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restauro
adeguamento liturgico
Priocca
Alba
chiesa
parrocchiale
Santo Stefano
Parrocchia di S. Stefano
Impianto strutturale; Facciata; Campanile
ambone - aggiunta arredo (2008); mensa - aggiunta arredo (2008); sede - aggiunta arredo (2008)
XIII - XIV(edificazione intero bene); 1345 - 1345(prima menzione intero bene); 1463 - 1463(menzione intero bene); 1585 - 1585(descrizione intero bene); 1621 - 1621(descrizione intero bene); 1651 - 1658(riedificazione intero bene); 1662 - 1662(costruzione altare sussidiario); 1713 - 1713(realizzazione sepoltura); 1742 - 1742(descrizione intero bene); 1771 - 1772(restauro intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1894 - 1897(progetto di riedificazione intero bene); 1904 - 1908(riedificazione intero bene); 1924 - 1924(riedificazione campanile); 1945 - 1954(decorazione interno); 1958 - 1958(realizzazione crocifisso); 1965 - 1965(realizzazione scalinata); 1983 - 1984(completamento facciata); 1986 - 1987(rifacimento tetti); 1995 - 1996(manutenzione intero bene); 2005 - 2008(restauro intero bene); 2008 - 2008(adeguamento liturgico presbiterio)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Priocca>
Autore (ruolo)
Gallo, Giuseppe (progetto di riedificazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (demolizione preesistenze)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (decorazione interni)
maestranze piemontesi (edificazione scalinata)
maestranze piemontesi (completamento facciata)
Notizie Storiche

XIII - XIV (edificazione intero bene)

Una fotografia dei primi anni del sec. XX mostra come, prima della demolizione e ricostruzione della parrocchiale, il campanile conservasse una cornice ad archetti pensili databile a cavallo dei secc. XIII e XIV.

1345  (prima menzione intero bene)

La chiesa di S. Stefano è elencata nel cattedratico della Chiesa d'Asti, soggetta alla vicina pieve di S. Vittore.

1463  (menzione intero bene)

La chiesa è menzionata come il luogo in cui i 48 capi di casa di Priocca giurarono fedeltà ad Andrea Damiano, esponente del consortile che aveva giurisdizione sul luogo.

1585  (descrizione intero bene)

La visita apostolica del vescovo Angelo Peruzzi descrive la chiesa, che appare in buone condizioni, come oratorio, ma già dotata di fonte battesimale fonte battesimale.

1621  (descrizione intero bene)

La visita pastorale del vescovo astigiano Pentorio descrive la chiesa con struttura a un'unica navata coperta da volte.

1651 - 1658 (riedificazione intero bene)

La chiesa è quasi interamente ricostruita. Documentati con precisione sono però, unicamente, i lavori alle volte, condotti dal mastro da muro Marco Poncino, quelli al campanile e un intervento di sottomurazione esteso all'intero edificio.

1662  (costruzione altare sussidiario)

Il vescovo di Asti Roero, in visita pastorale, ricorda come il nobile Teodoro Binelli avesse appena finanziato la costruzione di un altare dedicato all'Angelo Custode.

1713  (realizzazione sepoltura)

Alla morte del conte Vincenzo Filiberto Damiani, si realizza il monumento funebre destinato a ospitarne le spoglie.

1742  (descrizione intero bene)

Nella relazione sullo stato della diocesi di Asti, la chiesa è definita "di struttura antichissima".

1771 - 1772 (restauro intero bene)

Dopo una perizia dell'ingegnere Carlo Castelli sulla stabilità dell'edificio, la comunità dimostra l'intenzione di procedere alla sua ricostruzione, anche per aumentarne la capienza. Solo il presbiterio sarebbe però stato edificato.

1817  (giurisdizione intero bene)

La chiesa, insieme agli altri edifici di culto di Priocca, è assegnata alla ricostituita diocesi di Alba, soppressa in età napoleonica.

1894 - 1897 (progetto di riedificazione intero bene)

A causa delle ormai insostenibili condizioni strutturali, igieniche e dimensionali della parrocchiale, si affida a Giuseppe Gallo l'incarico di progettare una nuova chiesa.

