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adeguamento liturgico
Siziano
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Bartolomeo Ap.
Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo
Altare maggiore; Cicli affrescati; Impianto strutturale; Struttura
altare - aggiunta arredo (anni '80)
XV sec. - XV sec.(notizie relative alla antica parrocchiale preesistenze); 1573 - 1573(visita pastorale
parte I intero bene); 1573 - 1573(visita pastorale
parte II intero bene); 1573 - 1573(prescrizioni successive alla visita pastorale intero bene); 1584 - 1584(visita pastorale
parte I intero bene); 1584 - 1584(visita pastorale
II intero bene); 1584 - 1584(visita pastorale
III campanile); 1592 - 1592(visita pastorale intero bene); 1610 - 1610(allargamento dell'antica chiesa parrocchiale intero bene); 1744 - 1744(visita parrocchiale intero bene); 1900 - 1900(visita parrocchiale intero bene); XX sec. - XX sec.(descrizione dello stato di fatto intero bene); 1903 - 1903(visita pastorale intero bene); 1903 - 1903(descrizione condizioni di degrado intero bene); 1903 - 1903(primi interventi di consolidamento statico intero bene); 1904 - 1904(ispezione del Genio Civile intero bene); 1904 - 1904(nomina della commissione per l'erigenda chiesa intero bene); 1905 - 1906(demolizione campanile
apertura nuovo cantiere (I) intero bene
campanile); 1905 - 1906(demolizione campanile apertura nuovo cantiere (II) intero bene
campanile); 1905 - 1907(individuazione del terreno per nuova parrocchiale intero bene); 1906 - 1906(posa della prima pietra della nuova parrocchiale intero bene ); 1907 - 1907(completamento della nuova parrocchiale intero bene); 1908 - 1908(consacrazione della nuova chiesa intero bene); 1908 - 1908(visita pastorale intero bene); 1914 - 1914(visita pastorale intero bene); 1915 - 1955(funzioni liturgiche altare maggiore I altare maggiore
pulpito
balaustre); 1915 - 1955(funzioni liturgiche altare maggiore II altare maggiore
pulpito
balaustre); 1923 - 1923(consacrazione della cappella della Madonna cappella della Madonna); 1927 - 1927(completamento della facciata facciata); 1933 - 1933(consacrazione altare san Carlo altare di san Carlo); 2010 - 2010(risanamento manto di copertura); 2015 - 2015(consolidamento soffitto ligneo)
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Siziano>
Altre denominazioni S. Bartolomeo Ap.
Autore (ruolo)
Volonterio Enrico (affreschi della nuova parrocchiale)
Zanchetta, Ugo (progetto della facciata della nuova parrocchiale)
Primo Busnelli (parte decorativa della nuova parrocchiale)
Ambito culturale (ruolo)
architettura neoromanica (intero bene costruzione)
Notizie Storiche

XV sec.  (notizie relative alla antica parrocchiale preesistenze)

L'antica parrocchiale venne edificata entro il XV secolo, probabilmente costruita poco dopo la demolizione del castello di Siziano [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 128].

1573  (visita pastorale, parte I intero bene)

Nel 1573 il cardinale Carlo Borromeo visita l'antica parrocchiale di Siziano: "la Chiesa si presentava <>. l'altare era stato costruito sotto la volta, ma non era consacrato, anche se era lungo e largo secondo le prescrizioni, la pietra sacra invece era congrua. Sull'altare al posto delle immagini ornamenti lignei dipinti e dorati, in mezzo ai quali, sopra una base dipinta era chiuso un tabernacolo ligneo. Da questa parte dell'altare c'era una finestrella con una <> di tela, mentre a destra della volta c'era una finestrella [...]. Alla detta volta si saliva per mezzo di due gradini di pietra e la predella dell'altare era costituita da un gradino. La volta era dipinta, ma le pitture erano quasi tutte consumate [...] Il battistero era costituito da un vaso collocato nella parte meridionale, vicino alla porta maggiore dell'ingresso [...]" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 137].

1573  (visita pastorale, parte II intero bene)

Il Cardinale Borromeo riferisce nuovamente che "le pareti erano imbiancate e in alcune parti incrostate; c'erano due porte, la maggiore, sulla facciata, e un'altra vicino a questa porta dalla parte meridionale" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 137]. Le dimensioni della chiesa, tuttavia, non erano tali da contenere tutta la popolazione, perciò vennero date alcune prescrizioni sull'ampliamento della chiesa.

