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Vimodrone
Milano
chiesa
parrocchiale
San Remigio
Parrocchia di San Remigio
Presbiterio; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; vetrate; Opere d'arte; Lapidi e iscrizioni
presbiterio - intervento strutturale (1986); presbiterio - intervento strutturale (2003)
1169 - 1288(preesistenze intero bene ); XVI - XVI(notizie storiche carattere generale); 1578 - 1578(erezione a parrocchia carattere generale); XVII - XVII(notizie storiche carattere generale); 1779 - 1779(costruzione intero bene); 1847 - 1847(sopralzo campanile); 1938 - 1941(ampliamento intero bene); 1986 - 1986(modifiche intero bene)
Chiesa di San Remigio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Remigio <Vimodrone>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1169 - 1288 (preesistenze intero bene )

Il documento storico che attesta con certezza l'esistenza di un edificio di culto dedicato a S. Remigio risale alla seconda metà del XII secolo: in una bolla di papa Alessandro III, datata 30 marzo 1169, tra le chiese sottoposte alla giurisdizione della basilica di S. Giovanni Battista di Monza figurava S. Remigio “in vico Modroni”, facente parte della pieve di S. Giuliano di Colonia (Cologno Monzese). Il legame di S. Remigio alla chiesa S. Giuliano durò per secoli. La chiesa di S. Remigio, che all'epoca doveva essere solo una cappella, venne poi citata nel XIII secolo dal Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero.

XVI  (notizie storiche carattere generale)

Dalla visita pastorale del 1567 si desume che all’epoca la chiesa era dotata di campanile, posto a lato della facciata, ma non era ancora soffittata e l’altare maggiore non era stato consacrato. Nel 1572 si recò in visita presso le tre chiese di Vimodrone (S. Remigio, S. Maria Vecchia e S. Maria Nova) S. Carlo Borromeo: la facciata di S. Remigio aveva una grande porta sormontata da una finestra; all’interno vi erano due altari, uno dedicato alla Madonna, l'altro a S. Caterina. Esternamente alla chiesa era ubicato il cimitero.

1578  (erezione a parrocchia carattere generale)

Già nel corso della visita del 1572, S. Carlo aveva verificato che ci fossero le condizioni per rendere autonoma la chiesa da S. Giuliano, come era desiderio della popolazione vimodronese, ponendo come condizione che la comunità si impegnasse al sostentamento del parroco e degli edifici parrocchiali. Sei anni più tardi S. Remigio fu eretta a parrocchia e aggregata alla pieve di Segrate, con decreto arcivescovile del febbraio 1578. Due mesi più tardi fu nominato il primo parroco di S. Remigio.

XVII  (notizie storiche carattere generale)

Dalle notizie storiche del XVII secolo, e in particolare dalla descrizione nel memoriale di don Piantanida del 1673, si desume che la chiesa era stata ampliata rispetto alle origini: era un edificio ad un’unica navata di dimensioni di circa 7 x 17 metri, con presbiterio quadrangolare e una cappella voltata dedicata all’Immacolata Concezione sul lato sinistro, probabilmente coincidente con l'antica struttura medievale. Il pavimento era in laterizio. Sulla sinistra affiancato alla facciata sorgeva il campanile costruito nel 1658; a lato del sagrato era ubicato il cimitero. L’intera area era circondata da fossi e da un fontanile, tanto da essere denominata “l’Isola”.

1779  (costruzione intero bene)

Nel 1753 il card. Pozzobonelli si recò in visita a S. Remigio rilevando il cattivo stato dell’edificio, tanto da proporne la ricostruzione. Vent’anni dopo il nuovo parroco, don Perlasca, prese atto del degrado anche strutturale in cui versava l’edificio e provvide a far demolire interamente la chiesa fino alle fondamenta, ad eccezione del campanile. Nel 1779 venne quindi, tra numerose difficoltà economiche, ricostruita la chiesa di S. Remigio che, rispetto alla preesistente, è di più grandi dimensioni sia nell’aula sia nel presbiterio.

1847  (sopralzo campanile)

Nel 1847 il campanile esistente venne sopraelevato, portandolo all'altezza attuale.

1938 - 1941 (ampliamento intero bene)

Nel 1938 iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa, eseguiti dall’arch. Giovanni Barboglio, con la realizzazione dei transetti laterali, configurando così l’impianto basilicale a croce latina. La parte terminale del presbiterio a pianta semicircolare venne mantenuta; l’area presbiterale venne rialzata di tre gradini e delimitata da balaustra. Nel 1941 la chiesa fu riconsacrata dal card. Schuster.