1904 - 1908 (riedificazione intero bene)

L'impresario Carlo Torchio è incaricato della demolizione della vecchia chiesa di S. Stefano per far posto all'odierno edificio, relizzato su progetto di Giuseppe Gallo.

1924  (riedificazione campanile)

Sopravvissuto alla prima fase dei lavori, nel 1924 anche il campanile antico viene abbattuto e ricostruito su progetto di Giuseppe Gallo.

1945 - 1954 (decorazione interno)

La parrocchiale viene decorata internamente dal pittore Oreste Dalle Ceste. Nel contempo si provvede ad avanzare di ca. 6 m l'altare maggiore.

1958  (realizzazione crocifisso)

In occasione del cinquantenario della nuova chiesa, viene collocato il grande crocifisso sopra l'altare maggiore.

1965  (realizzazione scalinata)

La rampa che collegava la piazza e il sagrato della parrocchiale è sostituita da una scalinata in pietra progettata dall'ingegner Arrò.

1983 - 1984 (completamento facciata)

La facciata è completata rispettando il progetto originario di Giuseppe Gallo. La decorazione delle lunette dei portali viene affidata a Gabriele Gilardi. Nell'occasione viene collocata la statua di bronzo di s. Stefano, opera di Riccardo Cordero, e si procede alla sostituzione dei quattro pinnacoli angolari del campanile.

1986 - 1987 (rifacimento tetti)

Una forte nevicata sfonda i tetti dell'edificio, che sono prontamente rifatti. Nell'occasione la chiesa viene inoltre dotata di un nuovo impianto di riscaldamento, di nuovi servizi e di un nuovo impianto elettrico.

1995 - 1996 (manutenzione intero bene)

Si registrano in terventi sull'impianto di riscaldamento, si sostituiscono i pinnacoli in facciata, si leviga il pavimento del presbiterio, si costruiscono i servizi, si rifà il tetto della cappella di S. Rocco e si restaura la guglia del campanile, danneggiata da un fulmine.

2005 - 2008 (restauro intero bene)

Sono eseguiti lavori di pulitura sulla facciata, si risana la struttura dall'umidità con l'inserimento di marciapiedi intorno al suo perimetro, si adegua un ingresso per permettere l'accesso ai portatori di handicap e si puliscono le pitture delle navate.

2008  (adeguamento liturgico presbiterio)

