chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Pradelle
Gazzo Veronese
Verona
chiesa
sussidiaria
S. Prosdocimo
Parrocchia di Santa Maria Maggiore
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1987); altare - aggiunta arredo (1987); ambone - aggiunta arredo (1987); sede - aggiunta arredo (1987); custodia dell'eucarestia - aggiunta arredo (1987); fonte battesimale - aggiunta arredo (1987)
860 ante - 1145(origini e costruzione intero bene); XV sec. - XV sec.(costruzione intero bene); 1529 - 1541(visite pastorali del vescovo Giberti carattere generale); 1553/04/29 - 1553/04/29(consacrazione carattere generale); 1559 - 1595(visita pastorale dei vescovi Liruti e Valier carattere generale); XVIII sec. - XVIII sec.(erezione altare della Madonna della Cintura); 1986 - 1986(cappella soggetta alla Parrocchia di Gazzo carattere generale); 1986 - 1990(restauro intero bene)
Chiesa di San Prosdocimo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Prosdocimo <Pradelle, Gazzo Veronese>
Altre denominazioni S. Prosdocimo
Ambito culturale (ruolo)
architettura altomedievale (origini e costruzione)
architettura rinascimentale (costruzione)
architettura neoclassica (campanile)
barocco (altare della Madonna della Cintura, erezione)
architettura contemporanea (restauro)
Notizie Storiche

860 ante - 1145 (origini e costruzione intero bene)

La chiesa di Pradelle ha origini molto antiche. Citata per la prima volta in un documento redatto nell'860 dal vescovo di Verona Audone ("in ecclesia Sancti Prosdocimi"), pare che la sua fondazione sia da collegarsi a quella del monastero di S. Maria Maggiore a Gazzo, eretto dai Benedettini provenienti da Padova, il cui primo vescovo fu proprio S. Prosdocimo. Qualche secolo più tardi (1145) la chiesa di S. Prosdocimo figura nella bolla di papa Eugenio III nella quale sono elencate tutte le pievi soggette all'autorità del vescovo di Verona ("plebem sancti Prosdocimi cum capellis decimis et curte usque ad veterem alveum Tartari").

XV sec.  (costruzione intero bene)

La chiesa odierna venne edificata nel corso del XV sec. Difficile stabilire se tale edificio sia una ricostruzione della chiesa antica o se quest'ultima sia stata demolita e quella odierna sia stata costruita ex novo nel luogo attuale.

1529 - 1541 (visite pastorali del vescovo Giberti carattere generale)

Le visite pastorali del vescovo Giberti (1524-1543) forniscono dati discordanti. Nella prima visita (1529) l'edificio viene citato come "ecclesie Sancti Prosdocimi del la Pradelle, capella sine cura"; nel 1530 e nel 1532 parla di "parrochialem ecclesiam Sancti Prosdocimi episcopi" ed infine nel 1541 "ecclesiam Sancti Prosdocimi (...) in qua non est capellanus ad praesens". Difficile pertanto stabilire quale fosse lo status della chiesa nella prima metà del XV sec., se semplice cappella non curata, o se chiesa parrocchiale.

1553/04/29  (consacrazione carattere generale)

In data 29 aprile 1553 la chiesa venne consacrata dal vescovo Luigi Lippomano (1548-1558).

1559 - 1595 (visita pastorale dei vescovi Liruti e Valier carattere generale)

Nella visita pastorale del 1559 del vescovo Agostino Lippomano (1558-1560) e in quella del 1595 del vescovo Agostino Valier (1565-1605), si sollecitano i fedeli ad edificare il campanile, a costruire la sagrestia e a chiudere con una recinzione il cimitero.

XVIII sec.  (erezione altare della Madonna della Cintura)

Nel corso del XVIII sec. venne eretto l'altare della Madonna della Cintura.

1986  (cappella soggetta alla Parrocchia di Gazzo carattere generale)

A partire dal 1986 la chiesa di Pradelle è cappella della vicina chiesa parrocchiale di S. Maria Maggiore in Gazzo.