1986  (modifiche intero bene)

Nel 1986 si eseguirono diversi interventi sull’edificio: rifacimento del tetto e del pavimento con sottostante vespaio, realizzazione della bussola di ingresso, nuovo impianto di riscaldamento, adeguamento liturgico del presbiterio che ha previsto il rifacimento della gradinata e l’inserimento di un nuovo altare rivolto verso l’assemblea, mantenendo il preesistente altare tridentino, posto in posizione arretrata nell’abside.
Descrizione

La chiesa, correttamente orientata, sorge nel centro di Vimodrone, affacciandosi su piazza dell’Accoglienza (ex piazza Vittorio Veneto) pavimentata in blocchetti di porfido, la cui zona destinata al sagrato è delimitata da colonnine in marmo. La facciata, in stile lombardo, presenta nella parte alta dei tratti curvilinei dai toni barocchi ed è interamente intonacata. E’ costituita da un doppio ordine, il primo composto da quattro doppie lesene con basamento in granito di Baveno e capitelli dorici che sostengono un’importante trabeazione arricchita nelle campiture centrali da motivi floreali. Il secondo ordine tripartisce la facciata con particolari lesene rastremate verso il basso, terminando in sommità con un timpano curvo su cui svetta la croce in ferro. Le aperture sono collocate in mezzeria della facciata: nel primo ordine l’imponente portone di ingresso, nel secondo ordine un’ampia finestratura sormontata da lunetta decorata con il calice sacerdotale. Al di sopra del portone è stata lasciata a vista l’originaria finitura a graffito dell’intonaco che crea il disegno di un'edicola al cui centro vi è la scritta di saluto alla Croce (Crux Ave). Affiancato alla facciata, ad angolo con la via XI febbraio, svetta il campanile. L’esterno dell’edificio, interamente in mattoni a vista che lasciano leggere le differenti tessiture murarie tra il corpo edilizio settecentesco e le aggiunte successive, è caratterizzato da un’articolazione di volumi che riflette la disposizione interna dell’aula liturgica, del transetto e del presbiterio semicircolare. Dal portone, disimpegnato da bussola in legno e metallo, al di sopra della quale è posta la balconata dell’organo ottocentesco, si entra nell’aula liturgica. Vicino all’ingresso, sulla sinistra, è collocato il battistero in una nicchia semicircolare rivestita in mosaico dorato; al di sopra del fonte battesimale un affresco raffigurante il battesimo di Gesù. Questo affresco è l’unico rimasto visibile nella chiesa, mentre ancora alla fine degli anni ‘70 del ‘900 si descriveva la presenza di altri affreschi alle pareti e sulle volte; ora tutte le superfici sono tinteggiate nei toni dei beige. L’interno della chiesa è un impianto basilicale a croce latina ad un’unica navata, illuminata da finestrature con vetrate istoriate nell’ordine superiore e movimentata da due rientranze laterali terminanti con pilastri compositi che, assieme alle lesene che partizionano le pareti, sorreggono la trabeazione su cui si impostano gli archi delle coperture voltate a botte. Tutti questi elementi architettonici, che caratterizzano l’aula e il presbiterio settecenteschi, sono arricchiti da decorazioni: capitelli con festoni, superfici dipinte nei toni dei rossi ad imitazione del marmo. La decorazione si fa molto più semplice nei transetti laterali, aggiunti nel 1938, caratterizzati dall’alternanza di partizioni architettoniche definite in diversi toni di grigio. Le pareti di fondo dei transetti ospitano gli altari secondari, di cui quello di destra, dedicato alla Madonna, ospita nell’edicola soprastante una statua lignea della Vergine del Rosario che tiene in braccio Gesù Bambino. Il transetto sinistro è invece legato al tema della Crocefissione che ricorre sia nella vetrata sia nei quadri appesi alle pareti; nell’edicola sopra l'altare è conservato il Legno della Croce. Il presbiterio, che accoglie l’altare maggiore e il retrostante altare tridentino, è semicircolare e coperto da volta a spicchi nei quali si aprono lateralmente finestre unghiate. Nell’unghia centrale vi è un mosaico raffigurante il Cristo Pantocratore.
Presbiterio
L’altare maggiore è collocato in posizione avanzata al centro del presbiterio, sulla pavimentazione rialzata di tre gradini che definisce l’area presbiterale che si estende al di fuori dell’abside semicircolare. La mensa ha basamento e piano in marmo macchia vecchia color bruno-rossastro, così come la seduta della presidenza posizionata dietro all’altare. Ai lati della gradinata un gioco di volumi, rivestiti in marmo grigio chiaro di luna, accoglie sulla sinistra l’ambone posto in posizione rialzata; al di sotto, in posizione più discostata, è collocato il fonte battesimale con basamento ottagonale in chiaro di luna, alla cui base un pavimento ondulato a mosaico si raccorda, in un disegno unitario, con i volumi stessi. All’interno dell'abside semicircolare trova sede il pregiato altare tridentino in marmo grigio e macchia vecchia alternati al bianco delle cornici e cimase, riccamente decorato nella parte superiore dove trovano ubicazione i busti dei santi. Al centro dell’altare il tabernacolo sormontato dal crocefisso con raggiera dorata. Dietro al tabernacolo si innalza il ciborio a tempietto, costituito da colonne in marmo scuro con capitelli corinzi dorati, trabeazione e cupolino di coronamento decorato con festoni dorati, alla cui sommità è posta la statuetta del Redentore. Infine, nella parte terminale ad abside semicircolare trovano sede: il coro ligneo e, in posizione centrale, l’organo a canne.
