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Comabbio
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Giacomo Ap.
Parrocchia di San Giacomo Apostolo
Struttura; Campanile
altare - aggiunta arredo (1980 circa)
XI - XI(costruzione intero bene); 1606 - 1606(costruzione cappella laterale); XVIII - XVIII(completamento e decorazione interno ); XVIII - XVIII(completamento facciata); XIX - XIX(ricostruzione altare maggiore); 2001 - 2001(restauro conservativo facciate); 2006 - 2008(restauro conservativo interno)
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giacomo Apostolo <Comabbio>
Altre denominazioni S. Giacomo Ap.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione e decorazione)
Notizie Storiche

XI  (costruzione intero bene)

La chiesa è frutto di un radicale rifacimento di un edificio sacro che sorgeva attorno al Mille sul colle ‘del Motto’ di Comabbio, a dominio del lago omonimo. Col tempo, la chiesa fu affiancata da un altro luogo di culto, dedicato a S. Giacomo. Il primo edificio era sorto probabilmente come cappella legata a un insediamento fortificato che cingeva il colle; la seconda chiesa sarebbe stata il frutto di una precoce affermazione comunale del borgo, insediata contestualmente all’indebolimento delle funzioni militari sul colle. Pertanto, è probabile che il doppio insediamento sacro, tutt’ora evidente sul ‘Motto’ di Comabbio e rilevato nel ‘Liber Notitiae Sanctorum Mediolani’ (inizi del XIV sec.), sia da riferire a fasi diacroniche: al XI sec. (o un secolo avanti, per Frascotti) per la chiesa castellana (il campanile è stato recentemente datato all’XI sec. da Schiavi e da Segagni Malacart); al XIII sec. nel caso della seconda chiesa, elevata a sede parrocchiale nel XVI sec.

1606  (costruzione cappella laterale)

Il destino delle due chiese nei secoli seguenti è alterno: S. Giacomo, elevata a parrocchiale dal 1550 circa, fu distrutta dal 1606 circa per essere ricostruita come sussidiaria e sotto il titolo di B.V. del rosario; S. Maria ebbe in sorte di divenire sede parrocchiale e di assorbire il titolo di S. Giacomo della prima chiesa nell’ambito di una riorganizzazione generale dei luoghi di culto di Comabbio promossa non senza l’apporto attivo delle confraternite laicali. La data del 1606 sembra indicare il discrimine tra i destini delle due chiese. In quell’anno, infatti, fu fondata in S. Maria la cappellania della Concezione della B.V. Maria e si diede mano alla costruzione della cappella dell’Immacolata, ancora oggi l’unica laterale della chiesa divenuta, da allora, sede parrocchiale definitiva. Nel 1607, invece, fu fondata al Confraternita del rosario nella chiesa già di S. Giacomo, segnando l’avvio della ricostruzione di quell’edificio sacro in funzione di santuario mariano.

XVIII  (completamento e decorazione interno )

La ricostruzione della chiesa nelle forme attuali non è riferibile che ipoteticamente a una fase precedente il 1606, per la creazione della cappella dell'Immacolata a partire da quell'anno. L’ambiente interno fu riccamente decorato attorno ai primi decenni del XVII sec., come dimostrano gli stucchi che ornano la volta del presbiterio (questi con qualche rimando all'esempio di S. Caterina del Sasso, 1612 circa) e la medesima cappella e i capitelli ionici delle lesene ai lati dell’aula unica, da collocare attorno al 1630-1640 e scolpiti con buona tecnica nella pietra. Il completamento definitivo fu suggellato dalla posa di due paliotti policromi, sull'altare maggiore e su quello laterale, entrambi datati 1739 e firmati da Giovanni Battista Rapa.

