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Niella Belbo
Alba
chiesa
parrocchiale
San Giorgio e Madonna della Neve
Parrocchia di S. Giorgio e Madonna della Neve
Impianto strutturale; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (2001)
1440 - 1440(prima menzione intero bene); 1574 - 1574(descrizione intero bene); 1577 - 1577(descrizione intero bene); 1594 - 1594(descrizione intero bene); 1600 - 1600(riedificazione intero bene); 1611 - 1611(edificazione campanile); 1643 - 1643(descrizione intero bene); 1839 - 1839(realizzazione altare maggiore); 1863 - 1863(riplasmazione intero bene); 1933 - 1933(descrizione intero bene); 1999 - 2003(restauro interni); 2000 - 2001(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio e Madonna della Neve
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio e Madonna della Neve <Niella Belbo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (edificazione campanile)
maestranze piemontesi (riplasmazione)
Notizie Storiche

1440  (prima menzione intero bene)

La chiesa è, seppur indirettamente, menzionata per la prima volta nel Minutario del vescovo di Alba Alerino Rembaudi.

1574  (descrizione intero bene)

Il vescovo di Alba Vincenzo Marino in visita pastorale indica come parrocchiale la chiesa titolata all'epoca al solo S. Giorgio.

1577  (descrizione intero bene)

Monsignor Gerolamo Regazzoni in visita apostolica descrive la chiesa, oridinando, tra le altre cose, di sistemare il fonte battesimale, di rifare la copertura e il pavimento, di adeguare gli altari.

1594  (descrizione intero bene)

Nella visita pastorale del vescovo di Alba Alberto Capriano la chiesa è descritta come dotata di tre altari (il maggiore, del Rosario e di S. Bernardo).

1600  (riedificazione intero bene)

La chiesa viene riedificata ex fundamentis.

1611  (edificazione campanile)

La comunità ordina la costruzione del campanile.

1643  (descrizione intero bene)

La chiesa è sommariamente descritta in occasione della visita pastorale del vescovo di Alba monisgonr Brizio.

1839  (realizzazione altare maggiore)

Il pittore Re è pagato per la realizzazione della nuova pala dell'altar maggiore.

1863  (riplasmazione intero bene)

Sono documentati interventi di restauro e riplasmazione, con realizzazione delle navate laterali e conseguente ricostruzione della facciata.

1933  (descrizione intero bene)

La chiesa risulta in mediocre stato di conservazione e alcune riparazioni sono ritenuti urgenti.

1999 - 2003 (restauro interni)

Nel corso di alcuni lavori di restauro conservativo sono rinvenute tracce di affreschi, datate al secolo Quattrocento.

2000 - 2001 (restauro intero bene)

Si registra un intervento diffuso di restauro delle strutture murarie e della facciata della chiesa.
Descrizione

Edificio a impianto quadrilatero, concluso da un profondo presbiterio absidato. La facciata è organizzata su due livelli: quello inferiore scandito da lesene ioniche su piedistallo che reggono una trabeazione su cui poggia il secondo registro, che riprende, semplificandola, la composizione di quello inferiore ed è concluso superiormente da un timpano. I due livelli sono collegati tra loro da due volute concave di raccordo, concluse lateralmente da due obelischi, che si ritrovano anche in sommità, in asse con le membrature principali del corpo centrale della facciata. Nel livello inferiore, al centro, si apre il portale maggiore, decorato da cornici e affiancato, nelle due campate esterne, da altrettante porte laterali con sopraluce ad arco a tutto sesto. L'interno è suddiviso in tre navate. Quella centrale è coperta da una volta a botte interamente affrescata; la navatella di sinistra, coperta da volte a vela al pari di quella destra, termina con una cappella secondaria. Entrambe le navate minori ospitano, lungo i muri perimetrali, una serie di altari sussidiari.
Impianto strutturale
Edificio costruito in muratura portante in mattoni, presenta all'interno uno spazio suddiviso in tre navate da pilastri compositi, con lesene più basse lungo l'asse longitudinale (legate da archi a sesto ribassato) e verso le navate laterali (a raccogliere la ricaduta delle volte a vela, mentre quelle rivolte verso la navata centrale salgono sino a sostenere una cornice su cui poggia la volta a botte che copre lo spazio principale. Una struttura analoga copre anche il profondo presbiterio, poggiando però su una trabeazione continua ad andamento spezzato, concludendosi in un semicatino a costoloni e unghie.
Campanile
Più antico rispetto alla chiesa (o, per meglio dire, di come appare oggi), risulta coerente, come struttura e articolazione, con una datazione al primo sec. XVII. Esso sorge sulla destra del prospetto e risulta essere parte integrante della corrispondente navata, non fuoriuscendo quindi rispetto al filo di fabbricazione del fianco meridionale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2001)
L'intervento, che pure ha salvaguardato l'originaria macchina d'altare, ha previsto lo smatellamento della balaustra e l'inserimento di una nuova mensa marmorea. Mobile è invece il leggio.
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