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restauro
adeguamento liturgico
Catignano
Pescara - Penne
chiesa
santuario
Natività di Maria Santissima
Parrocchia di San Giovanni Battista
Facciata; Pianta; Fondazioni; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Campanile
arredi liturgici - intervento strutturale (1980 circa)
946 - 946(donazione preesistenza); XI - XII(edificazione intero bene); XV - XV(realizzazione affreschi abside); 1579 - 1579(passaggio di proprietà carattere generale); XVII - XVIII(ampliamento intero bene); 1847 - 1847(deposizione delle spoglie mortali della Santa cappella di Sant'Irene); 1866 - 1898(soppressione monastero); 1936 - 1936(riapertura complesso monastico); 1948 - 1950(restauro stilistico intero bene); 2001 - 2003(restauro intero bene); 2006 - 2009(impermeabilizzazione copertura); 2010 - 2010(sostituzione vetrata rosone)
Chiesa della Natività di Maria Santissima
Tipologia e qualificazione chiesa santuario
Denominazione Chiesa della Natività di Maria Santissima <Catignano>
Altre denominazioni Abbazia di Santa Maria di Catignano
Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria
Chiesa della Natività della Vergine
Santuario di Sant'Irene
Chiesa della Natività di Maria Santissima (Santuario di Sant'Irene)
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (realizzazione intero bene)
stile barocco (decorazione interna (in seguito eliminata))
Notizie Storiche

946  (donazione preesistenza)

La chiesa e l'annesso monastero sono nominati in alcuni brani del Chronicon dell'Abbazia di San Bartolomeo Apostolo di Carpineto della Nora, scritto al tempo di Celestino III (1191-1198). Qui si riporta che nel 964 Rodelando di Penne donò all'Abbazia di Carpineto un terreno presso cui sorgeva una piccola chiesa dedicata a Sant'Anna, che cambiò successivamente dedicazione.

XI - XII (edificazione intero bene)

L'edificio attuale ed il monastero sarebbero stati realizzati dai benedettini tra l'XI ed il XII secolo.

XV  (realizzazione affreschi abside)

Nel XV secolo, secondo quanto riportato in "Architettura medioevale in Abruzzo" di Mario Moretti, sarebbero stati realizzati gli affreschi dell'abside, oggi scomparsi. Anche in una serie di appunti scritti da Guido Cieri nel 1946, pubblicati nel 1997 da suo figlio Franco in "Scoperta di una chiesa romanica a Catignano", si legge che "l'abside era tutta dipinta. Due grossi santi bizantineggianti sono situati a destra ed a sinistra della finestra, allargata, di troppo, in epoca posteriore". Della finestra di cui parla l'autore, successivamente ridotta a feritoia, sono rimasti gli evidenti segni nella muratura.

1579  (passaggio di proprietà carattere generale)

La chiesa ed il relativo convento furono ceduti nel 1579 da Papa Gregorio XIII ai padri cappuccini della Provincia di San Bernardino.

XVII - XVIII (ampliamento intero bene)

I cappuccini, secondo il loro costume, ampliarono la chiesa sul lato destro ricavando una serie di cappelle e la coprirono con volta a botte, secondo quanto riportato nel testo di Lorenzo Bartolini Salimbeni "Architettura francescana in Abruzzo". Inoltre la chiesa fu arricchita di decorazioni barocche.

1847  (deposizione delle spoglie mortali della Santa cappella di Sant'Irene)

Nel 1847 le spoglie mortali della Vergine e Martire Santa Irene furono trasportate all'interno del convento, e attualmente giacciono in un'urna dorata all'interno di una cappella con altare in marmo a destra dell'aula per la venerazione dei fedeli.

1866 - 1898 (soppressione monastero)

Nel 1866 vi fu la soppressione dei conventi ma, per interessamento del Comune, rimasero nel convento due padri così da non essere chiuso. Nel 1898, per mancanza di personale, i padri cappuccini l'abbandonarono definitivamente ed il convento rimase, assieme alla chiesa, in un totale stato di abbandono per parecchi anni.

1936  (riapertura complesso monastico)

Il 24 maggio del 1936 un gruppo di padri amigoniani, provenienti dal convento di Fara San Martino, si stabilirono nel convento con il desiderio di farlo rivivere, recuperandolo dal degrado assieme alla chiesa.

