chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Teramo
Teramo - Atri
chiesa
cattedrale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Scale; Impianto strutturale; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2005-2007)
1158 - 1174(costruzione intero bene); 1330 - 1340(ampliamento intero bene); XVIII - XVIII(rifacimento intero bene); 1776 - 1776(costruzione cappella); 1932 - 1933(demolizione intero bene); 1935 - 1969(demolizione intorno); 2001 - 2001(restauro cappella); 2005 - 2007(restauro intero bene)
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Cattedrale di Santa Maria Assunta <Teramo>
Altre denominazioni Chiesa cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Berardo
Chiesa cattedrale di Santa Maria Assunta
S. Maria Assunta
Autore (ruolo)
Deodato di Cosma Mellini (portale)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze abruzzesi (costruzione)
Notizie Storiche

1158 - 1174 (costruzione intero bene)

L'edificio fu costruito nel sec. XII, presumibilmente tra il 1158 e il 1174, anno della traslazione del corpo di San Berardo, per volere del vescovo Guido II dopo l'incendio che aveva devastato l'intera città e la cattedrale Santa Maria Aprutiensis, l'odierna Sant'Anna.

1330 - 1340 (ampliamento intero bene)

Negli anni '30 e '40 del sec. XIV, il nucleo originario subì un ampliamento: il vescovo Niccolò degli Arcioni fece prolungare la navata guidiana romanica nella parte posteriore; il prospetto principale venne ingrandito e dotato del portale realizzato dal maestro Deodato nel 1332 (come attesta l'iscrizione a mosaico posta sull'architrave).

XVIII  (rifacimento intero bene)

Nel primo settecento si volle adeguare anche la cattedrale al gusto barocco e furono chiamati gli architetti ascolani Giosaffatti.

1776  (costruzione cappella)

La cappella di San Berardo fu ultimata nel 1776 per custodire le spoglie del Santo. Creata dai Giosaffatti in veste barocca, fu l'unica ad essere mantenuta integra, quando si procedette allo smantellamento degli apparati settecenteschi.

1932 - 1933 (demolizione intero bene)

Tra il 1932 e il 1933 vennero demoliti gli apparati settecenteschi e ripristinate le originarie caratteristiche architettoniche.

1935 - 1969 (demolizione intorno)

Tra il 1935 e il 1948 vennero demolite le costruzioni addossate al duomo e nel 1969 venne rimosso l'arco costruito nel 1738 per creare un passaggio diretto tra l'episcopio e la cattedrale.

2001  (restauro cappella)

Nel 2001 lavori di restauro hanno restituito al culto la cappella consolidata nelle murature e restaurata nelle decorazioni.

2005 - 2007 (restauro intero bene)

Il radicale e complesso restauro effettuato tra il 2005 e il 2007 ha riguardato il consolidamento delle strutture portanti e delle coperture, il rifacimento del pavimento, il restauro delle superfici decorate; le superfici lapidee, liberate dalle incrostazioni stratificate con un accurato lavoro di ripulitura, hanno recuperato le antiche tonalità. I lavori di scavo hanno riportato alla luce importanti reperti che hanno dato conferma alle notizie registrate dagli storici.
Descrizione

