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Pezzolo Valle Uzzone
Alba
chiesa
parrocchiale
San Colombano
Parrocchia di S. Colombano
Facciata; Campanile
fonte battesimale - intervento strutturale (2000-2010); mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '90 del sec. XX)
1442 - 1442(prima menzione intero bene); 1574 - 1574(descrizione intero bene); 1577 - 1577(descrizione e ordine di manutenzione intero bene); 1585 - 1585(descrizione intero bene); 1644 - 1644(citazione intero bene); 1730 - 1730(descrizione intero bene); XIX - XX(decorazione facciata); 1926 - 1926(decorazione interni); 2001 - 2001(restauro intero bene)
Chiesa di San Colombano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Colombano <Pezzolo Valle Uzzone>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riplasmazione)
maestranze piemontesi (decorazione facciata)
Notizie Storiche

1442  (prima menzione intero bene)

La chiesa è citata nel Minutario del vescovo di Alba in occasione della nomina del rettore.

1574  (descrizione intero bene)

Breve descrizione nella visita pastorale di monsignor Marino.

1577  (descrizione e ordine di manutenzione intero bene)

Nel corso della sua visita apostolica, il vescovo di Bergamo monsignor Regazzoni ordina che si provveda al rifacimento del soffitto, all'edificazione della sacrestia e alla ritinteggiatura delle pareti. All'epoca la chiesa è sotto la giurisdizione della parrocchiale di S. Pantaleone di Cortemilia.

1585  (descrizione intero bene)

Nella visita apostolica di monsignor Peruzzi l'edificio è descritto in buone condizioni; dalla segnalazione si deduce che i lavori auspicati da monsignor Regazzoni vennero effettivamente realizzati e, a questa data, già conclusi.

1644  (citazione intero bene)

La chiesa è citata nella visita pastorale del vescovo di Alba, monsignor Brizio.

1730  (descrizione intero bene)

L'edificio è descritto nel registro delle chiese della diocesi di Alba; si ricorda che, oltre al maggiore, al suo interno è presente un altare secondario dedicato al Rosario, la cui erezione si deve a Giuseppe Doglio.

XIX - XX (decorazione facciata)

Il pittore Parachini realizza in facciata il dipinto raffigurante la Vergine Assunta fra gli angeli.

1926  (decorazione interni)

Si provvede alla collocazione dei pannelli della Via Crucis.

2001  (restauro intero bene)

Si provvede a lavori di restauro della facciata; contestualmente viene aperto l'ingresso secondario sul fianco destro dell'edificio.
Descrizione

All'esterno, l'edificio è interamente intonacato e dipinto in tonalità pastello. La facciata, tripartita, è congruente all'andamento volumetrico dell'interno, a tre navate separate da fasci di pilastri intonacati di bianco che sorreggono una volta a botte dipinta, lunettata in corrispondenza delle finestre del cleristorio. I pilastri sono sormontati da una trabeazione, continua lungo tutto il perimetro interno, suddiviso in due campate, così come nel presbiterio, a terminazione piana; l'altare maggiore è addossato alla parete di fondo, ed è sormontato da una tela ovale raffigurante i ss. Colombano e Onorato.
Facciata
La facciata, sormontata da un timpano triangolare e anticipata da una scalinata, è tripartita da lesene debolmente aggettanti che, nella porzione centrale, inquadrano il portone d'accesso. Il portale presenta una decorazione lineare trabeata sulla quale poggia un ovale dipinto a trompe l'oeil raffigurante la Vergine Assunta fra angeli.
Campanile
Il campanile si erge sul lato sinistro dell'edificio, in corrispondenza dell'area absidale. A canna quadrata, è sormontato da una guglia cuspidata a sezione poligonale; nella porzione sommitale si aprono le quattro monofore della cella campanaria, al di sotto delle quali, separato da una cornice aggettante, è collocato un orologio a quattro quadranti, uno per ogni lato.
Adeguamento liturgico

fonte battesimale - intervento strutturale (2000-2010)
Il fonte battesimale, contestuale alla fase di rifacimento tardo-cinquecentesca, è stato traslato nel presbiterio all'inizio del XXI secolo.
mensa e leggio - aggiunta arredo (anni '90 del sec. XX)
Il leggio, ligneo, è collocato all'estremità anteriore dell'area presbiteriale; nessun intervento ha invece interessato la mensa, che continua a essere quella originaria.
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