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adeguamento liturgico
Occhetti
Monteu Roero
Alba
chiesa
sussidiaria
San Pietro
Parrocchia di S. Nicolao
Facciata; Campanile
mensa - intervento strutturale (anni '90 del sec. XX)
901 - 901(prima menzione preesistenze); 1041 - 1156(giurizdizione preesistenze); 1345 - 1345(citazione preesistenze ); 1458 - 1458(citazione preesistenze); 1585 - 1585(descrizione preesistenze); XVII - XVIII(edificazione campanile); 1612 - 1612(citazione intero bene); 1667 - 1667(giurisdizione intero bene); 1689 - 1689(giurisdizione intero bene); 1742 - 1742(descrizione intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene ); 1869 - 1869(descrizione intero bene ); 1929 - 1929(riedificazione intero bene); 1990 - 1990(rifacimento tetto e pavimenti)
Chiesa di San Pietro
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Pietro <Occhetti, Monteu Roero>
Altre denominazioni San Pietro di Novelle
Cappella di San Pietro di Novelle
Ambito culturale (ruolo)
barocco (edificazione campanile )
maestranze piemontesi (riedificazione )
Notizie Storiche

901  (prima menzione preesistenze)

La pieve di San Pietro di Novelle è ricordata tra le dipendenze della diocesi di Asti.

1041 - 1156 (giurizdizione preesistenze)

L'imperatore Enrico III conferma l'edificio alla chiesa d'Asti in tre documenti datati 1041, 1153 e 1156.

1345  (citazione preesistenze )

La pieve è ricordata nel registro del cattedratico della Chiesa di Asti; da essa dipendono le chiese di S. Stefano, Monteu e Montaldo.

1458  (citazione preesistenze)

L'edificio è ricordato per essere stato la sede in cui è stipulato un contratto tra membri della famiglia Roero.

1585  (descrizione preesistenze)

Monsignor Peruzzi, nel corso della visita apostolica, giudica l'edificio in cattivo stato di conservazione, con alcune parti in fase di crollo; ordina dunque che vengano rifatti tetto, pareti e pavimento, e che l'altare sia munito del necessario.

XVII - XVIII (edificazione campanile)

Viene costruito il campanile, poi sopraelevato.

1612  (citazione intero bene)

La chiesa è custodita da un eremita, che abita nell'attigua abitazione.

1667  (giurisdizione intero bene)

La chiesa, ricordata tra i beni patrimoniali dei benedettini di Bobbio, è assegnata all'arciprete della cattedrale di Asti. Vi celebra regolarmente un sacerdote, che abita nella casa accanto.

1689  (giurisdizione intero bene)

Dopo un vertenza con il monastero di Bobbio, il vescovo di Asti ottiene il patronato del beneficio di S. Pietro.

1742  (descrizione intero bene)

L'edificio è descritto in una relazione della diocesi; all'epoca si presenta come una chiesa absidata, la cui facciata, rivolta a ovest, ha tre finestre, una sopra e due ai lati della portale di ingresso, ed è arricchita da tre campanili.

1817  (giurisdizione intero bene )

Con la restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.

1869  (descrizione intero bene )

L'edificio è citato nell'indagine su tutte le chiese non parrocchiali della diocesi di Alba; officiata quotidianamente, ha cappellano fisso ed è mantenuta dalle offerte di coloro che vivono nella borgata.

1929  (riedificazione intero bene)

La chiesa viene integralmente ricostruita. Nel corso dei lavori tornano in luce i resti del cimitero che occupava il sagrato e lo spazio a sinistra della chiesa.

1990  (rifacimento tetto e pavimenti)

Vengono rifatti coperture e pavimenti.
Descrizione

Si tratta di un edificio di gusto eclettico, con soluzioni strutturali, volumetriche e decorative che rimandano a modelli di matrice romanico-bizantina. L'impianto è a croce greca, a pianta centrale orientata, con muro di fondo piano preceduto da un breve presbiterio. Si articola intorno a un alto volume centrale, costituito da pilastri in mattoni a vista che sostengono una copertura a capriate lignee, sul quale affacciano gli spazi annessi, anch'essi coperti da capriate in legno. L'esterno, stilisticamente coerente, anticipa la complessa volumetria dell'interno, e presenta un'equilibrata alternanza di superfici intonacate e in mattoni a vista. Sul lato destro si conserva il campanile, riferibile all'edificio preesistente.
Facciata
La facciata, posta a conclusione di uno dei bracci della croce greca di cui si compone l'edificio, è principalmente in mattoni a vista, con intonaci decorati in corrispondenza della parte sommitale del prospetto e copertura a capanna. L'ingresso è racchiuso fra due stipiti intonacati, lievemente sottosquadro, che sorreggono un architrave sormontato da un timpano centinato arricchito da decorazioni pittoriche.
Campanile
Il campanile, risalente al sec. XVII, faceva parte dell'edificio preesistente, che venne abbattuto per consentire l'erezione della chiesa attuale. Si compone di una canna quadrata, attualmente in mattoni a vista, che reca in alcuni punti tracce di un rivestimento a intonaco, perlopiù perduto. Il fusto, decorato da specchiature sottosquadro su due livelli con aperture a oculo sui lati liberi del registro inferiore, è concluso da una cella campanaria con grandi finestre ad arco a tutto sesto, racchiuse tra lesene angolari che sorreggono la trabeazione sulla quale imposta la copertura piramidale.
Adeguamento liturgico

mensa - intervento strutturale (anni '90 del sec. XX)
L'adeguamento ai dettami liturgici postconciliari ha comportato l'aggiunta di una mensa in muratura, collocata in area presbiteriale rivolta verso i fedeli; ciò non ha tuttavia causato la rimozione del precedente altare, addossato alla parete di fondo.
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