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Bernate Ticino
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Giorgio M.
Parrocchia di San Giorgio Martire
Struttura; Opere d'arte; Impianto strutturale
presbiterio - aggiunta arredo (anni '60)
IV - IV(preesistenze intero bene); X - XI(preesistenze intero bene); XII - XIII(costruzione intero bene ); XIII - XIII(ampliamento intero bene); 1498 - 1500(ristrutturazione monastero); 1582 - 1618(ricostruzione itero bene ); 1950 - 1980(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire <Bernate Ticino>
Altre denominazioni S. Giorgio M.
Autore (ruolo)
Bassi, Martino (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

IV  - IV (preesistenze intero bene)

Secondo gli storici locali, attorno al IV secolo, nell'area oggi occupata dal complesso della Canonica di Bernate (chiesa e convento di San Giorgio Martire), sorgeva un "castrum" di fondazione romana, posto a difesa dei valichi sul Ticino e delle vie commerciali ad esso collegate. La notizia manca tuttavia di precise conferme archeologie.

X - XI (preesistenze intero bene)

La prima attestazione certa dell'esistenza nel territorio di Bernate di un fortilizio a difesa del Ticino risale alla metà dell' XI secolo (1054-1064) circa. Secondo le fonti, il complesso fortificato, dotato di mura, torri e diverse strutture di servizio, annoverava fra le proprie strutture anche una piccola cappella castrense, dedicata a San Giorgio. Questo primo luogo di culto, nucleo originario del complesso cannibale, può essere probabilmente identificato con l'auletta ipogea a tre navate posta al di sotto dell'odierna sagrestia.

XII - XIII (costruzione intero bene )

Nel 1186 Uberto Crivelli, feudatario di Bernate, venne eletto al soglio pontificio con il nome di Urbano III e decise di fondare presso l'antica chiesetta di San Giorgio una canonica agostiniana. La fondazione della canonica determinò la trasformazione delle strutture castellane (che vennero adattate a funzioni conventuali) e la costruzione di una nuova chiesa, posta al di sopra dell'antica cappella castrense. Questa prima chiesa canonicale, rispettava le dimensioni e l'orientamento della cappella precedente ma era caratterizzata da maggiori ambizioni formali e spaziali, come testimonia la slanciata volta a crociera costolonata con peducci antropomorfi dell'antico coro dei canonici, corrispondente all'odierna sagrestia.

XIII  (ampliamento intero bene)

Nel corso del XIII la canonica di Bernate divenne un'istituzione piuttosto ricca e potente. La chiesa eretta dai primi canonici risultò dunque ben presto inadeguata alle esigenze pratiche e di rappresentanza del convento. Per questa ragione, attorno alla metà del secolo si decise di ampliare l'edificio preesistente, allungando verso ovest la navata ed edificando una nuova facciata monumentale, con profilo a capanna, cornici ad archetti pensili e decorazioni a basso rilievo.

1498 - 1500 (ristrutturazione monastero)

Nel 1498 papa Alessandro VI Borgia, sfruttando la momentanea fragilità dell'istituzione bernatese, concesse l'usufrutto dei beni della Canonica a un commendatario laico, Antonio Stanga, fedelissimo di Ludovico il Moro e membro della segreteria ducale. Nello stesso anno il convento venne assegnato alla Congregazione lateranense, che ne prese possesso il 9 agosto 1500. A questi importanti cambiamenti amministrativi fece seguito una consistente ristrutturazione del convento, che venne ristrutturato e dotato di alcuni nuovi ambienti di rappresentanza, fra i quali anche la celebre loggia affacciata rivolta verso il Naviglio Grande.