1948 - 1950 (restauro stilistico intero bene)

Nel 1948 fu stilata la perizia dei lavori occorrenti alla chiesa, danneggiata dagli eventi bellici. Nel restauro successivo, realizzato presumibilmente negli anni 1948-50, la chiesa fu riportata alle forme romaniche originarie. In particolare, come riportato da Bartolini Salimbeni nel suo testo, fu eliminata la veste decorativa settecentesca; furono modificate le bucature della facciata (ripristino del rosone in sostituzione di una finestra rettangolare e della feritoia a destra del portale al posto di un ulteriore accesso) e furono ricostruite le due absidi laterali; la copertura a volte venne sostituita con un tetto in capriate a vista ed i pilastri cilindrici in mattoni vennero ripuliti dal rivestimento più tardo che dava loro una forma quadrangolare. A questo intervento è probabilmente da riferire la ricostruzione del campanile a vela con un diverso orientamento rispetto all'originario (come testimoniato da una foto d'epoca).

2001 - 2003 (restauro intero bene)

Il campanile, crollato a causa di un forte vento il 26 dicembre 1999 sulla sottostante sacrestia, venne ricostruito su progetto dell'arch. Cesare Pizzoli. I lavori, iniziati l'8 gennaio 2001 e ultimati l'11 novembre 2003, riguardarono la ricostruzione non solo del campanile, ma anche di tutte le parti crollate o lesionate della sacrestia e dell'adiacente cappella (coperture, pavimentazioni, intonacatura, consolidamento murature). Altri interventi vennero realizzati alla facciata della chiesa dalla quale venne rimosso l'intonaco e al chiostro del convento.

2006 - 2009 (impermeabilizzazione copertura)

Il 16 marzo 2006 iniziarono dei lavori di restauro su progetto dell'arch. Cesare Pizzoli, terminati il 5 marzo 2009. I lavori riguardarono prevalentemente il convento ma fu realizzata anche l'impermeabilizzazione della copertura della chiesa.

2010  (sostituzione vetrata rosone)

