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Aielli Alto
Aielli
Avezzano
chiesa
parrocchiale
SS. Trinità
Parrocchia della Santissima Trinità
Pianta; Coperture; Campanile; Scale; Portale; Apparato decorativo
altare - aggiunta arredo (1970-1980)
XIV - 1362(fondazione intero bene); 1477 - 1479(restauro facciata); XX - 1927(ricostruzione intero bene)
Chiesa della Santissima Trinità
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Santissima Trinità <Aielli Alto, Aielli>
Altre denominazioni SS. Trinità
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (Ricostruzione)
Notizie Storiche

XIV - 1362 (fondazione intero bene)

La sua fondazione risale al 1362 con il Conte Ruggero II di Celano che la edificò sulla nascente piazza dei burgo di Aielli in suolo Lateranense, cioè soggetta alla chiesa di S. Giovanni in Laterano di Roma: ciò risulta sia dall'Archivio Lateranense (visto dal Corsignani) che dall'Inventario dei Beni dello stesso conte del 1387, conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana.

1477 - 1479 (restauro facciata)

Sotto il dominio di Antonio Piccolomini, venne terminato il restauro della facciata della chiesa con lavori che iniziarono nel 1477 e si conclusero nel 1479 con la consacrazione del Vescovo dei Marsi Antonio Senese (Corsignani, 1738, I, 644; Di Pietro 1869, 144-145).

XX - 1927 (ricostruzione intero bene)

Attualmente la chiesa si presenta nel suo rifacimento del 1927 dopo i gravi danni subiti col terremoto del 1915 con una ricostruzione in un libero stile romanico: della originaria chiesa parrocchiale del burgo rinascimentale rimane il solo portale, lo stemma a scudo con croce decorata da cinque lune dei Piccolomini ed una finestra a ruota nascosta dietro la cantoria dell'organo.
Descrizione

La chiesa della Santissima Trinità, è stata riscostruita nel 1927, dopo i danni subiti durante il terremoto del 1915. L'interno della chiesa è formato da tre navate, con retrostante abside a pianta quadrata. A destra della chiesa è presente l'oratorio parrocchiale con finestra cinquecentesca, dotata di iscrizione del Preposto Paolo Iacobucci, datata 17 luglio 1537 e con stemma dei Piccolomini. La facciata è rivestita con mattoncini. Il portale a strombo con arco a tutto sesto di scuola aquilana della fine del quattrocento, datato 1479, si presenta assai simile ai portali delle chiese Celanesi del periodo, soprattutto a quello di Santa Maria Valleverde, datato 1508, e ai portali dei Piccolomini come nel caso di Aielli, visto lo stemma superiore con le sue mezzelune. La composizione stilistica, una fusione di elementi stilistici romanici, gotici e rinascimentali, è caratterizzato dal ricco archivolto e all'architrave caratterizzato da un ramo d'acanto che, sorgendo da una brocca, si svolge a formare tre volute racchiudenti due fiori, sulle laterali, e l'Agnus Dei in quella centrale. Il campanile è posto a est, a pianta quadrata, realizzato con muratura di pietra squadrata a vista e copertura del tipo a piramide.
Pianta
La chiesa è formato da tre navate delimitate da possenti colonne, con retrostante abside fornito di volta a pianta quadrata al termine della navata centrale contenente il coro.
Coperture
La copertura è a doppia falda nella navata centrale e a falda unica nelle navate laterali. La navata centrale è costituita da capriate in legno che poggiano sopra travi in c.a. opportunamente colorate in finto legno.
Campanile
Struttura posta a est, con basamento quadrato, risulta abbastanza tozzo. Intonacato nella parte bassa, per circa due terzi, mentre la parte alta risulta costituita da muratura di pietra squadrata a vista, avente copertura a cuspide piramidale.
Scale
L'accesso principale avviene a mezzo di una scala piramidale, con forma rettangolare.
Portale
Il portale a strombo con arco a tutto sesto di scuola aquilana della fine del quattrocento, datato 1479.
Apparato decorativo
All'interno della chiesa è presente una bella croce processionale in argento dorato con marchio di orafi sulmonesi del quattrocento; un coro in legno di noce della metà dei seicento; un Ostensorio e Pisside in argento dorato con iscrizione fecit fieri Maria Nutii sub prepositura domini Pauli Iacobutii. 1516. Numerose sono le restaurate tele dipinte, attribuibili ad artisti di scuola romana e napoletana del seicento: sulla navata laterale destra si trovano, una mediocre Pietà e Santi (inizi del XVI secolo) con sottostante stemma dei Piccolomini e una bella tela di S. Benedetto da Norcia (secolo XVII): sulla navata sinistra, l'Assunta e Santi (olio su tela del XVII secolo), Immacolata e Santi (olio su tela del XVII secolo) e Ultima cena (secolo XVII); sulla parete d'ingresso, Maria Assunta con Santi (XVII secolo); sull'abside, la SS. Trinità (XVII) e la Visione di Abramo sotto la quercia di Mambre (XVII secolo).
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970-1980)
L'altare è del tipo a mensa, rivolto verso il popolo, nella parte frontale sono presenti una serie di colonnine che sorreggono il pianale.
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