1582 - 1618 (ricostruzione itero bene )

Nel 1582 il parroco di Bernate, don Desiderio Tirone, diede avvio alla ricostruzione della chiesa canonicale. Il progetto venne redatto da Martino Bassi e i lavori vennero affidati ai "maestri da muro"Bernardo e Giacomo Mottello di Lonate Pozzolo. L'intervento stravolse completamente l'assetto dell'antica chiesa, ruotandone l'asse principale di novanta gradi e trasformando il preesistente spazio romanico in un poderoso ambiente a navata unica di gusto antiquario, dominato al centro da una grande cupola su pennacchi. Negli stessi anni venne ricostruito, forse ancora su progetto di Martino Bassi, anche il chiostro del convento. Il cantiere della chiesa si protrasse per diversi anni e la consacrazione avvenne soltanto nel 1618.

1950 - 1980 (restauro intero bene)

Nella seconda metà del Novecento la chiesa è stata oggetto di alcuni episodici interventi di restauro che hanno interessato, fra le altre cose, anche gli ambienti dell'antica cappella castrense, oggi cripta della chiesa.
Descrizione

La chiesa di San Giorgio Martire a Bernate - comunemente nota con il nome di Canonica di Bernate - sorge a pochi passi dal Naviglio Grande, in un vasto spazio pianeggiante posto fra l'antico canale e il Ticino. La chiesa fa parte di un più vasto complesso di edifici che comprende anche l'antico convento dei canonici (noto col nome di Palazzo Visconti) e parte delle mura e delle torri medievali, anticamente poste a difesa del borgo. La chiesa ha impianto basilicale, con volte a botte nella navata e nel presbiterio. Le pareti presentano finiture a secco e ad affresco con motivi classicheggianti, mentre paraste e fasci di paraste corinzie si rilevano dalla muratura per sostenere una solenne trabeazione tripartita che corre lungo tutto il perimetro dell'edificio. Fra la navata ed il presbiterio è posta una maestosa tribuna cupolata. L'aula prende luce da grandi finestre termali disposte lungo le pareti della navata e dalle finestre aperte nel tiburio della cupola. Esternamente la chiesa presenta un paramento in mattoni a vista, con finiture ad intonaco chiaro soltanto in corrispondenza della facciata e del grande tiburio ottagonale. La facciata con terminazione a capanna, è scandita da due ordini di paraste ioniche ed è preceduta da un poderoso pronao timpanato, sostenuto da pilastri quadrangolari a bugnato liscio, conclusi anch'essi da capitelli di ordine ionico. All'interno e all'esterno dell'edificio si conservano parte delle strutture pertinenti alle precedenti fasi costruttive della chiesa. In particolare, nell'odierna cripta (accessibile attraverso una scala ricavata nella sagrestia), è possibile riconoscere gli ambienti dell'antica cappella castrense, anche se purtroppo, le finiture e la spazialità del luogo sono state pesantemente compromessi dagli interventi di restauro otto-novecenteschi. L'odierna sagrestia, corrispondente al coro della chiesa di epoca romanica, conserva inoltre in opera una elegante volta a sesto acuto, con costoloni in pietra e peducci antropomorfi. Tracce della facciata trecentesca si conservano invece sul fianco sinistro dell'edificio, dove, all'esterno sono riconoscibili il profilo a capanna del fronte, una cornice con archetti pensili e i lacerti di un bassorilievo. All'antica chiesa canonicale appartiene infine anche lo slanciato campanile laterizio, posto sul fianco destro dell'edificio. Alle spalle della chiesa si trovano il complesso conventuale, le torri medievali e l'attuale oratorio parrocchiale.
Struttura
La chiesa ha murature in mattoni pieni, con volte in laterizio e solai.
Opere d'arte
Nell'abside della chiesa si conservano un lunetta campionese, pertinente alle strutture dello scomparso portale della chiesa trecentesca e alcune tele risalenti alla fine del XVI secolo.
Impianto strutturale
Impianto basilicale con tribuna cupolata e abside semicircolare
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni '60)
In ottemperanza alle normative del Concilio Vaticano II, un altare marmoreo a mensa è stato posizionato davanti all'altare preconciliare.
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