1573  (prescrizioni successive alla visita pastorale intero bene)

Il cardinale Borromeo diede alcune prescrizioni relative alla sistemazione della chiesa; innanzitutto si richiedeva di togliere il battistero dal muro e porlo su una colonna, circondato da un cancelletto. Si propose, inoltre, di costruire un grande ciborio e di rifare il sacrario nel battistero. Venne approntata la costruzione della cappella che accoglieva l'altare maggiore e due cappelle laterali o nicchie. Dovevano essere rifatti i pavimenti e le decorazioni. Nel campanile doveva essere posta una nuova campana e si doveva provvedere a disporre la chiesa di mobili e paramenti sacri [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pagg. 137-138].

1584  (visita pastorale, parte I intero bene)

Nel 1584 si procede con un'ulteriore ricognizione pastorale; non vi sono sostanziali modifiche rispetto alla visita precedente, dato che molte delle prescrizioni che erano state fatte per la parrocchiale sono ancora disattese. In particolare, si legge che "gli altari sono tre", tra cui l'altare maggiore che ha "il pavimento all'interno della cappella non [...] terminato ci sono cancelli di legno troppo aperti, non come richiedono le prescrizioni, manca il crocifisso" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pagg. 138-139].

1584  (visita pastorale, II intero bene)

nella visita pastorale si riporta che "la chiesa, da cinque anni circa è stata riparata e ampliata; ora è sufficientemente amplia, in grado di contenere il popolo, larga 21 cubiti, lunga 36; è coperta di tegole; è costituita da una sola navata; le pareti sono ancora rozze. Il pavimento non è stato ancora ultimato. Le finestre nella parte meridionale, sono quattro, di cui tre oblunghe, coperte solo di papiro, l'altra rotonda, vicino all'altare di S. Vittore; un'altra per tutto simile a questa è situata presso l'altare di S. Maria [...]; un'altra infine, anch'essa simile a questa rotonda, è situata sopra alla porta maggiore. Ci sono due porte delle quali la maggiore non è nel mezzo della facciata della chiesa, ma sul lato settentrionale. L'altra più piccola laterale anch'essa, è rivolta a mezzogiorno. Nel mezzo della parete meridionale, vi è un arco di cemento nel quale si era designato di costruire la cappella prominente dalla parete [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 139].

1584  (visita pastorale, III campanile)

Nella visita pastorale viene incluso anche il campanile, il quale "s'innalza nell'angolo, alla sinistra della porta maggiore. Si appoggia su una colonna di mattoni, in esso ci sono due campane, sarebbero da togliere" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 139].

1592  (visita pastorale intero bene)

Il Cardinale Gaspare Visconti di Milano fa visita all'antica parrocchiale di San Bartolomeo il 28 agosto 1592. Non vi sono delle indicazioni ulteriori se non la costruzione di una nuova cappella e la presenza del pavimento.

1610  (allargamento dell'antica chiesa parrocchiale intero bene)

Gli studi di Bertola e Cecchetto riportano come anno di ampliamento dell'intero edificio il 1610 [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 129].

1744  (visita parrocchiale intero bene)

Don Luigi Formica il 22 marzo 1744 annotava la presenza di tre altari minori (S.S. Rosario, S. Carlo, S. Giuseppe) e uno maggiore. Le pareti della chiesa presentavano tele dipinte con le storie di San Bartolomeo, di Sant'Antonio da Padova, di Sant'Eurosia Vergine e dei Martiri [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 143].

1900  (visita parrocchiale intero bene)

Don Giovanni Lazzari viene nominato parroco il 16 ottobre 1900; poco prima della sua nomina, verso i primi di ottobre, egli descrive il suo sopralluogo alla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo di Siziano: "trovai una Chiesa che metteva raccapriccio, non aveva sagoma di luogo sacro, mura sgretolate internamente e peggio ancora esternamente, una torre campanaria (con 3 meschine campane) tozza e cadente. Il soffitto della Chiesa (che era alta M. 6 dal pavimento). Le poche aperture che aveva erano volte in parte a ponente, in parte a mezzanotte era costruito di assi fradice e travetti, il tutto coperto da un gran telone decorato a cassettoni (...) tanto per nascondere lo stato orribile del soffitto. (...) Trovai pure la Chiesa sprovvista di arredi, di biancheria, di tante altre suppellettili inerenti al culto; la casa parrocchiale poi era la negazione di tal nome, addossata dal lato di mezzogiorno alla Chiesa, non viceversa [...]" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 5].