Nel 2010 è stata sostituita la vetrata del rosone in facciata.
Descrizione

Immersa nella quiete di una piccola altura a pochi chilometri dal paese di Catignano, in contrada Cappuccini, sorge la chiesa intitolata alla Natività di Maria Santissima con l'annesso convento dei cappuccini, nota anche come Santuario di Santa Irene in quanto custodisce le reliquie della Santa dal 1847. Edificata dai benedettini tra l'XI ed il XII secolo, venne affidata ai padri cappuccini nel 1579, i quali la ampliarono e rimaneggiarono nell'apparato decorativo. Nel dopoguerra la chiesa venne ripristinata nel suo "originario" stato romanico, modificandone la facciata, ricostruendo le due absidi laterali, eliminando le volte, sostituite da coperture lignee a vista, e ogni apparato decorativo successivo. La chiesa ha un impianto planimetrico a tre navate con altrettante absidi, suddivise da archi poggianti su pilastri e colonne; la pianta si allarga ulteriormente sul lato destro in un ambiente aggiunto occupato in parte dalla cappella dedicata a Santa Irene. La facciata a salienti in muratura a vista senza divisioni interne è inquadrata da semplici lesene cantonali e dai cornicioni delle coperture: le uniche aperture sono costituite dal portale con stipiti decorati e sovrastante lunetta a tutto sesto, ospitante una pregevole scultura del XII-XIII sec., le due feritoie strombate ed il rosone centrale.
Facciata
La facciata a salienti è stata ripristinata così come la vediamo oggi in un intervento del 1948-50. L'unico elemento originale è il portale con stipiti decorati e lunetta sovrastante. Al di sopra di questo il rosone, ricostituito a sostituzione di una grande finestra rettangolare; ai fianchi del portale le due strette feritoie strombate, di cui quella sinistra probabilmente originale, mentre quella destra ricostituita in luogo di un ulteriore portale d'ingresso, di cui rimangono le tracce della tamponatura. La facciata, inquadrata da semplici lesene cantonali e dai cornicioni delle coperture, non presenta suddivisioni interne ed è conclusa da una croce in pietra. La muratura della facciata, precedentemente intonacata, è stata riportata a vista nell'intervento del 2001.
Pianta
La chiesa ha un impianto planimetrico a tre navate suddivise, secondo la tradizione costruttiva benedettina, alternativamente da pilastri quadrangolari, colonne con capitelli di forme diverse e semicolonne addossate alla parete di fondo, sui quali insistono longitudinalmente archi a tutto sesto, tutti in pietra ben squadrata a vista. Le pilastrature partono da una notevole distanza dalla facciata, determinando così due forti setti divisori dello spazio interno. A circa tre quarti della nave centrale un arco trionfale a sesto acuto divide l'aula dal presbiterio, sopraelevato di un gradino. Le navate sono concluse da tre absidi semicircolari aperte in sottili feritoie strombate: nell'intervento di ripristino del 1948-50 le absidi laterali sono state ricostruite e la feritoia dell'abside centrale ricostituita in sostituzione di una precedente bucatura più grande. La navata destra si apre in un ambiente aggiunto, di lunghezza inferiore rispetto alla chiesa, occupato da due cappelle, di cui una dedicata alla venerazione delle reliquie di Santa Irene, e dalla sacrestia.
Fondazioni
Fondazioni di tipo continuo in muratura (?)
Struttura
Struttura in muratura portante, pilastri e archi longitudinali in pietra calcarea locale. Le pietre sono in parte irregolari (facciata, interno dell'abside centrale, parete di fondo), in parte ben squadrate (pilastri, colonne, archi, esterno delle absidi). La struttura della copertura è costituita da capriate, arcarecci e travicelli in legno nella navata centrale, e da travi, arcarecci e travicelli in legno nelle navate laterali e nelle cappelle.
Coperture
Le coperture della chiesa sono tutte in legname internamente a vista con sovrastanti pianelle in laterizio. La navata centrale è coperta a due falde mentre le navate laterali e le cappelle presentano una copertura ad una falda a quota inferiore. Le tre absidi presentano internamente catini absidali in muratura a vista a quote differenti, esternamente coperti a falda semicircolare. Il manto di copertura è in coppi e controcoppi in laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in cotto rosso toscano nell'aula, nella cappella e nella sacrestia, in marmo nella cappella di Santa Irene.
Elementi decorativi
All'esterno l'elemento di maggiore rilevanza è il portale che, seppure frutto di una confusa ricomposizione, mostra elementi decorativi in cui trionfa tutta l'eleganza e la perizia dei maestri lapicidi abruzzesi. E' delimitato ai lati da una colonnina e da uno stipite con decorazioni vegetali a spirale che sostengono un architrave con cornice appena accennata, sormontato da una lunetta a tutto sesto in cui è incassata una pregevole scultura del XII-XIII secolo, verosimilmente rappresentante S. Anna con la Madonna Bambina (vista l'antica dedicazione della chiesa), probabilmente in origine collocata all'interno della chiesa. All'interno gli unici elementi decorativi sono da ricercare nelle forme vegetali che arricchiscono i capitelli delle colonne. Pilastri e colonne, in pietra calcarea ben squadrata contrapposta all'intonaco bianco delle rimanenti superfici, ad eccezione delle absidi, denunciano apertamente la loro provenienza medievale.
Campanile
Il campanile a vela dalla struttura in laterizio a vista, crollato nel 1999, è stato ricostruito nel 2001-03. Situato sulla parete di fondo in corrispondenza della sacrestia, è costituito da una cella campanaria, divisa dal basamento attraverso una cornice leggermente aggettante, la quale presenta una monofora affiancata da due sottili lesene cantonali che sorreggono il timpano triangolare di coronamento.
Adeguamento liturgico

arredi liturgici - intervento strutturale (1980 circa)
Secondo fonti non verificabili negli anni '80 sarebbero stati realizzati gli attuali arredi liturgici in pietra bianca. In particolare l'altare è costituito da un basamento a forma di parallelepidedo con una croce a rilievo al centro ed è posto su un gradino isolato sul presbiterio. L'ambone, posto alla sinistra dell'altare, presenta un bassorilievo raffigurante il Cristo.
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