nel 1853 insieme al campanile, fu posata la pavimentazione in cotto e furono eliminate le lapidi murate lungo le pareti perimetrali.

1978  (restauro decorazione ad affresco)

Risale al 1978 l’intervento di restauro delle superfici interne decorate ad affresco patrocinato dalla Soprintendenza di Verona.
Descrizione

La pieve di S. Andrea in Sommacampagna esiste almeno dal 1035, anno in cui è per la prima volta attestata in un documento di compravendita. L’edificio attuale, risalente all’XI sec., fu eretto su un precedente edificio di culto cristiano di epoca altomedievale. Lo attestano alcuni frammenti di pietre lavorate, oggi murate esternamente, di epoca longobarda (VIII sec.). Il ritrovamento in loco di un’ara votiva dedicata alla dea Leituria (divinità venerata dal popolo dei Reti), lascia inoltre ipotizzare che in epoca romana l’area fosse occupata da un tempio pagano. Citata nel 1145 nella bolla Piae Postulatio Voluntatis tra le pievi soggette al vescovo di Verona, tra l'XI ed il XV sec. fu impreziosita internamente da una serie di affreschi, tra i quali spicca per maestosità un “Giudizio Universale” posto in controfacciata, attribuito al Maestro Cicogna (XIV sec.). In stato di progressivo abbandono e scomoda rispetto allo sviluppo insediativo del paese di Sommacampagna, nel corso del XVI sec. la sede parrocchiale fu trasferita presso la chiesa di S. Maria, di nuova edificazione e più comoda, mentre l'antica pieve col tempo divenne semplice cappella cimiteriale. Nel corso del XX sec. l’edificio ha beneficiato di due necessari interventi di restauro: il primo, occorso tra il 1938 ed il 1941 ha privilegiato le strutture portanti e le murature, il secondo, risalente al 1978, mirato esclusivamente al restauro delle decorazioni pittoriche interne. L'edificio presenta una facciata a salienti in stile romanico. Impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate, separate da due file di archeggiature a tutto sesto sorrette da tozzi pilastri, concluse ciascuna con un’abside emergente a sviluppo semicircolare, la maggiore delle quali chiude il presbiterio rialzato di due gradini. Le pareti interne presentano un’intonacatura a base di calce e conservano ampi brani di cicli pittorici affrescati databili tra il XII ed il XIV secolo. Copertura a due falde in corrispondenza della navata centrale con struttura portante composta da capriate lignee a vista; coperto ad unica falda lungo le navate laterali sostenuto da travature lignee; orditura secondaria di tipo tradizione e manto in coppi di laterizio. Le uniche strutture voltate sono presenti in corrispondenza delle tre absidi, costituite da semicalotte sferiche in muratura intonacate e decorate con affreschi. La pavimentazione dell’aula è realizzata in pianelle di cotto; il piano del presbiterio è pavimentato con lastroni di pietra calcarea bianco-rosata e marmo rosso Verona.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate, separate da due file di cinque archeggiature sostenute da colonne (e pilastri a sezione quadrangolare in corrispondenza del presbiterio), concluse ciascuna con un’abside emergente a sviluppo semicircolare, la maggiore delle quali chiude il presbiterio rialzato di due gradini. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale lungo il fianco settentrionale dell’aula (navata sinistra).
Facciata
Facciata a salienti in stile romanico, interamente edificata con materiale di recupero e ciottoli di fiume o provenienti dalle vicine colline moreniche. Orientamento ad occidente. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare, definito dai due stipiti in pietra, probabilmente di epoca romana e da un arco a tutto sesto in conci di tufo. Al di sopra dell’ingresso una nicchia centinata a fondo piatto reca alcune tracce di intonaco dipinto. Più in alto una finestrella a croce leggermente disassata, a simboleggiare il “declinato capite”.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto composto da ciottoli, conci di pietra calcarea, tufo e mattoni pieni in laterizio legati con malta di calce. Le strutture angolari sono rinforzate con blocchi squadrati di pietra calcarea e tufo. I paramenti murari esterni sono privi di intonacatura; le pareti interne presentano un rivestimento ad intonaco a base di calce.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Laula è coperta dalla sovrapposta struttura di copertura con travature lignee e capriate (navata centrale) a vista. Le uniche strutture voltate sono presenti in corrispondenza delle tre absidi, costituite da semicalotte sferiche in muratura intonacate e decorate con affreschi.
Coperture
La struttura della copertura a due falde della navata centrale è realizzata con un sistema portante costituito da dieci capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale, poggianti su mensole lignee a barbacane in corrispondenza degli innesti nelle murature; le navate laterali presentano una copertura ad unico spiovente sostenuta da falsi puntoni in pendenza; orditura secondaria di tipo tradizione composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in pianelle di cotto, posate a “spina di pesce” lungo la navata centrale; si conservano lastre tombali con iscrizione in pietra calcarea locale. Il piano rialzato del presbiterio è pavimentato con lastroni di pietra calcarea bianco-rosata e marmo rosso Verona.
Prospetti interni
L’ambiente interno, semplice e severo nell’essenzialità delle linee architettoniche, si presenta articolato in tre navate separate da archeggiature sorrette da tozzi pilastri in mattoni e ciottoli sormontate da capitelli cubici (il primo pilastro a destra è costituito da due cippi romani sovrapposti); le pareti presentano un’intonacatura a base di calce e conservano ampi brani di cicli pittorici affrescati databili tra il XII ed il XIV secolo; strette monofore si aprono lungo le pareti d’ambito delle navate laterali, nel settore superiore della navata centrale e nelle pareti absidali.
Prospetti esterni
I prospetti esterni della chiesa, con tessitura muraria a vista, si articolano lungo i fianchi longitudinali nei due registri corrispondenti alla scansione delle navate interne, lungo i quali si aprono strette monofore strombate che illuminano lo spazio interno; nel registro inferiore sono presenti antiche aperture tamponate; il fronte orientale (lato presbiterio), a salienti, è caratterizzato dalle strutture murarie emergenti semicilindriche dei tre volumi absidali.
Campanile
Campanile a vela posto al di sopra della falda di copertura settentrionale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1977-1978)
Si conserva l’altare pre-conciliare, utilizzato secondo le prescrizioni dell’adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
sede - aggiunta arredo (1977-1978)
Panca in legno intagliato, rialzata su una pedana lignea, collocata sul retro dell’altare e addossata alla parete absidale.
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