XX sec.  - XX sec. (descrizione dello stato di fatto intero bene)

In "Storia del mio paese" Castelli descrive brevemente lo stato della chiesa: "la detta Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, sorgeva fino all'inizio del presente secolo (il Novecento), fiancheggiante la strada provinciale ed era ad una sola nave, con soffitto in legno e con una facciata a due semplici spioventi. Nel 1906, venne demolita per vetustà e venne eretta una fabbrica ex novo, col fronte molto arretrato, formandosi così un vasto sagrato antistante, utile e decoroso" [CASTELLI, 1940, pag. 86].

1903  (visita pastorale intero bene)

Il 23 novembre 1903 il Card. Andrea Carlo Ferrari visita la chiesa di San Bartolomeo. Il futuro parroco della chiesa, Don lazzari, descrive così la visita effettuata dal Cardinale: [...] anch'egli la trovò in uno stato desolante non suscettibile di riparazione; nel discorso di chiusura della S. Visita, come già avevo fatto io molti mesi prima [...] lanciò al popolo il progetto di costruzione della nuova parrocchiale: ma rimase indifferente e scettico, credendola una cosa assurda, impossibile" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 64].

1903  (descrizione condizioni di degrado intero bene)

In occasione della Visita Pastorale, Don Lazzari descrive la casa parrocchiale: "dalla Casa alla Chiesa si accede passando o dal cortile o dai locali superiori della casa stessa. Casa e Chiesa sono unite in modo che l'una reca danno all'altra essendo addossate in guisa da recare gravi inconvenienti per mancanza di ventilazione; al quale inconveniente non si può rimediare se non coll'atterramento" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 66]. Nelle Osservazioni Generali il parroco descrive le condizioni disastrose della chiesa sottolineando i problemi alla copertura e alle "muraglie maestre". A preoccupare Don Lazzari è anche la dimensione della chiesa, secondo lui non sufficiente rispetto al numero di parrocchiani.

1903  (primi interventi di consolidamento statico intero bene)

Al termine della Visita Pastorale del 1903 Don lazzari confida al Card. Ferrari le sue preoccupazioni relative all'instabilità della chiesa e le sue ambizioni di ricostruzione; a questo proposito nel suo Liber Chronicus scrive: "fu in questa occasione che il parroco scrivente [...] mostrava la necessità o di un radicale consolidamento delle parti che pericolavano (archi con lesioni assai marcate, cornicione che si sfaldava con pericolo di danneggiare i fedeli sottostanti). il Cardinale consigliò lo scrivente a parlarne per prima all'autorità del Comune, che alcun tempo dopo mandò sul posto un ingegnere del Genio di Pavia [...] e ordinò subito il puntellamento dell'arcone dell'Altar Maggiore che presentava serio pericolo di sfasciamento, ed altri puntellamenti in diverse altre parti. Inoltre essendo stato visitato anche il campanile il castello campane ecc. ecc. fu proibito il suono a distesa delle campane" [BERTOLA, CECCHETTO,pagg. 70- 71].

1904  (ispezione del Genio Civile intero bene)

Nel maggio del 1904 l'ingegnere del Genio Civile di Pavia Mauri esamina l'edificio della vecchia parrocchiale. La relazione scritta venne redatta il 21 luglio 1904.

