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Milano
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Maria presso S. Satiro
Parrocchia di San Satiro
Struttura; Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1990-2000)
IX - IX(fondazione sacello di San Satiro); IX - XI(costruzione campanile); XV - XV(evento miracoloso e trasporto affresco devozionale); 1458 - 1483(restauro sacello di San Satiro); 1478 - 1482(costruzione chiesa di Santa Maria ); 1494 - 1499(completamento e decorazione chiesa di Santa Maria ); 1819 - 1819(restauro intero bene); 1871 - 1871(completamento facciata); 1990 - 2000(intervento strutturale presbiterio)
Chiesa di Santa Maria presso San Satiro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria presso San Satiro <Milano>
Altre denominazioni Chiesa di San Satiro
S. Maria presso S. Satiro
Autore (ruolo)
Bramante, Donato (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
Architettura paleocristiana (costruzione)
Notizie Storiche

IX  (fondazione sacello di San Satiro)

Le origini dell'articolato complesso risalgono al IX sec. quando l'arcivescovo Ansperto da Biassono, di nobile stirpe longobarda, fondò la chiesetta a pianta centrale, con sacello e torre campanaria, su un'area di sua proprietà. L'arcivescovo intitolò il luogo di culto alla memoria dei santi fratelli Satiro e Ambrogio e a S. Silvestro e riservò una cella per i monaci di S. Ambrogio in vantaggio dei quali fece testamento. Del complesso faceva parte uno xenodochio.

IX - XI (costruzione campanile)

Il campanile, prototipo di romanico lombardo assieme a quelli della basilica di Sant'Ambrogio, fu in parte rimaneggiato nel corso del XI sec., forse a seguito di un incendio del 1070.

XV  (evento miracoloso e trasporto affresco devozionale)

Nel 1209 la chiesa si affranca completamente da S. Ambrogio, divenendo chiesa parrocchiale con un suo parroco. Nel 1242 il luogo sacro diviene oggetto di grande devozione popolare a causa di un altarolo posto all'esterno con immagine della Vergine con figlio oggetto di un atto di ingiuria: il collo del Bambino, colpito da un disperato, cominciò a zampillare sangue. Fu così costituita la Confraternita della Vergine di S. Satiro, protagonista della storia della chiesa nei decenni successivi, che ebbe cura di trasferire l'affresco miracoloso all'interno della chiesa nel corso del XV sec.

1458 - 1483 (restauro sacello di San Satiro)

L'antico sacello di S. Satiro, caratterizzato dalla struttura cruciforme e da uno sviluppo esterno polilobato, fu interamente riqualificato nel secondo Quattrocento per essere stilisticamente armonizzato alla nuova costruzione con l'introduzione di un tiburietto ottagonale dall'alta lanterna, decorato alla lombarda e frutto probabilmente di un intervento da collocare tra il 1458 e il 1483 e attribuibile all'a opera di Bramante.

1478 - 1482 (costruzione chiesa di Santa Maria )

Nel 1478 la confraternita acquistò l'area fronteggiante l'ex xenodochio, poi hospitium Falconis di proprietà viscontea, già Taverna della Lupa, per ottenere lo spazio necessario per l'edificazione della nuova chiesa di S. Maria presso S. Satiro. La nuova chiesa, affidata a Donato Bramante, fu commissionata dalla famiglia ducale e dallo stesso Gian Galeazzo nel 1480, ossia durante il primo soggiorno del maestro a Milano. La prima rivoluzione che Bramante introdusse appena giunto sul cantiere fu la rotazione della pianta di 90° rispetto ai primi progetti, cioè con l'altare maggiore verso Via Falcone, per restituire gli spazi maggiori al pubblico in pellegrinaggio.

1494 - 1499 (completamento e decorazione chiesa di Santa Maria )

Il progetto pittorico unitario è frutto di un piano affidato al Borgognone, che intervenne direttamente e in più occasioni, specie nelle parti decorative e nelle figure di santi per le nicchie del transetto forse già nel 1494. Nel frattempo, Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino, autore dei medaglioni dipinti sui pennacchi della cupola, succedette al Bramante, partito per Roma nel 1499, nella guida del cantiere.

1819  (restauro intero bene)

L'intero bene, e in particolare l'interno, furono oggetto di una campagna di restauro stilistico a partire dal 1819 e sotto la direzione di Felice Pizzagalli.

1871  (completamento facciata)

Il disegno della facciata, già impostato dall'Amadeo nel 1486, rimase incompleta sino al 1871 quando fu innalzata l'attuale secondo il disegno dell'architetto Vandoni, allora capo della Fabbrica del Duomo.

1990 - 2000 (intervento strutturale presbiterio)

L'area presbiteriale fu riconfigurata in adeguamento ai nuovi canoni post-conciliari negli anni 1990-2000 con l'aggiunta di una mensa rivolta ai fedeli e di un leggio.
Descrizione

La chiesa di Santa Maria presso San Satiro presenta una pianta longitudinale a croce decussata dovuta a un cantiere di ricostruzione integrale avviato dal 1480. Il corpo principale è suddiviso in tre navate, maggiore quella centrale, minore le laterali. La navata centrale presenta le pareti laterali scandite da pilastri cruciformi privi di base e ornati con capitelli corinzi su cui è impostata la maestosa sequenza delle arcate a pieno centro che separano le navate, sovrastate da una fine cornice modanata; la copertura della nave principale è ritmata dalla successione delle volte a botte decorate a finti lacunari, mentre le navate laterali sono coperte a crociera. La chiesa culmina in un ampio transetto sul cui lato settentrionale risvoltano, girando ad angolo retto, le navatelle laterali. Sul lato opposto, che contiene il celebre finto coro prospettico, si alternano nicchie piatte e concave con motivi a conchiglia. Sopra l'incrocio tra navate e transetto si apre una solenne cupola emisferica impostata su pennacchi, decorata a lacunari in oro e azzurro e illuminata da una piccola lanterna. Nella testata nord del transetto si apre l'accesso al Sacello di San Satiro, su pianta centrale, origine del luogo sacro; a destra dell'ingresso principale, invece, si apre l'accesso alla cosiddetta 'Sacrestia del Bramante', pure ambiente a pianta centrale.
Struttura
Edificio retto da murature continue composte a laterizi legati da giunti di malta.
Impianto strutturale
Edificio retto da murature continue d'ambito a sezione normalizzata con il ricorso a elementi puntuali d'appoggio, ossia pilastri posti a divisione delle navate e a reggere un articolato complesso di volte.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1990-2000)
L'area presbiteriale fu riconfigurata in adeguamento ai nuovi canoni post-conciliari negli anni 1990-2000 con l'aggiunta di una mensa rivolta ai fedeli e di un leggio.
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