1986 - 1990 (restauro intero bene)

Tra il 1986 ed il 1990 la chiesa beneficiò di un necessario restauro. Poco tempo prima chiesa e campanile erano stati danneggiati da un fulmine nel 1986. Restaurate le strutture danneggiate, venne inoltre collocata la nuova pavimentazione in cotto e furono tinteggiate le pareti interne ed esterne.
Descrizione

La chiesa di S. Prosdocimo a Pradelle di Gazzo ha origini molto antiche. Pare che la sua fondazione sia da collegarsi a quella del monastero di S. Maria a Gazzo, eretto dai Benedettini proveniente da Padova, il cui primo vescovo e santo patrono è proprio S. Prosdocimo. La chiesa viene citata per la prima volta nell'860 allorché il vescovo di Verona Audone stilò un documento proprio "in ecclesia Sancti Prosdocimi". Qualche secolo più tardi la nostra è chiamata pieve e figura nella bolla di papa Eugenio III (Piae postulatio voluntatis) nella quale sono elencate le pievi e le chiese soggette all'autorità del vescovo di Verona Tebaldo II. La chiesa ordierna venne eretta sul finire del XV sec. Difficile stabilire se sia stata edificata sulle rovine dell'edificio di cui parlano le fonti o se invece esso, situato in un luogo diverso da quello attuale, sia andato distrutto o sia stato demolito. Incertezza vi è anche attorno allo status dell'edificio in epoca moderna. Il vescovo Giberti vi si riferisce definendolo in alcune occasioni come semplice cappella, in altre come chiesa parrocchiale. Certamente la chiesa venne consacrata nel 1553 dal vescovo Luigi Lippomano. Attualmente la chiesa è di proprietà della Parrocchia di Gazzo, dalla quale dipende anche pastoralmente. L'edificio si presenta con facciata a capanna rivolta a ponente. Torre campanaria molto semplice, adiacente al lato settentrionale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, con presbiterio quadrangolare rialzato di due gradini e concluso con abside semicircolare. I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, sono conclusi da una cornice sommitale che si raccorda alle modanature della struttura voltata; lungo il fianco meridionale dell’aula si colloca l’altare della Madonna in marmi policromi; al centro della parete absidale è collocato un trittico di fine Quattrocento rappresentante la "Madonna, S. Rocco e S. Prosdocimo" attribuito al pittore Nicolò Giolfino (1476-1555). L’aula è coperta da una volta a botte con unghie laterali; il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera; il vano absidale è coperto da una semicalotta sferica. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in pianelle di cotto.
Pianta
Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare a marcato sviluppo longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare, rialzato di due gradini, concluso con abside emergente a sviluppo semicircolare, il cui piano è rialzato di un ulteriore gradino. Lungo il fianco meridionale della navata si colloca l’altare della Madonna, ospitato in un ridotto sfondamento della parete; sul lato opposto si apre una cappellina a pianta quadrata (in cui è posizionato il fonte battesimale) corrispondente al livello inferiore della torre campanaria che si eleva in addossamento al fianco settentrionale della chiesa. In prossimità dell’ingresso, sullo stesso lato, un’apertura consente l’accesso all’antico battistero, definito da un corpo edilizio minore a pianta quadrata posto in affiancamento al corpo edilizio principale. Il fianco sinistro del presbiterio è posto in comunicazione con la sacrestia, che si inserisce in un complesso edilizio che insiste lungo l’intero lato meridionale della chiesa. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata, raggiungibile superando due gradini a partire dal sagrato antistante.
Facciata
Facciata a capanna, rivolta a ponente, con rivestimento ad intonaco. Al centro si apre il portale d'ingresso di forma rettangolare, sormontato da una lunetta, un tempo forse dipinta ad affresco, oggi vuota. Sopra il portale un finestra rettangolare illumina l'interno dell'edificio. All'interno del timpano un tempo era aperto un oculo, ora murato. Sul vertice sommitale degli spioventi e su quelli laterali sono collocati tre pinnacoli poggianti su tre alti pilastrini.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare e legati con malta di calce. Sono presenti tiranti metallici trasversali in corrispondenza dell’arco trionfale, della facciata e dell’archeggiatura intermedia lungo la navata. I paramenti esterni presentano lacerti di intonacatura fortemente degradata; i paramenti interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