Sono inseriti il nuovo ambone, la sede e la nuova mensa.
Descrizione

La parrocchiale, eclittica, di gusto neogotico, è un grandioso edificio con sacrestia e casa canonica annessa. La sua edificazione su progetto di Giuseppe Gallo del 1894-1897, prese avvio nel 1908, ma i lavori dureranno quasi cent'anni: solo nel 1983, infatti, furono realizzati i mosaici che ornano le lunette dei portali d'ingresso. Si tratta di un edificio a tre navate, con pianta a croce latina, concluse da absidi poligonali, al pari delle testate dei due bracci del transetto. La navata centrale, più alta delle laterali, è scandita dalle arcate a sesto acuto che la dividono dalle navatelle ed è coperta da volte a crociera costolonate, come del resto le stesse navate laterali e il transetto. Il ritmo delle campate è di tipo semplice e si intuisce anche all'esterno grazie alla presenza di contrafforti lungo tutto lo sviluppo dei fianchi. L'abside, tripartita, è coperta da una semicalotta costolonata. La struttura è in muratura portante di mattoni, lasciati faccia a vista all'esterno, con la sola eccezione di alcuni apparati decorativi architettonici (le colonnine che affiancano le lesene in facciata, il coronamento ad archetti trilobati ecc.) realizzati o in litocemento o in pietra di Borgone. La facciata, neogotica, ha andamento a salienti e risulta pertanto tripartita da quattro lesene (due centrali e due angolari) sormontate da pinnacoli, le quali inquadrano tre ampi portali con ghimberghe. L'interno è caratterizzato da una decorazione a fasce bicrome, con un uso geometrico della pittura al fine di sottolineare ed esaltare l'articolazione strutturale dell'edificio. Il campanile, separato dal volume dell'edificio, è posto a sinistra dell'abside e raggiunge un'altezza considerevole grazie a una guglia molto slanciata.
Impianto strutturale
A croce latina, con tre navate di quattro campate, abdidate e intersecate da un transetto con altezza pari alla navata centrale e concluso in testata da due absidi poligonali. L'intero spazio è definito da volte a crociera costolonate. Particolare è la soluzione per contrastare le spinte orizzontali di quelle della navata centrale, che sfrutta una serie di archi rampanti sviluppati in corrispondenza dell'estradosso delle volte delle navatelle e che risultano, pertanto, nascosti alla vista dai tetti delle navate laterali. In queste, in corrispondenza delle campate immediatamente precedenti il transetto, si aprono infine due cappelle, dedicate a S. Francesco d'Assisi e a S. Luigi Gonzaga.
Facciata
Neogotica, in muratura di mattoni faccia a vista, mostra un articolato apparato decorativo architettonico in pietra artificiale e naturale. Progettatta da Giuseppe Gallo, è stata completata nella parte strutturale nel 1924, mentre le decorazione è proseguita sino al 1983, anno in cui sono stati realizzati i mosaici nelle lunette dei portali con ghimberghe. I contrasti forti tra il mattone a vista rosso e gli inserti in pietra artificiale e cemento coperto da uno strato di conglomerato di marmo, caratterizzano la facciata e l'intero edificio. Facciata tripartita delimitata da quattro pilastri, in corrispondenza delle navate si hanno altezze diverse, basse ai lati con una solo spiovente e alta in centro con due spioventi. Caratterizzata da tre grandi portali strombati con frontone a triangolo verso l'alto; la grande cornice ospita in strombatura un arco a sesto acuto con lunetta mosaicata con sotto la porta d'ingresso. La grande cornice del portale è sostenuta da due semicolonne con capitello corinzio, poste ai lati dell'ingresso in basso. I frontoni dei portali laterali tra fregi e arco acuto hanno traforature fini geometriche su cinque cerchi, mentre quello centrale ospita in quella posizione la statua di Santo Stefano, realizzata da Riccardo Cordero, appoggiata su una mensola. Le cornici, caratterizzate da archetti pensili con fregi e ornati, presenti sulla parte alta seguono gli spioventi della facciata e in prossimità dei pilastri formano edicole cieche con colonnine ai vertici, con archi inflessi trilobati; tra le colonnine, appoggiata ad una mensola con cornice sui pilastri centrali si trovano due sculture in bronzo del Cordero di Maria Teresa di Calcutta e San Sebastiano. La facciata termina verso l'alto sopra, gli spioventi con quattro guglie, in prossimità dei pilastri, ognuna con quattro colonnine ai vertici e cuspidi allungate sopra. La scalinata del sagrato è stata realizzata in pietra di luserna e mattoni, dall'ingegnere Arrò Luigi, e realizzata nel 1965.
Campanile
Il campanile si eleva separato dal volume della chiesa, sul fianco sinistro, nei pressi della sacrestia. Si tratta di un'imponente struttura in mattoni faccia a vista, con elementi decorativi e inserti strutturali in litocemento. Le quattro lesene angolari che ne definiscono l'ossatura si prolungano per buona parte dell'altezza della canna muraria, fino all'imposta della cella campanaria, dove, prima della cuspide sommitale, si registra un cambiamento nella loro sezione. Al di sotto di questo settore, la muratura è ritmata da esili monofore e da rosoni in pietra artificiale. Sopra, invece, si sviluppa la sezione più complessa del manufatto, con una cella definita da quattro aperture architravate, con lunette e ghimberghe conclusive. La sommità del campanile è caratterizzata dalla presenza di quattro pinnacoli che inquadrano l'alta cuspide a base ottagonale. All'interno si sviluppa un'ardita scala a chiocciola sospesa in pietra.
Adeguamento liturgico

ambone - aggiunta arredo (2008)
Inserimento di un nuovo elemento in legno intarsiato, con inserti di marmo uguali alle balaustre. Scolpito da Giovanni Tarabra è stato posizionato in posizione avanzata verso i fedeli.
mensa - aggiunta arredo (2008)
Posizionata in centro al presbiterio, è rialzata di uno scalino rispetto al piano del presbiterio.
sede - aggiunta arredo (2008)
In legno intarsiato con inserti in marmo, opera anch'essa di Giovanni Tarabra, è stata posizionata presso l'ambone.
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