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Melegnano
Milano
chiesa
parrocchiale
Natività di S. Giovanni Battista
Parrocchia Nativita' di San Giovanni Battista
Impianto strutturale; Coperture
mensa - aggiunta arredo (1970)
IV - IV(preesistenze carattere generale); 1398 - 1398(preesistenze intero bene); 1435 - 1500(restauro intero bene); 1482 - 1482(restauro campanile); 1506 - 1506(dedicazione intero bene); XVII - XVII(rifacimento intero bene); 1851 - 1851(restauro intero bene); 1913 - 1913(restauro intero bene); 1930 - 1933(demolizione intorno); 1982 - 1982(restauro interno); 1991 - 1991(rifacimento coperture); 2009 - 2010(restauro intero bene)
Chiesa della Natività di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Natività di San Giovanni Battista <Melegnano>
Altre denominazioni Natività di S. Giovanni Battista
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

IV  - IV (preesistenze carattere generale)

Sull’origine della chiesa parrocchiale, due sono le ipotesi ritenute più attendibili: quella che lega la sua edificazione alla presenza nella Diocesi di Milano di San Giulio Prete, ricordato nella liturgia ambrosiana come il costruttore di 100 chiese; la tradizione tramanda che la chiesa di San Giovanni sia proprio una di queste cento chiese, costruita verso l’anno 390; non vi è però un fondamento storico che possa avvalorare questa prima tesi. La seconda ipotesi fa coincidere la costruzione della chiesa con il periodo di grande diffusione del cristianesimo, soprattutto nelle piccole località, in seguito all’editto emanato da Teodosio nel 392 (Editto di Costantinopoli), con cui venne vietato il culto pagano.

1398  (preesistenze intero bene)

Solo nel 1398, in un elenco riferito alla situazione del clero milanese, quando viene descritta la pieve di San Giuliano, parrocchia che aveva un prevosto e sette preti, vengono citate le chiese dipendenti da questa, tra le quali ritroviamo la chiesa di San Giovanni di Melegnano. Questa è la prima chiara testimonianza della dedicazione della chiesa di Melegnano a San Giovanni Battista.

1435 - 1500 (restauro intero bene)

Nel 1418 Papa Martino V, a Milano per la consacrazione dell’altare del Duomo, concesse alla chiesa di Melegnano una indulgenza straordinaria, accompagnata da offerte e da materiale edilizio per affrontare grossi lavori di restauro. Proprio grazie a questa concessione i lavori di ristrutturazione della chiesa di San Giovanni ebbero inizio nel 1435 e si protrassero fino al 1500.

1482  (restauro campanile)

Nel 1482 si provvide al rifacimento del campanile, la cui esistenza era documentata già nel 1416.

1506  (dedicazione intero bene)

La chiesa viene consacrata il 21 giugno 1506 e dedicata alla Natività di San Giovanni Battista.

XVII  (rifacimento intero bene)

Al 1600 risale una seconda fase di interventi realizzati sulla chiesa di San Giovanni. Le trasformazioni più incisive vennero attuate all'interno dell’edificio: le colonne originarie in cotto vennero trasformate in pilastri; a causa di alcuni inconvenienti statici che interessarono la struttura dell’edificio vennero introdotte lesene scanalate e cornici orizzontali continue, in questo modo, però, venne cancellata la particolare suddivisione ritmica delle campate (ora suggerita unicamente dagli archi trasversali). L’intervento venne completato dalla realizzazione di un nuovo apparato decorativo - ornamentale, introducendo stucchi, dorature e pitture ad affresco; venne rifatta, infine, la pavimentazione.

1851  (restauro intero bene)

Nel 1851 i lavori di restauro ebbero inizio, vennero affidati al capomastro Antonio Cordoni, mentre gli affreschi vennero curati dal pittore Gaetano Barabino insieme ad Angelo Colla. Per quanto riguarda le superfici interne, queste vennero ripulite dal cornicione in giù, vennero rinfrescate e rimesse in ordine nei fregi e nelle dorature; attorno ai pilastri vennero messi alti zoccoli in legno e vennero sostituiti molti mobili tarlati o cadenti. Parimenti si intervenne anche sull’esterno, chiudendo la bifora in alto al timpano, mentre se ne aprirono due sopra le finestre già esistenti in corrispondenza dei due ingressi laterali; infine, da metà facciata fino a terra furono dipinte fasce a tinta bianca e nera in senso orizzontale

1913  (restauro intero bene)

Nel 1913 l’architetto della Soprintendenza Emilio Gusalli, dopo un accurato sopralluogo effettuato sulla chiesa di San Giovanni per tentare di trovare una soluzione al problema dell’umidità che già allora interessava in generale tutto l’edificio, predispose un progetto per il recupero dell’aspetto originario dell’edificio: i lavori furono condotti sotto la guida dello stesso Gusalli.