1904  (nomina della commissione per l'erigenda chiesa intero bene)

Al 20 novembre del 1904 risale un verbale di una seduta in cui si nomina la Commissione che si sarebbe occupata della valutazione della proposta di progetto della nuova parrocchiale ("Nomina della Commissione per l'erigenda Chiesa di Siziano"). [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 74]

1905 - 1906 (demolizione campanile, apertura nuovo cantiere (I) intero bene, campanile)

"I primi lavori erano già iniziati il 12 gennaio 1906, cioè tutti gli scavi delle fondamenta: quando annunciai al popolo che la costruzione della Chiesa era ormai sicura, e che doveva sorgere nel tratto del giardino retrostante alla Chiesa vecchia [...] come lavoro preparatorio, diedi facoltà a tutti di entrare nel mio giardino e a togliere le numerose piante da frutto piantate da me [...]. è da notarsi che siccome il campanile e il Coro della Chiesa, ed anche la cupoletta al di sopra dell'Altar maggiore, segnavano lesioni, l'architetto di comune accordo colla Commissione ne ordinò la demolizione, e questo avvenne nel settembre del 1905 [...]; venne dunque demolito il campanile [...], si scompose il bellissimo Altar maggiore in stile barocco, con tempietto, tutto in marmo, si tolse il balaustrato, i simulacri, gli armadi della sagrestia e penitenzeria [...]"[BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 79]

1905 - 1906 (demolizione campanile apertura nuovo cantiere (II) intero bene, campanile)

"demolito il campanile, si demolì la sagrestia, il coro, il sancta sanctorum, le cappelle della Madonna e di S. Carlo; si demolì un buon terzo della Chiesa, la si chiuse con un assito, si collocò un altare provvisorio per la celebrazione della Messa festiva; lungo la settimana tutte le funzioni si celebravano nella cappella di San Giuseppe, di proprietà De Vecchi, posta in un lato della Chiesa; qui fu collocato il S. S. Sacramento" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 79]

1905 - 1907 (individuazione del terreno per nuova parrocchiale intero bene)

Nell'archivio della Parrocchia sono presenti i documenti necessari per "l'individuazione del terreno per la nuova edificazione da effettuarsi in posizione più arretrata rispetto alla presenza della parrocchiale esistente"; "avvenne su indicazione di un progetto stilato dal geometra Leone Castelli. Si pensò di costruire la nuova Parrocchiale in un'area che però doveva essere venduta formalmente dal Beneficio alla Parrocchia e, a tale scopo, erano necessari vari permessi" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 76]. I documenti, contenenti anche i rilievi effettuati dal geom. Castelli, vennero inviati al subeconomo di Pavia dott. Dagna il giorno successivo. All'autorizzazione della Curia Vescovile si deve aggiungere anche l'autorizzazione d'acquisto del terreno, da inviare al Ministero di Grazia e Giustizia e dei Culti; l'autorizzazione di Roma avvenne il 7 novembre 1907 e un anno dopo venne resa effettiva anche la documentazione del sindaco [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 77].

1906  (posa della prima pietra della nuova parrocchiale intero bene )

L'11 febbraio 1906 viene posata la prima pietra della nuova parrocchiale, "eretta in posizione <>rispetto alla precedente" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 2]

1907  (completamento della nuova parrocchiale intero bene)

Nel 1907 "la Chiesa si poteva dire completata, mancavano però le decorazioni, gli affreschi, gli stucchi ecc. ai quali si provvide nel Settembre 1907 scegliendo la parte decorativa il profes. Primo Busnelli di Meda, per gli affreschi il prof. Enrico Volonterio veronese, residente a Milano, per gli stucchi una Ditta di Varese" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 83].

1908  (consacrazione della nuova chiesa intero bene)

La consacrazione della chiesa avvenne il 15 agosto 1908.

1908  (visita pastorale intero bene)

il 15 agosto 1908 viene fatta un'ulteriore visita pastorale dal Card. Ferrari che consacra la chiesa.

1914  (visita pastorale intero bene)

Il Card. Ferrari compie l'ultima visita pastorale il 13 novembre 1914.

1915 - 1955 (funzioni liturgiche altare maggiore I altare maggiore, pulpito, balaustre)

Nell'antica parrocchiale era presente un pulpito in legno che venne successivamente demolito. Venne ricostruito solo nel 1886. nella nuova Parrocchiale, il pulpito venne costruito in marmo bianco. La descrizione delle sistemazioni nell'altare maggiore vengono così descritte da don Lazzari: "in occasione delle Missioni svoltesi presso la Parrocchia nel gennaio 1915 trovando un po' mal comodo il pulpito in marmo perché lontano dall'uditorio, i Missionari vollero che mettasi in opera il pulpito in legno della vecchia Chiesa, collocato vicino alla Cappella di S. Carlo. Tolto di là, feci in giornata costruire 4 colonnette in legno con relativa scala e lo si dispose sul pilastro dal lato sinistro, e fu operazione ben fatta, perché me ne servii anch'io per quasi due anni, fin quando fu venduto [...]"[BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 105]. Nel 1948 venne fatto il nuovo preventivo di spesa per l'altare maggiore in marmo bianco, per l'esecuzione del pulpito e i lavori alla balaustra.