Impianto strutturale
L'edificio è costituito da muratura continua in laterizio. Tutte le superfici esterne, ad eccezione della facciata, sono in mattoni a vista, mentre le superfici interne della chiesa sono intonacate e tinteggiate.
Coperture
La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria e che coincidono con i corpi dell’aula liturgica e delle sue sporgenze laterali, dei transetti e dell’abside semicircolare.
Campanile
Il campanile è ubicato sul lato settentrionale dell’edificio, a lato della facciata. Completamente realizzato ad intonaco, è suddiviso in sette ordini, di cui i primi cinque sono quadranti a sfondato, il quarto ospita l’orologio mentre il quinto è la cella campanaria delimitata alla base da una cornice aggettante. Al di sopra della cella campanaria, il tamburo a pianta ottagonale circolare con copertura terminale a spicchi su cui svetta la croce in metallo.
Pianta
Impianto basilicale a croce latina a navata unica, transetto e abside semicircolare. Sui lati della navata, due sporgenze rettangolari che movimentano i fianchi esterni della chiesa.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione dell'aula liturgica e del transetto in lastre di granito 40 x 40 cm posate in diagonale. Pavimento rialzato del presbiterio in marmo grigio chiaro di luna.
vetrate
Vetrate istoriate poste nell’ordine superiore delle pareti perimetrali, progettate dall’artista Alessandro Nastasio e realizzate dal maestro Sante Pizzol nel 1999-2000. Controfacciata: San Remigio vescovo che allarga le braccia a proteggere la chiesa di San Remigio. Navata, lato destro dall’ingresso: Battesimo di Clodoveo re dei Franchi battezzato da San Remigio; Gesù, in alto circondato dai discepoli e dalla folla e, in basso, quattro personaggi dell’Antico Testamento (Abramo, Mosè, Davide e Isaia). Navata, lato sinistro dall’ingresso: Resurrezione di un morto da parte di San Remigio; la Chiesa simboleggiata da due luoghi di culto (la basilica di San Pietro e il Duomo di Milano) e da quattro personaggi (card. Andrea Carlo Ferrari, papa Paolo VI, card. Schuster, santa Giuseppina Bakhita), al centro in basso il logos dell’anno giubilare 2000. Transetto destro: l’Annunciazione. Da notare la particolare raffigurazione verticale dell’Annunciazione, in cui l’Angelo Gabriele è rappresentato in alto e non a lato di Maria, come nell’iconografia classica. Transetto sinistro: Crocefissione (ai lati della Croce il discepolo Giovanni e Maria madre di Gesù, ai piedi Maria di Magdala). Presbiterio: a destra la Creazione, a sinistra Gesù che protende le mani verso l’umanità ammalata.
Opere d'arte
Transetto destro, dedicato al tema della Madonna: alle pareti sono appesi i quadri dell’Immacolata Concezione e dell’Assunta in cielo. Transetto sinistro, dedicato al tema della Crocefissione: alle pareti sono appesi i quadri di San Luigi Gonzaga in contemplazione del Crocefisso e di San Francesco che riceve le stigmate dal Crocefisso.
Lapidi e iscrizioni
Interno, guardando la controfacciata sulla sinistra: lapide a ricordo della consacrazione della chiesa nel 1941 da parte del card. Schuster. “S. REMIGII REM. PONTIF. AEDEM MILLE ET AMPLIUS POST ANNOS PRO FIDELIUM NUMERO AMPLIATAM METALLIS PICTURISQUE DECORAM HILDEPHONSUS CARD. ARCHIEPISC. V KAL. MAJI MCMXLI CONSECRAVIT” Interno, guardando la controfacciata sulla destra: lapide a ricordo dell’erezione a parrocchia nel 1578 e della riedificazione della chiesa nel 1779 “ECCLESIA, KAL. FEBRUARIIS MDLXXVIII A S. CAROLO FUNDATA, A. MDCCLXXIX DIRUTA AC DENUO AEDIFICATA, VIID. OCTOBRES MCMLXXVIII A PUBLICA DICIONE REDEMPTA, SUBSEQUENTIBUS ANNIS, AUCTORE D. STEPHANO VALTORTA CURIONE, OMNINO REFECTA EST. PRIDIE NON. OCTOBRES MCMXCI”
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1986)
Vengono demolite la balaustra e la gradinata esistente; al suo posto viene realizzata una gradinata più ampia sia lateralmente, sia frontalmente per accogliere la nuova mensa rivolta verso l’aula liturgica. L’altare tridentino, collocato in posizione arretrata nell’abside, viene mantenuto. In corrispondenza del pilastro destro, ad angolo con l'abside semicircolare, viene posizionato un sedile.
presbiterio - intervento strutturale (2003)
Vengono realizzati il nuovo altare (dedicazione card. Tettamanzi), la seduta della presidenza posizionata davanti all’altare tridentino e l'ambone posto davanti sulla sinistra. A lato della gradinata, sulla sinistra, viene collocato il fonte battesimale.
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