La facciata principale presenta una cornice marcapiano che la suddivide in due sezioni differenti. La parte inferiore mostra un rivestimento in conci di pietra e risale alla prima fase di edificazione dell’edificio, quella del vescovo Guido II. La parte superiore è databile tra il 1332 e il 1335, all’epoca dell’ampliamento voluto dal vescovo Niccolò degli Arcioni. Essa si presenta suddivisa in tre parti: al centro un rivestimento in mattoni pone in risalto il timpano cuspidato del portale; la parte sinistra presenta un rivestimento in conci di pietra; la parte destra file alternate di mattoni e pietra, simili al prospetto posteriore. L’attacco al cielo mostra un coronamento piano, con fascia di merli laterizi di tipo ghibellino. L’edificio risulta elevato rispetto al piano stradale e l’accesso avviene a mezzo di un’ampia scalinata, ai cui lati sono posizionati dei leoni stilofori di epoca medievale. Al centro della facciata figura un imponente portale realizzato nel 1332 dal maestro romano Deodato di Cosma. Il portale vero e proprio presenta un archivolto a tutto sesto, con un timpano cuspidato che si innalza al disopra dell’arco e occupa i due livelli della facciata. Il fascio dei piedritti , variamente decorato con colonnine tortili e fasce con motivi vegetali prosegue nell’archivolto. Ai lati del portale figurano due colonnine, poggianti su leoni accovacciati, che sostengono due sculture:l’Arcangelo Gabriele e l’Annunziata. L’architrave del portone è decorato con una fascia musiva in oro zecchino su cui sono raffigurati gli stemmi di Niccolò degli Arcioni, di Teramo e di Atri. Alla base del timpano, in posizione laterale, trovano spazio due edicole che ospitano le statue di San Berardo e forse San Giovanni. Una terza edicola è posizionata al centro del timpano, al di sopra del rosone, e ospita la statua del Cristo Benedicente. Il timpano si conclude con una maestosa aquila abruzzese. La porta in legno è una riproduzione di quella cinquecentesca andata distrutta. Il fianco laterale sinistro si caratterizza per la sporgenza semicircolare dell’abside della Cappella di San Berardo; il manto di copertura delle pareti è in mattoni e conci di pietra. Il fianco laterale destro mostra un’apparecchiatura muraria a lastre rettangolari, su cui sono state inserite preesistenze romane: tre bassorilievi raffiguranti un elmo, un corredo di armi, un elmo e un volto maschile. Sul fianco destro, in corrispondenza del transetto, è presente la torre campanaria, in posizione disallineata rispetto all’asse principale. La torre, a base quadrata, mostra una serie di moduli sovrapposti, scanditi da cornici marcapiano; i moduli più bassi sono databili tra il sec. XII e il sec. XIII. Nel 1493 furono completati i lavori di sopraelevazione della torre, con la realizzazione del prisma ottagonale di Antonio da Lodi. Nella parte posteriore del duomo è presente una seconda facciata a capanna con salienti che sorge sulla sommità di un’ampia scalinata. Una cornice la suddivide in due porzioni: la parte inferiore mostra un rivestimento in conci lapidei rettangolari, la parte superiore file alternate di pietra e mattoni. Al centro della facciata compare una porta murata, che in origine segnava il passaggio tra la chiesa e le case dei Canonici anticamente addossate ai muri della cattedrale. La porta è stata decorata da una scultura in bronzo di Venanzo Crocetti. Nella parte superiore della facciata, in asse con la porta, compaiono un ampio oculo con vetrata policroma e una nicchia centinata. L’interno del duomo ne evidenzia il percorso costruttivo, dall’ampliamento trecentesco, al rifacimento barocco, fino all’intervento attuato negli anni ’30 del secolo scorso. La parte anteriore dell’aula è la più antica, detta guidoniana, in quanto riconducibile all’epoca di Guido II; essa mostra tre navate con copertura a capriate lignee, separate da arcate a tutto sesto sostenute da colonne alternate a pilastri. Al di sopra delle arcate di separazione tra le navate, al
Pianta
La parte anteriore mostra una pianta rettangolare ad andamento longitudinale, scandita da tre navate, una centrale, di dimensioni e altezza maggiori, e due laterali secondarie. Tale parte termina con un transetto, sul cui braccio sinistro si apre la Cappella di san Berardo; essa è un’aula unica, rettangolare con abside semicircolare. Al di là del transetto compare la nave arcioniana, disallineata rispetto all'asse principale, una nave unica con cappella laterale sulla destra e abside rettilinea.
Coperture
All'interno l’aula è coperta da tetto a due falde su capriate lignee. All'esterno l’edificio risulta coperto con manto in laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione si compone di moduli in travertino chiaro a posa regolare.
Scale
L’accesso alla chiesa avviene a mezzo di un’ampia scalinata. All'interno scalinata tra la navata e la zona che ospita il presbiterio guidiano e l’ampliamento del vescovo Arcioni.
Impianto strutturale
L’edificio è in muratura portante. Il sistema delle coperture si compone di tetto a due falde per la navata centrale e a salienti per le laterali.
Elementi decorativi
L’apparato decorativo è reso esternamente dalla presenza del ricco portale. Internamente la nave guidiana risulta piuttosto spoglia; la ricchezza delle decorazioni plastiche in stile barocco si concentra nella Cappella di San Berardo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2005-2007)
L'altare maggiore contiene il paliotto argenteo realizzato tra il 1433 ed il 1438 da Nicola da Guardiagrele, protetto da una teca.
Contatta la diocesi