1915 - 1955 (funzioni liturgiche altare maggiore II altare maggiore, pulpito, balaustre)

Tra il 1951 e il 1952 il pulpito venne posto vicino alla prima colonna, a sinistra della navata centrale, vicino alla statua di San Giuseppe; vennero completati anche i lavori relativi all'altare maggiore. Il pulpito, tuttavia, venne rimosso nel 1955 quando subentrò nella parrocchia don Enrico Castiglioni.

1923  (consacrazione della cappella della Madonna cappella della Madonna)

Il 6 maggio 1923 viene consacrata la cappella della Madonna con Mons. Giovanni Rossi. la cappella venne nuovamente modificata negli anni '80 del '900, in occasione dell'ottantesimo anniversario della consacrazione.

1927  (completamento della facciata facciata)

Nel 1927 venne compiuta la facciata "di stile romanico modernizzato [...] su disegno dell'architetto Ugo Zanchetta di Milano" [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 112].

1933  (consacrazione altare san Carlo altare di san Carlo)

Sua Eminenza il Cardinale Schuster consacra l'altare di san Carlo il giorno 5 maggio 1933.

2010  (risanamento manto di copertura)

Manutenzione straordinaria della chiesa parrocchiale con il risanamento del manto di copertura.

2015  (consolidamento soffitto ligneo)