XVIII  (completamento facciata)

Sembra di poter concludere che la fase di completamento settecentesca abbia coinvolto anche la facciata; lo si deduce dall'introduzione del timpano 'spezzato' sul portale (seppur motivo di adozione diffuso nei secoli precedenti), dall’arco depresso che corona il finestrone centrale, dal profilo alto e acuminato dei cornicioni di coronamento e dal loro impiego anche in funzione di pulvini per i salienti laterali. È probabile, peraltro, che si trattasse di un arricchimento di uno schema a capanna già impostato durante i secoli precedenti, come dimostra la lapide centrale (sopra il finestrone) che reca la nuova dedicazione assunta dalla chiesa nei primissimi anni del XVII sec. Questa lapide, va precisato, pone il luogo sotto la protezione di S. Giacomo maggiore; ma, in origine, il titolo diffuso a Comabbio doveva essere quello di “sancti iacobi alfei” (‘Liber Notitiae’, XIV sec., 315 D).

XIX  (ricostruzione altare maggiore)

Attorno alla metà del XIX sec. fu riformato l’altare maggiore, in marmi policromi e secondo i modelli tardo neoclassici, diffusi in ambito ambrosiano sulla scorta dell’imitazione dei prototipi messi a punto dai principali architetti attivi a Milano nei primi decenni di quel secolo.

2001  (restauro conservativo facciate)

Nel 2001 le facciate della chiesa parrocchiale di S. Giacomo a Comabbio sono state interessate da opere di restauro conservativo.

2006 - 2008 (restauro conservativo interno)

Tra 2006 e 2008, a seguito dei lavori condotti all’esterno, fu avviata una campagna di restauro conservativo dell’ambiente interno della chiesa che, originariamente, doveva essere limitata al consolidamento dell’intonaco delle volte, interessato da evidenti distacchi. I lavori, invece, furono estesi a buona parte delle decorazioni, alla trave lignea di gloria (2006) e alla cappella dell’Immacolata (2008).
Descrizione

La chiesa parrocchiale di S. Giacomo sorge sul colle ‘del Motto’, a dominio del lago di Comabbio e di un vasto panorama che abbraccia il basso Varesotto, la Brianza e le pendici innevate che sovrastano il lago di Como. L'edificio fu costruito al centro di un complesso castellano di incerta fondazione e, delle fasi più antiche, conserva il campanile con fusto a canna liscia, datato dagli studi al XI sec. La chiesa, in origine, era probabilmente sorta come cappella a servizio del fortilizio ed era dedicata a S. Maria; alcuni studiosi (Frascotti) ipotizzano che lo stesso campanile coincida con una delle torri di cinta. Col tempo, almeno dal 1606, divenne parrocchiale, assorbendo il titolo di S. Giacomo da una seconda chiesa che ancora sorge sul colle, riformata nel titolo (B.V. del rosario) e nelle forme dopo una radicale ricostruzione seicentesca. Anche la chiesa parrocchiale è frutto di una ricostruzione operata nei secoli, forse completata entro il 1606, quando vi fu creata la cappella laterale dell’Immacolata. Si presenta con una facciata coronata di timpano, in parte riformata nel XVIII sec. Questa prelude all’ambiente interno che si articola in una navata unica, scandita in tre campate da archi trasversi a pieno centro sorretti da lesene ioniche dal capitello scolpito nella pietra. Il presbiterio s’innesta nel corpo della chiesa senza alcun risalto, né planimetrico, né in alzato, creando un unico ambiente indistinto. La gerarchia tra i diversi settori dell’edificio sacro è affidata al ricco apparato decorativo: una bella trave di gloria, scolpita nel legno, dipinta e dorata, introduce al presbiterio la cui volta a crociera presenta una ricca incrostazione di decorazioni di stucco, risalente ai primi anni del XVII sec. La chiesa è orientata.
Struttura
Murature d'ambito in pietra legata da giunti di malta. Tutte le pareti esterne sono intonacate.
Campanile
Il campanile si eleva sul fianco settentrionale; il fusto risale al X sec.; la cella è frutto di una soprelevazione messa in opera attorno alla metà del XIX sec.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980 circa)
Attorno al 1980 l'area presbiteriale fu adeguata aggiungendo al centro una nuova mensa creata rimontando al centro un settore di un paliotto in scagliola policroma. L'intervento non ha quindi alterato l'assetto ereditato, con la balaustra di delimitazione in marmi policromi e i tre gradini in marmo rosso, frutto di un non documentato intervento del XVIII sec. forse legato alla posa dei paliotti in scagliola sugli altari (1749).
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