1930 - 1933 (demolizione intorno)

Tra il 1930 e il 1933, si provvide all’isolamento della chiesa: vennero demoliti gli edifici addossati sulla destra e alla Cappella Viscontea (così detta), mentre lato sinistro vennero demolite le abitazioni del coadiutore e del prevosto.

1982  (restauro interno)

Nel 1982 si rese necessario un ulteriore intervento di restauro pittorico/decorativo sulle superfici interne della chiesa; il restauro venne seguito da Massimo Maria Peron, sotto la supervisione della Scuola d’arte Beato Angelico. Durante l’intervento, in una nicchia sulla parete sinistra della chiesa venne scoperto un antico affresco (probabilmente del XV secolo) raffigurante Sant’Ambrogio.

1991  (rifacimento coperture)

Nel 1991 la ditta Platter di Bolzano si occupò del rifacimento totale del tetto della chiesa prepositurale, della canonica e dell’abitazione del sagrestano.

2009 - 2010 (restauro intero bene)

Realizzazione di manto di copertura in coppi, su manto sottocoppo; ripristino e trattamento di tutta l’orditura primaria e secondaria; realizzazione del sistema di linee vita; revisione e razionalizzazione del sistema di allontanamento delle acque meteoriche; installazione di sistema elettrostatico per la dissuasione dei volatili. Restauro conservativo delle superfici in mattoni e intonacate; ripristino dei modellati (modanature in cotto) mancanti o danneggiati. Pulitura e risanamento di tutti i serramenti dell’edificio. Il lavoro è stato eseguito su progetto e direzione lavori dell'arch. Arricobene.
Descrizione

Esternamente la chiesa della Natività di San Giovanni Battista, si presenta con una facciata monocuspidata, caratterizzata da un alto timpano in cui è aperta una bifora. Due lesene dividono la facciata in tre ordini verticali, preannunciando la suddivisione interna in tre navate; caratterizzano i due ordini laterali le monofore a sesto acuto con strombatura, realizzate eliminando le porte di accesso laterali e le bifore originarie. Alle due paraste alle estremità della facciata, infine, venne data una funzione puramente strutturale, di sostegno all’edificio, avendo demolito le abitazioni ad esso addossate. I pinnacoli che si innalzano dalla cornice del tetto, sono reminescenza dello stile gotico che un tempo identificava la chiesa parrocchiale. Sulla facciata, risultato di molteplici interventi succedutisi nel tempo, si leggono chiaramente alcune sproporzioni tra le parti: il portale, il rosone e la bifora non sono al centro dello spazio delimitato dalle due lesene; lo stesso fenomeno si può verificare sulle due porzioni laterali. Internamente la chiesa a pianta basilicale è lunga 40 metri e larga 18. Il disegno della facciata, come detto in precedenza, preannuncia la suddivisione interna in tre navate. Quella centrale, suddivisa in quattro campate, è illuminata da quattro finestre, disposte due per lato; l’ultima campata risulta di forma quadrata, dal momento che vi si imposta il tiburio. Le navate laterali sono suddivise in sei campate più la settima, che chiude la navata e assolve la funzione di cappella. Oggi la chiesa si presenta come risultato della revisione seicentesca dell’apparato decorativo, fortemente improntato sullo stile Barocco. Cinque sono le cappelle che arricchiscono la struttura dell’edificio, delle quali tre sicuramente esistenti in periodo gotico e due (che si aprono al centro delle navate laterali) realizzate tra Cinquecento e Seicento.
Impianto strutturale
Murature portanti in mattoni. Esternamente lasciati a vista, internamente le superfici sono intonacate.
Coperture
Manto di copertura in coppi.
Adeguamento liturgico

mensa - aggiunta arredo (1970)
Mensa ed ambone, entrambi amovibili, realizzati in legno.
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