chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Milano
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Francesco d'Assisi al Fopponino
Parrocchia di San Francesco d'Assisi al Fopponino
Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1964)
1961 - 1964(costruzione intera chiesa); 1975 - 1975(pala d'altare parete absidale); 1979 - 1984(quadri alle pareti interno); 2017 - 2018(corpi illuminanti interno)
Chiesa di San Francesco d'Assisi al Fopponino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Francesco d'Assisi al Fopponino <Milano>
Altre denominazioni S. Francesco d'Assisi al Fopponino
Autore (ruolo)
Ponti, Giò (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche

1961 - 1964 (costruzione intera chiesa)

La chiese viene eretta tra il 1961 ed il 1964 su progetto dell'architetto Gio Ponti.

1975  (pala d'altare parete absidale)

La Pala venne realizzata dal pittore Francesco Tabusso (Sesto s Giovanni 1930 - Torino 2012) sul tema del Cantico delle Creature.

1979 - 1984 (quadri alle pareti interno)

Otto trittici sul tema della Preghiera semplice di san Francesco, realizzati da Francesco Tabusso. Olio su tavola cm 290 x 395. Estensione di mq 96.

2017 - 2018 (corpi illuminanti interno)

Tra il 2017 ed il 2018 sono stati restaurati i corpi illuminanti della navata centrale e sostituiti i neon originari con strisce a led.
Descrizione

L'edificio presenta orientamento est/ovest e sorge su una porzione dell’area occupata fino al 1895 dal Fopponino di Porta Vercellina, il cimitero approntato a partire dal 1576 durante la peste di San Carlo. Il progetto della chiesa venne commissionato nell’ambito del programma “Ventidue chiese per ventidue concili” promosso dall’arcivescovo Montini: inizialmente affidato a Giovanni Muzio, venne poi commissionato a Gio Ponti. L’architetto milanese concepisce lo spazio compreso tra la facciata e i due edifici parrocchiali adiacenti -anch’essi opera di Ponti- come scenografia di un palcoscenico esaltata dalla profondità del sagrato grazie all’arretramento del corpo di fabbrica. Il prospetto principale è caratterizzato dalla sottile facciata staccata dal volume vero e proprio, le cui forature esagonali -tema caro a Ponti- inquadrano le tre finestrature centrali, completate negli anni ’70 dalle vetrate di Cristoforo De Amicis; lateralmente altre quattro aperture per ciascun lato sono solo passaggio di aria e luce, permettono di inquadrare le porzioni di cielo retrostante ed accentuano il carattere bidimensionale della facciata che piega poi verso l’osservatore a rivestire i volumi attigui. I tre portali sono separati da setti che sostengono la pensilina a disegnare le estremità superiori di tre esagoni accostati, mentre tutti e tre i prospetti che affacciano sul sagrato sono rivestiti -altro motivo ricorrente in Ponti- in piastrelle di ceramica in rilievo che conferiscono il caratteristico riverbero. Sul fianco sud, in corrispondenza del passaggio che collega la chiesa con la precedente parrocchiale dei Santi Giovanni e Carlo al Fopponino, è presente un accesso laterale caratterizzato da un portale incorniciato da una quinta tridimensionale dal profilo a diamante. La figura dell’esagono, sebbene allungato, è ripresa nella configurazione dell’impianto planimetrico a tre navate: quella centrale, di altezza notevole, è scandita dai portali caratterizzati da pilastri rastremati e da travi la cui sezione rimanda ancora alla costante del disegno diamantino. La stessa figura è anche alla base del disegno delle due cappelle laterali, dotate di schermi richiudibili, e di cui quella sul lato destro ospita il fonte battesimale. Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto all’aula, è accessibile da una rampa centrale e due laterali e posizionato al centro, lasciando libere le navate laterali: sulla parete di fondo, la grande pala absidale opera di Francesco Tabusso “Il Cantico delle Creauture”. Il medesimo artista ha successivamente realizzato gli otto trittici che lungo il perimetro della chiesa illustrano la vita di San Francesco e che costituiscono l’unica forma di apparato decorativo presente. Ponti ha concepito il progetto per San Francesco come “opera totale”, disegnando anche gli arredi, le suppellettili sacre, le vesti liturgiche, sovrintendendo alla definizione degli apparati artistici e realizzando personalmente la via Crucis in ferro battuto.
Impianto strutturale
La struttura in cemento armato è costituita da pilastri e travi gettate in opera: i portali che sostengono la navata centrale presentano pilastri rastremati e travi a sezione variabile, così come quelle in corrispondenza delle navate laterali. La copertura della porzione centrale in cemento armato gettato in opera è a due falde, mentre quella della zona perimetrale è piana.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1964)
Chiesa post conciliare realizzata in maniera rispondente alle indicazioni del Concilio Vaticano secondo
Contatta la diocesi