chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Amelia
Terni - Narni - Amelia
chiesa
concattedrale
S. Firmina
Parrocchia di Sant'Agostino vescovo e dottore
Facciata; Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (2001)
872 - 872(costruzione intero bene); XIII - XIII(ricostruzione intero bene); 1629 - 1629(incendio intero bene); 1640 - 1680(ricostruzione intero bene); 1887 - 1887(completamento facciata)
Concattedrale di Santa Firmina
Tipologia e qualificazione chiesa concattedrale
Denominazione Concattedrale di Santa Firmina <Amelia>
Altre denominazioni S. Firmina
Ambito culturale (ruolo)
maestranze umbre (costruzione)
Notizie Storiche

872  (costruzione intero bene)

La cattedrale dedicata alla martire S. Firmina venne eretta in cima al colle cittadino, il Sacrum Verticem nell'anno 872, sostituendo una precedente cattedrale dedicata a S. Lorenzo.

XIII  (ricostruzione intero bene)

La cattedrale venne pesantemente danneggiata durante l'occupazione della città da parte delle truppe di Federico II, per questo furono concesse indulgenze a chi aiutava nella ricostruzione della chiesa.

1629  (incendio intero bene)

il 19 dicembre 1629 l'antica cattedrale romanica viene devastata da un incendio che la distrusse quasi completamente.

1640 - 1680 (ricostruzione intero bene)

La cattedrale viene ricostruita quasi integralmente tra il 1640 ed il 1680, secondo un disegno basilicale in stile barocco.

1887  (completamento facciata)

La facciata della chiesa viene completata nel 1887 sotto la direzione dell'architetto perugino F. Antonini, mentre l'esecutore dei lavori fu Luigi Percossi di Amelia.
Descrizione

La Concattedrale di Santa Firmina sorge al vertice del colle su cui è stata costruita la città di Amelia. Il più importante edificio religioso cittadino è stato fondato nell'alto medioevo ma è stato continuamente oggetto di miglioramenti e trasformazioni. A seguito di un disastroso incendio è stato completamente ricostruito in stile barocco a partire dal 1629. La facciata poi venne completata solo agli inizi del XIX secolo con la monumentale decorazione in cotto dorato. Ha una pianta basilicale a navata unica con transetto e cupola, con numerose cappelle gentilizie. L'interno presenta una ricca decorazione pittorica e conserva numerose opere d'arte.
Facciata
La chiesa presenta una facciata monumentale suddivisa in tre parti, di cui la centrale più alta e sormontata da un timpano. La parte centrale è ornata lateralmente da una doppia coppia di lesene di ordine gigante corinzio, con un livello inferiore di lesene di ordine gigante ionico. Al centro si apre un portale ornato da un ricca mostra in pietra con modanatura e timpano triangolare. Al centro si apre una grande finestra semicircolare. La parte bassa della facciata è realizzata in travertino mentre quella superiore in cotto rosato.
Pianta
La chiesa presenta una pianta basilicale a navata unica, con transetto ed abside semicircolare. Lungo il perimetro sono presenti numerose cappelle di cui alcune con forme monumentali ed una forma ottagonale.
Struttura
La chiesa presenta una struttura continua in muratura realizzata con la tecnica a sacco. A contrastare la spinta delle volte sono alcuni contrafforti in muratura lungo il perimetro.
Coperture
La chiesa è coperta da un'ampia volta a botte lunettata in muratura, all'incrocio del transetto è coperta da una cupola su tamburo. I tetti sono a doppio spiovente con struttura in travi di legno e pianelle. Il manto di copertura è in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è stata realizzata in marmo con lastre bicrome a formare delle losanghe.
Elementi decorativi
L'interno custodisce importanti opere d'arte tra le quali: tele di F. Zuccari, G. F. Perini, Niccolò Pomarancio, una tavola a cuspide di scuola senese attribuita per lungo tempo a Duccio da Buoninsegna, successivamente ad un pittore locale, una tavoletta raffigurante la Madonna col Bambino attribuita ad Antoniazzo Romano. Notevole è la cappella del SS. Sacramento (sec. XVI) in forma ottagonale che conserva una interessante tavola attribuita a Taddeo Zuccari e i monumenti marmorei dei Vescovi Bartolomeo e Baldo Farrattini, quest'ultimo splendida opera d'arte dell'artista orvietano Ippolito Scalza. Le pareti sono state affrescate dal Luigi Fontana. Nella cattedrale sono inoltre presenti sculture di Agostino di Duccio, Ippolito Scalza e del Dosio. Da evidenziare inoltre il fonte battesimale in stile rinascimentale, con piccola statua in marmo di S. Giovanni Battista riferibile forse alla scuola del Donatello. Da ricordare che sotto l'altare si custodiscono i corpi dei Santi protettori di Amelia Santa Fermina e Sant'Olimpiade.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (2001)
L'altare monumentale è stato realizzato al centro dell'abside in epoca barocca, si presenta come un grosso blocco parallelepipedo con rivestimento in marmi policromi e conserva le reliquie di Santa Firmina e di Sant'Olimpiade. E' stato parzialmente modificato per adattarlo alla celebrazione secondo le direttive del concilio Vaticano II.
Contatta la diocesi