Consolidamento del soffitto ligneo a cassettoni.
Descrizione

La chiesa di San Bartolomeo Apostolo in Siziano presenta un impianto basilicale trinavato scandito da colonne granitiche e un transetto a terminazione absidale. L’intera aula è completamente intonacata e stuccata. Il soffitto cassettonato presenta gli affreschi eseguiti dal pittore Volonterio di Verona, mentre le restanti pitture di stile floreale sono da attribuirsi ad un’epoca posteriore. La chiesa presenta tre altari, il maggiore e quello pre-conciliare posizionati appena al di sotto della calotta absidale nella zona presbiteriale, gli altri posizionati al termine del transetto entro nicchie con calotte. La zona presbiteriale è racchiusa da due balaustre in marmo bianco. La facciata a salienti della chiesa è stata terminata nel primo trentennio del secolo scorso ad opera dell’architetto Zanchetta di Milano: nella fascia inferiore vi è un rivestimento lapideo, mentre la zona superiore è rivestita di mattoni a vista di fattura moderna. I contrafforti presentano, nella parte superiore, alcuni motivi decorativi floreali dipinti, richiamati anche all’interno delle lunette poste al di sopra degli ingressi della chiesa. Nella facciata è presente una trifora posta al di sopra del portale maggiore; l’ingresso della chiesa, orientato canonicamente, è costituito dal portale maggiore e due porte di ingresso laterali che conducono alle navate minori.
Altare maggiore
L’altare pre-conciliare, in marmo, si presenta come un trittico marmoreo in cui si aprono nicchie con figure dei santi su fondo oro, di cui la principale figura è San Bartolomeo; al di sopra del paliotto anteriore si posiziona il tabernacolo. L’altare maggiore post-conciliare, completo di arredi liturgici, è posto davanti all’altare pre-conciliare ed è un semplice altare a mensa sorretto da quattro colonne di marmo bianco e posto in posizione rialzata con tre gradini. Guardando alla sinistra provenendo dalla navata maggiore, è posizionato l’ambone con marmo bicromo, rosso e bianco.
Cicli affrescati
Il pittore Enrico Volonterio di Verona, residente a Milano, fu incaricato da don Lazzari di affrescare l’intera struttura ecclesiastica con una serie di episodi relativi alla vita di san Bartolomeo. Gli ultimi studi eseguiti in questo frangente sono riportati da Bertola e Cecchetto i quali hanno condotto una minuziosa ricerca presso l’Archivio Parrocchiale di Siziano, soprattutto per quanto concerne i lacunari della navata centrale. Il primo lacunare che è possibile scorgere appena varcata la soglia della parrocchiale <<è quello che si riferisce alla vocazione di San Bartolomeo; Volonterio scelse per rappresentare questo momento fondamentale della vita dell’Apostolo, descritto nel Vangelo di Giovanni, di raffigurare Bartolomeo e Gesù l’uno di fronte all’altro. Nella descrizione degli affreschi […] la scena viene così descritta: “I Quadro: Vocazione dell’Apostolo. Personaggi: Gesù Cristo, S. Bartolomeo con abito di dottore che riceve l’invito di Gesù Cristo perché si faccia suo apostolo – una sinagoga”>> [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 21]. San Bartolomeo è raffigurato come un uomo molto giovane, inginocchiato davanti alla figura divina di Gesù Cristo, senza alcun dettaglio paesaggistico o simbolico di fino. Il secondo lacunare viene così descritto: <> [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 22]. La figura del giovane San Bartolomeo reggente un crocifisso ligneo si staglia in un paesaggio sabbioso e circondato da palme. Proseguendo verso la navata si scorge il terzo lacunare: <<3 Quadro: S. Bartolomeo nell’Armena libera un indemoniato. Personaggi: S. Bartolomeo, il re Polimnio, la regina e la sua figlia indemoniata = la reggia>> [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 24]. L’evoluzione della figura di San Bartolomeo è rappresentata in questo terzo affresco dove il santo viene raffigurato in abiti vescovili mentre, con gesto solenne, libera dal demonio la figlia di Polimnio, agonizzante a terra. Il quarto lacunare è la prosecuzione di questo episodio con la conversione del re e della famiglia reale subito dopo l’esorcismo compiuto da San Bartolomeo: <<4 Quadro: Conversione alla fede di G. C. (Gesù Cristo) di tutta la famiglia del re Polimnio. Personaggi: S. Bartolomeo che predica alla corte del re = regina e figli che ascoltano le parole di S. Bartolomeo in ginocchio (sale della reggia)>> [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 24]. Rispetto a quanto descritto negli appunti parrocchiali, la scena si svolge non nella sala della reggia ma in un luogo aperto, presso un edificio. Al di sopra della cappella a destra della navata è presente il quinto affresco: <<5 Quadro Personaggi = S. Bartolomeo in abiti da vescovo = cinque o sei personaggi in ginocchio vestiti in dalmatie che ricevono l’ordine del sacerdozio (interno di una chiesa)>> [BERTOLA, CECCHETTO, 2012, pag. 25]. Al di sopra della cappella sinistra, invece, <> [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 27]. Il penultimo lacunare presenta il martirio di San Bartolomeo: <<7 Quadro: cassettone maggiore Martirio di S. Bartolomeo = Personaggi: S. Bartolomeo denudato e legato ad un palo, da un lato il carnefice con coltello che gli taglia la pelle di un braccio, dall’altro un secondo carnefice che gli toglie la pelle del petto = altri carnefici intorno che lo deridono (aperta campagna) con spettatori>> [BERTOLA, CECCHETTO, 2008, pag. 27]. L’ultimo lacunare è descritto molto brevemente negli appunti parrocchiali: <<8 Quadro: La gloria di S. Bartolomeo?>>. Oggi <<è possibile osservare come Volonterio
Impianto strutturale
La chiesa di san Bartolomeo in Siziano è caratterizzata da un impianto planivolumetrico trinvato e un’area absidale a terminazione piatta. Le uniche terminazioni sporgenti nella pianta dell’edificio sono le terminazioni absidali del transetto, che accolgono gli altari minori della chiesa. Il campanile è posto nell’innesto tra l’area presbiteriale e ha una pianta quadrangolare, di fattura moderna.
Struttura
La struttura interna della chiesa è completamente intonacata e stuccata. La parte esterna della chiesa, invece, è a mattoni a vista per quanto concerne tutti i prospetti; per la sola facciata, la struttura è divisa in due parti: la zona inferiore costituita da blocchi lapidei e la parte superiore costituita, invece, da mattoni a vista, in omogeneità con le restanti fronti.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '80)
Aggiunta di una pedana su due gradini avanzata rispetto alla linea presbiteriale segnata dalla balaustra; sulla pedana è posto un altare a mensa su colonnine in marmo.
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