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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Todocco
Pezzolo Valle Uzzone
Alba
chiesa
parrocchiale
Madonna della Divina Grazia
Parrocchia di Santi Pietro e Bartolomeo
Campanile; Facciata
mensa e leggio - intervento strutturale (anni '70 del sec. XX)
1679 - 1679(menzione intero bene); 1743 - 1764(menzione intero bene); 1769 - 1770(descrizione intero bene); 1771 - 1776(ricostruzione intero bene); 1777 - 1777(ampliamento intero bene); 1779 - 1786(ampliamento intero bene); 1787 - 1787(consacrazione intero bene); 1817 - 1817(giurisdizione intero bene); 1869 - 1869(descrizione intero bene); 1896 - 1896(restauro presbiterio); 1902 - 1902(dignità intero bene); 1911 - 1911(ricostruzione facciata); 1928 - 1928(dignità intero bene); 1931 - 1940(riedificazione intero bene); 1944 - 1944(restauro copertura); 1948 - 1949(realizzazione pavimentazione); 1953 - 1953(realizzazione altar maggiore); 1961 - 1961(decorazione presbiterio); 2003 - 2004(restauro facciata); 2014 - 2015(decorazione interni)
Santuario della Madonna della Divina Grazia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Santuario della Madonna della Divina Grazia <Todocco, Pezzolo Valle Uzzone>
Altre denominazioni Santuario del Todocco
Santuario della Divina Grazia
Autore (ruolo)
Mesturino, Vittorio (progetto di ricostruzione)
Gallo, Giuseppe (progetto facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (ricostruzione)
maestranze piemontesi (realizzazione pavimento)
maestranze piemontesi (ricostruzione altare maggiore)
maestranze piemontesi (edificazione campanile)
maestranze lombarde (decorazione presbiterio)
Notizie Storiche

1679  (menzione intero bene)

E' documentata l'esistenza di una primitiva cappella votiva nel sito in cui verrà fondato il santuario.

1743 - 1764 (menzione intero bene)

E' nuovamente citata la cappella del Todocco, che pare divenire sede per il primo nucleo di una comunità eremitica.

1769 - 1770 (descrizione intero bene)

In un ordinato comunale la cappella è descritta in pessime condizioni. Si richiede pertanto alla curia vescovile di Acqui Terme e al Senato di Torino l'autorizzazione a ricostruire l'edificio.

1771 - 1776 (ricostruzione intero bene)

Si avvia il cantiere di ricostruzione dell'edificio, destinato a durare alcuni anni. L'incarico è affidato a Tommaso Sartore, in seguito coadiuvato da Francesco Maria Gatti.

1777  (ampliamento intero bene)

Appena conclusa la fabbrica del nuovo edificio, se ne avvia subito l'ampliamento. Il progetto è firmato da Giuseppe Romanino.

1779 - 1786 (ampliamento intero bene)

L'aumento del numero dei fedeli che si recano in pellegrinaggio al santuario suggerisce l'opportunità di procedere a un ulteriore ampliamento. nell'occasione si realizza la sacrestia, il campanile e il nuovo altar maggiore. Incaricati dei lavori sono i muratori Francesco, Antonio e Gaspare Gatti.

1787  (consacrazione intero bene)

Al termine dei lavori, la nuova chiesa viene consacrata e la sua custodia affidata a un eremita.

1817  (giurisdizione intero bene)

Il santuario, insieme alle altre chiese del luogo, passano sotto il controllo della diocesi di Alba, ricostituita con la Restaurazione.

1869  (descrizione intero bene)

La chiesa è sommariamente descritta nel corso di una visita parrocchiale.

1896  (restauro presbiterio)

Viene ricostruita la volta del coro.

1902  (dignità intero bene)

Il vescovo di Alba decreta il trasferimento delle funzioni parrocchiali presso il santuario.

1911  (ricostruzione facciata)

Prende avvio la costruzione della nuova facciata del santuario su progetto di Giuseppe Gallo. I lavori restano però interrotti a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.

1928  (dignità intero bene)

Sono trasferite presso il santuario le funzioni parrocchiali della chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo di Torre Uzzone, oggi non più esistente.

1931 - 1940 (riedificazione intero bene)

Su progetto di Vittorio Mesturino, si ricostruisce il corpo dell'edificio.

1944  (restauro copertura)

Si provvede a restaurare la copertura dell'edificio danneggiata durante gli scontri della seconda guerra mondiale.

1948 - 1949 (realizzazione pavimentazione)

Si procede a realizzare una nuova pavimentazione interna.

1953  (realizzazione altar maggiore)

Si procede alla sostituzione dell'altar maggiore.

1961  (decorazione presbiterio)

Il pittore bresciano Manenti realizza le pitture absidali.

2003 - 2004 (restauro facciata)

Si procede al restauro della facciata, su progetto dell'arch. Piero Dotta.

2014 - 2015 (decorazione interni)

Si interviene ridecorando con nuovi colori le superfici murarie interne.
Descrizione

Edificio di chiaro gusto eclettico, ha un impianto strutturale e uno sviluppo volumetrico che ricordano certe soluzioni architettoniche tipiche del contesto mesobizantino. Si tratta infatti di un edificio a pianta centrale orientata, articolato attorno a uno spazio cupolato, concluso da un breve presbiterio che ospita l'altare e l'icona oggetto di venerazione. La cupola, a imposta ottagonale, è sorretta da pseudotrombe che poggiano su pilastri liberi posti presso gli spigoli del corpo centrale, che, dilatato lateralmente da due cappelle proco profonde, risulta dunque a pianta quadrata. Le membrature portanti, nonostante alludano a soluzioni costruttive tipiche dell'VII-X secolo, sono in calcestruzzo armato. Esternamente, la chiesa è anticipata da una facciata anch'essa in stile. Essa è tripartita da lesene, che nella sezione centrale inquadrano un portale a tutto sesto, a profonda strombatura con lunetta.
Campanile
Posto alle spalle dell'edificio, sulla sinistra del presbiterio, corrisponde alla struttura realizzata nel corso del cantiere tardosettecentesco, risultando di conseguenza l'elemento più antico di tutto il complesso.
Facciata
Di gusto eclettico e anch'essa, al pari della struttura interna, chiaramente informata da modelli mesobizantini, in realtà è di costruzione precedente. Il suo progetto è infatti da riferire al primo intervento di ricostruzione affidato all'arch. Giuseppe Gallo.
Adeguamento liturgico

mensa e leggio - intervento strutturale (anni '70 del sec. XX)
L'intervento ha previsto la realizzazione di un nuovo altare marmoreo e l'inserimento di un leggio, anch'esso in marmo, al limilte dell'area presbiteriale.
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