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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Magliano Alfieri
Alba
chiesa
parrocchiale
Sant'Andrea
Parrocchia di S. Andrea
Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (2007)
1345 - 1345(prima menzione intero bene); 1585 - 1585(descrizione intero bene); 1586 - 1589(riedificazione intero bene); 1626 - 1626(descrizione intero bene); 1633 - 1633(riedificazione campanile); 1634 - 1634(descrizione intero bene); 1657 - 1676(riedificazione intero bene); 1678 - 1678(descrizione intero bene); 1682 - 1682(realizzazione copertura); 1706 - 1706(consacrazione intero bene); 1716 - 1733(restauro presbiterio); 1742 - 1742(descrizione intero bene); 1756 - 1756(restauro intero bene); 1758 - 1758(decorazione interni); 1784 - 1785(restauro copertura); 1786 - 1786(restauro intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1831 - 1831(descrizione intero bene); 1872 - 1872(manutenzione intero bene); 1880 - 1880(realizzazione organo); 1885 - 1886(riedificazione facciata); 1915 - 1925(restauro intero bene); 1928 - 1928(decorazione interni); 2006 - 2007(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea <Magliano Alfieri>
Autore (ruolo)
Raimondo, Giuseppe (progetto di riedificazione della facciata)
Gallo, Giuseppe (progetto di restauro)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (edificazione)
maestranze piemontesi (riedificazione facciata)
maestranze piemontesi (restauro)
Notizie Storiche

1345  (prima menzione intero bene)

Il registro delle chiese che pagano il cattedratico al vescovo di Asti menziona la chiesa di S. Andrea di Magliano, soggetta alla pieve di Priocca.

1585  (descrizione intero bene)

Nel corso della visita apostolica alla diocesi di Asti, monsignor Angelo Peruzzi trova la parrocchiale "totam ruinosam" e priva di cimitero. L'altare maggiore è posto "sub capella tota decrustata et ruinosa" e non possiede una propria pala.

1586 - 1589 (riedificazione intero bene)

La chiesa viene ricostruita ex novo con un nuovo orientamento. L'ultimo intervento riguarda la realizzazione del nuovo altare maggiore.

1626  (descrizione intero bene)

La visita pastorale del vescovo di Asti monsignor Broglia descrive sommariamente l'edificio.

1633  (riedificazione campanile)

Viene ricostruita la torre campanaria.

1634  (descrizione intero bene)

Il vescovo di Asti monsignor Broglia, in visita pastorale, descrive la chiesa, che risulta all'epoca dotata di sei altari oltre al maggiore.

1657 - 1676 (riedificazione intero bene)

Prende avvio una nuova campagna di interventi sulle strutture della chiesa, sotto la direzione del capomastro locale Bartolino. Nel corso di cantiere viene realizzato un nuovo campanile e, a distanza di una ventina d'anni, si completano i lavori con la costruzione del nuovo presbiterio.

1678  (descrizione intero bene)

Il vescovo di Asti monsignor Tomatis, in visita pastorale, descrive sommariamente la chiesa.

1682  (realizzazione copertura)

Si procede a rifare il tetto della chiesa.

1706  (consacrazione intero bene)

Al termine della lunga campagna di lavori che ha condotto alla sostanziale ricostruzione dell'edificio, si procede alla sua nuova consacrazione.

1716 - 1733 (restauro presbiterio)

Si procede a una nuova serie di interventi, avviati con consolidamento del coro sotto la direzione del capomastro luganese Bernardino Lanazzo. Si procede quindi all'apertura di un nuovo ingresso nella canna muraria del campanile, all'intonacatura degli interni e alla posa delle nuove vetrate.

1742  (descrizione intero bene)

Nello stato della diocesi di Asti, la chiesa è sommariamente descritta nella sua articolazione interna.

1756  (restauro intero bene)

I muratori Giovanni Antonio e Giacomo Aliberti, con il luganese Giovanni Gallo, eseguono una perizia sui restauri necessari, mentre l'architetto Giovanni Antonio Peraldi collauda i lavori eseguiti da Francesco Scaglia di Locarno.

1758  (decorazione interni)

Il pittore Giovanni Battista Laveglia è pagato per gli affreschi realizzati nella zona del presbiterio.

1784 - 1785 (restauro copertura)

Si procede al restauro delle coperture dell'edificio e del campanile. I lavori sono affidati al muratore Teobaldo Aliberti.

1786  (restauro intero bene)

Il capomastro Giacomo Antonio Pianarosa è pagato per i lavori realizzati nella parrocchiale.

1817  (giurisdizione intero bene)

Con la Restaurazione e la ricostituzione delle diocesi soppresse in età napoleonica, la chiesa, insieme alle altre del luogo, è assegnata alla giurisdizione del vescovo di Alba.

1831  (descrizione intero bene)

Il vescovo di Alba Giovanni Antonio Nicola visita la chiesa e la descrive sommariamente, ordinando che venga realizzato un nuovo pavimento.

1872  (manutenzione intero bene)

Sono realizzati lavori di manutenzione straordinaria.

1880  (realizzazione organo)

E' collocato nella chiesa un nuovo organo, realizzato dalla ditta Vittino di Centallo.

1885 - 1886 (riedificazione facciata)

E' costruita la nuova facciata, in forme eclettiche di gusto neogotico, su progetto dell'architetto Giovanni Raimondo.

1915 - 1925 (restauro intero bene)

E' avviata un'ampia campagna di restauri, su progetto di Giuseppe Gallo.

1928  (decorazione interni)

Il pittore Nicola Fava realizza i dipinti della volta.

2006 - 2007 (restauro intero bene)

Sono eseguiti lavori di restauro, risanamento conservativo e adeguamento liturgico.
Descrizione

Edificio a pianta rettangolare, ad aula affiancata da cappelle ricavate in spessore di muro, concluso da un profondo presbiterio absidato. La facciata, in muratura di mattoni a vista, rispecchia palesemente il gusto neogotico dell'epoca in cui è stata costruita. Quattro alte paraste, terminanti con altrettante guglie, segnano il fronte principale dividendolo in tre settori: nel centrale si apre il portale d'ingresso, incorniciato da una strombatura semplificata e inserito all'interno di una ghimberga. Al di sopra di una fascia orizzontale continua a mensole triangolari, si apre una trifora, anch'essa inserita all'interno di un'aperura centinata e strombata. Una seconda cornice in cotto a motivi geometrici triangolari conclude superiormente il prospetto, seguendone l'andamento a salienti.
Impianto strutturale
L'edificio è realizzato interamente in muratura portante in mattoni, irrobustita, soprattutto all'interno, da paraste legate da archi a pieno centro che definiscono la sequenza di cappelle che affiancano l'aula. La copertura è costituita da un'unica volta a botte unghiata, in corrispondenza delle medesime cappelle, mentre il presbiterio e l'abside, il cui innesto nel volume dell'aula è segnato da un arco trionfale, sono sormontati, rispettivamente, da un'ulteriore campata di volte a botte unghiata e da un semicatino anch'esso alleggerito da unghie.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2007)
In occasione della posa di una nuova pavimentazione, si è proceduto ad adeguare il presbiterio. L'originaria macchina d'altare è stata preservata (eliminandone però la predella) e si è proceduto con l'aggiunta di una nuova mensa in legno.
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