L’aula è coperta da una volta a botte con unghie laterali suddivisa in due campate da un’archeggiatura trasversale. Il presbiterio è sovrastato da una volta a crociera; il vano absidale è coperto da una semicalotta sferica. Le strutture voltate sono realizzate in muratura di mattoni pieni di laterizio, intonacata e tinteggiata all’intradosso.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde, non direttamente ispezionabile, è costituita presumibilmente da una sistema di capriate lignee con orditura secondaria di tipo tradizionale; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula e del presbiterio è realizzata in piastrelle quadrate in cotto posate a corsi obliqui; lungo l’asse maggiore della navata, in prossimità del presbiterio, è inserita una lastra tombale rettangolare in pietra calcarea. Il vano absidale, rialzato con un gradino in breccia rosata, è pavimentato con quadrotte di laterizio.
Prospetti interni
L’interno della chiesa presenta un impianto spaziale a forte sviluppo longitudinale, cadenzato e rallentato nella visione prospettica verso il presbiterio da due archeggiature trasversali a tutto sesto (la prima a metà della navata, la seconda corrispondente all’arco trionfale). L’insieme è caratterizzato da una composizione architettonica e decorativa sobria ed equilibrata. I prospetti interni sono semplicemente intonacati e tinteggiati, conclusi da una cornice sommitale che si raccorda alle modanature della struttura voltata. Lungo il fianco meridionale dell’aula si colloca l’altare della Madonna in marmi policromi inserito in un’archeggiatura cieca; sul lato opposto un’apertura ad arco con ghiera in mattoni lasciati a vista introduce alla cappellina che ospita il fonte battesimale. Al centro della parete absidale è collocato un trittico di fine Quattrocento rappresentante la Madonna, S. Rocco e S. Prosdocimo attribuito al pittore Nicolò Giolfino. Alcuni brani della tessitura muraria sono lasciati a vista.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, con particolare riferimento al fianco settentrionale ed alla parete absidale (essendo il prospetto meridionale interamente addossato ad un volume edilizio), sono elegantemente ritmati da una teoria di lesene in mattoni poggianti su un alto basamento, e sulle quali si imposta una trabeazione a semplice modanature che si raccorda alla cornice sottogronda aggettante. I prospetti conservano lacerti di intonacatura fortemente degradata. Lungo il prospetto settentrionale un’antica apertura, ora tamponata, interrompe la zoccolatura inferiore; sullo stesso lato si addossa il volume edilizio del battistero e della torre campanaria; un’unica stretta monofora a tutto sesto si apre in corrispondenza del presbiterio.
Campanile
Torre campanaria adiacente al fianco settentrionale della chiesa. Pianta quadrata, fusto privo di elementi architettonici di rilievo, interamente edificato in mattoni di laterizio con rivestimento ad intonaco. Cella campanaria ad edicola caratterizzata da quattro grandi monofore a tutto sesto. Copertura a quattro falde in coppi poggiante su una cornice leggermente aggettante. Sul vertice sommitale campeggia un'esile croce in ferro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1987)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto il ricollocamento in posizione avanzata secondo le prescrizioni del Concilio Vaticano II della mensa con paliotto recuperati presumibilmente dall’antico altare maggiore pre-conciliare.
altare - aggiunta arredo (1987)
Altare in marmi policromi con paliotto scolpito e intarsiato, collocato in posizione avanzata sul piano del presbiterio e rivolto verso l’assemblea.
ambone - aggiunta arredo (1987)
Leggio mobile in legno intagliato su colonnine in marmo scolpito e intarsiato, provenienti dall’antico altare maggiore.
sede - aggiunta arredo (1987)
Sedili mobili in legno intagliato.
custodia dell'eucarestia - aggiunta arredo (1987)
Tabernacolo in marmo scolpito e intarsiato, collocato sulla parete absidale, realizzato con elementi dell’antico altare maggiore.
fonte battesimale - aggiunta arredo (1987)
Antico fonte battesimale in marmo rosso Verona scolpito, collocato nella cappellina lungo il fianco settentrionale della navata (locale a piano terra della torre campanaria), in precedenza posizionato nel battistero in prossimità dell’ingresso.
Contatta la diocesi