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Cremeno
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Giorgio M.
Parrocchia di San Giorgio Martire
Impianto strutturale
altare - intervento strutturale (1968)
1342 - 1342(costruzione intero bene); 1586 - 1586(rifacimento campanile); 1657 - 1746(ristrutturazione intero bene); 1792 - 1793(realizzazione altare); 1897 - 1897(ampliamento abside); 1900 - 1901(apparato decorativo intero bene); 1950 - 1950(ristrutturazione cappella sinistra); 1990 - 1991(restauro intero bene); 1992 - 1992(restauro intero bene); 1993 - 1993(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire <Cremeno>
Altre denominazioni S. Giorgio M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1342  (costruzione intero bene)

La chiesa è documentata come parrocchiale a partire dal 1342.

1586  (rifacimento campanile)

Il campanile, l' elemento più antico, fu sopralzato e furono rifuse le campane.

1657 - 1746 (ristrutturazione intero bene)

Lo sviluppo interno, come la facciata, risalgono alla lunga ristrutturazione che interessò la chiesa tra il 1657 ed il 1746 che stravolse l'aspetto precedente e si concluse con la consacrazione celebrata dal card. Giuseppe Pozzobonelli il 25 giugno 1746.

1792 - 1793 (realizzazione altare)

L'altare maggiore fu realizzato da Giovanni Antonio Albinola di Viggiù su disegno dell'arch. Giuseppe Vanni di Milano.

1897  (ampliamento abside)

L'abside semicircolare costituisce un ampliamento operato nel 1897 dall'arch. don Enrico Locatelli di quello precedente quadrangolare.

1900 - 1901 (apparato decorativo intero bene)

L'intero apparato decorativo della navata e del presbiterio è opera di Luigi Tagliaferri.

1950  (ristrutturazione cappella sinistra)

Nel 1950 furono iniziati i lavori per convertire la prima cappella di sinistra, in origine dedicata a S. Antonio da Padova, in battistero con la posa del pavimento e del fonte.

1990 - 1991 (restauro intero bene)

Vennero restaurati il tetto e le facciate esterne.

1992  (restauro intero bene)

Vennero restaurate tutte le parti lapidee.

1993  (restauro intero bene)

Vennero restaurate tutte le superfici interne.
Descrizione

La facciata è dominata da un vasto porticato a due ordini di profondità, aperto a tre fornici sul fronte e retto da otto pilastri a lesene. Un'ampia scalinata composta da sedici gradini occupa la parte centrale dell'atrio, mentre quelle laterali ospitano, al piano strada, due ossari e al piano della chiesa balconate chiuse da balaustre in pietra. Ai lati del portale settecentesco in pietra scolpita con frontone spezzato si trovano due nicchie che accolgono le statue dei SS. Pietro e Paolo. Quattro lesene proseguono superiormente ad inquadrare i finestroni e a reggere il frontone a timpano. L'interno presenta un'unica navata, coperta da volta a botte con unghie, articolata in quattro campate e con quattro cappelle laterali. In controfacciata troviamo una bussola in legno e la soprastante cantoria lignea, che ospita l'organo. La prima cappella a sinistra ospita il fonte battesimale, mentre la successiva è dedicata alla Madonna del Rosario e ha il suo fulcro nell'altare in marmo realizzato a cavallo tra Sei e Settecento dai fratelli Gaggini. Nell'altare dei SS. Carlo, Caterina da Alessandria e Mauro, il secondo da destra, si conserva una pala ad olio su tela seicentesca raffigurante la Madonna del Suffragio. L'opera maggiormente nota custodita nella chiesa è sicuramente il grande polittico cinquecentesco ospitato nella prima cappella destra. Composto da nove riquadri ebbe varie attribuzioni fino al 1988 quando furono ritrovati i documenti che ne attestavano la commissione al De Magistris e al suo allievo Ambrogio Arcimboldo nel 1534.
Impianto strutturale
Muratura portante in pietrame intonacato.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1968)
L'altare fu collocato dopo il Concilio e consacrato il 9 luglio 1968 da mons. luigi Oldani.
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